Vacanza con la figlia. Epilogo.
di
Tibet
genere
etero
Patty.
Sono ancora arrabbiata con questa troia ma anche curiosa, voglio sapere di lei e Vic!
Come scopa lui? Quanto l'ha fatta godere?
E' un tormento essere così condizionata, ma perché non mi vuole?
Lui stesso ha detto che sono una bella figa, anzi... splendida!
Poi? Irrazionalmente mi rifiuta.
Mah...
Arriviamo al suo bungalow.
Perché è così accomodante Matilde? Non me la racconta giusta.
Mi siedo sul letto e lei mi si mette accanto...
-Patty... volevo chiederti una cosa...-
Eccoci! Lo sapevo! Mi ritorna la rabbia.
-Aspetta Matilde! Hai una spazzola per i capelli?-
Mi guarda sorpresa e fa un cenno di assenso con la testa.
-Vai a prenderla!-
Sempre più stupita obbedisce, va nel bagno e la porge.
Bella e robusta.
-Spogliati Matilde! Nuda!-
Mi guarda e comprende istantaneamente! Si... mia cara, ti voglio battere il culo! Voglio punirti e lo farò.
-Oh no... ti prego Patty, ho l'inferno sul culo!-
Ma poi? Il suo sguardo diventa torbido, la puttana si eccita! Si spoglia velocemente, toglie tutto e aspetta i miei ordini.
-Stenditi sulle mie ginocchia, dimmi troia... quanti colpi meriti?-
-Sono davvero pessima... uhm... cinque?-
-Facciamo dieci... contali tu... su parti con la conta...-
-Uno...-
Un colpo forte sul suo culo torturato! Mi eccita, cazzo! In un attimo mi trovo bagnata e tesa, ho le farfalle nel ventre! Vuoi vedere che ho anche questa depravazione? Che sono... inconsapevolmente, una sadica?
Il rumore dei colpi mi ubriaca... mentre lei conta e geme sotto i colpi, so che è bagnata, so che basta toccarla e mi viene sulle dita, porto la mano sulla sua figa e la sento aperta, bagnata, calda... e gode. Mi viene, la troia.
Ora siamo ambedue in preda alla pazzia! Finisce di contare e io smetto di colpirla.
-Questa spazzola ha un bel manico, mi ispira... dimmi troia, dove vuoi che te lo infilo?-
Sta in pieno orgasmo, ha il fiato rotto.
-Figa... e culo! Figa e culo!-
Quando riprendiamo nozione del presente siamo sul letto e ci stiamo baciando, le nostre bocche sanno di figa, ci siamo toccate, ci siamo leccate, ci siamo godute.
Mi rendo conto quanto mi piace baciare una donna, quei lunghissimi baci che diventano un gioco passionale di lingua, denti che mordono le labbra, la saliva scambiata. Consapevole di quanto ora sono convinta e soddisfatta della mia ambigua bisessualità.
Ora è il momento di fare le domande alle quali voglio risposte.
-Come è stato con lui?-
-Fantastico! Lo sai che tipo è! Violento e instancabile! Quella violenza maschia che una volta provata ti fa rendere conto di cosa ti è mancato! Nulla di paragonabile al modo di far sesso dei giovani! Uhm... ma tu lo sai meglio di me, tu hai la fortuna di poterlo avere sempre, non capisco come fai a preferire altri, come quelli di ieri sera... davvero non lo capisco...-
-Cosa volevi chiedermi...?-
-Patty... vorrei... ti chiedo di poterlo dividere con te, alle tue condizioni, ma di poterlo avere... mi piace tanto!-
Puttana! Ma sei spudorata!
Vediamo fin dove posso arrivare.
-Sei disposta a diventare la mia schiavetta sessuale? Rispondi si o no!-
-Si...-
-A fare ogni cosa che ti dirò di fare? La più perversa?-
-Si...-
-Ogni... ogni?-
-Si!-
-Bene... stasera mi presterai il tuo vestitino bianco, quello trasparente con le spalline e un perizoma, non ho voglia di tornare al camper...-
-Certamente, Patty...-
-Comunque... ti dico un segreto, io Vic non lo scopo, è mio padre...-
-Tuo padre? Ma non è possibile... e non scopate?-
-No, si è intestardito che non vuole far sesso con me! Che è incesto! E' pieno di queste assurde prevenzioni! Io ci ho provato... so che mi desidera, ma non cede. Non so come fare... mi fa libidine quanto ne fa a te, cazzo!-
-Ma... incesto? Lui non è informato... c'è incesto solo se c'è penetrazione, pompini e seghe sono comunque ammessi anche fra padre e figlia, sono solo delle manifestazioni di affetto!-
-Chi te l'ha detto?-
-Mio zio... me lo diceva quando stavo a letto con lui, anche nel culo puoi prenderlo dato che non c'è il rischio di restare incinta...-
-Che ignorante che è Vic! Uhm... mi basterebbe, sai? Prenderlo nel culo... dico, anche se averlo in figa... uhhhh... hai voglia!!-
-Oh... ho un'idea, Patty! Se lo facciamo bere, stasera? Poi io lo porto qui... e nel buio? Uhm... Patty ce lo facciamo a turno... ci facciamo scopare ambedue!-
-Idea fantastica, Matilde! Uhhhh... si, faremo così! Ci faremo scopare tutte e due! Meriti un premio...-
-Cosa Patty? Che mi fai?-
-Fisting... ti metto tutta la mano nella figa! Ti sventro!-
-Uhhhhhhhh....-
Victor.
Mi sto rammaricando della situazione! Anzi... mi colpevolizzo, possibile che non abbia previsto quanto sta succedendo? Solo ora sono consapevole che un uomo e una donna, siano pur legati da un rapporto familiare, non possono vivere senza complicazioni in un ambiente di pochi metri quadrati come un camper! E che Marta, la mia ex moglie, non abbia impedito ciò. Vero che mi aveva avvisato ma doveva essere più chiara nei suoi dubbi.
Mi colpevolizzo di rifiutare Patrizia, di farla star male... e di aver ceduto a Matilde.
Ceduto? Ma mi do dell'ipocrita!
Mi è piaciuto!
Ma mentre facevamo sesso pensavo anche di farlo con Patrizia, cioè... insomma anche con lei, stesso corpo seducente, stessa sensualità, stessa disponibilità estrema a tutto! A tutto ciò che può dare piacere.
E adesso? La cena assieme ma in che casino mi sono cacciato? Ma come potevo uscire con Matilde e offendere Patrizia non invitandola?
No... spero solo di poter gestire la cosa.
Ah... Matilde!
Penso alla sua espressione di intenso desiderio mentre strofinavo la corona del cazzo su e giù nella sua fessura scivolosa, tra le labbra carnose, passando il mio punto più sensibile, il frenulo, proprio in corrispondenza del suo, il clitoride, sporgente e rosso di eccitazione suscitando in lei continui piccoli gemiti di piacere! Gran figa, Matilde! Stretta di figa e porca. Uhm... quando mi sono sistemato contro la sua apertura? Sentendo che il bordo mi stava baciando la cappella? Poi... mentre spingevo sentivo l'apertura dilatarsi lubrificata dai suoi umore e dal mio liquido precoitale e mi trovavo dentro! Nel suo caldo, nel suo umido, nella sua figa! Lei che solleva le ginocchia e mi mette le lunghe gambe intorno alla vita bloccando le caviglie dietro di me e io che spingo! In fondo... fino ad avere il mio pube contro il suo. L'abbraccio estremamente scivoloso e caldo della sua figa, ogni volta che mi spingevo più dentro, urtando il clitoride, ansimava e collaborava spingendomi più a fondo con i piedi sulla schiena! Il suo viso arrossato dalla eccitazione, gli occhi ben chiusi, le narici che si allargavano nei respiri frequenti, mentre le dicevo di venire, le urlavo di godere per me, che era la mia puttana! La mia troia!
