Doppio Incesto Incrociato

di
genere
incesti

Al mattino la Roby è uno straccio.
Le sue urla strazianti ci hanno eccitate da pazzi: l’idea che Giulia stava collaudando su di lei il suo nuovo strapon allargandole tutti i buchi ha accompagnato Eva e me per tutta la notte, ispirandoci una serie interminabile di giochi erotici, dai più dolci ai più brutali, per una nottata di sesso lesbico che ci ricorderemo a lungo...
Fatto sta che Eva non ne vuole sapere di svegliarsi, così io mi trascino fino al cucinino per prepararmi almeno il cappuccino.
Sentendomi trafficare con le tazze, la schiava arranca anche lei fino alla cambusa, probabilmente per evitare conseguenze ancora più dolorose. Cammina come una sciancata, a gambe larghe e con una smorfia fissa di dolore sul volto che lascia intuire come la mia cucciola si sia un po’ lasciata andare con il suo giocattolo nuovo.
Lascio la morettona con le tette grosse a preparare la colazione dopo averle intimato di non sporcare, e mi avvio in coperta con il mio bel cappuccino fumante.
Giulia è già lì, a godersi il sole del mattino: si vede che è abituata ad un orario paramilitare.
E’ nuda, con una gamba sul tavolo per esporsi il più possibile al sole. Il pelo nerissimo del pube, accuratamente spuntato quasi a raso in un triangolino perfetto, spicca sulla pelle uniformemente abbronzata. Anche i capezzoli, scuri quanto i miei, staccano sui seni tondi e sodi che sfidano orgogliosi la forza di gravità.
Me la farei sul posto, se non avessi tanta fame...
- Ciao cucciola. Dormito bene?
- Ciao Pat – sorride lei, senza scomodarsi a ricomporre le sue intimità sfacciatamente esposte – Molto bene, grazie...
- Abbiamo sentito che ti sei divertita fino a tardi con il tuo giocattolo nuovo – faccio io, sedendomi a mia volta e liberandomi della canotta che avevo indossato per sciocco pudore prima di uscire ed esponendo a mia volta al sole quel po’ di tette che mi è dato di avere – Funziona bene?
- Molto. Era da tanto che lo volevo... Spero di non aver esagerato con la Roby. Ha pianto per tutta la notte, e alla fine l’ho cacciata giù dal letto perché non mi lasciava dormire con i suoi singhiozzi.
- Dovresti imparare a usare il lubrificante quando te la fai nel culo: quello strap è davvero grosso, e se la inculi a secco rischi di squarciarla tutta.
Lei arriccia il naso: - E’ fastidioso, darle il grasso mi distrae. Dovrebbe essere lei a lubrificarsi il buco, se proprio ci tiene.
Non ha tutti i torti.
- Comunque è in piedi, e sta preparando la colazione – concludo io – Le ho detto di sbrigarsi perché ho fame, altrimenti la butto in mare.
Giulia annuisce approvando, ma vedo cha ha la testa altrove.
Mi spiega che lei e Alex hanno un rapporto molto aperto: non potrebbe essere diversamente, considerate le rispettive abitudini piuttosto promiscue. Lei è stata onesta in maniera abbastanza imbarazzante nel descrivere il suo rapporto incestuoso con me, e lui l’ha ripagata ammettendo che non gli dispiacerebbe darmi anche lui una bella ripassata...
Desiderio che personalmente condivido in pieno.
Giulia ridacchia, prima di aggiungere che Alex è anche consapevole dell’attrazione che esercita su sua figlia, e ne è piuttosto imbarazzato: l’incesto etero è diverso da quello saffico, in quanto evoca la vera ragione del tabù: il rischio di un’inseminazione dai rilevanti rischi genetici. Insomma: lui è inflessibile nell’escludere qualsiasi sviluppo del suo rapporto con Eva nello stesso senso di quello esistente fra Giulia e me.
Capisco bene il problema, e apprezzo la sua decisione: so che è difficile.
Giulia è anche consapevole del veto che Eva ha posto su un possibile sfogo dell’attrazione fra me e Alex: il torbido connubio di attrazioni e gelosie fra noi tre è quello che ha portato al nostro torrido triangolo isoscele, e a mia figlia piace moltissimo sguazzarci dentro...
Insomma: lei avrebbe una fantasia da realizzare, e vorrebbe la mia complicità per realizzarla adesso, in occasione del suo compleanno.
Una fantasia? La sola idea mi sta già ingrifando...
- E sarebbe?
Lei mi guarda sorniona, gli occhi verdi che scintillano perversamente: - Questa sera aiutami a farli bere, tutti e due: lo sai che non è difficile...
