Una moglie timida, ma... (Parte 5)
di
Jimpoi
genere
prime esperienze
Elena incontrò i suoi amanti tutti insieme solo un’altra volta e fu un’esperienza sconvolgente e carica di piacere come la prima, però era difficile far combinare gli impegni di tutti.
Dante però da un po’ di tempo aveva un’idea in testa, solo che era molto più estrema delle altre e non sapeva come dirlo a sua moglie.
Una sera mentre stavano guardando la tv dopo cena, Dante prese i coraggio a due mani e disse ad Elena: «Tesoro, vorrei chiederti una cosa…».
Elena intuì subito l’argomento di cosa stava parlando suo marito: «Dimmi, amore. Hai trovato qualcun altro da farmi incontrare?».
«No… ma mi piacerebbe che lo facessi con uno sconosciuto».
«In che senso uno sconosciuto?».
«Beh… pensavo che potresti passeggiare e vedere se qualcuno ti carica in macchina», disse tutto di un fiato Dante.
«Vorresti che facessi la battona?», chiese alzando la voce Elena.
«No! Cioè… forse… solo per una volta…», rispose Dante abbassando lo sguardo.
Dopo un silenzio che sembrò lunghissimo, Elena disse: «Sai… in questo ultimo periodo mi sono sentita un po’ puttana…», fece una pausa, poi riprese: «e mi piace tanto…».
Dante la guardava negli occhi senza riuscire a chiederle niente. Elena disse alla fine: «Magari mi piacerà anche fare la battona per una sera».
Marito e moglie decisero un giorno qualsiasi, Elena si mise delle calze a rete, una minigonna nera che le arrivava a metà coscia, sopra indossò una canottiera sempre nera molto scollata, senza reggiseno sotto, ai piedi delle decolté con il tacco 12, il viso truccato in modo provocante. Dante la portò in macchina in una via dove c’era qualche prostituta, ma non troppe per non avere problemi di concorrenza, le diede un bacio sulle labbra e la lasciò sul marciapiede augurandole: «Buona fortuna».
Elena iniziò a camminare avanti e indietro sul marciapiede, si sentiva una stretta allo stomaco, ma non riusciva a capire se era paura o eccitazione. Era da poco li che un’auto si fermò, il conducente, un uomo sulla cinquantina, e le chiese: «Quanto prendi?».
Elena colta alla sprovvista, non aveva pensato a quell’aspetto della cosa, rispose: «100 bocca, 200 sesso».
«Cosa ce l’hai d’oro? Sei solo una puttana di strada!», rispose l’uomo partendo. La donna rimase basita, non pensava che le prostitute venissero trattate così. Decise di abbassare comunque le tariffe.
Poco dopo si fermò un'altra macchina, un uomo sui quarant’anni: «Quanto prendi?».
Elena, stavolta più pronta, rispose: «40 bocca, 80 sesso».
«Va bene, sali». La donna si rese conto di quello che stava per fare, ma ormai era in gioco e doveva giocare. Aprì la portiera e salì. L’uomo iniziò a guidare e li portò in una stradina buia ed isolata.
«Quindi cosa vuoi fare?», chiese Elena.
«Solo pompino», rispose l’uomo, poi si aprì i pantaloni e tirò fuori il pene a riposo, le infilò bruscamente una mano nella scollatura e le strinse il seno prosperoso facendole male.
«Con calma!», esclamò Elena.
L’uomo strinse ancora di più e disse: «Zitta troia!», il pene intanto era completamente eretto, l’uomo si mise il preservativo e disse con tono duro: «Succhia, zoccola». Elena si abbassò e prese il pene di modeste dimensioni fra le labbra. avvertì subito il sapore non molto gradevole del preservativo, ma iniziò a succhiarlo come ormai era diventata esperta a fare. L’uomo le mise una mano sulla testa, spingendola contro di sé ed esclamando: «Brava troia! Succhia!».
Elena era eccitata da quella situazione, fra le gambe aveva un lago e avrebbe voluto di più, però sapeva di non poterlo fare.
Dopo poco sentì l’uomo irrigidirsi e gemere, poi il preservativo si riempì mentre il pene si contraeva.
«Brava troia, uno dei migliori pompini che mi abbiano mai fatto». Si ricompose, le diede i soldi e la riportò dove l’aveva caricata.
Elena, ancora eccitata, si diede una sistemata e si mise in attesa del prossimo cliente.
Si fermò un’auto e, come al solito, l’uomo al volante, abbastanza grasso e poco attraente, disse: «Quanto vuoi?», Elena rispose: «40 bocca, 80 sesso».
«Sali». La donna salì e l’uomo la portò in un’altra stradina, poi disse: «Andiamo dietro così ti scopo più comodamente». Quando furono sul sedile posteriore, l’uomo, senza tanti preamboli, le scoprì bruscamente i seni e li palpò con forza e fraintendendo il gemito di dolore di Elena, esclamò: «Ti piace, eh, troia?». La donna stando al gioco, annuì e l’uomo continuò: «Allora cosa aspetti a tirarmelo fuori?».
