Tentazione

di
genere
masturbazione

Sono combattuta. Combattuta e tormentata. Tentata. Divisa a metà dalla voglia incessante di soddisfare la carne e l'irrealizzabile proposito di starmene un pò buona. Buona per un giorno, buona qualche ora. Un ora di ore che scorrono lente. Un giorno di giorni che sembrano fermi. E ferma sono io, adesso, come sempre. Ferma al desiderio di scoparti forte ogni volta che mi passi per la testa. Inchiodata al pensiero malato di succhiarti il cazzo ogni volta che ti voglio in bocca. Ferma qui, seduta sul cesso, con una mano fra le cosce aperte e pronte, a fare i conti con la mia fica fradicia di copiosi umori.
È che è così. È che quel poco che mi dai e come me lo dai è tutto ciò di cui ho bisogno per godere. E potrei venire anche ora, lo sai. Infilarmi le dita dentro come faccio sempre e sbattermi come mi piace essere sbattuta. Spostare appena il reggiseno e scoprire i capezzoli duri. Sfiorarli, toccarli e poi stringerli, senza grazia, fra le dita.
Invece voglio fare ancora la puttana. Chiederti se hai i soldi per pagare. Informarti sulle tariffe delle mie prestazioni e dirti che io appartengo alla fascia alta delle puttane di lusso. Che ho la fica completamente depilata. Che non ho tatuaggi e che sono igienicamente perfetta. Io e la stanza in cui ricevo.
Voglio sussurrarti che con me si fa sesso sporco su lenzuola pulite, che io mi faccio scopare il culo. Che se vuoi un esperienza fatta di carezze e coccole ti passo alla mia dolce collega.
E voglio sentirti dire che puoi pagare ogni cifra. Che inizieresti da un bucchino fatto a mestiere per poi finire a scoparmi il culo. Voglio eccitarmi a saperti eccitato, godere a sentirti godere.
Sento le labbra pulsare al solo pensiero. Ho la fottuta tentazione di chiamarti ora. Senza aspettare. Quando puoi tu, quando sono sola io. Quando posso io, quando sei solo tu.
E voglio ballare. Mettere su una musica latina e sculettare volgarmente nella minigonna nera di pelle. Farti adorare una delle canzoni che tanto odi solo perché ti ricorda quanto sono troia. Voglio ansimare a ritmo di musica e muovere oscenamente il bacino come lo muovo quando mi impalo sul tuo cazzo duro.
Voglio tirare giù la cerniera e mostrarti la fica gonfia e bagnata prima di mettertela in bocca.
E mi sento soffocare in questo bagno e fra queste quattro mura dove ti te non c'è neanche l’ombra.
E potrei fare un pompino a lui, te l’ho detto.
Potrei prendergli il cazzo in bocca e succhiarglielo, me lo hai detto. Impugnarglielo e segarlo prima di farmi scopare la bocca sul letto dove sempre ti aspetto. Vorresti vedermi? Piena e sporca di una sborra che non è tua?
Tentazione. È quella che più mi fotte ora. Prendermi ciò che voglio, adesso, che fremo dentro e fuori. Prendermi chi voglio, te, e adesso, per fotterti senza amore. Voglio la tua faccia tra queste cosce. Quella faccia che mi fa impazzire e non puoi sapere quanto. Ti voglio qui, in ginocchio, ai piedi del cesso. Voglio venire con la tua lingua dentro. Leccami, mordimi la carne. Annusami, asciugami. Succhia il mio orgasmo.
scritto il
2019-07-06
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