No, infatti: quelle dal fermo autocontrollo siamo noi due.
- ...Così poi possiamo provare a divertirci insieme, tutti e quattro. E’ da tanto che sogno di farlo!
Mi mordo un labbro: - Giulia, io ho fatto una promessa solenne a Eva, e ho intenzione di mantenerla. Per quanto lo desideri, non farò l’amore con Alex: sono contenta che lui abbia fantasie su di me come io ne ho su di lui, e mi fa piacere che per te non sia un problema, ma sono convinta che bisogna saper rispettare alcune linee rosse, specie se violarle farebbe soffrire coloro che amiamo.
Lei sbuffa: - Ma dai! Non voglio costringere Eva e Alex all’incesto, oppure fare in modo che tu e Alex ci tradiate: mi basterebbe giocare tutti insieme, io e te con i nostri compagni; esattamente come lo facciamo con chiunque altro. Tu e Alex mica dovete per forza farlo... Basta che giochiate con noi!
L’idea mi intriga.
Roby si trascina fino al tavolo come una sciancata per portarci la colazione. Mentre serve i piatti, Giulia osserva che quella notte la schiava si è comportata proprio bene, e la tettona scodinzola contenta nel sentirsi apprezzata.
Io le rifilo una sonora pacca sul culo, e lei ci sorride raggiante, grata della considerazione: quando si allontana quasi non zoppica più.
Il profumo della colazione richiama anche Eva, e in breve stiamo mangiando tutte e tre, mentre la schiava consuma gli avanzi nel cucinino.

Più tardi la Giulia pilota la Serenissima fino a Santa Lucia e salta a terra per andare a prendere il suo uomo alla stazione mentre Eva e io ci ricomponiamo e la schiava ripulisce tutto con cura.
E’ la prima volta che Alex viene a trovarci a bordi della Serenissima: finora io l’ho incontrato sempre e solo a casa di Astrid, in Olanda.
Quando lo vedo salire a bordo devo deglutire a vuoto: è ancora più in forma dell’ultima volta.
Alto uno e novanta, biondo alla Robert Redford, abbronzato, con un’espressione perennemente allegra e simpatica sul volto volitivo e pieno di personalità... Largo di spalle, muscoloso ma non gonfiato, un torace ampio e durissimo, stomaco piatto, un culo atletico, gambe e braccia robuste e nervose: il tutto, condito da uno sguardo fatto per incenerire l’anima di qualunque femmina.
Nessuna sorpresa che la povera Eva sia cresciuta con il complesso di Elettra e non abbia mai trovato un maschio soddisfacente, dato il naturale confronto con cotanto padre!
Dopo il casto abbraccio fra padre e figlia, io gli getto le braccia al collo e lo bacio con entusiasmo, ansiosa come sono di assaporare il suo dopobarba... Nella foga gli caccio anche la lingua in bocca, e lui mi artiglia istintivamente il culo: siamo due predatori e ci viene naturale...
Eva mi fulmina con un’occhiataccia, e io mi ritraggo prontamente per evitare guai; per rimediare mi offro di pilotare la Serenissima verso il mare aperto, ma Giulia mi blocca: ci tiene troppo a mostrare al suo uomo quanto è diventata brava a governare la nave.
In meno di un’ora siamo oltre il porto di Lido, e Alex ci raggiunge sul ponte dopo una doccia rilassante.
Una splendida giornata di tarda primavera: non caldissima, ma luminosa e con un cielo terso e profumato pieno di gabbiani.
Eva e io siamo in topless: lei ha insistito perché tenessimo lo slippino, e io ho accettato a malincuore perché detesto le linee bianche sulla pelle abbronzata... Ma odio ancora di più vedere la mia compagna irritata, quindi ho deciso di rispettare un filo di pudicizia nei confronti di suo padre: in fondo è in costume anche lui.
Giulia, che di rispetto non ne ha per nessuno, è tutta nuda: dice che Alex non è suo padre e nemmeno suo suocero, quindi prenderà il sole integrale. Infondo è il suo compleanno, no?

Siamo un miglio al largo del Cavallino, e vediamo le ville del Lido di Jesolo poco più in là.
Il mare è una tavola, e l’autopilota ci tiene più o meno in posizione senza che si sia dovuta gettare l’ancora.
Facciamo il bagno, gustandoci la pulita freschezza del mare, poi ci asciughiamo al sole, e la schiava ci porta in tavola gli spaghetti con gli scampi e la birra ghiacciata.
A metà pomeriggio torniamo a tuffarci tutti insieme, e quando siamo di nuovo asciutti la Roby porta sul ponte la torta con le diciotto candeline.
