Di quando, sesso lesbico con la madre e poi... - 18° capitolo

di
genere
incesti

Dopo essersi sciolti dal languido abbraccio che li aveva uniti per quasi un'ora,il padre si era alzato assentandosi per qualche minuto mentre la madre e la figlia,avevano dato inizio ai preliminari saffici.

Alice non si era mai alzata dal letto e dunque il suo sesso era ancora pieno della semenza che vi aveva spruzzato suo padre godendole dentro.

-Amore...sei bagnata come un laghetto tra le cosce.-

Aveva bisbigliato Mara nell'orecchio della figlia mentre stretta a lei,la baciava e l'accarezzava tra le cosce.

-Lo so mamma....lo sento...e mi piace conservare dentro il caldo seme di mio padre che mi ricorda che da stasera sono donna grazie a lui e....a te!-

Aveva risposto Alice stringendosi più forte all'accogliente corpo della mamma.

Si baciavano e si accarezzavano con la delicatezza di due innamorati la prima volta.

Erano carezze lievi strappate a due corpi avvinti quasi a volersi compenetrare.

Anche i baci erano dolci anche se non mancavano momenti in cui le labbra si attaccavano ermeticamente mentre le lingue si rincorrevano sino a che,la mancanza di aria,non le costringeva a staccarsi per riprendere fiato.

Poi la mamma aveva preso a scivolare con movimenti furtivi sul vibrante corpo della figlia rilasciando nel suo percorso ,una lucida scia di saliva.

Le aveva leccato il collo,una spalla per poi incunearsi sotto l'ascella depilata senza mai perdere con la mano,il contatto col sesso vivo e madido della ragazza

La sua lingua percorreva con sapiente lentezza,ogni brandello di pelle sensibile a quel sensuale tipo di contatto.

Mentre la lingua si muoveva dentro la pelle liscia delle ascelle, la ragazza si scuoteva e dalle sue labbra sfuggivano lievi sospiri di piacere.

Poi si era occupata dei seni e dei capezzoli che,come aveva già fatto quando il padre la stava cavalcando,aveva preso a risucchiare e mordere sino a provocare nella figlia,lievi scatti simili a singulti.

Poi era scesa ancora e quando finalmente aveva superato il monte di venera,aveva preso ad accarezzarla l'interno delle cosce mentre coi denti le mordicchiava il bottocino turgido e sporgente per poi leccarla e risucchiarla come aveva fatto coi capezzoli.

Dopo pochi secondi di quell'estenuante trattamento,la ragazza si era inarcata e lasciandosi ricadere sul lenzuolo aveva cominciato a tremare emettendo gemiti che cercava di soffocare tra le labbra chiuse.

Proprio nel momento del primo orgasmo,era rientrato il padre che non aveva saputo resistere alla tentazione di baciarla sulla bocca ed accarezzarle il seno.

Poi,quando la ragazza,dopo quel devastante piacere,si era accasciata immobile,il padre l'aveva baciata sulla fronte e scusandosi per l'intrusione in quel momento di intimità con la madre,si era seduto su una poltroncina accanto al letto.

Poi,mentre la madre si accingeva ad inginocchiarsi davanti alle sue cosce spalancate,la ragazza le aveva detto:

-Mamma....vienimi sopra....voglio leccarti anch'io.-

La mamma cambiando la sua postura le si era sdraiata sopra offrendo alle vogliose labbra
della figlia,il suo sesso dischiuso e umido.

Mai la ragazza aveva visto una fica aperta e la visione di quelle labbra carnose e pendule che si aprivano verso un fiore rosso e madido di viscida rugiada,aveva scatenato in lei una libidine che l'aveva spinta ad affondare subito il viso su quell'invitante frutto di carne.

Anche in quella circostanza gli insegnamenti ricevuti dalla mamma sono stati messi a profitto e ben presto,mentre la mamma la faceva godere ancora risucchiandole tutto lo sperma del padre che aveva in corpo,lei riusciva a procurare anche alla madre un orgasmo che aveva scosso contemporaneamente tutte le loro membra,i loro muscoli ed i pensieri che frullavano disordinatamente nelle loro menti.

Il padre,silenzioso spettatore sino a quel momento,si era unito al loro piacere masturbandosi e schizzando senza controllo sul tappeto.

Nella quiete che era seguita a quella tempestosa prova d'amore,il padre era andato in cucina ed aveva preparato un bibita fresca per dare ristoro ai corpi affaticati e sudati delle amanti.

La notte di sesso incestuoso era proseguita sino a che,all'alba i tre corpi erano completamente appagati e svuotati di ogni traccia di umori e libidine.

Solo i corpi sudati e le lenzuola bagnante di sperma,umori e sangue,testimoniavano il fatto che qualcosa di magnifico e miracoloso era avvenuto su quel letto nuziale a rinforzare i legami di quella straordinaria famiglia.

La sera successiva,Andrea,al suo rientro a casa per cena,aveva trovato la tavola imbandita a festa.

Dopo che gli avevano spiegato i motivi di quel festeggiamento,il ragazzo aveva cominciato a smaniare e solo l'intervento della ragazza che gli si era avvicinata a tavola sedendosi sulle sue gambe e congiungendosi a lui con un sensuale bacio alla francese,lo aveva calmato:

-Finiamo di mangiare Andrea che c'è una sorpresa anche per te.-

Gli aveva detto Alice per tranquillizzarlo.

Alle fine della cena,la ragazza si era alzata e prendendo Andrea per mano(entrambi ignoravano di essere fratello e sorella)l'aveva condotto nella camera matrimoniale col letto vestito di bianche lenzuola di lino e dove,sotto la luce fioca di un abajour vi era un piccolo cartello con scritto,all'interno di un cuore rosso "Andrea&Alice" mentre sul letto vi erano sparpagliati petali di rose ed il perizoma della ragazza che lui le aveva regalato.

Segue
scritto il
2019-01-26
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