Idraulico per caso 5.

di
genere
etero

Gli anni sono passati, ed io che avevo iniziato a fare l'idraulico così, tanto per passare l'estate guadagnicchiandoci sopra qualche euro, ora mi accorgo che ho preso il lavoro con grande serietà ed impegno e capisco che è venuto il momento di "mettermi in proprio". In fondo sono a conoscenza di tante tecniche ed ho anche una buona attrezzatura tanto da farmi mettere la gloriosa automobilina in garage ed usare un furgoncino per lavorare. Decido di prendere un garage a fianco del mio e così lo prendo in affitto. Ci metto scaffali ed attrezzatura, poi una tenda divide la parte dell'attrezzatura dallo spazio rimasto verso l'ingresso che io arredo con un bancone munito di morse e altra attrezzatura per preparare i pezzi da montare presso la clientela. Lascio biglietti da visita dappertutto e mi metto ad attendere il mio o mia cliente che spero inaugurerà una lunghissima lista. Dopo due ore di trepidazione per il muto telefonino, vedo una signora fermarsi davanti alla vetrata che separa il locale dall'ingresso, rimanere un poco esitante, poi invece entra a passo deciso e mi saluta. La saluto anch'io e la invito a sedersi per parlarmi di cosa le potrei essere utile. Mi dice di dover rinnovare la rubinetteria in bagno e cucina, poi, sul posto, le potrei suggerire miglioramenti sul appartamento affittato. Le mostro cataloghi ed alcuni pezzi che ho esposto in vetrina e lei sceglie e mi chiede di montarglieli. Presi i pezzi scelti, lei va con la sua auto ed io la seguo col furgoncino. Giunti a casa vedo un arredamento molto esplicito, ... e, passando in corridoio davanti alla camera da letto, osservo varie scatole di profilattici e tovagliolini di carta sul comodino. Certo, lei non veste assai castigata, anzi: biondona assai alta, formosissima, camicetta con seni che sembra la buchino per quanto sono "gonfi" (!), cosce scoperte fino a quasi l'inguine e calze a rete vistosissime! Affatto simile ad un abito monacale. Andiamo in cucina e lì sostituisco la rubinetterie e passiamo al bagno dove lei chiede il bidet con doccetta ed io le consiglio di buttare i vecchi sanitari orribili e le faccio vedere foto di articoli per bagno ad alto livello. Accetta subito l'innovazione proposta ed io la lascio per andare dal grossista ad acquistare quanto ha scelto. Ritorno e, dopo montato tutto, ci sediamo in cucina a bere una birra ed io le do il conto, due milioni e cinquanta euro. Pensavo che spalancasse gli occhi e commentasse pesantemente ma invece lei mi chiede il classico sconto che io nego ed allora passa ad offrirsi per andare a letto togliendo cento euro dal conto. Ci penso un attimo e decido di levarmi lo sfizio. Mi scrive un assegno e poi passiamo in camera dove ci rimaniamo per più di un'ora e dove mi fa provare veramente i brividi del piacere: una professionista veramente molto esperta! Dopo ben due cavalcate ed un bocchino da favola, mi chiede se voglio scopare ancora ma comincio ad accusare sfinitezza e, ringraziandola per il servizio, le confermo che ritornerò a farmi spompare da lei. Mi risponde che ha anche un'amica mora o un'altra rossa. Se poi mi può interessare, lei divide il letto anche con un trans. Stavolta sgrano io gli occhi! La saluto e vado via. Mentre sono ad un bar a rinfrescarmi con una bibita ghiacciata, suona il telefonino: Un signore mi chiede di raggiungerlo al più presto e mi da l'indirizzo. Esco dal bar e mi accorgo che la via di lì, è la stessa da dove mi ha chiamato il signore. Cerco il numero 8 e suono al campanello. Quando risponde al citofono e sente che sono l'idraulico, rimane allibito dalla mia rapidità. Salgo al suo piano, mi apre ed io chiarisco subito di non essere Speedy Gonzales ma un semplice idraulico che, casualmente si trovava alla sua chiamata, a pochi metri da lui. Sorride e mi fa strada fino al bagno dove dalla doccia fuoriusciva solo un filo d'acqua. Evidente che si trattava di calcare. L'acqua di Roma ne aveva avuto sempre di calcio! Ci applico una siringa che gli spara dentro un prodotto puzzolentissimo ma anche efficacissimo. Atteso circa dieci minuti, tolgo la siringa e faccio aprire il rubinetto. Il getto è uniforme. Lui mi porge mille ringraziamenti per avere rapidamente e bene risolto il problema e, dopo che mi chiede cosa mi deve per la prestazione, faccio una breve riflessione e le dico che alla prima chiamata di norma chiedo la metà dell'importo ma nel suo caso è interamente