Una mamma particolare

di
genere
incesti

Dire che era particolare mia madre, è un'eufemismo, devo dire, che è la seconda moglie di mio padre, la mia vera mamma, è fuggita quando io ero piccola, e sono rimasta con mio padre, poi, i miei ricordi, lontani, hanno iniziato a comprendere l'odierna mamma.
Sono cresciuta, e con gli anni, l'ho riconosciuta come la mia vera mamma, donna stupenda, molto autoritaria, una donna teutonica, massiccia, un seno quinta misura, un culotto burroso, alta, un decolté, da seghe, e da ragazzina, qualcuna me la sono fatta, e non vi dico i miei amici.
Comunque, cresco, con il suo affetto e amore, poi verso i sedici anni, mi accorgo, che sono più attratta dai maschietti che dalle ragazze, e poi il mio fisico, molto magro, tendeva ad avere fianchi femminili, e un piccolo seno spuntava, il capezzolo era a punta, con un'aureola femminile, e il mio pene, era un ridicolo clito, aggiungo che ero senza peli.
Ma fù proprio, durante quell'anno, che capii molte cose, di mè, e di mia madre, era agosto, e partimmo per le ferie, passavamo tutto il mese al mare, in una località, molto appartata, dove, in spiaggia, dopo un medio cammino, eravamo solo noi trè.
Andavamo in spiaggia presto, e ritornavamo a casa tardi, e così, la sera ero morta e mi addormentavo, ma molto spesso, ero svegliata, dal rumore che facevano i miei, a letto, facevano sesso tutti i giorni, e io ero curiosa, e così, una notte, risvegliata dai rumori, di soppiatto, scivolai sul terrazzo, e mi avvicinai, alla loro camera, illuminata da una luce fioca, e vidi, distintamante mia madre nuda, a pecora, e mio padre che le infilava il suo cazzo.
Era una verga pazzesca, era come un mio braccino, era un mostro, e lo vedevo entrare e uscire tranquillamente da mia madre, e vedevo sobbalzare, sotto i colpi di papà, le mammelle della mamma, ero iptonizzato dal loro movimento, e fù allora che notai una cosa strana, mi sembrò, di vedere penzolare qualcosa, di turgido, ma pensai, sarà il cazzo di papà, che esce e scivola tra le sue cosie, e comunque, non distolsi gli occhi dalle sue mammelle, e ogni tanto, mi senbrava di intravedere qualcosa, ma poi lui venne nella mamma, e si misero nudi a dormire, e io andai in camera mia, e dopo una sega mi addormentai.
Un paio di giorni dopo, ero con mamma in camera sua, e stava ritirando le sue mutandine di pizzo, non usava reggiseno in ferie, e mi soffermai a toccarle, e lei mi disse se mi piacevano, e annuii, lei aggiunse, che da lì a poco, le avrei sfilate a qualche amichetta o compagna,e che era il corso naturale della vita, ma io non risposi, e lei capì, che qualcosa non andava, e dopo un po', le dissi cosa provavo, e come mi sentivo, e cosa sentissi e provassi verso il mio stesso sesso, lei mi abbracciò, e mi rassicurò, ma mi chiese di parlarle tutte le volte che mi accadeva, e che se avevo domande di farle, e così, rossa in viso, le dissi, che l'avevo spiata con papà alcune sere prima, e che mi chiedevo, osa si provasse, ad aver dentro di sé, un simile palo, e come facessero le donne, lei, mi abbracciò e mi disse che era naturale fare sesso con il proprio marito, e che le donne, a differenza degli uomini, anno due buchi, una davanti e uno dietro, e sentii un sospiro, e poi mi raccontò, come si acesse del sesso e a cosa servisse, e poi io me ne andai in camera mia.
Poco dopo mi raggiunse mia madre, dai spogliati che vediamo come stai, ero col costume, mi aiutò a sfilarlo, e mi mise un paio di mutandine col pizzo, e poi mi ammirò, ma sì dai stai bene, sembri una ragazzina, e poi se ne andò, e rimasi con gli slip, e a sera non me li ero ancora tolti.
Poi successe che verso la metà del mese, papà dovesse assentarsi per lavoro, alcuni giorni, e così, rimasi sola con lei, e così, andammo al mare, e lei rimase a prendere il sole solo con gli slip, e io osservavo il suo meraviglioso seno, lei se ne accorse, e mi disse, toccalo se vuoi, e così, appoggiai la mia mano, era duro, sodo, e il capezzolo spuntò immediatamente turgido, lo toccai, e lei provò un godimento, si morsicò il labbro, e sospirò, così, dopo una mezz'ora, erano le due, decise di ritornare a casa, e così ci incamminammo, vedevo che era nervosa, ma non capivo.