Infine, mentre il mio orgasmo se ne andava, sfumava lentamente e io che resto duro dentro di lei, mi dice...
-Sei ancora duro! Puoi farlo di nuovo? Adesso? Subito?-
Poi... il suo culo?
Oh... cazzo! Mi sto eccitando!
Sarebbe eguale con Patrizia? Stessa frenesia? Stesso desiderio? Stesso piacere? Diooo...! Meglio non pensarci!
Penso invece alla loro diversità che sono minime, stesso culo, stessa altezza, differenti solo nel seno, quello di Matilde adolescenziale, quello di Patrizia consistente, sostenuto, bellissimo e un pensiero corre al corpo da donna fatta, matura, di Marina, il seno pesante, il largo culo, la figa gonfia, bella comunque anche lei...
Cazzo!
E' ora di prepararsi, il locale dove voglio portarle è a Saint Maxime, un ristorante che ho frequentato in altri tempi.
Le aspetto all'entrata del campeggio, prenderemo un taxi.
Arrivano, sono bellissime. Patrizia con un abito bianco, Matilde in giallo.
PATTY.
Siamo a Saint Maxime!!!!!!!!!!!
E’ un bellissimo posto! Scruto il panorama... è qualcosa di stupendo! Ci guardano tutti! Beh... modestamente Matilde e io siamo due strafighe! Vestite simili, io in bianco e lei in giallo con sandali a tacco alto in tinta.
Siamo appese al braccio di Vic. Gli facciamo fare un figurone! Ehm... un porco quarantacinquenne con due squinzie da sballo!
E c’è il sole che tramonta sul mare! In un giorno stupendo come questo ci addentriamo nella cittadina. Vic ha promesso di portarci in un ristorantino sul mare dove venne anni fa. Mangeremo del pesce crudo, il migliore del posto, ci ha detto che è afrodisiaco ma non sembra proprio che noi ne abbiamo bisogno! Nè io, né Matilde, né lui! Siamo tutti e tre in super produzione di ormoni!
Indosso un vestitino bianco e sandali alti, lascio qualche messaggio ambiguo su F.B. con il cellulare: "A breve le foto con il mio nuovo fidanzato".
Lo faccio crepare Manuel! Giuro!
Mentre scendiamo lungo le stradine della cittadina, quel porco di Vic palpa il culo di Matilde al di sopra del vestito. Lo riprendo! Se proprio deve farlo, deve farlo anche a me! Lo sento strizzarmi le natiche una per volta e appena qualcuno passa toglie la mano. Che porco degenerato! Palpare così le sue due figlie, le sue puttane!
Ridiamo.
Io ho un padre stronzo, eccone la conferma.
Il posto in cui ci porta è bellissimo! Un ristorante su una grande terrazza! Tavolini con tovaglie fresche di bucato, poltroncine imbottite e una stupenda vista sul mare!
Ci accompagnano al tavolo e dopo poco ci portano il menù.
Noi... consapevoli che dobbiamo farlo bere, fargli perdere ogni inibizione per la fine della serata e ordiniamo per iniziare tre Atomic Champagne Cocktail, vere bombe, eh? Vodka, brandy, sherry e champagne!
Evviva la vita!
Chiedo...
-Ma è bellissimo qui, Vic! Ci sei venuto con la mamma?-
-Beh.. no!-
-E con chi ci saresti venuto? Racconta...!-
-Una donna di queste parti… Nadine, mi sembra. Una breve frequentazione… finita abbastanza in fretta… -.
Matilde chiede... ma sente già gli effetti del cocktail?
-Brava a scopare la troia???-
Si zittisce, nota il mio lampo di dissenso.
-Si… Direi di si… brava a scopare, appassionata, ma forse sperava più in un rapporto uomo-donna dove ci fosse l’amore… la continuità di rapporti… -
Perché deve darmi sempre risposte così complicate ed elusive quando si tratta dei fatti suoi? Dei miei parliamo con una certa disinvoltura ma dei suoi? Sembra di cavargli le parole di bocca!
-E perché non vi siete visti più?-
-Mmm… è la vita, a me non andava di impegnarmi. Era un tipetto come voi, sapete? Solo un po' più vecchia. Ma non ne parliamo.. dai. -
Eccolo che scappa, non ci si riesce a levargli nulla, padre stronzo! Eppure mi piacerebbe sapere di lui, delle sue donne.
Consegniamo i menù al cameriere dopo aver ordinato un vassoio per tre di ostriche e frutti di mare e una grigliata gigante.
Da bere? Fa lui... arriva la prima delle bottiglie di Sauvignon Blanc che approderanno al nostra tavolo durante la serata. Io e Matilde che andiamo via via a proporre brindisi sempre più stupidi per riuscire a riempirli il bicchiere di continuo.
Solo che... cazzo!
Alla fine il vino lo sentiamo più noi. Siamo brille se non ubriache, lui? Normale.
Sono curiosa, se mangiare un’ostrica cruda è come dice lui, se è vero che il sapore è quello di una figa di donna.
E’ una cosa da verificare…
Mi viene in mente la figa di Matilde che ho leccato appena poche ore fa, cazzo.. ma perché devo sempre bagnarmi così?
Rido scioccamente.
E’ una cosa indecente!
Chiedo...
-Ti sembra che sappiano da figa, Matilde? E poi se fosse... sanno della mia o della tua?-
E giù a ridere.
Il vassoio che arriva è imponente ed ad accompagnare il cameriere c'è un bel figo di colore che non passa inosservato ai miei occhi e neanche a quelli della troia. Gli sbavo dietro… non è da poco che bramo di scoparmi uno così! Dopo aver lasciato noi, si aggira per la terrazza a parlare con gli ospiti degli altri tavoli.
Non posso fare a meno di guardarlo, osservo ogni sua mossa e quel suo culo tondo, con i muscoli guizzanti, mi eccita ulteriormente, sono stregata da lui!
Chiedo a lei se le fa lo stesso effetto che a me, ma la troia ha occhi solo per Vic, sta giocando pesantemente con lui che si accorge invece del mio interesse e ci mette poco a prendermi dal verso giusto.
Infila una mano sotto il tavolino e la poggia sul mio ginocchio. Risale lungo la coscia fino a sfiorarmi, ma fa lo stesso anche a Matilde, vuole sono provocarmi.
-Ti piace il ragazzo, Patty?-
-Si… si, mi piace...-.
-E’ il figlio del padrone. Lo ricordo da bambino, lui aveva sposato una bellissima donna negra o mulatta molto scura, meravigliosa. Il ragazzo ha preso molto da lei. Hai osservato il pacco? Bisogna immaginarlo... lungo e venato, scuro… scuro come l’ebano sull’asta, a volte con il glande chiaro invece altre volte, nerissimo… -
Beh... evidente che il vino lo sente anche lui!
-Vic? Va fanculo! Sono già abbastanza bagnata!-
Mi sento sciogliere, ho le mutandine del tutto inondate, il mio umidore scandaloso attraversa il sottile strato di stoffa, mi sa che sto sgocciolando!
Lui e la troia giocano con me, non so dove vogliono arrivare.
Matilde mi accarezza l'interno coscia.
-Lo sentiresti spaccarti, sai? Se ti scopasse, dico.. te la allargherebbe tanto da poterci mettere una mano a pugno!-
Sento i fremiti adesso e lei continua a toccarmi senza ritegno, mi sditalina proprio.