E’ il tramonto, e la Giulia spegne in un colpo solo e senza sforzo le diciotto fiammelle, guadagnandosi un bell’applauso.
Ci spacchiamo di panna, crema pasticcera e pasta sfoglia, spazzolando via la Millefoglie e la anneghiamo nel caffè corretto che di nuovo ci porta la Roby.
Con calma riporto la Serenissima al nostro approdo al Lido, e mando giù il mio affogato al caffè solo dopo aver spento i motori e controllato i cavi di attracco.
Gli altri sono già nel quadrato perché dopo il tramonto l’aria rinfresca rapidamente: infatti ho dovuto infilarmi la canotta, e i capezzoli mi si sono intirizziti dal freddo.
Scendo anch’io di sotto e vedo che anche gli altri si sono più o meno rivestiti con magliette, minigonne e shorts. Le lattine vuote di Heineken sono già piuttosto numerose sul tavolinetto dove padre e figlia appoggiano i piedi nudi: la Giulia sta portando i rifornimenti: altra Heineken per gli olandesi, una Baffo d’Oro per me, e una Coca Cola per lei...
- Come ti avevo detto? – mi sussurra strizzando un occhio mentre afferro la mia prima birra della serata (e presumibilmente anche l’ultima).
- Fuori fa freddo, vero? – mi fa Eva, con la voce un po’ impastata.
- Ha rinfrescato appena è calato il sole – annuisco – Perché?
- Perché le tue punte sono così acuminate che ci potrei aprire la mia lattina di birra...
Ho un brivido all’idea: quasi quasi ci provo...

L’atmosfera è già rilassata, esattamente come la voleva Giulia.
Eva indossa una maglietta di cotone e una minigonna di tela bianca che le slancia ulteriormente le gambe lunghissime, mentre Giulia ha addosso una camicetta annodata per i lembi sul seno e i suoi shorts di jeans sforbiciati al filo delle tasche posteriori: fra tutte e due offrono davvero un bello spettacolino da studentesse porno.
Non che io sia da meno: canotta aderente color pesca e mutandine bianche a vista, neanche stessi andando a dormire... Alex però cattura lo sguardo: è a torso nudo, ma si è infilato i jeans e adesso sembra un surfista californiano della metà dei suoi anni.
Pettorali e addominali scolpiti ma per niente esagerati: si vede che sono costituzione e allenamento a sagomarlo, non certo il body-building. In più è abbronzato a dovere, e come sua figlia ha il dono di una pelle poco pelosa e dall’aspetto curato e naturale allo stesso tempo.
E poi quel dannato sguardo da maschio sicuro di sé!
Mi bagno solo a guardarlo.
Eva ha messo la musica: non la mia preferita, ma crea atmosfera. Beh, almeno non è rap.
Se la mia ragazza ha pensato allo stereo, mia figlia si è dedicata al frigo: stappo con gratitudine a mia Baffo d’Oro e assaporo con gusto il sapore fresco e deciso della mia birra preferita.
La diciottenne mi stampa un bacio sulla guancia mentre bevo, poi si accosta al suo uomo per baciare anche lui... Questa volta sulla bocca, e senza troppo pudore.
Non posso trattenere un fremito di invidia nel vedere la larga mano del maschio che ghermisce istintivamente il gluteo parzialmente scoperto della ragazza mentre i due si baciano a bocca aperta.
Sospiro e mi vado a sedere accanto alla mia amante lesbica, che a sua volta non riesce a staccare gli occhi dalla coppietta etero che si sbaciucchia davanti a noi.
Per distrarla, le giro il capo e la obbligo a baciarmi a sua volta: sento le sue labbra fremere e poi aprirsi lentamente; le nostre lingue s’incontrano ed è come una scossa elettrica.
Siamo entrambe cariche di tensione erotica, e pronte a rilasciare del tutto i nostri freni inibitori.
Certo, la situazione è torbida: Alex e io stiamo pomiciando ciascuno la figlia dell’altro... Proviamo entrambi un’attrazione reciproca, e siamo ben consapevoli che le ragazzine hanno a loro volta una relazione fra loro. Un bel casino, non c’è che dire.
Se poi aggiungiamo il complesso di Elettra di Eva e la relazione incestuosa fra me e Giulia, la perversione del nostro gruppetto all’apparenza innocente è davvero completa: siamo veramente una famigliola perversa...

Eva si strofina contro di me come una gatta in calore: è già decisamente alticcia, e non credo che il pudore che prova in presenza del padre la tratterrà ancora a lungo dal dare sfogo ai suoi bollori.
