Una riparazione assai piacevole 3.

di
genere
etero

Il mio lavoro di installatore riparatore antenne e apparecchi tv andava proprio bene. Al mattino mi suona il telefonino e sento una voce affatto sconosciuta; chi mi chiama è Piero, un mio ex compagno di Liceo ma lo riconosco quando lo sento pronunciare una frase inconfondibile che poi riguardava il nostro ridere su tutto quando giocavamo a tutto invece di studiare al Liceo. Cade così il mistero di chi mi chiama e non si presenta; sapeva che solo così lo avrei subito riconosciuto. Mi dice di una sua amica che dirige una impresa di costruzioni che era di suo marito, deceduto di recente, e che deve fare istallare un impianto di parabole tv su un'intera palazzina di vari appartamenti. Mi dà il numero di telefono e ci accordiamo per incontrarci dopo alcuni anni. Salutato Piero, chiamo subito la sua amica Liliana e mi metto a sua disposizione per incontrarci per un sopralluogo' Mi dice di trovarsi vicino Velletri ed io parto subito lasciando Roma e prendendo l'Autostrada. Ci arrivo in poco tempo e suono al suo campanello alla sua impresa. Mi accoglie una signora cinquantenne che trovo molto attraente, formosa e sensualissima: una gran figa! Ci sediamo per vedere il progetto della palazzina e dopo andiamo sul posto perché io possa fare un preventivo approssimato. Dopo un'ora le dico parzialmente l'importo previsto e lei accetta. Le dico che il lavoro durerà tre giorni circa e le chiedo di suggerirmi dove potrei alloggiare per evitare il va e vieni da Roma. Lei mi propone subito una sistemazione a casa sua dove vive con Mariella, sua figlia ventenne, ed io accetto senza esitare. Dopo gli accordi per iniziare il lavoro, mi congedo da lei e torno a Roma per preparare tutta l'attrezzatura che l'indomani porterò al posto di lavoro. Messo il tutto nel furgone che uso per grandi lavori, salgo in casa a cenare e dormire poi per partire presto al mattino. Sono le sette e mi metto in viaggio, arrivo sul posto e trovo Liliana ad attendermi insieme al suo capo cantiere. Con Liliana stabiliamo subito di passare al "tu" senza formalità inutili e, dopo preso un caffè, ci lasciamo ed inizio il mio lavoro. All'ora di pranzo mi attende a casa con Mariella, la figlia e, dopo avermela presentata, mi fa l'occhietto come se volesse farmi un invito a considerare quanto fosse veramente gran figa come lei. Per tutta risposta sincera e spontanea, le dico che se dovessi decidermi sul chi corteggiare tra mamma e figlia, come si dice nei centri commerciali "due al prezzo di uno", decisamente accetterei tutt'e due! Sarebbe per me affatto un sacrificio i sedemmo a tavola dove Liliana mi scodella un pranzo gustosissimo accompagnato da un ottimo vino. Mentre mangiamo non mi sfuggono le loro occhiate che sembra vogliano dire:" chi se lo scopa questo qui per prima ?" Dopo il caffè ritorno in cantiere al lavoro. Torno a casa per la cena che è simile al pranzo: ottima. Il dopo cena lo passiamo chiacchierando in salotto e sorseggiando una grappa fatta da Liliana che apprezzo moltissimo. Mariella poi ci saluta perchè se ne va dal suo ragazzo e noi continuiamo laconversazione e lei, come mi aspettavo, cade sul ricordo e la perdita del marito e lì mi è fin troppo chiaro che sente tanto la mancanza più del cazzo che della persona fisica. Le prendo una mano e, per farla "sciogliere" ancora di più, la accarezzo e m'invento che anch'io conosco quello stato d'animo in quanto ho perso una donna che stavo per sposare ...ma il destino, ... . Lei mi stringe la mano ed io le confesso che farei una qualsiasi cosa per vederla serena e lei si accosta al mio fianco e passa ad abbracciarmi al collo singhiozzando. Prendo la palla al volo e