Oro ho voglia di farmelo, di scoparmelo così... su due piedi, di avere quel grosso tronco nero.
-Ora lo chiamo, voglio che lo conosci...-
Gli fa un gesto, il ragazzo accorre sollecito. Vic gli chiede della madre, del padre. Mi presenta.
Piacere Patrizia… lui? Renè.
Successivamente, mentre si allontana verso altri tavoli, Vic mi stuzzica.
-Guardalo, fissalo, dai… gioca con lo sguardo come sapete fare voi donne.. seducilo.. seduci il bel negretto…-
Cazzo... ora è tutto l'alcol bevuto che parla per me.
-Ummm… lo vorrei, si… -
-Forza, seducilo... vediamo se riesci a farlo.-
Ma cos'è quel loro sguardo di intesa? O vogliono solo giocare? Utilizzarmi per il loro piacere? Porci!
Aggancio i miei occhi a quelli di Renè, scuri come la pece. Ho le guance avvampate di voglia, le labbra arrossate dai piccoli morsi che mi sono data per contenere il desiderio che mi sale tra le gambe. Si vede lontano un miglio che sono eccitata, solo un cieco non se ne accorgerebbe.
-Allora posso scoparmelo ora? Subito?-
-Vai… vediamo cosa combini.-
Li mollo al tavolo in terrazza ed entro per cercare Renè. Sta sorvegliando l’andamento del locale da dietro il banco del bar.
Mi siedo su uno degli sgabelli, certamente non si aspettava un mio approccio così diretto. Non è rimasto insensibile al mio sguardo di prima e mi chiede se ho bisogno di qualcosa. Gli dico, si! Ho bisogno di un cocktail fresco, con molto molto ghiaccio. Mi sorride… mi guarda nella scollatura, ti piace quanto vedi... eh?
Quando mi porge il bicchiere poso la mia mano sulla sua, il mio cervello già è in preda alla voglia, vede già quelle mani a scorrermi sul corpo, a stringermi le tette strizzandomele.
E il cazzo… chissà com’è il suo cazzo! Nero.. grosso.. potente.
Dopo averne bevuto un po’, sfilo un cubetto di ghiaccio dal bicchiere e lo passo sulla mia gola… poi lentamente sullo sterno.. fra le tette. A contatto con la mia pelle bollente un rigagnolo d’acqua scende lento in una lunga scia nell’incavo fra i seni.
Renè osserva rapito, ha rallentato lo svolgere della sua attività.
-Che fai Renè.. oltre che lavorare qui..?-
E’ uno studente universitario, ha ventiquattro anni. Aiuta nel ristorante.
Le gocce continuano a scendermi tra i seni, nel frattempo ho sbottonato sempre più i bottoncini dell’abito e adesso i due globi sodi sono ben evidenti davanti alla sua vista.
-Che caldo Renè, guarda come sono sudata... e sapessi sotto!-
E’ perso il ragazzo, il suo sguardo è calamitato sulle mie tette.
Annuisce solo col capo ed è in quel momento che sferro il mio attacco.
-Fammi vedere dove sono i gabinetti, Renè… ho paura di perdermi…-
Mi alzo dallo sgabello.
Chissà cosa staranno vedendo lì dal tavolo… chissà cosa staranno pensando. Brutti porci.. fetente di un padre e tu, amica troia! Volete farmi leccare la figa da Renè, scopare! Maiali... ma chissà perché la cosa mi fa morire?
Ci dirigiamo verso i bagni ed è lui a prendere l’iniziativa adesso. Mi trascina nei locali del personale, quelli con spogliatoio annesso e varcata la soglia ho le sue mani dappertutto.
Lo spoglio in fretta e furia, gli apro la camicia scoprendogli il petto mentre lui gira la chiave nella toppa della porta. Ho urgenza di godermelo… lo voglio nudo e voglio il suo cazzo pulsarmi dentro!
Strappa via la camicia da me aperta e gli sbottono la cinta mentre in un solo gesto scalcia via le scarpe. Un istante dopo toglie insieme boxer e pantaloni ed è in quel momento che l’asta si ritrova a svettare in su, davanti ai miei occhi.
Renè mi prende la testa e me la spinge verso il suo palo di carne. Quasi neanche il tempo di guardarlo che già me lo ritrovo in bocca! E’ grosso, largo e lungo, tende un po’ verso sinistra… ha la cappella chiara rispetto all’asta che è nerissima come il resto del suo corpo. Cerco di succhiarlo alla meglio mentre la sua mano mi spinge su e giù a prenderlo in bocca. Bastava solo un po’ di incoraggiamento, vero Renè?
La sua mano lascia la mia testa e mi tasta le tette nella scollatura già in parte aperta nel mio giochino al bar. Mi strizza forte i capezzoli facendomi gemere, poi allunga di più la mano e mi dà uno sculaccione sul culo.
-Ahi! Renè!-
Ha lo sguardo divertito… mi tira su di fretta il vestito e l’intimo vola via come se non ci fosse mai stato. Un istante dopo mi ritrovo con le mani contro il muro a prendere il suo cazzo da dietro. Spero non faccia male, spero si contenga nella voglia e invece… mi allarga del tutto e di forza!
Sento il suo grosso fallo di carne che scava di continuo, con un ritmo deciso. Inizio a gemere senza controllo, tanto è l’impeto dei suoi colpi, ma mi blocca la bocca con una mano, con l’altra mi tiene ad un fianco e stringe da farmi male. Spinge di forza e con voglia e mi sente venire più volte dalle forti contrazioni del mio ventre. Mi libero un attimo dalla sua morsa e lo sento fuoriuscire lentamente.
Mi volto e trovo il suo cazzo nerissimo rigato dal mio umore bianchiccio. E’ uno spettacolo, duro e venato nonché unto dalla mia figa!
Si siede su una panca dello spogliatoio e mi fa cenno con la mano di avvicinarmi.
Faccio pochi passi verso di lui e mi tira a sé e mi ritrovo impalata. Con le gambe allargate, doso piano i movimenti e mi faccio penetrare fino in fondo, fino a sentirmi del tutto piena. Non posso lasciarmi andare ad un istante di rilassatezza senza sentirmi quel tronco toccare la cima e scuotermi fino allo stomaco.
Lo faccio per gioco… mi rilasso un istante di più, mi rilascio, seduta sul suo corpo e lo sento dentro toccarmi in fondo. La sensazione è davvero perversa… le piccole labbra stirate, allargate dalla larghezza del cazzo di Renè e dentro la sensazione di rischiare di essere sfondata.
Stavolta sono io a dettare il ritmo. Salgo e discendo, curandomi di strusciare bene la figa contro il palo nero. Gli dico di guardarmi fare e lui si inclina un po’ per osservare meglio. Nell’osservare mi infila un dito nel culo, il pollice, grosso, che mi fa sentire ancora più larga. Da lì mi tira giù violentemente. Nonostante sia io a montarlo, mi tira verso il basso per ricadergli addosso violentemente. Grido di nuovo… chissà cosa si sentirà fuori di qui???
Sento la figa tremarmi tutta, la sento farsi di fuoco, sciogliersi completamente e gli orgasmi brucianti ormai si susseguono!
Godoooo! In una maniera incredibile!
Grido proprio da puttana con grida stridule, gli dico scopami ancora… ancora! Lui, eccitato come mai, mi sborra dentro e lo sento. Getti lunghi e caldi che colano fuori appena si stacca da me.
Mi fa alzare ma il suo dito è ancora nel mio culo. Quel grosso pollice ruota e allarga e noto che il suo cazzo non ha dato il minimo segno di cedimento.
