La gita scolastica

di
genere
feticismo

Salve mi chiamo Luca e oggi vi racconto una cosa che successe quando feci una gita di classe durante le medie, precisamente a terza media. All’ora avevo 14 anni mentre il resto della classe chi come me o chi 13. In classe c’era una ragazza Vittoria che era stata bocciata quindi aveva 16 anni, lei era una ragazza abbastanza alta rispetto al resto della classe, aveva un carattere abbastanza ribelle infatti non a caso fu bocciata l’anno prima. Fisicamente, oltre ad essere alta credo su 1.85, aveva dei capelli neri che gli arrivavano fino a metà braccia, abbastanza in forma non troppo grassa ma neanche troppo magra, due gambe lunghe e per finire due piedi proporzionali al suo corpo, quindi anch’essi grandi, saranno un 39 ma sono belli grossi. Piedi che ho sempre immaginato di toccare e leccare a causa delle foto che mette sui social.
Vittoria in classe è da sempre stato un po’ dominatrice nei confronti dei maschi e questa cosa a me non dispiaceva neanche più di tanto eccetto quelle volte che esagerava ed era insopportabile, ma andiamo avanti.
Ci dissero che verso fine aprile avremmo fatto una gita di due giorni a Firenze in autobus, appena saputa la notizia eravamo tutti super eccitati ma non dal punto di vista sessuale, nel senso che avremmo fatto una gita in una città per molti nuova ecco il motivo dell’eccitazione.
Arrivò il fatidico giorno, partimmo la mattina presto per arrivare dopo pranzo.
Per le prime due ore c’è chi dormiva e chi sentiva musica, mi sedetti ai posti prima dell’ultima fila mentre dietro di me, appunto nell’ultima fila, la maggior parte delle ragazze compresa Vittoria. Dopo esserci svegliati tutti e dopo aver fatto una sosta in autogril, le ragazze iniziarono a mettere la musica con la cassa portatile. Cantammo per un po’ poi si erano creati due gruppi sull’autobus, la parte davanti giocava a carte e cantavano mentre noi che eravamo dietro parlavamo del più e del meno sempre sotto le domande di Vittoria che seduta li dietro era come se comandasse lei l’autobus.
Non ricordo come arrivammo a parlare di depilazione e Vittoria ci chiese se eravamo depilati li sotto e chi con o senza vergogna rispondemmo uno ad uno, compreso me che risposi di si. Poi si arrivò a parlare delle perversioni erotiche che avevamo, c’è chi disse che gli piaceva essere legato oppure chi preferiva comandare, altri invece si rifiutarono perché si vergognavano di dirle davanti a tutti. Ad un certo punto Domenico che era considerato il più rompipalle della classe, la spia diciamo disse che a Filippo, il più timido piacevano i piedi. Vittoria e tutte le altre femmine compreso noi maschi ridemmo talmente forte che la professoressa seduta davanti ci richiamò dicendo di parlare piano. Vittoria chiese a Filippo se fosse vero e lui ormai scoraggiato annuì provocando l’ennesima risata da parte di tutti. Vista la situazione si iniziarono a confessare un po’ tutti a partire da Francesco che disse che anche a lui piacevano e via via discorrendo si venne a sapere che alla maggior parte dei ragazzi piacevano i piedi compreso me ovviamente. Eravamo ormai tutti girati verso di lei seduti con le ginocchia sui sedili del bus. Vittoria disse “allora non vi dispiacerà se mi levo le scarpe hahaha” e tutti quanti risposero con un sentito “no”. Si slacciò le scarpe e se le levò mostrandoci i calzini bianchi, ad essere sincero emanavano anche una leggera puzza ma a me non dispiaceva affatto, come del resto anche al resto del gruppo credo. Fece un leggero ballo alzando le gambe in aria e facendo ogni tanto “uuh uuh uuh” ridendo come le altre femmine sedute vicino al lei.
Passarono 20 minuti circa e Vittoria fece scambiare di posto Francesca, che era seduta al posto vicino al finestrino, con Filippo. Vittoria ad un certo punto fece una cosa che mi fece indurire il pisello in un nano secondo, si levò le calze mostrando quei piedi che avevo da sempre visto solo in foto. Eravamo tutti girati con la bocca aperta a fissarli poi sempre ridendo prese un calzino e a modi fionda lo lanciò verso Francesco e Alessio che erano seduti sulla parte sinistra dell’autobus mentre l’altro lo lanciò verso di me. Mi prese anche in faccia perché non ebbi i riflessi per scansarmi. Risero ancora di più.
