Reb&Ale (4)
di
Rebecca Barr
genere
etero
Sollevi lo sguardo e mi fissi interrogativo. So quanto te ne ha parlato Dany e so anche quanto tu lo voglia provare, penso non ti sembri vero servito così su un piatto d’argento dopo le sfuriate di Amelia.
”Davvero lo faresti?”
“Si… se ti va”
“Reb … pensi davvero possa dirti di no?”
Vado in cucina e sbuccio velocemente due o tre rizomi trasformandoli in bastoncini da una quindicina di centimetri. Lo zenzero mi piace davvero tanto, e mentre lo sbuccio mi succhio un pezzettino di rizoma,in barba al pizzicchio che mi lascia in bocca.
Torno da te. La sola idea di provare questa nuova trasgressione ti ha provocato uno stato di eccitazione più che visibile, che non ti preoccupi nemmeno di nascondere.
”Reb direi che qualcos’altro potrebbe prendere il posto di quel bastoncino che ti stai succhiando”….
Appoggio il mio stick di zenzero e ti spingo sul letto, seduto contro la testiera. Resto di fronte a te, appoggiata sulle ginocchia, ti guardo negli occhi mentre con la bocca cerco la tua.
Le tue mani percorrono la mia schiena fino a fermarsi sul sedere. Giochi con il bordo della brasiliana, lo percorri fino ad arrivare all’inguine,lo oltrepassi arrivando in mezzo alle gambe,sposti l’elastico e sento le tue dita dentro di me. Con la altra mano ancora appoggiata al sedere mi spingi con forza verso il tuo petto trattenendomi contro di te. Continui a penetrarmi con le dita portandomi quasi al limite,rallenti,smetti di trattenermi.
“Lo zenzero. Voglio infilartelo dentro, voglio sentirti gemere per il resto della notte”…
“Non avere fretta Ale”… dalle tue labbra inizio a scendere lungo la gola,tanti piccoli baci uno accanto all’altro,proseguo sul tuo petto fermandomi a disegnare il contorno dei capezzoli con la punta della lingua e poi riprendo arrivando fino all’ombelico. Mi fermo di nuovo ad assaggiare la tua pelle. Inizi ad avere un respiro affannoso e i movimenti del tuo bacino tradiscono la tua impazienza. Resto dove sono. Ti bacio. Inizio a scendere di nuovo. Sei teso…
Sono arrivata all’elastico dei boxer. Senza smettere di alternare baci e piccoli colpi di lingua li abbasso. Il tuo respiro quasi si blocca mentre inizi a passare una mano nei miei capelli.
Mi fermo. Prendo un bastoncino di zenzero e me lo passo sulle labbra come fosse un rossetto, lo stringo leggermente fino a sentirne il succo sulla lingua.
Tu sei fermo,con gli occhi chiusi. Stai aspettando la mia bocca. Ti accontento. Con movimenti lenti ma decisi,con le labbra,con la lingua…. i tuoi gemiti si alternano ai sospiri…. “Reb….” la tua voce roca sembra riuscire a dire solo quello. Mi dedico alla parte più delicata, stringo delicatamente con le labbra,sento il tuo sapore con la lingua…..
Il succo dello zenzero che ho sulle labbra entra in contatto con te, pizzica e provoca un leggero bruciore facendo aumentare la tua eccitazione e portandola a un livello che ti travolge.
L’orgasmo è come una marea, ti scuote fin nel profondo lasciandoti ansimante e appagato.
Torno accanto a te. Mi sorridi, e io mi lascio avvolgere dal tuo abbraccio. Siamo l’immagine perfetta della trasgressione dove nessuno dei due è al proprio posto. Ma per questa notte va bene così.
”Davvero lo faresti?”
“Si… se ti va”
“Reb … pensi davvero possa dirti di no?”
Vado in cucina e sbuccio velocemente due o tre rizomi trasformandoli in bastoncini da una quindicina di centimetri. Lo zenzero mi piace davvero tanto, e mentre lo sbuccio mi succhio un pezzettino di rizoma,in barba al pizzicchio che mi lascia in bocca.
Torno da te. La sola idea di provare questa nuova trasgressione ti ha provocato uno stato di eccitazione più che visibile, che non ti preoccupi nemmeno di nascondere.
”Reb direi che qualcos’altro potrebbe prendere il posto di quel bastoncino che ti stai succhiando”….
Appoggio il mio stick di zenzero e ti spingo sul letto, seduto contro la testiera. Resto di fronte a te, appoggiata sulle ginocchia, ti guardo negli occhi mentre con la bocca cerco la tua.
Le tue mani percorrono la mia schiena fino a fermarsi sul sedere. Giochi con il bordo della brasiliana, lo percorri fino ad arrivare all’inguine,lo oltrepassi arrivando in mezzo alle gambe,sposti l’elastico e sento le tue dita dentro di me. Con la altra mano ancora appoggiata al sedere mi spingi con forza verso il tuo petto trattenendomi contro di te. Continui a penetrarmi con le dita portandomi quasi al limite,rallenti,smetti di trattenermi.
“Lo zenzero. Voglio infilartelo dentro, voglio sentirti gemere per il resto della notte”…
“Non avere fretta Ale”… dalle tue labbra inizio a scendere lungo la gola,tanti piccoli baci uno accanto all’altro,proseguo sul tuo petto fermandomi a disegnare il contorno dei capezzoli con la punta della lingua e poi riprendo arrivando fino all’ombelico. Mi fermo di nuovo ad assaggiare la tua pelle. Inizi ad avere un respiro affannoso e i movimenti del tuo bacino tradiscono la tua impazienza. Resto dove sono. Ti bacio. Inizio a scendere di nuovo. Sei teso…
Sono arrivata all’elastico dei boxer. Senza smettere di alternare baci e piccoli colpi di lingua li abbasso. Il tuo respiro quasi si blocca mentre inizi a passare una mano nei miei capelli.
Mi fermo. Prendo un bastoncino di zenzero e me lo passo sulle labbra come fosse un rossetto, lo stringo leggermente fino a sentirne il succo sulla lingua.
Tu sei fermo,con gli occhi chiusi. Stai aspettando la mia bocca. Ti accontento. Con movimenti lenti ma decisi,con le labbra,con la lingua…. i tuoi gemiti si alternano ai sospiri…. “Reb….” la tua voce roca sembra riuscire a dire solo quello. Mi dedico alla parte più delicata, stringo delicatamente con le labbra,sento il tuo sapore con la lingua…..
Il succo dello zenzero che ho sulle labbra entra in contatto con te, pizzica e provoca un leggero bruciore facendo aumentare la tua eccitazione e portandola a un livello che ti travolge.
L’orgasmo è come una marea, ti scuote fin nel profondo lasciandoti ansimante e appagato.
Torno accanto a te. Mi sorridi, e io mi lascio avvolgere dal tuo abbraccio. Siamo l’immagine perfetta della trasgressione dove nessuno dei due è al proprio posto. Ma per questa notte va bene così.
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