La voglia non mi è passata, il dito nel culo mi procura mille brividi sulla pelle e più guardo il suo cazzo, più desidero di sentirmi sfondare il culo.
Mi metto a pecora sulla panca mi porgo a lui, con una mano tiro una natica per tenere il buco aperto ed esposto alla sua vista.
Lo vuoi... Renè?
La risposta non tarda ad arrivare e si posizione subito dietro di me. Mi ungo ancora con più dita bagnate e quando lo sento ben morbido forzo i muscoli a restare aperti. E’ una gran fatica, poggia il glande chiaro e lo spinge dentro, fa malissimo, quasi piango ma resisto!
Oggi torno con il culo rotto! Me lo spacca questo porco!
Riusce ad entrare con tutta l’asta, pompa piano, la strettoia non gli permette di essere agile nei movimenti e allora lo tira un po’ fuori, lo bagna e lo riinfila dentro. Continua così per un po’ di volte, il tempo di sentire l’anello dello sfintere cedere del tutto. Mi reggo con fatica alla panca mentre lui mi tiene salda dai fianchi. Sono colpi lenti e precisi i suoi, che mi bruciano ad ogni passata ma che al contempo mi danno piacere.
Spinge… spinge… ritira e spinge.
E inizio a godere col culo!
Arriva un orgasmo… lento, da lontano, lontanissimo!
Lo sento lungo le vertebre ad ogni colpo che mi assesta.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
Grido il mio piacere! E resisto! Resisto finché non lo sento venire di nuovo!
Stavolta il suo cazzo sguscia fuori mollo dal mio buco insieme ad un rivolo di sperma rigato da sangue. Tampono lievemente con la carta del bagno e cerco di ripulirmi almeno esternamente ma dentro sento ancora il suo seme denso.
Ci rivestiamo ed usciamo dagli spogliatoi.
Abbiamo modo di parlare brevemente prima che lui torni a sovrintendere il lavoro dei dipendenti di suo padre.
Voglio andare con lui... dopo?
Deve restare però fino a chiusura. Ha due giorni di riposo e andrà in barca con amici, voglio accompagnarlo?
Cazzo... quel tuo martello pneumatico!? E chi ti molla?
Accetto!
Alla fine... sono sola, Vic si è messo con Matilde.
Mi spiace di mandare a monte il piano di scopare Vic assieme a Matilde.
Mi spiace di non poter tormentare la troia, ma l'occasione è unica.
Mi dirigo ondeggiante verso il tavolo dove mi aspettano.
A fatica mi siedo, il culo mi fa male.
Sollevo un attimo lo sguardo verso di loro che notano la mia difficoltà. Vedo i loro occhi del tutto preda dell’eccitazione.
-Sei proprio una puttana... ahah... una meravigliosa puttana.-
-Vado via con lui... dopo, domani mattina verrò a prendere le mie cose, Vic. Ti farò sapere... ti ridarò il vestito, Matilde...-
Bevo ancora, arriva il dessert, uhm... ci vorrei sopra la sborra di Renè!
Sono straordinariamente felice... i due giorni in barca? Perché immagino che saranno intensi? Tutti uomini o coppie? Uhm... in ogni caso intuisco che è una cosa di sesso, sesso intenso.
Vedremo cosa mi riserva il futuro.
Victor.
Questa troia mi sta facendo bollire il sangue!
Il fatto che si faccia scopare da tutti non fa che eccitarmi di più! Mi muove la più porca libidine mai provata!
Ora... con questo mulatto? Renè?
Li immagino... lei spinta contro una parete del bagno o chinata con le mani sul cesso e lui che affonda il suo cazzone nella sia figa stretta o nel suo culo?
Cazzo... se mi eccita e eccita Matilde, pensiamo le stesse cose e ci tocchiamo sotto il piano del tavolo!
Immaginiamo di rifare le stesse porche cose! Le medesime e godere di ogni momento, di ogni istante.
-Cosa ti ha fatto? Dillo!-
-L'ho preso in bocca... ha un cazzo enorme... duro e nero...-
-Così? L'hai preso e succhiato così? Gran puttana che sei!-
-E tu? Gran porco? E tu gran troia? Mi stimolate e mi lasciate fare ogni porcata perché ci godete... depravati! Porci schifosi!
Cazzo... quanto è vero!
Ho la mente drogata di sesso, adesso! Non concepisco altro.
-E poi... che ti ha fatto?
-Mi ha scopato! Il porco mi ha fatto mettere contro la parete e mi ha fatto a pecora! Ecco... così, vedi come ero messa? E lui... mi ha scopato con quel suo cazzo che sentivo arrivare nello stomaco!
-Sei una troia pervertita! Sei una ninfomane!
-Si che lo sono! Mi piace il cazzo e leccare fighe e culi! Sono troiaaaaaaa... Poi... lui mi ha fatto il culo! Me l'ha rotto con quel cazzo enorme! Mi fa maleeeee....!!!!!-
Ci guardano, chi se ne frega! E' scarmigliata, il viso arrossato, gli occhi liquidi.
Eccome che si vede che ha goduto!
Beviamo, siamo tutti e tre ubriachi, io che penso che era meglio se l'avessi scopata... Patrizia!
Ora il rapporto è come era all'inizio, non siamo mai stati veramente padre e figlia, eravamo e siamo due estranei, è finita anche la nostra minima complicità e ora? Lei che se va con il ragazzo nero.
Perché sento un senso di vuoto? Mi mancherà la sua presenza? Il suo corpo adagiato sul mio nel sonno?
Chissà se la rivedrò presto comunque devo rassicurarla, se avrà bisogno ci sarò, curerò le sue ferite nel caso, le darò dei soldi.
E Matilde? Consapevole che non è un rapporto che durerà, pure lei ha una inquietudine esistenziale simile a quella di Patrizia.
Si stuferà presto e io?
Cazzo! Mi troverò davvero a Cap d'Agde a perdermi nel sesso ripetitivo e senza vera soddisfazione? Solo scopare una figa dopo l'altra, fighe senza un viso?
No... non ci andrò. Troverò altro, non mi piace quel tipo di sesso.
Il ristorante si svuota, Patrizia va via con Renè.
Io e Matilde andiamo al posteggio dei taxi.
E' un giocare sporco il nostro. L'utilizzarsi a vicenda per soddisfare la libidine.
In un vicolo la spingo contro il muro, le mie mani sotto il vestito mentre lei mi palpa il cazzo duro.
Cerco le sue tette e presto i capezzoli sono nella mia bocca, li mordo forte mentre con la mano la penetro sotto.
-Ma cosa vuoi fare? Vuoi fottermi qui?-
Lo sto tirando fuori, sono pazzo! Sto sollevandole una gamba per poterla fottere. Ora il cazzo striscia proprio contro la figa e la sento sciogliersi, lo passo lungo lo spacco.
Un rumore improvviso di passi sull’acciottolato del vicolo ci blocca, ma non smetto, continuo a spingere, l'uomo si ferma un attimo e poi prosegue...
-Bonne nuit... Madame et Messieur...-
-Sei un porco… Vic.-
-E allora? Ti sarebbe piaciuto che si fermasse, no? E che ci guardasse scopare, comunque qui sono molto tolleranti con gli amanti. Su.. andiamo!-
-Non vuoi rifarlo? Ho tanta voglia, Vic...-
Potevo gestire meglio la cosa fra me e Patrizia?
Probabilmente si, ma come sempre ragiono con il cazzo! Meglio non pensarci, lasciare che il sesso nasconda tutte le nostre debolezze, incongruenze.
La faccio girare.
-Mani al muro... Matilde!-
I colpi? Da demolirla proprio. Ora è pura pazzia.
Pazzia?
