Quell'idea di doccia - 3
di
Enzoracc
genere
pissing
“Potrei raggiungerti venerdì così staremo insieme per il week end”.
Dopo l’esperienza comune del campeggio naturista, capivo che Nadia, nel corso dei contatti, aveva voglia di rinfrescare quella piacevole esperienza. Ormai ad ottobre, si era chiuso il mio lavoro stagionale al campeggio. Rientrato a casa compensavo con un altro lavoro temporaneo come fattorino.
“Si buona idea, ti vengo a prendere in stazione”
“Dovrei arrivare verso le 18, va bene?”
“Certo, e… come ti vestirai?”
“Pensavo il vestito corto blu a fiorellini, che ti piace, ok?”
“Ottima scelta, SOLO il vestito!”
“Ma certo, solo vestito e scarpe, niente altro”
Con questa affermazione, ricordo quando lasciò il campeggio con quel vestito, le sue cosce nude che terminavano all’orlo appena sotto le sue intimità, la schiena e i fianchi nudi ad eccezione di due fasce di tessuto che salivano dal girovita a coprire le tette per poi annodarsi dietro al collo.
Immaginandola in viaggio così già sento un movimento dentro agli slip, e come se lei lo sapesse aggiunge
“Scommetto che sei già eccitato… e inoltre, viaggiando in treno, ho tempo per bere e riempire la vescica”
"Sei fantastica, non vedo l'ora che arrivi"
"Si anch'io, ciao"
La vedo arrivare, tra gli altri viaggiatori, con la borsetta a tracolla ed una bottiglia di acqua quasi vuota, e l'occhio è attratto dal movimento delle sue tette libere sotto la stoffa del vestito, messe più in evidenza dalla tracolla della borsa che vi passa in mezzo. Realizzo che non ha bagaglio quando è più vicina, ci salutiamo e l'abbraccio apprezzando il contatto delle sue tette con il mio petto. Inevitabili gli sguardi dei passanti maschi.
"Benvenuta, ti fai notare! Viaggio ok? Niente bagaglio?"
"Si tutto ok, ho solo cose per toelette personale in borsetta"
"Bene, e sotto come va?"
"Sto scoppiando"
Nel tragitto verso casa lei si beve il resto della bottiglia.
Arrivati ci denudiamo ed io pronto a rinfrescare i ricordi del campeggio, ricevendo la sua calda e abbondante doccia dorata, fino a quando un suo sospiro di sollievo indica che si è svuotata.
Quando poi tocca a me, lei mi indica il suo culo dicendo
“se sono qui è anche perché vorrei offrirti la mia verginità anale, mi rendo conto che dovrò soffrire un po’, ma vorrei ricevere tutto dentro, il tuo piacere e il tuo liquido dorato”
Sto elaborando la sua proposta, mi rendo conto che non ho mai inculato una donna e mentre sto per chiederle se è proprio sicura, lei estrae dalla borsetta un flaconcino di lubrificante e dopo avermelo passato dice “come vedi è da tempo che ci stavo pensando”, per poi voltarsi a pecorina ad offrire il fondoschiena.
Lubrificati ano e il mio membro, inizio a penetrarla, lei soffre e piange ma mi invita ad ignorarla, fino a quando mi aggancio alle sue spalle per spingermi alla completa penetrazione, con cinismo mi trovo a pensare che ormai se deve essere si va fino in fondo e pertanto stantuffo senza pietà, anestetizzando l’udito con il mio piacere che monta fino all’orgasmo liberatorio.
Poi ricordo il suo “tutto dentro” e libero la vescica: lei mugolando apprezza il caldo clistere che sta ricevendo.
Quando mi ritraggo faccio appena in tempo a notare che l’ano sanguina un po’ prima che lei si sieda sul wc per liberarsi.
“Doloroso, ma sono contenta di averlo fatto e di rifarlo. Sono qui anche per proporti se lo vorrai, una convivenza insieme, naturistica come quando ci siamo conosciuti. Io posso auto mantenermi con lavori domestici saltuari come già ora li faccio al mio paese, ma con il vantaggio di condividere le nostre comuni passioni”.
E pertanto da quel week end Nadia non ripartì più, così quando nei giorni lavorativi rientro intorno alle 17.30, lei che dalle 16 ha iniziato a bere molto, è pronta per scatenarsi nelle reciproche docce dorate. E al mattino, dopo la reciproca doccia liberatoria e la colazione insieme, è bello uscire per andare al lavoro baciando le sue tette.
Ah dimenticavo, come poi ho capito dopo, Nadia mi aveva offerto il suo ano come opportunità per il mio piacere durante il ciclo, che donna!
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