A disposizione

di
genere
tradimenti

Questo fine settimana è stato l’ultimo, almeno fino ad ora che vi sto scrivendo nella notte fra il 10 e l’11 di ottobre, in cui sono stata a disposizione o sotto il comando di mia figlia, dopo con la ripresa dello studio e alla routine solita del lavoro con la compagnia di mio marito costante non ha più potuto prendere il sopravvento inoltre, sta frequentando con assiduità Mario anche se dice che non stanno assieme ma in effetti se non sono insieme sono al telefono ed a quel che ho capito spesso sono assieme nel suo appartamento (anche se abita in casa con noi, nelle vicinanze abbiamo fatto un investimento e le abbiamo comprato un bilocale), presto mi farò spiegare come procede il rapporto con lui.

Il sabato pomeriggio ebbe comunque un seguito, la sera del sabato, domenica invece solo mare e viaggio verso casa abbastanza presto per evitare il traffico ed arrivare a casa prima del ritorno dell’uomo di casa.

Dopo aver cenato a casa ed usciti a prendere un gelato tutti assieme, io Asia Massimo mia sorella ed i loro 2 figli, ci dividiamo io ed Asia rimaniamo fuori ancora un po’, sono appena le 22.30, mentre gli altri raggiungono casa. “così non va bene mamma – dice appena la compagnia ci lascia sole – hai troppe cose addosso, vedi di darmi subito la biancheria intima!” mi sposto appena dietro un angolo un po’ in disparte, mi tolgo gli slip e il reggiseno, rimango vestita di solo un abitino da spiaggia lungo fin sotto il ginocchio con uno scollo non esagerato di fronte, che comunque mette in mostra gran parte del seno, ma con un’apertura più ampia sotto le braccia da cui se ne può intravedere un’ampia parte. Andiamo un po’ a giro per il paese, veniamo più volte fermate a gruppi di ragazzotti più o meno sfrontati nell’approccio non diamo più di tanto confidenza a nessuno. Ci sediamo su una panchina leggermente in disparte dalla passeggiata lungo mare, Asia mi fa sistemare con la parte sotto del vestito sotto la coscia lasciandone scoperta una quasi per intero, e una spallina del vestito a metà braccio come se mi fosse inavvertitamente caduta, per mostrare ancora di più seno di quanto non si vedesse in precedenza, sembro messa lì come un capretto legato al palo in attesa del lupo. Alla fine il lupo arriva. Tre ragazzotti, più grandi di mia figlia, avranno avuto non meno di 30 anni, si avvicinano, dalla parlata non sono delle nostre parti, forse di Parma, comunque di quelle zone. Ci sanno fare, si lanciano in complimenti anche inverosimili del tipo “chi è la madre e chi la figlia?” che sicuramente a me fanno piacere, si siedono con noi avvicinandosi sempre di più cercando, nella conversazione, anche ad avere contatti fisici, toccando con la mano una spalla o un ginocchio. Uno dei tre che si era allontanato corna con delle bottiglie di birra offrendone una ciascuno che accettiamo volentieri. I tre ci invitano ad andare a berle in spiaggia, io sono un po’ titubante mentre Asia è entusiasta dell’invito alche mi avvicino a lei e le sussurro all’orecchio “bambina, sono 3 e adulti, una volta accettato di andare in spiaggia è difficile tornare indietro”, “andiamo – mi risponde sicura – ci divertiamo” incamminandosi con due dei tre senza darmi possibilità di replica. Il terzo mi aspetta e mi si affianca cingendomi in vita con il braccio ma strusciando la mano contro il vestito avendo così conferma di quanto pensava, non porto la biancheria intima. “che mamma sprint che sei!” dice euforico, “è vero – rispondo – veniamo in spiaggia ma prometti che non esagerate con lei, è ancora piccola e non ha ben presente le cose, prometti!”. Il ragazzo mi guarda e mi rassicura “lo prometto, ora parlo anche coi i ragazzi” e mentre io cerco di rimettermi in cammino per raggiungere gli altri mi ferma e mi bacia sulla bocca facendo forza con la lingua tirandomi a se con le mani ben afferrate su mio culo. Ci scambiamo quello che potrebbe essere anche scambiato con un bacio passionale e raggiungiamo glia altri. Ci sediamo in cerchio su un grosso telo che uno di loro aveva nello zaino e beviamo le nostre birre ascoltando il rumore del mare. Ho visto che il ragazzo con cui avevo parlato ha radunato e parlato con gli altri due e la cosa mi tranquillizza, sono un misto fra l’eccitazione e la preoccupazione, mente preoccupata capezzoli e fica eccitati. Mentre siamo lì in circolo a parlare di come è bello il mare a settembre la mano di uno dei tre mi colpisce con delicatezza la spallina facendola cadere a metà braccio, faccio finta di niente e continuo a parlare. Mi viene in ginocchio dietro di me e dall’alto affonda le mani nella scollatura andando a palpare saldamente le mie tette, chiudo gli occhi ed ho un gemito di piacere, un gemito che per loro è come un “via”, in un attimo mi ritrovo nuda sdraiata in mezzo ai tre ed a mia figlia, mentre due mi accarezzavano le parti intime, Asia era intenta a pomiciare con l’altro che senza perdere tempo le aveva messo il cazzo in mano che lei stava segando già a buon ritmo. Sento una lingua baciarmi le grandi labbra ed arrivare fino al culo, inarco la schiena dal piacere, apro gli occhi e mi trovo di fronte la punta di cazzo, apro la bocca e ne sento il sapore agre che però non mi impedisce di spompinarlo. Ho ancora il cazzo in bocca quando l’altro lo sento entrare, sono talmente troia che subito vengo con i primi colpi, non ho più remore né inibizioni, adesso voglio i loro cazzi.