“E' far sesso come se non ci fosse un domani!” (cit.)
Sono ancora arrabbiata con questa troia ma anche curiosa, voglio sapere di lei e Vic!
Come scopa lui? Quanto l'ha fatta godere?
E' un tormento essere così condizionata, ma perché non mi vuole?
Lui stesso ha detto che sono una bella figa, anzi... splendida!
Poi? Irrazionalmente mi rifiuta.
Mah...
Arriviamo al suo bungalow.
Perché è così accomodante Matilde? Non me la racconta giusta.
Mi siedo sul letto e lei mi si mette accanto...
-Patty... volevo chiederti una cosa...-
Eccoci! Lo sapevo! Mi ritorna la rabbia.
-Aspetta Matilde! Hai una spazzola per i capelli?-
Mi guarda sorpresa e fa un cenno di assenso con la testa.
-Vai a prenderla!-
Sempre più stupita obbedisce, va nel bagno e la porge.
Bella e robusta.
-Spogliati Matilde! Nuda!-
Mi guarda e comprende istantaneamente! Si... mia cara, ti voglio battere il culo! Voglio punirti e lo farò.
-Oh no... ti prego Patty, ho l'inferno sul culo!-
Ma poi? Il suo sguardo diventa torbido, la puttana si eccita! Si spoglia velocemente, toglie tutto e aspetta i miei ordini.
-Stenditi sulle mie ginocchia, dimmi troia... quanti colpi meriti?-
-Sono davvero pessima... uhm... cinque?-
-Facciamo dieci... contali tu... su parti con la conta...-
-Uno...-
Un colpo forte sul suo culo torturato! Mi eccita, cazzo! In un attimo mi trovo bagnata e tesa, ho le farfalle nel ventre! Vuoi vedere che ho anche questa depravazione? Che sono... inconsapevolmente, una sadica?
Il rumore dei colpi mi ubriaca... mentre lei conta e geme sotto i colpi, so che è bagnata, so che basta toccarla e mi viene sulle dita, porto la mano sulla sua figa e la sento aperta, bagnata, calda... e gode. Mi viene, la troia.
Ora siamo ambedue in preda alla pazzia! Finisce di contare e io smetto di colpirla.
-Questa spazzola ha un bel manico, mi ispira... dimmi troia, dove vuoi che te lo infilo?-
Sta in pieno orgasmo, ha il fiato rotto.
-Figa... e culo! Figa e culo!-
Quando riprendiamo nozione del presente siamo sul letto e ci stiamo baciando, le nostre bocche sanno di figa, ci siamo toccate, ci siamo leccate, ci siamo godute.
Mi rendo conto quanto mi piace baciare una donna, quei lunghissimi baci che diventano un gioco passionale di lingua, denti che mordono le labbra, la saliva scambiata. Consapevole di quanto ora sono convinta e soddisfatta della mia ambigua bisessualità.
Ora è il momento di fare le domande alle quali voglio risposte.
-Come è stato con lui?-
-Fantastico! Lo sai che tipo è! Violento e instancabile! Quella violenza maschia che una volta provata ti fa rendere conto di cosa ti è mancato! Nulla di paragonabile al modo di far sesso dei giovani! Uhm... ma tu lo sai meglio di me, tu hai la fortuna di poterlo avere sempre, non capisco come fai a preferire altri, come quelli di ieri sera... davvero non lo capisco...-
-Cosa volevi chiedermi...?-
-Patty... vorrei... ti chiedo di poterlo dividere con te, alle tue condizioni, ma di poterlo avere... mi piace tanto!-
Puttana! Ma sei spudorata!
Vediamo fin dove posso arrivare.
-Sei disposta a diventare la mia schiavetta sessuale? Rispondi si o no!-
-Si...-
-A fare ogni cosa che ti dirò di fare? La più perversa?-
-Si...-
-Ogni... ogni?-
-Si!-
-Bene... stasera mi presterai il tuo vestitino bianco, quello trasparente con le spalline e un perizoma, non ho voglia di tornare al camper...-
-Certamente, Patty...-
-Comunque... ti dico un segreto, io Vic non lo scopo, è mio padre...-
-Tuo padre? Ma non è possibile... e non scopate?-
-No, si è intestardito che non vuole far sesso con me! Che è incesto! E' pieno di queste assurde prevenzioni! Io ci ho provato... so che mi desidera, ma non cede. Non so come fare... mi fa libidine quanto ne fa a te, cazzo!-
-Ma... incesto? Lui non è informato... c'è incesto solo se c'è penetrazione, pompini e seghe sono comunque ammessi anche fra padre e figlia, sono solo delle manifestazioni di affetto!-
-Chi te l'ha detto?-
-Mio zio... me lo diceva quando stavo a letto con lui, anche nel culo puoi prenderlo dato che non c'è il rischio di restare incinta...-
-Che ignorante che è Vic! Uhm... mi basterebbe, sai? Prenderlo nel culo... dico, anche se averlo in figa... uhhhh... hai voglia!!-
-Oh... ho un'idea, Patty! Se lo facciamo bere, stasera? Poi io lo porto qui... e nel buio? Uhm... Patty ce lo facciamo a turno... ci facciamo scopare ambedue!-
-Idea fantastica, Matilde! Uhhhh... si, faremo così! Ci faremo scopare tutte e due! Meriti un premio...-
-Cosa Patty? Che mi fai?-
-Fisting... ti metto tutta la mano nella figa! Ti sventro!-
-Uhhhhhhhh....-
Victor.
Mi sto rammaricando della situazione! Anzi... mi colpevolizzo, possibile che non abbia previsto quanto sta succedendo? Solo ora sono consapevole che un uomo e una donna, siano pur legati da un rapporto familiare, non possono vivere senza complicazioni in un ambiente di pochi metri quadrati come un camper! E che Marta, la mia ex moglie, non abbia impedito ciò. Vero che mi aveva avvisato ma doveva essere più chiara nei suoi dubbi.
Mi colpevolizzo di rifiutare Patrizia, di farla star male... e di aver ceduto a Matilde.
Ceduto? Ma mi do dell'ipocrita!
Mi è piaciuto!
Ma mentre facevamo sesso pensavo anche di farlo con Patrizia, cioè... insomma anche con lei, stesso corpo seducente, stessa sensualità, stessa disponibilità estrema a tutto! A tutto ciò che può dare piacere.
E adesso? La cena assieme ma in che casino mi sono cacciato? Ma come potevo uscire con Matilde e offendere Patrizia non invitandola?
No... spero solo di poter gestire la cosa.
Ah... Matilde!
Penso alla sua espressione di intenso desiderio mentre strofinavo la corona del cazzo su e giù nella sua fessura scivolosa, tra le labbra carnose, passando il mio punto più sensibile, il frenulo, proprio in corrispondenza del suo, il clitoride, sporgente e rosso di eccitazione suscitando in lei continui piccoli gemiti di piacere! Gran figa, Matilde! Stretta di figa e porca. Uhm... quando mi sono sistemato contro la sua apertura? Sentendo che il bordo mi stava baciando la cappella? Poi... mentre spingevo sentivo l'apertura dilatarsi lubrificata dai suoi umore e dal mio liquido precoitale e mi trovavo dentro! Nel suo caldo, nel suo umido, nella sua figa! Lei che solleva le ginocchia e mi mette le lunghe gambe intorno alla vita bloccando le caviglie dietro di me e io che spingo! In fondo... fino ad avere il mio pube contro il suo. L'abbraccio estremamente scivoloso e caldo della sua figa, ogni volta che mi spingevo più dentro, urtando il clitoride, ansimava e collaborava spingendomi più a fondo con i piedi sulla schiena! Il suo viso arrossato dalla eccitazione, gli occhi ben chiusi, le narici che si allargavano nei respiri frequenti, mentre le dicevo di venire, le urlavo di godere per me, che era la mia puttana! La mia troia!
