La sorellina della mia fidanzata 2.
di
Franco018
genere
dominazione
Dopo quel pomeriggio che avevo sodomizzato Francesca, la bambolina bionda con le treccine, un visetto per niente truccato ma naturalissimo e così bella da far pensare alle bambole da collezione in porcellana, sempre con le gote rosse, simbolo di salute e gioventù, una bocca dalle labbra sensualissime che suggerivano di mordicchiarla anche quando le si dava un bacio di saluto e giù di lì. Un lungo collo da cigno, seni minutini, vita da vespa con fianchi sinuosi, cosce muscolose sodissime, insomma ... un'opera d'arte della natura, mi veniva da pensare sempre a lei. Mi trovavo a casa mia dove passavo le intere giornate a lavorare al computer per una casa editrice che dava lavoro a casa. Bello, comodo e libero del mio tempo. Ogni tanto mi fermavo dal lavoro ed andavo a passeggiare in campagna. Quel mattino però il programma cambiò perché avevo appena chiuso il portone per andare a passeggio e mi sento chiamare: era Francesca che, da brava diciottenne, studentessa di Liceo, non era andata a scuola ma girava per il paese. Ci si saluta con un bacio alle guance entrambi, e, mentre io le propongo di andare a passeggiare insieme, lei mi fa l'occhietto e fissa con lo sguardo il mio portone: Afferro subito le sue intenzioni e, controllato che nessun nostro conoscente fosse in zona, per crearci un alibi, dissi che ci saremmo messi da me a studiare per i suoi esami di Maturità. Entrammo in casa e, dopo che posò i libri di scuola, mi abbracciò con passione, infilandomi poi la lingua in bocca e sussurrandomi all'orecchio che si poteva abbattere una barriera alla nostra voglia di scopare. Chiaro che si riferiva alla sua verginità. La guidai in camera da letto dove l'aiutai a spogliarsi con lentezza, sensualità e ... ed un cazzo ... il mio, che era diventato come una spranga di ferro grosso e lungo assai. Dopo che lei si stese sul letto completamente nuda, in pochi secondi mi denudai anch'io e mi accinsi ad abbracciarla, baciarla in bocca, per poi tempestarla di bacetti sul collo, dietro alle orecchie, sulle labbra sensualissime e carnose, scesi poi ai suoi boccioli sui seni, capezzolini minuti e molto carini che succhiai fino a farla gemere di piacere e lieve dolore insieme. Continua la mia discesa a baciarle l'ombelico, roteandoci dentro la lingua e, sceso ancora, arrivo a afferrare con le labbra i suoi peli al monte di Venere e tiro lievemente. Arrivo infine alla sua fighetta con le labbra rosee, già molto umida di umori e lei, ad un certo punto, mi chiede di farle sentire in bocca il mio cazzo che regge benissimo la potente erezione. Le guido la testolina sul cazzo e lei apre la bocca per metterselo dentro. Chiaramente è emozionatissima e così inizia subito a pomparlo velocemente, rischiando di farlo calare ma io la faccio ritornare completamente sdraiata sulla schiena e le faccio aprire le cosce che riprendo a baciare in tutta la loro lunghezza, morbidezza, sinuosità. Mi decido a spostarmi per avvicinare il cazzo alla fighina che lei, istintivamente, va a coprire con la sua manina, tremante ed eccitatissima. Le sposto la mano e le rimetto il cazzo pronto per penetrarla e così faccio, iniziando ad entrare lentamente e con piccoli movimenti avanti e dietro, per poi andare ancora più internamente e sentire la membrana dell'imene che inizio a forzare a brevi spinte: Lei, subito grida dalla paura ma la sua verginità ancora è intatta ed io, capendo che ormai lei è troppo intimorita dal prevedibile dolore che sentirà, do il colpo di grazia e sfondo la sua naturale barriera. Cribbio, da come mi sono espresso, sembra stia parlando della parete che separa lo scavo da una all'altra parte di una galleria in costruzione. Che delicatezza! Comunque ritorniamo al dunque: Francesca non fu così più vergine de io iniziai a scoparla fino a venircene, gioiosamente insieme allo stesso momento!! Lei godeva gioendo, ed io le sparavo dentro un lago di sborra. Dopo una brevissima pausa colma di bacetti, carezze e morsetti al suo collo ed alle sue labbra, riebbi una potente erezione e glielo infilai tutto in un solo colpo, facendola gridare di piacere, godendo poi ancora entrambi. Poi un'altra volta ancora, poi, guardandoci negli occhi, la feci girare a pancia sotto e la possedetti nel culetto lasciandole anche lì un mare di sperma. Dopo che ci riprendemmo e tornammo alla realtà, andammo a farci insieme la doccia e lì la presi in braccio e le feci mettere le gambe intorno ai miei fianchi, penetrandola nuovamente in figa e scopandola di nuovo. Anche lì godemmo insieme e, terminata poi la doccia, ci rivestimmo ed andammo a casa sua, dove la stavo lasciando per tornare alla mia ma vedemmo suo padre arrivare ed io gli dissi che ci eravamo incontrati alla piazza del paese, così mi disse di entrare in casa e fermarmi a pranzo da loro. Ne avevo proprio bisogno di un pranzo squisitissimo e sontuoso che solo la mamma di Paola e Francesca sapeva fare. Dopo il lauto pranzo Francesca mi pregò di rimanere con lei a studiare un poco e Paola commentò dicendo che io ero diventato di proprietà di sua sorella! Beh, a dire la verità, io stavo bene con tutt'e due le sorelle!
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