- Ho voglia – mi sussurra mentre ci baciamo a bocca aperta – Quei due mi stanno facendo impazzire, e tu hai un profumo così intenso...
Il mio profumo alla vaniglia è evaporato ore prima: l’essenza di cui parla Eva è quella che emana naturalmente dal mio corpo quando sono in calore.
- Non dirmelo – ansimo a mia vola, artigliandole un seno mentre lei mi accarezza la coscia – Ho le mutandine inzuppate...
Alle mie parole, la mano che mi scorreva sulla coscia s’intrufola fra le mie gambe e va a saggiarmi il triangolino di tessuto bianco. Sussulto al contatto: devo avere il clito talmente gonfio di voglia che il semplice sfioramento del cotone equivale a un ditalino.
- Sei fradicia – mi conferma Eva con voce rauca di desiderio – Ti eccita vedere tua figlia fra le braccia di mio padre? O è Alex a farti bagnare tutta?
Tutti e due, naturalmente... Ma anche lei non scherza, con quel corpo da sballo e quella manina impertinente che mi si è già infilata nelle mutande.
- Oohhh... – rantolo senza rispondere, sentendo le sue dita lunghe ed esperte che si aprono la strada.
Le caccio la lingua in gola, infrangendo le sue ultime resistenze, ed Eva si abbandona completamente alle mie voglie, ormai incurante della presenza di suo padre.
Padre che, allegro a sua volta dopo la terza birra, è ormai attivamente alle prese con la sua diciottenne in fregola.
La Giulia ha davvero intessuto una trama erotica micidiale: un mix di musica, alcol e tensione erotica che ormai ci ha avvinti tutti senza scampo...

Io ed Eva ci strofiniamo come due ragazzine in calore sul divano, mentre Giulia e Alex pomiciano apertamente in mezzo al quadrato, ancheggiando appena la ritmo della musica: il maschio Alfa ha entrambe le mani sul culo di mia figlia, e lei si sfrega vogliosa contro la sua muscolatura frontale.
Uno spettacolino che non fa che accrescere le mie voglie.
Eva ormai mi sta masturbando apertamente: la sua mano esperta si muove rapidamente nelle mie mutandine e le sue dita si sono già aperte un varco fra le mie valve umide e profumate. Io risucchio di gusto la sua saliva intanto che le esploro la bocca con la lingua, e mentre con una mano le arruffo i capelli, con l’altra le spremo saporitamente un seno a coppa di champagne...
- Hmmm... – ansimo, sentendola strofinare la mano fra le mie gambe ormai spalancate.
Contraggo le dita intorno alla tetta dura e appuntita della mia ragazza, e la faccio fremere di lussuria.
- Pat, così mi fai impazzire...
Esattamente quello che ho in mente. Sarà anche il compleanno di Giulia, ma ho tutta l’intenzione di festeggiare anch’io.
Eva mi stringe il clito fra due dita e mi strappa un gridolino di sorpresa e di doloroso piacere: rovescio la testa all’indietro, lasciandomi sfuggire la tettina a punta della mia ragazza, e lei ne approfitta per prendere l’iniziativa.
Scivola in ginocchio fra le mie gambe spalancate e mi abbassa velocemente le mutandine sotto le ginocchia per poi tuffare la faccia fra le mie cosce nude.
La sento annusare fra le gambe spalancate, avverto la carezza umida e calda della sua lingua sulla mia pelle delicata, poi la sento brucare nel mio pelo biondo e scarmigliato.
Sobbalzo al primo tocco della lingua di Eva sul clito, poi mi rilasso e assaporo il connilinguo che la mia compagna mi commina con passione. Mi porto un dito alla bocca per succhiarlo piano, e con l’altra mano mi accarezzo i capezzoli ancora protetti dalla canotta color pesca.
- Aahhh... – gemo – Sì, leccami. Leccami tutta...
Eva non ha nessun bisogno di incoraggiamenti mentre mi slappa la fica: la sua lingua larga e rasposa ci va giù con entusiasmo, alternando slinguate di piatto sul clito e penetrazioni improvvise nella spacca per suggere i succhi che sgorgano profumati dalle mie intimità più recondite.

Sollevo lo sguardo con uno sforzo di volontà e vedo che anche Giulia è in ginocchio e si sta smascellando a succhiare il robusto arnese del suo uomo: Alex è in piedi, con i jeans abbassati a mezza coscia e accarezza i folti capelli scuri della ragazza che gli sta praticando una fellatio magistrale.