Infine, mentre il mio orgasmo se ne andava, sfumava lentamente e io che resto duro dentro di lei, mi dice...
-Sei ancora duro! Puoi farlo di nuovo? Adesso? Subito?-
Poi... il suo culo?
Oh... cazzo! Mi sto eccitando!
Sarebbe eguale con Patrizia? Stessa frenesia? Stesso desiderio? Stesso piacere? Diooo...! Meglio non pensarci!
Penso invece alla loro diversità che sono minime, stesso culo, stessa altezza, differenti solo nel seno, quello di Matilde adolescenziale, quello di Patrizia consistente, sostenuto, bellissimo e un pensiero corre al corpo da donna fatta, matura, di Marina, il seno pesante, il largo culo, la figa gonfia, bella comunque anche lei...
Cazzo!
E' ora di prepararsi, il locale dove voglio portarle è a Saint Maxime, un ristorante che ho frequentato in altri tempi.
Le aspetto all'entrata del campeggio, prenderemo un taxi.
Arrivano, sono bellissime. Patrizia con un abito bianco, Matilde in giallo.
PATTY.
Siamo a Saint Maxime!!!!!!!!!!!
E’ un bellissimo posto! Scruto il panorama... è qualcosa di stupendo! Ci guardano tutti! Beh... modestamente Matilde e io siamo due strafighe! Vestite simili, io in bianco e lei in giallo con sandali a tacco alto in tinta.
Siamo appese al braccio di Vic. Gli facciamo fare un figurone! Ehm... un porco quarantacinquenne con due squinzie da sballo!
E c’è il sole che tramonta sul mare! In un giorno stupendo come questo ci addentriamo nella cittadina. Vic ha promesso di portarci in un ristorantino sul mare dove venne anni fa. Mangeremo del pesce crudo, il migliore del posto, ci ha detto che è afrodisiaco ma non sembra proprio che noi ne abbiamo bisogno! Nè io, né Matilde, né lui! Siamo tutti e tre in super produzione di ormoni!
Indosso un vestitino bianco e sandali alti, lascio qualche messaggio ambiguo su F.B. con il cellulare: "A breve le foto con il mio nuovo fidanzato".
Lo faccio crepare Manuel! Giuro!
Mentre scendiamo lungo le stradine della cittadina, quel porco di Vic palpa il culo di Matilde al di sopra del vestito. Lo riprendo! Se proprio deve farlo, deve farlo anche a me! Lo sento strizzarmi le natiche una per volta e appena qualcuno passa toglie la mano. Che porco degenerato! Palpare così le sue due figlie, le sue puttane!
Ridiamo.
Io ho un padre stronzo, eccone la conferma.
Il posto in cui ci porta è bellissimo! Un ristorante su una grande terrazza! Tavolini con tovaglie fresche di bucato, poltroncine imbottite e una stupenda vista sul mare!
Ci accompagnano al tavolo e dopo poco ci portano il menù.
Noi... consapevoli che dobbiamo farlo bere, fargli perdere ogni inibizione per la fine della serata e ordiniamo per iniziare tre Atomic Champagne Cocktail, vere bombe, eh? Vodka, brandy, sherry e champagne!
Evviva la vita!
Chiedo...
-Ma è bellissimo qui, Vic! Ci sei venuto con la mamma?-
-Beh.. no!-
-E con chi ci saresti venuto? Racconta...!-
-Una donna di queste parti… Nadine, mi sembra. Una breve frequentazione… finita abbastanza in fretta… -.
Matilde chiede... ma sente già gli effetti del cocktail?
-Brava a scopare la troia???-
Si zittisce, nota il mio lampo di dissenso.
-Si… Direi di si… brava a scopare, appassionata, ma forse sperava più in un rapporto uomo-donna dove ci fosse l’amore… la continuità di rapporti… -
Perché deve darmi sempre risposte così complicate ed elusive quando si tratta dei fatti suoi? Dei miei parliamo con una certa disinvoltura ma dei suoi? Sembra di cavargli le parole di bocca!
-E perché non vi siete visti più?-
-Mmm… è la vita, a me non andava di impegnarmi. Era un tipetto come voi, sapete? Solo un po' più vecchia. Ma non ne parliamo.. dai. -
Eccolo che scappa, non ci si riesce a levargli nulla, padre stronzo! Eppure mi piacerebbe sapere di lui, delle sue donne.
Consegniamo i menù al cameriere dopo aver ordinato un vassoio per tre di ostriche e frutti di mare e una grigliata gigante.
Da bere? Fa lui... arriva la prima delle bottiglie di Sauvignon Blanc che approderanno al nostra tavolo durante la serata. Io e Matilde che andiamo via via a proporre brindisi sempre più stupidi per riuscire a riempirli il bicchiere di continuo.
Solo che... cazzo!
Alla fine il vino lo sentiamo più noi. Siamo brille se non ubriache, lui? Normale.
Sono curiosa, se mangiare un’ostrica cruda è come dice lui, se è vero che il sapore è quello di una figa di donna.
E’ una cosa da verificare…
Mi viene in mente la figa di Matilde che ho leccato appena poche ore fa, cazzo.. ma perché devo sempre bagnarmi così?
Rido scioccamente.
E’ una cosa indecente!
Chiedo...
-Ti sembra che sappiano da figa, Matilde? E poi se fosse... sanno della mia o della tua?-
E giù a ridere.
Il vassoio che arriva è imponente ed ad accompagnare il cameriere c'è un bel figo di colore che non passa inosservato ai miei occhi e neanche a quelli della troia. Gli sbavo dietro… non è da poco che bramo di scoparmi uno così! Dopo aver lasciato noi, si aggira per la terrazza a parlare con gli ospiti degli altri tavoli.
Non posso fare a meno di guardarlo, osservo ogni sua mossa e quel suo culo tondo, con i muscoli guizzanti, mi eccita ulteriormente, sono stregata da lui!
Chiedo a lei se le fa lo stesso effetto che a me, ma la troia ha occhi solo per Vic, sta giocando pesantemente con lui che si accorge invece del mio interesse e ci mette poco a prendermi dal verso giusto.
Infila una mano sotto il tavolino e la poggia sul mio ginocchio. Risale lungo la coscia fino a sfiorarmi, ma fa lo stesso anche a Matilde, vuole sono provocarmi.
-Ti piace il ragazzo, Patty?-
-Si… si, mi piace...-.
-E’ il figlio del padrone. Lo ricordo da bambino, lui aveva sposato una bellissima donna negra o mulatta molto scura, meravigliosa. Il ragazzo ha preso molto da lei. Hai osservato il pacco? Bisogna immaginarlo... lungo e venato, scuro… scuro come l’ebano sull’asta, a volte con il glande chiaro invece altre volte, nerissimo… -
Beh... evidente che il vino lo sente anche lui!
-Vic? Va fanculo! Sono già abbastanza bagnata!-
Mi sento sciogliere, ho le mutandine del tutto inondate, il mio umidore scandaloso attraversa il sottile strato di stoffa, mi sa che sto sgocciolando!
Lui e la troia giocano con me, non so dove vogliono arrivare.
Matilde mi accarezza l'interno coscia.
-Lo sentiresti spaccarti, sai? Se ti scopasse, dico.. te la allargherebbe tanto da poterci mettere una mano a pugno!-
Sento i fremiti adesso e lei continua a toccarmi senza ritegno, mi sditalina proprio.
Oro ho voglia di farmelo, di scoparmelo così... su due piedi, di avere quel grosso tronco nero.