Filippo che era seduto li di fianco e c’è li aveva così vicini era tutto rosso in viso e infatti Vittoria lo notò. Vittoria mise quei due piedoni poggiati sulle gambe di Filippo e si avvicinò all’orecchio per sussurragli qualcosa che inizialmente non sentì ma no ci volle molto per capire cosa gli aveva detto poco prima. Filippo sempre più rosso in viso e anche sudato in fronte si slacciò i pantaloni e si abbassò la braghetta, poi si sfilò i pantaloni abbassandoseli leggermente e restò in mutande, si vedeva che aveva un’erezione, chi d’altronde non c’è l’aveva in quel momento. Ridendo e incuriosita come le altre compagne di classe Vittoria prese le mutande di Filippo e senza alcun avviso le abbassò mostrando a tutti il pisello di Filippo, direi pisellino di Filippo sui 12cm a occhio. Vittoria e le amiche risero, Veronica che era seduta di fianco a Vittoria si avvicinò e disse “ma dove sta? Hahaha” risero ancora, era una situazione abbastanza umiliante. Vittoria scansò Veronica che si era sdraiata su di lei per vedere Filippo e poi si distese lei su Veronica allungando le gambe verso il pisellino di Filippo. Lo prese con quei piedoni e il pisellino di Filippo scomparve tra di essi, Vittoria rise e poi iniziò a fare su e giù, in pratica stava facendo una sega con i piedi sotto gli occhi di tutti. Passò meno di un minuto fin quando Filippo scansò i piedi di Vittoria e schizzò, tutti quanti risero e le femmine restarono a bocca aperta compresa Vittoria ma risero anche loro, Vittoria disse “già sei venuto?”. Si schizzò tutto addosso, poi Vittoria ritirò i piedi e Filippo si rimise le mutande e i pantaloni. Poi senza neanche pensarci disse “avanti il prossimo hahaha”, tutti noi maschi restammo bloccati per aver sentito ciò, Vittoria disse “avanti per la fine del viaggio vi voglio aver fatto venire tutti” e rise insieme alle compagne.
Andò Francesco che senza farsi dire niente si slacciò i pantaloni e si abbassò le mutande mostrando a tutti il suo pisello neanche il suo troppo grande sui 15 cm che neanche gli si scappellava del tutto. Vittoria come un robot allungò le gambe verso Francesco e lo iniziò a segare guardando sempre davanti per vedere se venisse la professoressa. Passarono 2 minuti e venne anche lui.
Il tempo passò così sega dopo sega Vittoria se li stava facendo tutti, Alessio, Andrea, Edoardo, Lorenzo e così via, tutti avevano dei piselli sui 15/16 cm con una durata media di 1 minuto a parte qualche eccezione che andava sui 17 cm, alla maggior parte neanche gli si scappellava, restai solo io alla fine che avevo il pisello in tiro da ore ormai. Con i piedi leggermente sporchi di sborra me li puntò contro e mi disse “ adesso tocca a te”.
Mi alzai e mi sedetti sul posto sacro. Vittoria disse alle sue amiche “speriamo che almeno lui ce l’abbia decente gli altri tutti pisellini hanno” e Veronica rispose “hai ragione” poi scherzosamente rivolgendosi agli altri maschi orami già svuotati disse “perché c’è l’avete tutti piccolo?” e risero.
Mi slacciai i pantaloni e Vittoria mi abbassò le mutande facendo uscire finalmente il mio pisello che stava soffrendo da ore li dentro. Svettò un pisello di 18cm bello dritto e scappellato con una cappella liscia e grande. Immediatamente tutte le compagne di classe si innamorarono del mio pisello compresa Vittoria che disse “bellissimo” e Veronica “infatti, stupendo”.
Allungò le gambe verso di me e mi impugnò il pisello con quei piedoni che avevo da sempre sognato, non ci stavo credendo, ebbi la certezza di quello che stava accadendo solo quando toccò a me.
Iniziò a fare su e giù ma siccome gli piaceva troppo il mio pisello si avvicinò con la bocca e ci sputò sopra per facilitare lo scorrimento, cosa che fin ad ora non aveva mai fatto. Iniziò la vera e propria sega, stavo godendo come un matto e si vedeva, ero in estasi. Durai molto di più rispetto ai miei amici, sinceramente non so grazie a che cosa, ma durai sui 10 minuti. Quando stavo per venire impugnaiquei piedoni con il mio pisello dentro e aumentai la velocità, feci 10/11 schizzi potenti di sborra che caddero tutti sui suoi piedi.
Restarono tutti sbalorditi dalla potenza che avevo sprigionato compresi anche i miei amici. Ci pulimmo velocemente con dei fazzoletti, tanti fazzoletti e poi mi rimisi il pisello dentro le mutande, Vittoria si pulì i piedi e si fece ridare indietro le calze che aveva lanciato prima che tutto questo accadesse. Ognuno tornò ai propri posti e passai il viaggio ancora più eccitato pensando a quello che sarebbe potuto accadere la notte in hotel dopo l’evento di oggi.
scritto il
2019-03-23
1 4 . 3 K
visite
4
voti
valutazione
6.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Sorella ubriaca
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.