Poi una volta a casa lei andò a fare la doccia, e lasciò aperta la finestra che dà sul terrazzo, e io curiosa, mi avvicinai per spiarla, la doccia aveva la tenda aperta, e io potevo vederla di spalle nuda, era una scultura, inavertitamente toccai un vaso e feci rumore, sentii la sua voce, Paolo sei li a curiosare vero?, dissi di sì, ok, ora mi giro tesoro, entra in bagno, entrai, ero eccitata, anche se il mio cazzetto era ancora poco sviluppato, e così, mamma lentamente si girò, per primo spuntò il seno, con due capezzoli enormi duri, il suo ventre piatto, e vidi che si copriva con le mani, in mezzo alle gambe, quasi pudica, si voltò del tutto, mi disse di spogliarmi, sfilai il costume e mi disse di entrae in doccia, lo feci, una volta lì davanti a lei, tolse le mani, e apparve l'impensabile.
Tra le gambe di mia madre, spuntava un cazzo stupendo, penzolava tra le gambe, a riposo era grande, io rimasi senza parole, vuoi toccarlo mi disse, deglutii, e lo presi delicatamente in mano, non ti morde sai mi sisse, e iniziò, a palparmi, e a toccare il mio cosinò, bello mi disse, un vero picolo clito, e così, il suo iniziò a diventare duro, e in un attimo, svettavano 25 centimetri di cazzo durissimo, e scappellato, mi lavò, delicatamente, toccandomi continuamente con il suo membrò, e una volta girata, lo appoggiò alle mie natiche, mi baciò il collo, e mi disse, vieni tesoro.
Mi portò in camera sua, ci stendemmo, e continuai a toccarle il cazzo, lei mi disse, brava fai godere la mamma, e intanto iniziò a raccontarmi, da quando conobbe papà, al loro primo incontro, e alla convivenza, e al matrimonio in Spagna, e di quando lei come mè, iniziò a sentirsi donna, e poi tutta la sua storia.
Alla fine del racconto, lungo direi, la mamma si sistemò supina, lasciò cadere sui fianchi le sue braccia, divaricò le gambe, e mi disse, si tesoro, così, stò venendo, voglio gadere nella tua mano, vedrai come sborra un cazzo, e come sborra tuo papà nella mamma, gli si gonfiò la cappella, emise un gemito profondo, e poi spruzzò, e emise un grido strozzato e continuò a spruzzare getti potenti di sperma, la mamma aveva sborrato.
Poi mi baciò, dopo alcuni minuti, e lentamente, con la lingua, arrivò al mio cazzetto, lo prese in bocca, e abilmente, mi fece godere, per la prima volta, bevendo la poca sborra che rilasciai, e così, il giorno dopo, andammo in città, e mi comprò intimo, abitini scarpe, ecc e dallo stesso pomeriggio, divenni Paola, e da lì a poco ci avrebbe raggiunto papà, che nel frattempo, era stato messo al correte di tutto da mamma, e così lo attendemmo, tutte e due ben vestite, lei abito lungo rosso tacco 12, nuda sotto, ben truccata. io abito lungo nero, con vistoso spacca che faceva ben vedere la mancanza di slip, e scarpe decolté, tacco otto, truccatissima, da troietta, lo attendemmo lì, all'entrata di casa, lui scese dall'auto, baciò la mamma, e poi mè, finalmente signorina ti sei decisa, mi prese per mano, e mi fece accomodare in salotto, mi baciò sulla bocca, e andò a farsi la doccia, poco dopo ritornò, nudo, stupendo uomo, mi prese in braccio, e mi disse, questa notte amore diverrai donna, la mia donna, e saremo una vera famiglia.
I giorno dopo, ero distrutta, mi ci vollero alcuni giorni, a riprendermi, e così andammo in spiaggia, io e mamma in bikini, papi in costume, e poi i giorni seguenti, nudi, e una volta ripresami, facevamo sesso in acqua, in spiaggia a casa, a tutte le ore, era stupendo, mi scopava la mamma e il papà, era pazzesco, divenni la sua seconda moglie.
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scritto il
2019-03-03
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