le asciugo le lacrime sulle guance e le sfioro le labbra con le mie e lei mi stringe guancia a guancia e lìvado dritto ad infilarle la lingua in bocca e lei risponde con delicatezza ma anche con una rivelata "tanta fame di cazzo!". Le scorro un mano sulla coscia che si scosta dall'altra e mi permette di arrivare alle mutandine già intrise di umori di figa ed io le scosto l'elastico per infilarle l'indice in figa e, con l'altra mano le strizzo delicatamente un capezzolo. Le mordo poi l'orecchio succhiandole il lobo e scendendo poi al collo che bacio delicatamente. Infine le dico di sdraiarsi e mi slaccio la patta dei calzoni e, tirato fuori il cazzo già duro ben gonfio, glielo strofino tra le cosce che lei si affretta a stringere ed io inizio in su e giù ma, quando sento che sto per godere, glielo dico e lei mi fa alzare in piedi e, presa la mia mano nella sua, mi conduce in camera da letto dove ci spogliamo rapidamente e lei si stende sul lettone a cosce spalancate come se volesse farmi capire che voleva essere leccata nella figa, cosa che faccio subito e, quando sento che anche lei sta per godere, le infilo il cazzo con un solo e deciso colpo tutto dentro. Lei urla godendo pazzamente e le cosce vibrano come una corda di chitarra e comincio a pompare fino al punto che lei gode più volte ed infine anch'io posso sborrare e senza neanche preoccuparmi delle conseguenze per lei. Dopo una sigaretta divisa tra noi due, ricomincio ad accarezzarle i seni per poi scendere alla figa che già sbrodola, poi le succhio il clitoride che s'indurisce un poco ed inizio la terza scopata con quella gran figa che è Liliana. Dopo che ho sborrato nuovamente tutto dentro di lei, le chiedo se le piace sentire il cazzo anche dentro il culo ma lei sobbalza e mi nega di darmelo perchè non lo ha mai fatto col suo marito ed ha una gran paura del dolore. Allora le dico che c'è modo e modo per godersi anche il prenderlo in culo e le spiego come si fa con l'aiuto di un lubrificante che consente anche a grossi calibri di penetrare nei culetti vergini. Le dico di fidarsi di me, di lasciarsi andare e la faccio voltare a pancia sotto e, allargategli le cosce, inizio a leccarle l'ano e le tocco contemporaneamente la figa per farla godere un poco. Lei comincia a lasciarsi andare ed allora le infilo l'Indice in culo, seguito poi dal Medio e lei non si lamenta. Le dico di prendere una delle sue creme per il corpo che lei estrae dal cassettino del comodino e mi consegna. Le spalmo la crema tutta intorno all'ano ed il resto lo faccio scorrere sul mio cazzo che è già ben duro per penetrarla. Le appoggio il glande all'ano e spingo lentamente e lei sobbalza lamentandosi ma subito le tocco il clitoride ed il dolore si tramuta in gemiti che eccitano molto a me ed allora le entro dentro completamente e, quando sente che me ne sto venendo schizzando dentro tanta di quella sborra, dalla sua fighina esce un fiume di umori. Abbiamo goduto insieme! Si gira e mi bacia in bocca, poi, mi prende il cazzo e se lo infila in bocca, ciucciandolo fino a farmi sborrare nuovamente. Dopo la seconda sigaretta, lei mi dice di separarci perchè poteva arrivare sua figlia e trovarci a letto insieme, così mi guida fino alla stanza offertami e, dopo un lungo bacio in bocca, ci separiamo per dormire. Dopo neanche mezz'ora arriva Mariella che, dopo essere stata in camera di sua madre, viene da me che fingo di dormire e mi sussurra all'orecchio:" tanto lo so che non dormi e l'odore di sborra in camera di mamma mi fa capire che ve la siete spassata, eh! Oggi è toccato alla mamma, ma mettici anche a me nella tua lista! Buonanotte!"
scritto il
2019-03-16
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