Elena si stava eccitando ad essere trattata in quel modo, aprì i pantaloni dell’uomo e tirò fuori il pene durissimo e di buone dimensioni. Lui si mise il preservativo e poi le disse: «Succhia troia!». Elena si abbassò e lo prese in bocca, si muoveva con difficoltà a causa del ventre prominente e peloso dell’uomo che si era aperto la camicia. Decise di lavorare di più con la lingua, leccando il glande, sotto ad esso, ogni tanto lo prendeva fra le labbra.
«Piano, puttana, se no mi fai venire subito!», esclamò l’uomo.
«Allora scopami subito!», rispose Elena eccitatissima.
«Mi piacciono le troie intraprendenti!», esclamò, poi se la fece salire sopra. Il pene scivolò dentro di lei facilmente, era fradicia. Fortunatamente quell’uomo aveva un SUV spazioso ed Elena riusciva a muoversi, anche se doveva stare reclinata all’indietro appoggiata ai sedili anteriori a causa della grossa pancia dell’uomo.
«Fammi vedere le tette, zoccola», esclamò l’uomo, Elena si alzò la canottiera. I suoi grossi seni sobbalzavano al ritmo dei suoi movimenti, l’uomo li afferrò con forza e li strinse esclamando: «Hai delle tette da sballo per essere una puttana di strada. E cavalchi anche molto bene!».
Elena gemeva, ma il suo piacere era causato più dalla situazione intrigante in cui si trovava che dalle reali abilità di amante del suo cliente.
«Brava, troia! Godi!», disse l’uomo, stringendole il sedere sotto la gonna, poi, dopo poco, lo sentì grugnire e fremere sotto di sé. Era venuto.
Rimasero fermi qualche istante, poi Elena scese da lui e si abbassò la canottiera.
«Non mi sono mai fatto una scopata così con una troia. Complimenti!», disse l’uomo. Poi le diede i soldi e la portò di nuovo al marciapiede dove l’aveva caricata.
Poco dopo arrivò Dante con la sua macchina, Elena salì e lui le chiese: «Com’è andata?».
«Bene… mi piace fare la troia, sai? E si fanno anche un bel po’ di soldi». Nonostante si fosse appena masturbato, Dante ebbe una potente erezione.
Elena lo notò subito e disse, tastandogli il pacco: «Con te faccio la escort di lusso. Portami a casa».
Per commenti, critiche e richieste antom93@libero.it
Dante però da un po’ di tempo aveva un’idea in testa, solo che era molto più estrema delle altre e non sapeva come dirlo a sua moglie.
Una sera mentre stavano guardando la tv dopo cena, Dante prese i coraggio a due mani e disse ad Elena: «Tesoro, vorrei chiederti una cosa…».
Elena intuì subito l’argomento di cosa stava parlando suo marito: «Dimmi, amore. Hai trovato qualcun altro da farmi incontrare?».
«No… ma mi piacerebbe che lo facessi con uno sconosciuto».
«In che senso uno sconosciuto?».
«Beh… pensavo che potresti passeggiare e vedere se qualcuno ti carica in macchina», disse tutto di un fiato Dante.
«Vorresti che facessi la battona?», chiese alzando la voce Elena.
«No! Cioè… forse… solo per una volta…», rispose Dante abbassando lo sguardo.
Dopo un silenzio che sembrò lunghissimo, Elena disse: «Sai… in questo ultimo periodo mi sono sentita un po’ puttana…», fece una pausa, poi riprese: «e mi piace tanto…».
Dante la guardava negli occhi senza riuscire a chiederle niente. Elena disse alla fine: «Magari mi piacerà anche fare la battona per una sera».
Marito e moglie decisero un giorno qualsiasi, Elena si mise delle calze a rete, una minigonna nera che le arrivava a metà coscia, sopra indossò una canottiera sempre nera molto scollata, senza reggiseno sotto, ai piedi delle decolté con il tacco 12, il viso truccato in modo provocante. Dante la portò in macchina in una via dove c’era qualche prostituta, ma non troppe per non avere problemi di concorrenza, le diede un bacio sulle labbra e la lasciò sul marciapiede augurandole: «Buona fortuna».
Elena iniziò a camminare avanti e indietro sul marciapiede, si sentiva una stretta allo stomaco, ma non riusciva a capire se era paura o eccitazione. Era da poco li che un’auto si fermò, il conducente, un uomo sulla cinquantina, e le chiese: «Quanto prendi?».
Elena colta alla sprovvista, non aveva pensato a quell’aspetto della cosa, rispose: «100 bocca, 200 sesso».
