In viaggio con mio padre 9° - Spompata,soddisfatta e pronta per la luna di miele con mio padre.

di
genere
incesti

Alla fine di quegli incredibili giochi,così com'era successo al nostro arrivo,io ed Akira eravamo stati condotti in posti diversi dove,dopo un rigenerante bagno caldo,ci era stato praticato lo stesso rivitalizzante massaggio che ci aveva tolto di dosso ogni traccia di stanchezza ricaricandoci(almeno nel mio caso)delle stesse voglie erotiche di prima.

Quando eravamo usciti dall'Hotel dell'amore era notte fonda ed il comportamento di Akira,finalmente libero da un peso che si trascinava con me da oltre due anni,era finalmente sorridente e disinibito.

In precedenza,avevamo scopato altre due volte con l'evidente imbarazzo da parte sua di non riuscire a soddisfarmi per via della sua dotazione "inadatta" ed i complessi che il suo piccolo cazzo e la sua particolare sessualità gli procuravano:

-Akira...sei stato magnifico stasera,mi hai fatta godere come non mi era mai successo prima.

Ho visto che anche tu hai goduto molto e quando mi sei venuto dentro e poi mi hai leccata,avrei voluto mangiarti tanto era il piacere che mi stavi dando.

E quando finalmente,hai potuto esprimere senza vergogna la tua sessualità,sei stato davvero sublime,che meraviglie le tue gocce di caldo seme sulla mia fronte mentre godevi!-

Gli avevo detto mentre l'autista della sua limousine che era già fuori ad aspettarci,mi riportava al mio hotel.

Poi stringendolo a me gli avevo sussurrato in un orecchio:

-Vuoi che te lo succhi?-

Messi a 69 sul sedile,ci siamo leccati reciprocamente.

Io ero venuta quasi subito e mentre lui stava per godermi in bocca,la macchina si era fermata e l'autista ci aveva battuto sul vetro per avvisarci che eravamo arrivati.

Fingendo di non aver sentito,avevo portato a termine il mio pompino ricevendone in dono altre gocce del suo sperma dolciastro.

-Arigatò!-

Mi aveva detto ringraziandomi in giapponese Akira facendomi il solito inchino con baciamano.

-Arigatò!-

Gli avevo risposto sorridendo.

Giunta in camera,avevo telefonato a mio padre per renderlo partecipe della mia soddisfazione e per sapere come fosse andata la sua serata.

Sapevo che alla chiusura dello stand sarebbe passato da Birgit che l'aspettava in albergo da sola stanca di avere vicino il marito cornuto ogni volta che scopava con mio padre.

Poi,sarebbe andato a cena con la coppia del medio oriente per passare la notte insieme a loro nel residence che avevano affittato.

Anche con Birgit parlavamo in inglese giacché io e mio padre non parliamo tedesco e lei non parla l'italiano.

Quando mi aveva risposto al telefono,mio padre aveva la voce alquanto moscia:

-Ciao papà!-

L'avevo salutato con voce squillante.

-Com'è andata la serata?-

-Non me ne parlare,sono stanco morto e quando sono rientrato mezz'ora fa,nella hall vi era ad aspettarmi questa troia di Birgit che non soddisfatta di quello che abbiamo fatto oggi,è venuta a prendersi un'altra razione di cazzo.

Non ti dico le scene che sta facendo mentre parlo con te....con una mano sta mimando un pompino e con l'altra la chiavata.

Che troia!

Tesoro adesso ti lascio che le do un'altra ripassata e la rimando dal marito che la sta aspettando in macchina.

Ciao.-

-Notte papà!-

Al mattino,nonostante io avessi dormito solo poche ore,grazie al trattamento che mi avevano fatto all'Hotel dell'amore prima di andare via,mi sentivo felice e perfettamente in forma.

Lo stesso non si poteva dire di mio padre che,quando ero andato a prenderlo aveva l'aspetto distrutto.

L'avevo lasciato dormire ancora un po ed ero andato in fiera dove nel pomeriggio avrebbero cominciato lo smontaggio dello stand e dove,in un momento di calme,mi ero appartata con Andrea per fargli il famoso pompino di cui avevo già parlato.

Quella sera stessa io e mio padre saremmo ripartiti in treno per Nizza e mi aspettava un viaggio migliore della luna di miele che avevo fatto con mio marito.
scritto il
2019-04-25
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