Vedo la testa di mia figlia che va su e giù mentre spompina il maschio e allo stesso tempo lo sega con una mano: l’altra mano è sparita da qualche parte fra le sue gambe e non la vedo perché lei è di spalle. Si è sfilata la camicetta, ma ha ancora gli shorts, che però a giudicare da come sembrano allentati devono essere aperti sul davanti per consentirle di masturbarsi mentre succhia.
Il maschio alfa però non sa restare passivo a lungo, neppure per gustarsi il golino di una diciottenne: vedo Alex che afferra la ragazza per le orecchie e prende a scoparla rudemente nell’esofago. Cazzo che invidia: vedo la gola di mia figlia che si gonfia ogni volta che lui le caccia dentro tutta la sua spaventosa erezione, e gli occhi sembrano schizzarle dalle orbite a ogni affondo...
Non che io mi possa lamentare: Eva ci sta dando dentro di lingua anche lei, e di brutto: la sento scavarmi nelle viscere con un entusiasmo e una perizia che mi strappano gemiti sempre più forti.
- Hmmm... Aahhh...
Le tiro i capelli, le orecchie... Mi strappo i capezzoli e annaspo senza più controllo.
- Aahhh... Aahhh... Sì, godo... GODOOO!!!
Le sborro in faccia, serrandole la testa fra le cosce nude mentre grido rauca il mio orgasmo.
Mi contorco tutta dal piacere, mentre Eva in apnea succhia implacabile i miei succhi, e alla fine crollo stremata.

Eva continua a lappare contenta le mie ultime goccioline di nettare, e io cerco di recuperare il fiato.
Più in là, Alex ha strappato il cazzo dalle fauci di Giulia, l’ha tirata in piedi come fosse un fuscello e l’ha rivoltata piegandola in due sul tavolo; poi le ha abbassato gli shorts scoprendole la passera e l’ha infilzata senza pietà, strappandole uno strillo acuto e deliziato.
Mentre cerco di recuperare il fiato, i tonfi dei loro corpi che si sbattono sul tavolo sembrano andare allo stesso ritmo del mio battito cardiaco.
Che meraviglia...
Eva smette di leccarmi la fica e si solleva fino a mettermi la lingua in bocca per farmi assaggiare il mio stesso sapore.
Hmmm... Ci vuol poco a riprendersi, al profumo di un tale nettare!
- Adesso tocca a me – mi sussurra la mia amante omosessuale – Fammi impazzire, ti prego... Quei due mi stanno facendo uscire di testa!
Non posso darle torto: Giulia sta gridando come un’ossessa sotto la scarica di colpi che Alex le sta rovesciando nel ventre. Ci saranno anche quasi trent’anni di differenza di età fra quei due, ma è evidente che hanno una sintonia sessuale invidiabile.
- Aaha! Aaha! AAAGHHHHH...
L’urlo lacerante di Giulia devono averlo sentito anche Arn e Pam, tre barche più in là.

Bacio Eva sulle labbra che sanno ancora di me e mi sollevo a fatica sulle gambe tremanti. Afferro la mia Baffo d’Oro e mando giù un sorso abbondante.
Poi, istintivamente, tiro fuori un’altra Heineken dal frigo e la porto ad Alex, che dopo averla fatta godere è ancora piantato dentro alla Giulia e sta riprendendo il fiato.
- Un sorso per recuperare? – gli faccio, ammiccando.
Lui sorride grato, la stappa e si disseta avidamente, sempre senza staccarsi dalla sua femmina.
- Noi ci trasferiamo in cabina – gli dico con tono leggero – Eva ha bisogno di una bella ripassata, e quando me la faccio con lo strap preferisco la comodità di un bel lettone...
Alex è decisamente su di giri, dopo tre birre e una scopata epica: annuisce comprensivo, appoggia la lattina sul tavolo e riprende a scopare la sua femmina tenendola per i fianchi.
- Perché non venite anche voi? – aggiungo casualmente – C’è posto anche per quattro...
Lui esita un istante, ma la Giulia ha sentito benissimo: - Sì, dai! Tutti insieme è più divertente...
Sicuramente Alex si sarebbe tirato indietro se fosse stato sobrio, ma in queste condizioni e con il cazzo duro dentro la passera della ragazzina, qualsiasi maschio – alfa o non alfa – sarebbe pronto ad assecondare la propria compagna.
Passo un’altra Heineken a Eva e faccio finta di dimenticare la mia sul tavolo, poi prendo per mano la mia ragazza e me la trascino dietro verso il nostro talamo, intontita e vogliosa.
Alex non ha bisogno di trascinare la sua: la Giulia è anche troppo entusiasta.