Si scambiano di posizione, mentre il secondo mi penetra l’altro raggiunge la bocca facendomi assaporare il mio odore, due tre slinguate sulla cappella e mi sborra sulle tette per poi farselo ripulire. Vedo mia figlia lì accanto cavalcare il terzo, la vedo godere con il cazzo tutto dentro poi esce e lo fa sborrare indirizzando lo sperma sulla pancia del ragazzo stesso. Oramai sono come rapita dalla voglia di sesso, continuo ad assaporare l’asta del ragazzo che si sta afflosciando, la succhio e ripulisco di tutti i fluidi emessi, gli sono sopra posizionata carponi (a pecorina per intendersi), i colpi che ancora ricevo dalla penetrazione del ragazzo dietro di me mi fanno gemere. Sento sputarmi la saliva sul retto e poi inumidirmi il buco con le dita spalmandola, toglie ii membro dalla fica appoggiando la cappella all’altra entrata iniziando a spingerlo dentro piano piano fino ad averlo inserito tutto, sento le palle battermi sulla vagina, rimane fermo spingendo il più possibile, mi sento piena, mi stantuffa provocandomi ancora un orgasmo molto forte, mi sento il viso prendere fuoco e poi il corpo rapito da un unico brivido dalla testa ai piedi, godo sentendomi riempire l’intestino dal suo sperma, mi lascio andare a terra, lui mi segue nel movimento sdraiandosi sopra di me con sempre il cazzo dentro al mio culo come a volerlo svuotare completamente.

Sdraiati respiriamo e ci riprendiamo, ci alziamo, mi spalmo sul corpo i grumi di sperma accumulati come fossero gel per la pelle, indosso nuovamente il mio vestito e con Asia, dopo aver salutato il trio, ci incamminiamo verso casa. Sento la sborra uscirmi dal culo e riversarsi sull’interno coscia, la lascio fare. A casa ci buttiamo sul letto, non mi levo nemmeno il vestito, lasciandoci andare al meritato sonno.

La mattina dopo ci siamo svegliate più tardi degli altri che già erano usciti per andare al mare, noi invece decidiamo di prepararci con calma e tornare a casa con calma. (RSG69)
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scritto il
2019-10-14
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