Dannate buche.
di
Gibbo
genere
etero
Roma è bella, ma molto bella e, quando la si gira in moto, non ci si dovrebbe rilassare ad osservare i monumenti che affascinano sempre anche chi, come me, ci abita! Perché tale affermazione? Ironica, amara e chi più ne ha, altrettante le metta! Perché girano voci che ci siano molte e profonde buche … ed io ci sono finito dentro, finendo poi con l'ambulanza in Ospedale. Dopo esami di rito ed applicato un tutore ad una gamba ( che fortuna … una sola … rotta !! ), torno con un taxi a casa, vivo solo, e, dietro consiglio del Medico che mi ha ricomposto le varie fratture, ho con me l'indirizzo di una massaggiatrice che avrebbe potuto aiutarmi a rimuovere bene il braccio malconcio ed in seguito anche la gamba tutelata. Prima cosa una doccia, subito dopo chiamo la massaggiatrice Barbara Racciotta: il nome è tutto un programma! Dopo preso l'appuntamento con lei che verrà da me in pomeriggio, mangio qualcosa e penso fisso al cognome della donna che presto conoscerò e ardo dal desiderio di potere finalmente verificare che il cognome è giusto o errato. Arrivano le cinque ed arriva anche lei, Quando le apro la porta, la saluto e le faccio strada, con l'aiuto del bastone, rimanendo perplesso nel valutare il suo aspetto fisico: alta, mora, niente trucco, il viso contornato di nei, di brufoli, leggera peluria sotto il naso ( Baffi? ), bocca scolorita e naso aquilino. Scendendo giù, però, devo dire che a cosce e culo non stiamo male, … chi vivrà vedrà!! Ci accomodiamo sul divano e lei mi propone di mettermi di fianco per iniziare con la spalla. Mi rimette a posto in poco tempo e nota che ho subìto giovamento nel muoverla. Passa ad un massaggio del bacino e, ad un certo punto, mi chiede di indicarle il bagno ed io l'accompagno alla porta e lei si accomoda. Lì fuori, scatta la malignità di verificare controllando se anche sotto è parzialmente passabile o meglio, così mi accosto con l'occhio alla serratura e vedo lei che si è tolta la gonna, permettendomi così di verificare meglio ed ha abbassato le mutandine che scendono a terra scorrendo tra le cosce sinuose che pienamente giustificavano il viso pelacchioso, brufoloso, insomma, sotto era fatta assai bene e, dulcis in fundo, un culo da agguantare a piene mani. Conclusione: considerando anche il seno accettabile, il sotto salva anche il sopra, quindi è promossa. Vado al divano dove mi atteggio ad attenderla calorosamente e le dico che la spalla è una meraviglia, bella come lei e lì arrossisce e mi fa un sorriso da sciogliere ogni dubbio: ci devo provare! Riprende i massaggi alla gamba sana per poi passare a rimuovere il tutore e pone una crema che mi spande con massaggio ritmato perfettamente ed io godo e la gamba mi fa sentire meno formicolio. Dopo un'ora lei mi dice che ha terminato e ci rivedremo domani. Per trattenerla ancora le offro un caffè che beviamo lentamente, parlando della sua professione e della mia caduta, grazie alle "ben tenute" strade romane. Mi suggerisce di fare causa al Comune ma si sa che è tempo perduto e ci sorridiamo sopra e subito le faccio notare che il suo sorriso è affascinante ma lei mi dice che la sto prendendo in giro ed io le prendo la mano e nego di mancarle di rispetto, intanto non le mollo la mano e l'accarezzo con l'altra, dicendole che lei non sa cosa ci sia di bello chiacchierare con una bella donna, per uno come me, scapolo, solo, sentendomi in balia di me stesso ed ora sono sereno a parlare con lei. Lei di nuovo arrossisce ma si alza scusandosi che deve andare per un nuovo cliente e ci salutiamo. Il giorno dopo l'incontro è ancora più rovente perché io, durante il suo lavoro, le dico che sto benissimo vicino a lei e ad essere accarezzato ma lei corregge con "massaggiato!" ma le dico che spero che la sua visita si ripeta per mesi e lei mi sorride ed io le accarezzo una guancia risaltando il suo sorrisone e, proprio quando le cade in terra i tubetto della crema, lei sfiora il mio viso ed io le sciocco un bacino sulla guancia e lei si ammutolisce, così ne approfitto e le prendo il viso tra le mani e guido la mia bocca verso la sua, sfiorandola con un bacino casto ma premente. Lei mi fissa negli occhi ed allora le cingo il collo con un braccio e le avvicino il viso al mio, sfiorandole le labbra con la lingua che intrufolo nella bocca, baciandoci poi con passione ed io tento di accarezzarle una coscia ma lei mi ferma, ricordando che ha un altro appuntamento e deve lasciarmi. Le stampo un bacio sulla guancia e ci avviamo alla porta dove ci scambiamo un nuovo bacio ed in silenzio lei esce senza voltarsi indietro.
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