La più classica festa di Halloween 6
di
Mr.Goodbye
genere
etero
“Ispettore Cortesi, venga, le mostro il corpo.”
Il medico legale strinse la mano all’ispettore e gli fece strada attraverso lungo il corridoio asettico. In silenzio varcò la soglia dell’ambulatorio e si avvicinò al corpo di una giovane ragazza stessa su un tavolo di acciaio. Era coperta da un lenzuolo bianco che faceva risaltare ancora di più la carnagione pallida, troppo pallida. L’ispettore girò attorno al tavolo osservando il cadavere.
“Chi era?”
“Ilaria Anconetti. Ventitrè anni. Trovata già deceduta poco fuori dal paese.”
L’ispettore sospirò. Gli faceva sempre male al cuore vedere la vita spegnersi così presto. Le prese una mano e la scrutò con attenzione. C’erano i segni di alcun anelli, ma nessun segno di violenza.
“Chi l’ha trovata?”
Il medico appoggiò entrambe le mani alla lastra di acciaio e rivolse uno sguardo al viso della ragazza.
“Le amiche. Erano alla festa di Halloween alla chiesa. Hanno dichiarato di averla persa di vista a inizio serata, fino a questa mattina quando, andando all’auto, l’hanno trovata in un fosso.
“Mi faccia indovinare… erano andate alla chieda.”
“Proprio così.”
“Abbiamo altri testimoni?”
“No ispettore, nessun altro pare abbia avuto a che fare con lei.”
“I buttafuori?”
“Non si ricordano di lei. Troppi volti, troppe persone.”
“Un classico.”
“Sì, signore.”
“E con questo siamo a tre.”
“In tre anni.”
“Mi lasci indovinare. Niente segni di violenza.”
Il medico legale rimase impassibile.
“E niente sangue.”
“Nemmeno una goccia.”
L’ispettore sospirò, deluso e amareggiato. Chiunque fosse lo psicopatico capace di azioni simili doveva essere fermato. Non importava quanto fosse bravo a far sparire le sue tracce. Lo avrebbe trovato, prima o poi.
“Lo troverò quel bastardo.”
“Non ho alcun dubbio, ispettore.”
“Ha già avvisato la famiglia?”
“No, aspettavo lei.”
“D’accordo. Ci penso io.”
In silenzio due uomini lasciarono la stanza.
Le luci si spensero gradualmente.
Gli occhi della ragazza si aprirono di colpo.
Il medico legale strinse la mano all’ispettore e gli fece strada attraverso lungo il corridoio asettico. In silenzio varcò la soglia dell’ambulatorio e si avvicinò al corpo di una giovane ragazza stessa su un tavolo di acciaio. Era coperta da un lenzuolo bianco che faceva risaltare ancora di più la carnagione pallida, troppo pallida. L’ispettore girò attorno al tavolo osservando il cadavere.
“Chi era?”
“Ilaria Anconetti. Ventitrè anni. Trovata già deceduta poco fuori dal paese.”
L’ispettore sospirò. Gli faceva sempre male al cuore vedere la vita spegnersi così presto. Le prese una mano e la scrutò con attenzione. C’erano i segni di alcun anelli, ma nessun segno di violenza.
“Chi l’ha trovata?”
Il medico appoggiò entrambe le mani alla lastra di acciaio e rivolse uno sguardo al viso della ragazza.
“Le amiche. Erano alla festa di Halloween alla chiesa. Hanno dichiarato di averla persa di vista a inizio serata, fino a questa mattina quando, andando all’auto, l’hanno trovata in un fosso.
“Mi faccia indovinare… erano andate alla chieda.”
“Proprio così.”
“Abbiamo altri testimoni?”
“No ispettore, nessun altro pare abbia avuto a che fare con lei.”
“I buttafuori?”
“Non si ricordano di lei. Troppi volti, troppe persone.”
“Un classico.”
“Sì, signore.”
“E con questo siamo a tre.”
“In tre anni.”
“Mi lasci indovinare. Niente segni di violenza.”
Il medico legale rimase impassibile.
“E niente sangue.”
“Nemmeno una goccia.”
L’ispettore sospirò, deluso e amareggiato. Chiunque fosse lo psicopatico capace di azioni simili doveva essere fermato. Non importava quanto fosse bravo a far sparire le sue tracce. Lo avrebbe trovato, prima o poi.
“Lo troverò quel bastardo.”
“Non ho alcun dubbio, ispettore.”
“Ha già avvisato la famiglia?”
“No, aspettavo lei.”
“D’accordo. Ci penso io.”
In silenzio due uomini lasciarono la stanza.
Le luci si spensero gradualmente.
Gli occhi della ragazza si aprirono di colpo.
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