Specchio
di
Rebecca Barr
genere
sentimentali
Resto lì, davanti allo specchio, cercando di ricordare l’ultima volta che hai fatto scorrere le tue dita sulla seta dei nastri.
Una vita fa.
Li hai slacciati ad uno ad uno, lentamente, in modo esasperante, mentre io volevo solo tu li strappassi tutti insieme per sentirti sulla pelle.
Adesso sono perfettamente annodati, eleganti, civettuoli, fintamente innocenti… ma le tue mani, il mio pensiero indecente, quelle non ci sono…
Sono qui…non sono lontano. Sono in quell’immagine riflessa nello specchio che ora ti cinge i fianchi mentre i nostri respiri danzano; mentre le mie mani contrariamente all’ultima volta dove hanno strappato tutto sciolgono i fiocchi ad uno ad uno seguendo il ritmo del tuo respiro e le mie labbra si posano leggere nell’apertura di ogni asola.
Lentamente, fiocco dopo fiocco il bustino scivola giù.
Negli occhi ti leggo gli stessi pensieri di allora e come allora annuisco.
Lo specchio rimanda adesso le nostre figure indissolubilmente unite.
Una vita fa.
Li hai slacciati ad uno ad uno, lentamente, in modo esasperante, mentre io volevo solo tu li strappassi tutti insieme per sentirti sulla pelle.
Adesso sono perfettamente annodati, eleganti, civettuoli, fintamente innocenti… ma le tue mani, il mio pensiero indecente, quelle non ci sono…
Sono qui…non sono lontano. Sono in quell’immagine riflessa nello specchio che ora ti cinge i fianchi mentre i nostri respiri danzano; mentre le mie mani contrariamente all’ultima volta dove hanno strappato tutto sciolgono i fiocchi ad uno ad uno seguendo il ritmo del tuo respiro e le mie labbra si posano leggere nell’apertura di ogni asola.
Lentamente, fiocco dopo fiocco il bustino scivola giù.
Negli occhi ti leggo gli stessi pensieri di allora e come allora annuisco.
Lo specchio rimanda adesso le nostre figure indissolubilmente unite.
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