Nel corridoio mi sfilo la canotta dalla testa e la getto per terra, ed Eva si affretta a fare altrettanto con la sua maglietta; Alex e Giulia hanno lasciato il loro denim sotto il tavolo, e così quando arriviamo in cabina a parte un po’ di chincaglieria e la mini di Eva siamo praticamente nudi tutti e quattro.
Giulia mi strizza l’occhio soddisfatta di come si stanno mettendo le cose, e stampa un bel bacio in bocca a Eva.
La mia olandesina non si fa pregare a corrispondere, poi però si accorge che io ho gettato le braccia al collo di Alex e che anche noi ci stiamo baciando e allora si divincola dalla Giulia, mi afferra per il braccio e mi reclama per sé... Peccato.
Non che mi dispiaccia essere fra le braccia di Eva: a chi potrebbe dispiacere?
Torniamo a fare lingua in bocca nell’ambito delle coppie consolidate, e ci rotoliamo nel lettone quasi contemporaneamente; padre e figlia finiscono schiena contro schiena, avvinti uno a Giulia e l’altra a me, e così ricominciamo da dove ci eravamo interrotti nel quadrato.

- Scopami, ti prego...
Come si fa a resistere a una ventenne bionda bellissima che ti supplica porgendoti il tuo strapon?
Lo afferro e lo indosso rapidamente mentre Giulia spompina velocemente Alex accanto a noi e poi gli monta sopra per farsi fottere a spegnimoccolo.
Sia Eva che Giulia mi osservano intente mentre introduco lentamente il grosso membro di lattice nella fica biondissima della mia ragazza.
La mia olandesina mezza ubriaca e pazza di libidine sospira di gioia sentendosi finalmente riempire la vagina; io allungo una mano ad impastarle di gusto un seno, e l’altra per accarezzare la splendida groppa di mia figlia mentre va su e giù sul suo cazzo preferito.
Giulia sorride soddisfatta e si gira a guardarmi con un lampo torbido negli occhi; io mi allungo con il capo verso di lei e ci scambiamo un torrido bacio proibito a mezz’aria.
Poi lei si abbassa di nuovo a baciare il suo amante.
- Sai Alex? – gli fa, eccitata – Anch’io ho uno strapon, proprio uguale a quello...
- Davvero? – fa lui, mezzo rincoglionito dalla birra e del tutto soggiogato dalla fica rovente della sua giovanissima amante.
- Sì! Me l’hanno regalato Eva e Pat... Lo vuoi vedere?
Non aspetta la risposta: salta in piedi staccandosi da lui e corre a cercare il suo giocattolo nuovo. Alex ci rimane un po’ male ad essere privato così del suo giocattolo preferito, e rimane a guardare me che gli scopo la figlia sotto il naso, incerto su cosa fare.
Certo che scoparsi la ragazza davanti al padre di lei è un po’ imbarazzante, per quanto affiatati si possa essere fra consuoceri... Per fortuna Giulia torna subito, con lo strap già indossato.
- Allora, cosa te ne sembra? – gli fa, tutta contenta, pavoneggiandosi con la sua protesi durissima.
Lui fa una smorfia: - Per essere sinceri, ti preferisco senza...
Lei ridacchia: - Cosa c’entra, scemo... Non mi serve mica con te!
Poi si gira verso di me, che sto ancora sbattendo Eva alla missionaria: - Pat: perché non ce la facciamo insieme?
Eh, mi sembra un’ottima idea...
Mi abbasso a baciare Eva e le sussurro: - Adesso ti prendiamo a sandwich, che ne dici?
Eva è già più di qua che di là, e annuisce intontita.
Mi stendo su di lei fino a schiacciarle le tette con il petto, la bacio a forza in bocca e la stringo a me; lei mi abbraccia, stringe le cosce intorno ai miei fianchi, e io mi rotolo di fianco fino a girarmela di sopra.
Incrocio lo sguardo stravolto di Alex mentre Giulia si piazza alle spalle di Eva, sistemando le ginocchia fra le nostre gambe e allargando le chiappe sudate della nostra comune amante.
Eva sgrana gli occhi sopra di me, e io capisco che Giulia la sta penetrando con calma nell’ano mentre io continuo a riempirle la fica.
La faccia stravolta della mia ragazza e il suo urlo silenzioso mi confermano l’avvenuta penetrazione; se fossi un uomo probabilmente avvertirei la pressione del secondo cazzo nella pancia della mia compagna, ma con una protesi di lattice si possono avvertire solo le sensazioni portate dal dildo interno, che vibra piacevolmente al ritmo dei movimenti controllati di Giulia.
- Cazzo che male... – annaspa Eva – Andateci piano, quegli affari sono enormi!
