La badante.
di
Gibbo
genere
etero
A quasi settant'anni mi rendo conto che da solo me la passo male, pieno di acciacchi, perciò, parlando con un mio coetaneo altrettanto solo, mi suggerisce di affidare la mia salute a la casa ad una badante. Per giorni ci pensai intensamente perché sapevo di badanti stagionate, acide ecc., ecc., così tentai sfidando la sorte: telefonai all'agenzia suggeritami dal mio coetaneo. Lì mi rispose una signora molto gentile alla quale elencai i miei acciacchi e le mie esigenze, specificandole che non volevo una troppo stagionata ma, almeno d'aspetto, giovanile. Lei mi chiede l'indirizzo e dopo mezz'ora è a casa mia con un album fotografico, dove ci sono foto e caratteristiche di badanti: giovani, vecchie, alte o basse, magre o formose, insomma, una vasta scelta e lei mi suggerisce quella che ritiene adatta per me: una bambolina bionda, età 30 anni, formosa dalle cosce chilometriche ed un viso radiante, gioioso che ti suggeriva felicità, serenità. Io ascolto dalla signora le caratteristiche della biondina che poi si chiama Ivana. Al termine della presentazione di Ivana, come se fossi ad un'asta, mi esprimo con :"accettata!". La signora mi dice quanto mi costa al mese ed io accetto, così lei mi dice che Ivana sarà a casa mia dopodomani in mattinata. Lei va via ed io faccio il giro della casa, scegliendo la migliore camera per Ivana che provvedo di munirla, oltre il letto, di un armadio e comò. Il giorno dell'incontro arriva ed io sono in agitazione a pensare a quella bella bambolina che romperà il silenzio in casa mia. Chiaro che mi cambierà le abitudini ma spero che non mi … rompa … i delicati cogl … . Suonano alla porta e apro, trovandomi la signora dell'agenzia che mi presenta Ivana: molto ma molto più bella che in foto. Rimaniamo un poco per le presentazioni, dove lei istruisce Ivana sulle mie esigenza ed abitudini, poi lei ci lascia ed io accompagno Ivana alla sua camera che la lascia senza parole, infatti lei è meravigliata che si dia una stanza bella ed elegante per una donna di servizio e prima di ora aveva avuto solo stanzini ristretti e scomodi. La lascio sistemare la sua roba dalle valige, poi lei arriva in cucina e le spiego tutto di tutto. Quel giorno cucina lei insieme a me, così ci affiatiamo e scherziamo pure. Sin dal primo momento intuisco che vivremo all'unisono, ovvero in accordo e collaborazione reciproca. Dopo pranzo usciamo per fare vedere a lei i negozi dove faccio spesa e tutto quel che le necessita nel quartiere. Al ritorno a casa la lascio sistemare la spesa in cucina e vado a sdraiarmi sul divano. Poco dopo si siede accanto a me e mi prende la mano con affetto, ringraziandomi ancora per la stanza tutta sua e tutta bella. Mi luccicano gli occhi; questa ragazza è un sogno ed è gran bella! Alla sera mi chiama per la cena pronta, poi si siede a vedere la TV in salotto accanto a me e, stanca del viaggio, crolla in un sonno profondo. Poco dopo tento di svegliarla ma non ci riesco, … è giovane … allora la prendo in braccio e la porto sul suo letto e poi rimango lì ad osservarla: il suo viso è bellissimo, radioso, giovane, poi scendo al seno ben messo, ai fianchi sinuosi e le cosce anche ben scoperte dalla gonna rialzata e dalle mutandine appare un ciuffo di peli biondi. Al mattino mi sveglio e poco dopo arriva Ivana col caffè, dandomi il buongiorno ed io le sono così grato a per il risveglio con lei ed il buon caffè. Dopo la colazione consumata insieme usciamo a passeggiare a Villa Borghese, il più bello dei parchi in Roma. Lei mi prende sottobraccio e mi dà un bacio sulla guancia per ringraziarmi di averla portata sul suo letto. io ricambio il bacio e la accarezzo sulla mano. Tornati a casa, dopo pranzo ci andiamo a fare un pisolino ma, all'improvviso il mio cuore mi ricorda di essere lì al suo posto e mi fa tossire disperatamente. Ivana arriva da me correndo e si siede chiedendo cosa ho. Le spiego tutto e mi passa le medicine adatte, poi mi chiede se può sdraiarsi accanto a me per tenermi sotto controllo e ciò mi manda in un insolito paradiso. Lei