-Ora lo chiamo, voglio che lo conosci...-
Gli fa un gesto, il ragazzo accorre sollecito. Vic gli chiede della madre, del padre. Mi presenta.
Piacere Patrizia… lui? Renè.
Successivamente, mentre si allontana verso altri tavoli, Vic mi stuzzica.
-Guardalo, fissalo, dai… gioca con lo sguardo come sapete fare voi donne.. seducilo.. seduci il bel negretto…-
Cazzo... ora è tutto l'alcol bevuto che parla per me.
-Ummm… lo vorrei, si… -
-Forza, seducilo... vediamo se riesci a farlo.-
Ma cos'è quel loro sguardo di intesa? O vogliono solo giocare? Utilizzarmi per il loro piacere? Porci!
Aggancio i miei occhi a quelli di Renè, scuri come la pece. Ho le guance avvampate di voglia, le labbra arrossate dai piccoli morsi che mi sono data per contenere il desiderio che mi sale tra le gambe. Si vede lontano un miglio che sono eccitata, solo un cieco non se ne accorgerebbe.
-Allora posso scoparmelo ora? Subito?-
-Vai… vediamo cosa combini.-
Li mollo al tavolo in terrazza ed entro per cercare Renè. Sta sorvegliando l’andamento del locale da dietro il banco del bar.
Mi siedo su uno degli sgabelli, certamente non si aspettava un mio approccio così diretto. Non è rimasto insensibile al mio sguardo di prima e mi chiede se ho bisogno di qualcosa. Gli dico, si! Ho bisogno di un cocktail fresco, con molto molto ghiaccio. Mi sorride… mi guarda nella scollatura, ti piace quanto vedi... eh?
Quando mi porge il bicchiere poso la mia mano sulla sua, il mio cervello già è in preda alla voglia, vede già quelle mani a scorrermi sul corpo, a stringermi le tette strizzandomele.
E il cazzo… chissà com’è il suo cazzo! Nero.. grosso.. potente.
Dopo averne bevuto un po’, sfilo un cubetto di ghiaccio dal bicchiere e lo passo sulla mia gola… poi lentamente sullo sterno.. fra le tette. A contatto con la mia pelle bollente un rigagnolo d’acqua scende lento in una lunga scia nell’incavo fra i seni.
Renè osserva rapito, ha rallentato lo svolgere della sua attività.
-Che fai Renè.. oltre che lavorare qui..?-
E’ uno studente universitario, ha ventiquattro anni. Aiuta nel ristorante.
Le gocce continuano a scendermi tra i seni, nel frattempo ho sbottonato sempre più i bottoncini dell’abito e adesso i due globi sodi sono ben evidenti davanti alla sua vista.
-Che caldo Renè, guarda come sono sudata... e sapessi sotto!-
E’ perso il ragazzo, il suo sguardo è calamitato sulle mie tette.
Annuisce solo col capo ed è in quel momento che sferro il mio attacco.
-Fammi vedere dove sono i gabinetti, Renè… ho paura di perdermi…-
Mi alzo dallo sgabello.
Chissà cosa staranno vedendo lì dal tavolo… chissà cosa staranno pensando. Brutti porci.. fetente di un padre e tu, amica troia! Volete farmi leccare la figa da Renè, scopare! Maiali... ma chissà perché la cosa mi fa morire?
Ci dirigiamo verso i bagni ed è lui a prendere l’iniziativa adesso. Mi trascina nei locali del personale, quelli con spogliatoio annesso e varcata la soglia ho le sue mani dappertutto.
Lo spoglio in fretta e furia, gli apro la camicia scoprendogli il petto mentre lui gira la chiave nella toppa della porta. Ho urgenza di godermelo… lo voglio nudo e voglio il suo cazzo pulsarmi dentro!
Strappa via la camicia da me aperta e gli sbottono la cinta mentre in un solo gesto scalcia via le scarpe. Un istante dopo toglie insieme boxer e pantaloni ed è in quel momento che l’asta si ritrova a svettare in su, davanti ai miei occhi.
Renè mi prende la testa e me la spinge verso il suo palo di carne. Quasi neanche il tempo di guardarlo che già me lo ritrovo in bocca! E’ grosso, largo e lungo, tende un po’ verso sinistra… ha la cappella chiara rispetto all’asta che è nerissima come il resto del suo corpo. Cerco di succhiarlo alla meglio mentre la sua mano mi spinge su e giù a prenderlo in bocca. Bastava solo un po’ di incoraggiamento, vero Renè?
La sua mano lascia la mia testa e mi tasta le tette nella scollatura già in parte aperta nel mio giochino al bar. Mi strizza forte i capezzoli facendomi gemere, poi allunga di più la mano e mi dà uno sculaccione sul culo.
-Ahi! Renè!-
Ha lo sguardo divertito… mi tira su di fretta il vestito e l’intimo vola via come se non ci fosse mai stato. Un istante dopo mi ritrovo con le mani contro il muro a prendere il suo cazzo da dietro. Spero non faccia male, spero si contenga nella voglia e invece… mi allarga del tutto e di forza!
Sento il suo grosso fallo di carne che scava di continuo, con un ritmo deciso. Inizio a gemere senza controllo, tanto è l’impeto dei suoi colpi, ma mi blocca la bocca con una mano, con l’altra mi tiene ad un fianco e stringe da farmi male. Spinge di forza e con voglia e mi sente venire più volte dalle forti contrazioni del mio ventre. Mi libero un attimo dalla sua morsa e lo sento fuoriuscire lentamente.
Mi volto e trovo il suo cazzo nerissimo rigato dal mio umore bianchiccio. E’ uno spettacolo, duro e venato nonché unto dalla mia figa!
Si siede su una panca dello spogliatoio e mi fa cenno con la mano di avvicinarmi.
Faccio pochi passi verso di lui e mi tira a sé e mi ritrovo impalata. Con le gambe allargate, doso piano i movimenti e mi faccio penetrare fino in fondo, fino a sentirmi del tutto piena. Non posso lasciarmi andare ad un istante di rilassatezza senza sentirmi quel tronco toccare la cima e scuotermi fino allo stomaco.
Lo faccio per gioco… mi rilasso un istante di più, mi rilascio, seduta sul suo corpo e lo sento dentro toccarmi in fondo. La sensazione è davvero perversa… le piccole labbra stirate, allargate dalla larghezza del cazzo di Renè e dentro la sensazione di rischiare di essere sfondata.
Stavolta sono io a dettare il ritmo. Salgo e discendo, curandomi di strusciare bene la figa contro il palo nero. Gli dico di guardarmi fare e lui si inclina un po’ per osservare meglio. Nell’osservare mi infila un dito nel culo, il pollice, grosso, che mi fa sentire ancora più larga. Da lì mi tira giù violentemente. Nonostante sia io a montarlo, mi tira verso il basso per ricadergli addosso violentemente. Grido di nuovo… chissà cosa si sentirà fuori di qui???
Sento la figa tremarmi tutta, la sento farsi di fuoco, sciogliersi completamente e gli orgasmi brucianti ormai si susseguono!
Godoooo! In una maniera incredibile!
Grido proprio da puttana con grida stridule, gli dico scopami ancora… ancora! Lui, eccitato come mai, mi sborra dentro e lo sento. Getti lunghi e caldi che colano fuori appena si stacca da me.
Mi fa alzare ma il suo dito è ancora nel mio culo. Quel grosso pollice ruota e allarga e noto che il suo cazzo non ha dato il minimo segno di cedimento.
La voglia non mi è passata, il dito nel culo mi procura mille brividi sulla pelle e più guardo il suo cazzo, più desidero di sentirmi sfondare il culo.