«Cosa ce l’hai d’oro? Sei solo una puttana di strada!», rispose l’uomo partendo. La donna rimase basita, non pensava che le prostitute venissero trattate così. Decise di abbassare comunque le tariffe.
Poco dopo si fermò un'altra macchina, un uomo sui quarant’anni: «Quanto prendi?».
Elena, stavolta più pronta, rispose: «40 bocca, 80 sesso».
«Va bene, sali». La donna si rese conto di quello che stava per fare, ma ormai era in gioco e doveva giocare. Aprì la portiera e salì. L’uomo iniziò a guidare e li portò in una stradina buia ed isolata.
«Quindi cosa vuoi fare?», chiese Elena.
«Solo pompino», rispose l’uomo, poi si aprì i pantaloni e tirò fuori il pene a riposo, le infilò bruscamente una mano nella scollatura e le strinse il seno prosperoso facendole male.
«Con calma!», esclamò Elena.
L’uomo strinse ancora di più e disse: «Zitta troia!», il pene intanto era completamente eretto, l’uomo si mise il preservativo e disse con tono duro: «Succhia, zoccola». Elena si abbassò e prese il pene di modeste dimensioni fra le labbra. avvertì subito il sapore non molto gradevole del preservativo, ma iniziò a succhiarlo come ormai era diventata esperta a fare. L’uomo le mise una mano sulla testa, spingendola contro di sé ed esclamando: «Brava troia! Succhia!».
Elena era eccitata da quella situazione, fra le gambe aveva un lago e avrebbe voluto di più, però sapeva di non poterlo fare.
Dopo poco sentì l’uomo irrigidirsi e gemere, poi il preservativo si riempì mentre il pene si contraeva.
«Brava troia, uno dei migliori pompini che mi abbiano mai fatto». Si ricompose, le diede i soldi e la riportò dove l’aveva caricata.
Elena, ancora eccitata, si diede una sistemata e si mise in attesa del prossimo cliente.
Si fermò un’auto e, come al solito, l’uomo al volante, abbastanza grasso e poco attraente, disse: «Quanto vuoi?», Elena rispose: «40 bocca, 80 sesso».
«Sali». La donna salì e l’uomo la portò in un’altra stradina, poi disse: «Andiamo dietro così ti scopo più comodamente». Quando furono sul sedile posteriore, l’uomo, senza tanti preamboli, le scoprì bruscamente i seni e li palpò con forza e fraintendendo il gemito di dolore di Elena, esclamò: «Ti piace, eh, troia?». La donna stando al gioco, annuì e l’uomo continuò: «Allora cosa aspetti a tirarmelo fuori?».
Elena si stava eccitando ad essere trattata in quel modo, aprì i pantaloni dell’uomo e tirò fuori il pene durissimo e di buone dimensioni. Lui si mise il preservativo e poi le disse: «Succhia troia!». Elena si abbassò e lo prese in bocca, si muoveva con difficoltà a causa del ventre prominente e peloso dell’uomo che si era aperto la camicia. Decise di lavorare di più con la lingua, leccando il glande, sotto ad esso, ogni tanto lo prendeva fra le labbra.
«Piano, puttana, se no mi fai venire subito!», esclamò l’uomo.
«Allora scopami subito!», rispose Elena eccitatissima.
«Mi piacciono le troie intraprendenti!», esclamò, poi se la fece salire sopra. Il pene scivolò dentro di lei facilmente, era fradicia. Fortunatamente quell’uomo aveva un SUV spazioso ed Elena riusciva a muoversi, anche se doveva stare reclinata all’indietro appoggiata ai sedili anteriori a causa della grossa pancia dell’uomo.
«Fammi vedere le tette, zoccola», esclamò l’uomo, Elena si alzò la canottiera. I suoi grossi seni sobbalzavano al ritmo dei suoi movimenti, l’uomo li afferrò con forza e li strinse esclamando: «Hai delle tette da sballo per essere una puttana di strada. E cavalchi anche molto bene!».
Elena gemeva, ma il suo piacere era causato più dalla situazione intrigante in cui si trovava che dalle reali abilità di amante del suo cliente.
«Brava, troia! Godi!», disse l’uomo, stringendole il sedere sotto la gonna, poi, dopo poco, lo sentì grugnire e fremere sotto di sé. Era venuto.
Rimasero fermi qualche istante, poi Elena scese da lui e si abbassò la canottiera.
«Non mi sono mai fatto una scopata così con una troia. Complimenti!», disse l’uomo. Poi le diede i soldi e la portò di nuovo al marciapiede dove l’aveva caricata.
Poco dopo arrivò Dante con la sua macchina, Elena salì e lui le chiese: «Com’è andata?».
«Bene… mi piace fare la troia, sai? E si fanno anche un bel po’ di soldi». Nonostante si fosse appena masturbato, Dante ebbe una potente erezione.
Elena lo notò subito e disse, tastandogli il pacco: «Con te faccio la escort di lusso. Portami a casa».
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