Per fortuna Giulia è eccitata ma non brilla come i due olandesi: si muove lentamente in avanti e indietro nel culo dell’amica, sodomizzandola con un ritmo costante.
Io ho le mani piene delle tette di Eva; ne lascio andare una e allungo la mano verso Alex per impugnare il suo cazzo ancora scivoloso della fica di mia figlia: - Non restartene lì impalato! – gli faccio – C’è ancora un buco libero: approfittane, no?
Con gli occhi fuori dalla testa, Alex annuisce.
Per ubriaco che sia, si rende perfettamente conto di quale buco stia parlando.
Lo sego velocemente, ma il robusto membro è perfettamente pronto. Lui si solleva e va a mettersi alle spalle della Giulia, che gli sta sodomizzando la figlia con lo strapon.
Lei si gira a guardarlo, con gli occhi che le brillano di lussuria: - Sì, Alex: inculami! Sfondami il culo mentre io lo sfondo a Eva...
Alex si lubrifica l’asta durissima, poi cerca spazio per piedi e ginocchia nel groviglio delle nostre gambe, e infine affonda senza pietà il cazzo nel culo di mia figlia.
- AAARGHHHHH!!! – grida la Giulia, sentendosi squarciare tutta.
Io sto sotto e mi sento schiacciare dal peso di tutti quei corpi sopra di me; quando poi Alex comincia lentamente a fottere il buco della sua ragazza, la manda a sbattere contro Eva, che a sua volta spinge ulteriormente contro di me... Mi sembra di essere un’incudine su cui battono tre martelli diversi.
Eva caccia uno strillo acuto ad ogni colpo che Alex sferra nel retto di Giulia: alla fine è come se lui la stesse inculando attraverso il corpo dell’altra ragazzina...
Il padre che s’incula la figlia attraverso l’amante che hanno in comune: perverso... Scommetto che questo è esattamente quello che aveva in mente la Giulia fin dall’inizio.

Eva ha lo sguardo allucinato mentre prende nella pancia il mio strapon e quello di Giulia contemporaneamente, consapevole che i colpi che prende nel culo sono quelli di suo padre: il suo complesso di Elettra si è finalmente materializzato, in un mucchio torbido e selvaggio dove la furia dei sensi spazza via le barriere più rigide.
Io sono senza fiato e riesco a fatica ad ansimare, ma Eva e Giulia strillano come due anatre in amore mentre si contorcono tutte come prese allo spiedo.
In effetti è come se un unico palo andasse dal cazzo di Alex al fondo del mio utero passando per Giulia ed Eva e trafiggendoci tutte e tre... Pazzesco.
- Hmmm... Sì, Sì...
- Oohhh... Oohhh...
- Ah! Ah! Aahhh...
- Vengo... Godo...
- AAHHH!
- Sborro! Sborro!
Godiamo tutti, uno dopo l’altro, in una catena di piacere che parte da Eva e si espande rapidamente a tutti, fino a concludersi con la violenta eiaculazione di Alex nel retto di mia figlia.

Il primo a staccarsi è Alex, poi tocca a Giulia che mi sorride raggiante. Eva rimane addosso a me, boccheggiante per la violenza delle sensazioni e soprattutto per quella delle emozioni provate.
La abbraccio stretta e la bacio in bocca stringendomela contro con forza, mentre Alex e Giulia si ripuliscono rapidamente nel bagno.
Quando tornano, Eva si è calmata e ci stiamo coccolando contente.
La coppia etero si stende accanto a noi, e anche loro cominciano a scambiarsi tenerezze.
Nel giro di poco le tenerezze cominciano a riscaldarsi di nuovo e a trasformarsi in altro: Eva, sempre piantata sopra di me, comincia a muoversi in modo da gustarsi meglio il dildo nella fica, e vicino a noi Giulia ha già ripreso in bocca il cazzone di Alex, che sta tornando a svegliarsi...
Eva si rotola nuovamente di fianco per farsi scopare alla missionaria, e io le vengo sopra per accontentarla. Ci baciamo in bocca mentre ricominciamo lentamente a scopare, e accanto a noi Giulia continua imperterrita a spompinare la verga nodosa di Alex, che intanto ha finito la sua quarta birra e ormai è davvero al di là del bene e del male...
Il maschio alfa chiaramente apprezza lo spettacolino di me che gli scopo la figlia sotto il naso, perché ad un certo punto afferra Giulia per i fianchi, se la stacca di dosso e la piazza di lato rivolta verso di noi; poi si mette alle sue spalle e la infilza di nuovo a cucchiaio per sbattersela con una gamba alzata a squadra verso il soffitto.