Mi metto a pecora sulla panca mi porgo a lui, con una mano tiro una natica per tenere il buco aperto ed esposto alla sua vista.
Lo vuoi... Renè?
La risposta non tarda ad arrivare e si posizione subito dietro di me. Mi ungo ancora con più dita bagnate e quando lo sento ben morbido forzo i muscoli a restare aperti. E’ una gran fatica, poggia il glande chiaro e lo spinge dentro, fa malissimo, quasi piango ma resisto!
Oggi torno con il culo rotto! Me lo spacca questo porco!
Riusce ad entrare con tutta l’asta, pompa piano, la strettoia non gli permette di essere agile nei movimenti e allora lo tira un po’ fuori, lo bagna e lo riinfila dentro. Continua così per un po’ di volte, il tempo di sentire l’anello dello sfintere cedere del tutto. Mi reggo con fatica alla panca mentre lui mi tiene salda dai fianchi. Sono colpi lenti e precisi i suoi, che mi bruciano ad ogni passata ma che al contempo mi danno piacere.
Spinge… spinge… ritira e spinge.
E inizio a godere col culo!
Arriva un orgasmo… lento, da lontano, lontanissimo!
Lo sento lungo le vertebre ad ogni colpo che mi assesta.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
Grido il mio piacere! E resisto! Resisto finché non lo sento venire di nuovo!
Stavolta il suo cazzo sguscia fuori mollo dal mio buco insieme ad un rivolo di sperma rigato da sangue. Tampono lievemente con la carta del bagno e cerco di ripulirmi almeno esternamente ma dentro sento ancora il suo seme denso.
Ci rivestiamo ed usciamo dagli spogliatoi.
Abbiamo modo di parlare brevemente prima che lui torni a sovrintendere il lavoro dei dipendenti di suo padre.
Voglio andare con lui... dopo?
Deve restare però fino a chiusura. Ha due giorni di riposo e andrà in barca con amici, voglio accompagnarlo?
Cazzo... quel tuo martello pneumatico!? E chi ti molla?
Accetto!
Alla fine... sono sola, Vic si è messo con Matilde.
Mi spiace di mandare a monte il piano di scopare Vic assieme a Matilde.
Mi spiace di non poter tormentare la troia, ma l'occasione è unica.
Mi dirigo ondeggiante verso il tavolo dove mi aspettano.
A fatica mi siedo, il culo mi fa male.
Sollevo un attimo lo sguardo verso di loro che notano la mia difficoltà. Vedo i loro occhi del tutto preda dell’eccitazione.
-Sei proprio una puttana... ahah... una meravigliosa puttana.-
-Vado via con lui... dopo, domani mattina verrò a prendere le mie cose, Vic. Ti farò sapere... ti ridarò il vestito, Matilde...-
Bevo ancora, arriva il dessert, uhm... ci vorrei sopra la sborra di Renè!
Sono straordinariamente felice... i due giorni in barca? Perché immagino che saranno intensi? Tutti uomini o coppie? Uhm... in ogni caso intuisco che è una cosa di sesso, sesso intenso.
Vedremo cosa mi riserva il futuro.
Victor.
Questa troia mi sta facendo bollire il sangue!
Il fatto che si faccia scopare da tutti non fa che eccitarmi di più! Mi muove la più porca libidine mai provata!
Ora... con questo mulatto? Renè?
Li immagino... lei spinta contro una parete del bagno o chinata con le mani sul cesso e lui che affonda il suo cazzone nella sia figa stretta o nel suo culo?
Cazzo... se mi eccita e eccita Matilde, pensiamo le stesse cose e ci tocchiamo sotto il piano del tavolo!
Immaginiamo di rifare le stesse porche cose! Le medesime e godere di ogni momento, di ogni istante.
-Cosa ti ha fatto? Dillo!-
-L'ho preso in bocca... ha un cazzo enorme... duro e nero...-
-Così? L'hai preso e succhiato così? Gran puttana che sei!-
-E tu? Gran porco? E tu gran troia? Mi stimolate e mi lasciate fare ogni porcata perché ci godete... depravati! Porci schifosi!
Cazzo... quanto è vero!
Ho la mente drogata di sesso, adesso! Non concepisco altro.
-E poi... che ti ha fatto?
-Mi ha scopato! Il porco mi ha fatto mettere contro la parete e mi ha fatto a pecora! Ecco... così, vedi come ero messa? E lui... mi ha scopato con quel suo cazzo che sentivo arrivare nello stomaco!
-Sei una troia pervertita! Sei una ninfomane!
-Si che lo sono! Mi piace il cazzo e leccare fighe e culi! Sono troiaaaaaaa... Poi... lui mi ha fatto il culo! Me l'ha rotto con quel cazzo enorme! Mi fa maleeeee....!!!!!-
Ci guardano, chi se ne frega! E' scarmigliata, il viso arrossato, gli occhi liquidi.
Eccome che si vede che ha goduto!
Beviamo, siamo tutti e tre ubriachi, io che penso che era meglio se l'avessi scopata... Patrizia!
Ora il rapporto è come era all'inizio, non siamo mai stati veramente padre e figlia, eravamo e siamo due estranei, è finita anche la nostra minima complicità e ora? Lei che se va con il ragazzo nero.
Perché sento un senso di vuoto? Mi mancherà la sua presenza? Il suo corpo adagiato sul mio nel sonno?
Chissà se la rivedrò presto comunque devo rassicurarla, se avrà bisogno ci sarò, curerò le sue ferite nel caso, le darò dei soldi.
E Matilde? Consapevole che non è un rapporto che durerà, pure lei ha una inquietudine esistenziale simile a quella di Patrizia.
Si stuferà presto e io?
Cazzo! Mi troverò davvero a Cap d'Agde a perdermi nel sesso ripetitivo e senza vera soddisfazione? Solo scopare una figa dopo l'altra, fighe senza un viso?
No... non ci andrò. Troverò altro, non mi piace quel tipo di sesso.
Il ristorante si svuota, Patrizia va via con Renè.
Io e Matilde andiamo al posteggio dei taxi.
E' un giocare sporco il nostro. L'utilizzarsi a vicenda per soddisfare la libidine.
In un vicolo la spingo contro il muro, le mie mani sotto il vestito mentre lei mi palpa il cazzo duro.
Cerco le sue tette e presto i capezzoli sono nella mia bocca, li mordo forte mentre con la mano la penetro sotto.
-Ma cosa vuoi fare? Vuoi fottermi qui?-
Lo sto tirando fuori, sono pazzo! Sto sollevandole una gamba per poterla fottere. Ora il cazzo striscia proprio contro la figa e la sento sciogliersi, lo passo lungo lo spacco.
Un rumore improvviso di passi sull’acciottolato del vicolo ci blocca, ma non smetto, continuo a spingere, l'uomo si ferma un attimo e poi prosegue...
-Bonne nuit... Madame et Messieur...-
-Sei un porco… Vic.-
-E allora? Ti sarebbe piaciuto che si fermasse, no? E che ci guardasse scopare, comunque qui sono molto tolleranti con gli amanti. Su.. andiamo!-
-Non vuoi rifarlo? Ho tanta voglia, Vic...-
Potevo gestire meglio la cosa fra me e Patrizia?
Probabilmente si, ma come sempre ragiono con il cazzo! Meglio non pensarci, lasciare che il sesso nasconda tutte le nostre debolezze, incongruenze.
La faccio girare.
-Mani al muro... Matilde!-
I colpi? Da demolirla proprio. Ora è pura pazzia.
Pazzia?
“E' far sesso come se non ci fosse un domani!” (cit.)
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