gratis, data la "gravità" del mio intervento. Rimane senza parole ed io, per sbloccarlo, le chiedo se ha da offrirmi una sigaretta ma lui nega non essendo fumatore. Gli stringo la mano e me ne torno al mio laboratorio. Arrivo e trovo un biglietto dove c'è un nome di donna ed il numero di telefono con la supplica di chiamare subito. Chiamo immediatamente ed una voce femminile mi chiede di andare subito da lei dove c'è un Water spaccato. Carico un Water sul furgoncino e corro da lei. Mi apre e vedendo il nuovo water, esulta per la mia rapidità ed io, altrettanto velocemente mi accingo alla sostituzione. Durante il lavoro mi offre un caffè ed inizia la sua litania di donna matura, sola, ... chiaramente bisognosa di ...cazzo...e, mentre sto sudando assai, lei mi si accosta e dice che ho un dopobarba molto profumato, molto buono. La osservo e le rispondo con solo un sorriso e, considerando, in fondo, che non è da archiviare ancora, (avrà all'incira cinquant'anni! ), formosetta, bassina ma le cosce sono ben invitanti. Terminato di piazzare il nuovo water, le faccio presente che dobbiamo aspettare un poco per poi provare a sentire se è ben saldo sul pavimento e non ha perdite scaricando l'acqua. Mi propone di sederci in cucina e, dato l'ambiente molto ristretto, mi si strofina addosso nei suoi spostamenti. Noto che una sua calza è smagliata e glielo faccio vedere indicandolo col dito che la sfiora. Come previsto lei finge di "istintivamente alzarsi la gonna" ma poi mi osserva arrossendo e così io faccio la mossa di rito risalendo con la mano sulla coscia che le dico sono come quelle di una ventenne. Lei socchiude gli occhi e sospira. Io taglio corto e mi alzo in piedi e la stringo ai fianchi, infilandole la lingua in bocca. Il water ha tutto il suo tempo per saldarsi al pavimento perchè i giochi d'amore e di sesso durano più di un'ora. Tra una scopata e l'altra, prendo la scusa di dovere provare la tenuta del water e vado a scaricare l'acqua e, fortunatamente, non c'è neanche una fuoriuscita. Prendo la palla al volo dicendole che ora ho un appuntamento con un altro cliente, perciò mi rivesto e le chiedo l'importo dove oltre al costo del nuovo water ed il mio lavoro, c'è la mia prestazione sessuale che non la nomino ma me la faccio pagare! Vado di nuovo alla mia "base" e, dopo neanche dieci minuti eccoti una bella signora alta, slanciata, con i capelli rosso fuoco, che mi chiede di andare a casa sua dove troverò le sue figlie ed un lavandino da riparare per una perdita. Le dico che ci andrò subito e parto, convinto si tratti di una guarnizione da sostituire. Arrivo al domicilio e mi apre una ragazzina splendidamente bella, rossa come la mamma. Lei mi accompagna subito al bagno per il lavandino da riparare. Mentre ispeziono ogni punto, mi accorgo che la perdita è dovuta da una crepa creatasi dietro. Mi rimetto in piedi e quasi ho un attimo di sbalordimento: o ci vedo doppio o realmente sono due le ragazzine rosse. La prima capisce subito il mio stupore e mi presenta sua sorella, appunto, gemella. Ridiamo tutt'e tre ma poi divento serio perchè lì c'è il lavandino da sostituire. Una di loro chiama la madre che subito dà il consenso per la sostituzione. Mentre sono preso a smontare il vecchio lavandino, osservo i corpicini assai eccitanti delle gemelline. Due "sorche" super ( a roma per sorca si vuole intendere figa ) veramente ben messe. Chiaro che il povero mio cazzo che quel giorno aveva dato già molto, si raddrizzò nuovamente e le rosse se ne erano ben accorte. Terminato lo smontaggio, dissi alle ragazze che andavo a prendere un nuovo lavandino. Dopo un'ora sono di nuovo difronte alle gemelle che, "casualmente", in mia assenza si erano acchittate indossando minigonna, calze velatissime grigio scuro, magliettina striminzita che evidenziavano le loro "zucche"(sempre dialettale, si parla di seni). Vado dritto al bagno e, mentre sto lavorando, noto che le due diavolette si stavano lisciando le calze sulle cosce, scoprendole al massimo. Fisso il lavandino alla parete col sigillante e, essendo chiarissime le intenzioni delle diavolette, mi rimetto in piedi e sto per avvicinarmi a loro con belliche intenzioni ma il rumore della serratura della porta d'ingresso mi fa indietreggiare e tutt'e tre sorridiamo in silenzio, assumendo un normalissimo atteggiamento. La mammina è tornata in casa.
scritto il
2019-01-27
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