Giulia mi guarda con gli occhi che scintillano e allunga una mano verso di me: io la stringo forte, poi ciascuna di noi afferra un seno di Eva e stringiamo entrambe le dita facendola squittire di piacere.
Alex e io fottiamo le nostre compagne con forza, facendole ansimare e gemere sotto i nostri colpi.
Io sento il calore che mi monta nel ventre, e leggo negli occhi di Eva l’estasi che esplode nello stesso momento della mia: godiamo entrambe, sobbalzando e stringendoci una all’altra, lo strapon bloccato con i due dildi piantati nelle nostre fiche in ebollizione.
Mi abbatto su di lei e la bacio avidamente, mentre il letto continua a sobbalzare per i colpi che Alex infligge nel ventre di Giulia.
Eva ed io ci riprendiamo a poco a poco; ci voltiamo a guardare gli altri due che continuano a fottere come animali accanto a noi, e ci eccitiamo di nuovo. Io mi sfilo lo strapon e insieme ci rotoliamo verso i nostri consanguinei per guardarli concludere anche la loro corsa.
Aggrappato da dietro alle tette di Giulia, Alex grugnisce e si pianta dentro la sua compagna alla massima profondità possibile. Lei grida inarcandosi tutta mentre lui le spreme le tette e le viene dentro con un rantolo, e noi aguzziamo lo sguardo verso il punto di congiunzione dei loro corpi.
Il grosso cazzo di Alex è completamente affondato nella fica nerissima di Giulia: i testicoli gonfi e scuri pulsano violentemente mentre schizzano il seme in profondità cercando di impregnare la giovane femmina.
Eva ed io avviciniamo entrambe il viso alla fica pelosa di Giulia, come cercando di vedere dentro di lei per assistere all’inseminazione. Non saprei dire quale dei due sessi mi attragga maggiormente, se il potente membro del maschio alfa, o la splendida fichetta bruna che tanto amo leccare... Accanto a me, Eva pare affascinata quanto me, e forse anche altrettanto indecisa...
Al termine dell’eiaculazione il cazzo fuoriesce parzialmente sgonfiato dalla fica spatasciata di Giulia, dalla quale comincia a sgorgare lo sperma che vi ha abbondantemente rovesciato dentro.
Il profumo di sesso permea le mie narici, scatenando nuovamente i miei appetiti più osceni.
Eva è altrettanto infoiata e intuisce al volo le mie intenzioni: vogliamo tuffarci entrambe a divorare quei sessi appetitosi, ma siamo anche indecise su quale avventarci prima...
Lei è più pronta di me, e probabilmente anche più motivata: per lei è talmente importante impedirmi di appropriarmi del cazzo di Alex, che ci si getta sopra lei.
Incredula, vedo la mia compagna afferrare quel tronco di carne tostissima e nodosa, stillante di umori vaginali e dalla cui cappella fuoriescono ancora gocce di sperma, e cacciarselo con decisione in bocca per succhiarlo voracemente.
Hmmm... Non ci posso credere: pur di evitare che lo faccia io, Eva sta facendo un pompino a suo padre! Torrido...
Intanto però lo sperma denso e bianchissimo del maschio ha preso a colare dalla fica pelosa e slabbrata di Giulia, e lo spettacolo di quella stupenda torta alla crema è irresistibile: incesto per incesto, mi avvento con la lingua di fuori sulla passera di mia figlia per leccargliela tutta.
Assaggio per la prima volta la sborra di Alex: densa, calda, collosa... Un sapore forte, appena un po’ aspro, più salato del solito: seme da Alfa.
Affondo la faccia fra le cosce di Giulia, lappando avidamente la sua spacca succosissima e piena di sborra fresca, strappandole lunghi gemiti di piacere.
Alex, sempre aggrappato da dietro alle tette della sua ragazza e con la faccia affondata nell’incavo del suo collo, probabilmente non si rende neanche conto che sua figlia lo stia spompinando; Eva lo sgolina di brutto, ripulendo l’asta del pene e spremendone le ultime gocce di sperma dalla cappella per inghiottire tutto...
Quando la passera di Giulia è bella pulita e il cazzo di Alex assolutamente asciutto, Eva ed io torniamo a guardarci e ci baciamo di nuovo, scambiandoci in bocca il sapore dei rispettivi familiari.
Giulia sarà soddisfatta del suo regalo di compleanno: tecnicamente Alex non ci ha avute, né Eva né me; però abbiamo finalmente assaggiato entrambe la sua virilità.
Ed Eva ha assaporato anche lei il gusto proibito dell’incesto.
scritto il
2019-10-31
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