poi mi prende la mano e ci addormentiamo. A metà pomeriggio riusciamo ed andiamo a farle vedere lo Zoo, cosa che l'affascina poi torniamo a casa ma dopo cena il mio cuore batte all'impazzata … "fibrilla", così sì dice parlando il "Medichese", infatti me lo insegnò il mio Medico. Ivana, senza chiedermi nulla si infila sotto le mie lenzuola e dormiamo tranquilli entrambi. Al mattino mi sveglio alle cinque e lei è tutta scoperta, lasciandomi godere la visione del suo culo tondo, sode ed io non resisto più alla tentazione di accarezzarglielo e lo faccio ma lei dorme come un ghiro e allora mi faccio audace e, dopo una passata meticolosa sul culo, lascio scorrere la mano sulle sue cosce e sento poi che all'inguine la coscia è umida di umori, così le tocco la figa che è bagnatissima e sento poi un gemito che lei emette da fare addrizzare il cazzo anche ad un moribondo. Io non reggo più e le metto il cazzo tra le cosce da dietro, strofinandolo a lungo ma, quando sento che sto per venirmene, mi alzo di corsa e corro in bagno a masturbarmi per godere l'orgasmo. Torno aletto e lei si sveglia chiedendomi se va tutto bene ed io la tranquillizzo che sto benissimo. Poi lei mi racconta di avere sognato che nella notte ci siamo abbracciati e accarezzati e poi baciati in bocca. io le dico che beato lui che la bacerà per tutta la vita e lei mi bacia sulla guancia per poi dirmi che prima mi vedeva come fossi suo padre m ora vede un cinquantenne arzillo ed affascinante. Mi avvicino a lei e l'accarezzo al viso ma lei si fa audace e mi bacia in bocca. Io parto subito agguantandole le natiche per poi farla girare di fianco e accarezzarle la figa che subito si scioglie come un gelato al sole e, senza pensarci sopra, scendo a leccarle la figa facendola sbrodolare , poi salgo all'ombelico e lei vibra dal piacere; salgo ai seni che lecco e ciuccio succhiando, poi tocca al collo e sento lei rabbrividire dal piacere e le infilo la lingua in bocca. Le appoggio il cazzo davanti alla figa ed inizio a scoparla come mai ero riuscito in vita mia e scopo, scopo, fino ad attendere che lei se ne venisse e dopo vengo anch'io schizzandole dentro senza precauzioni. Sfiniti dopo la seconda scopata, ci sdraiamo l'uno accanto all'altra ed io le domando se prende anticoncezionali ma lei nega. Preso dal panico, chiamo il mio medico che ci attende poi all'ambulatorio dove la visita a fondo, poi le pratica un'iniezione intramuscolare che "annienterà" lo sperma ma che tale iniezione va ripetuta per tre giorni ed io, per fortuna, le so fare. Andiamo a casa dopo aver acquistato le iniezioni anticoncezionali e la "pillola di rito". Dopo pranzo lei prende la pillola subito ed andiamo a "riposarci". Lei accanto a me accarezza il cazzo e, girandosi di fianco, mi chiede se mi piace inculare una donna ed io glielo confermo, così lei corre in camera sua e torna con un tubetto di gel che usa per le mani ma questa volta servirà per ungere bene il suo forellino del culo ed il mio glande, cosa che lei fa dopo avermi sbocchinato un poco. Le appoggio il cazzo all'ano e la penetro lentamente ma lei mi chiede di possederla con foga, con impeto ed allora la penetro con un solo colpo deciso e … assai dolorante per lei a causa delle mie rispettose dimensioni, infatti urla ma mi dice di continuare ugualmente e allora gli do giù fino a sborrarle tutto dentro. Poi lei va al bagno ma subito ritorna e mi fa un bocchino da manuale. Ingoia il tutto e mi bacia in bocca; il sapore del mio sperma, misto alla sua saliva dolce, mi ingrifa ancora di più e le apro le cosce per scoparla e , quando stò per venirmene, tolgo il cazzo dalla figa e lo schianto nel culo dove sborro facendola gemere ed urlare spaventosamente. In quei momenti mi sentivo come un ventenne instancabile e mandavo tutte le mie benedizioni alla signora dell'agenzia per avermi fatto conoscere la gioiosa bambolina; però i giochi furono interrotti perché io dovevo ricoverarmi in Ospedale per i controlli al cuore mensili ed Ivana dormì per due notti da sola.
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