Una nipote vista solo in foto 2.
di
Checco752
genere
etero
Erano ormai due giorni che mia nipote era febbricitante e le iniezioni prescritte da mia moglie Laura non facevano effetto, allora chiesi a lei di cambiare farmaci più energici ed allora mi diede sempre iniezioni ma più energiche. Quando venne il momento di praticare l'iniezione, una al giorno, seppi da Paura che erano molto forti ma sopratutto dolorose, così cercai di addolcire la nipotina e, dato che ci trovavamo da soli, andai da lei armato di siringa già caricata e però iniziai ad accarezzarla come se pensassi solo a fare sesso con lei ed allora riuscii a farla eccitare dandole il cazzo in mano e, mentre lei me lo slinguava, mi misi a fianco di leie, strofinatole il cotone imbevuto d'alcool sulla natica, le infilai l'ago ed iniziai a spingere lo stantuffo che fece penetrare il liquido. Paola subito si lamentò e mi chiese come mai quel giorno l'iniezione era dolorosa e storceva le labbra dal dollore ma non potevo certo fermarmi, anche se avrei voluto tanto gettare via quella siringa ed abbracciare la mia bambolina che da una parte piangeva ma il mio Indice nella sua fighina la eccitava e mi diceva di sbrigarmi a torturarmi il culetto perchè mi voleva tutto dentro di lei ma non potevo certo spingere lo stantuffo velocemente perchè allora avrebbe gridato dal dolore straziante ancora più insopportabile. Terminai la dolorosa puntura e, dopo averle massaggiato a lungo la natica forata, passai a coccolarla con baci e carezze e lei m'iinfilò la lingua in bocca e ci scambiammo un lungo bacio che ci eccitò tanto da spalancarle le cosce e, dopo una leccata di figa, le infilai il cazzo dentro e stantuffai a lungo facendola gemere e vibrare dal piacere che stava provando. Dopo la lunga scopata mi abbracciò al collo dicendomi che lagran bella scopata le aveva addolcito l'iniezione ma ora era il momento di farle provare il cazzo nel culo ed anche se ne aveva un poco paura, voleva ugualmente provare la nuova esperienza. Andai in bagno dove trovai il tubetto di gel e tornai da lei che trovai già distesa a pancia sotto ed invece la feci rigirre e la baciai in bocca, poi sui seni, scesi a baciarla in figa che sentii tutta viscida dai suoi umori che uscivano a fiumi, poi la feci rigirare e le spalmai il gel sull'ano che si apriva e chiudeva ed allora le infilai un dito in culo girandolo più volte per lubrificare bene il primo tratto del forellino. La feci mettere a pecorina e mi piazzai dietro di lei col cazzo puntato all'ano e, spalmatomi gel anche sul cazzo, lo appoggiai all'ano e spinsi un poco, sentendola stringere per il senso di autoconservazione il culetto ma fui più deciso e penetrai ugualmente in lei scorrendo lentamente e lei fece un urletto che subito mi stimolò a continuare la penetrazione. Diedi piccoli colpi e quando fui interamente dentro, sentendo che non si ribellava, le diedi alcuni colpi con lentezza ma decisione e lei mi disse di potermi muovere con più energia ed allora le affondai il cazzo tutto in culo e la penetrai di continuo senza sosta e, quando sentii che stavo per sborrare, mi lasciai andare facendola gridare e godere però insieme. Feci uscire il cazzo dal suo culetto che si serrò tanto da farmi sforzare per metterle dentro un dito per sentire quanto stava ancora in stato di difesa e, dopo che la baciai ancora in bocca, sul collo, sui seni per farla un pò distendere, le misi ancora il cazzo appoggiato all'ano e la penetrai nuovamente facendola ancora gridare ma dopo però mi chiese subito di penetrarla con foga, con passione e quella non mi mancava proprio! mentre stavo scopandole il culetto suonò il telefono ed era Laura che mi chiedeva di misurare la febbre a Paola ed io lo feci subito e vidi con piacere che la dolorosa iniezione aveva vinto sulla febbre che era scesa sotto il trentasette. Richiamai subito Laura che mi disse di farle in pomeriggio un'iniezione del tipo praticato ieri, cioè la più blanda ma che le avrebbe tenuto la febbre bassa e non le avrebbe causato dolore. Informai subito Paola che il pomeriggio non le avrei fatto bruciare il culetto e lei mi diede un bacio con un grande sorriso. Dopo che preparai qualcosa a pranzo, mangiammo serenamente e dopo però lei mi chiese di possederla ancora in culo per abituare il suo buchino a gestire i cazzi ben messi come il mio. Dopo la terza inculata la possedetti anche in figa ed ero così eccitato che, dopo che le sborrai in figa la possedetti nuovamente e lei si meravigliò della mia "tenuta". A metà pomeriggio mi presentai a Paola con la siringa in mano e lei si girò pronta alla puntura che sapeva già non essere dolorosa perciò se ne stette buona a subire l'ago che le martoriò ancora il bel culetto. Io nel vederla muoversi ebbi un'erezione che lei smorzò subito con un bocchino magistrale che mi venne spontaneo appellarla "bocca d'oro" e lei ne fu orgogliosa.
1
voti
voti
valutazione
1
1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Una nipote vista solo in foto.racconto sucessivo
Lo studio fa bene allo spirito ed anche a lui 2.
Commenti dei lettori al racconto erotico