Lo studio fa bene anche allo spirito ed anche a lui
di
Checco752.
genere
etero
Oggi sto ripensando ai tempi del Ginnasio, avevo, quattordici anni, vivevo i miei primi approcci con le ragazzine compagne di scuola e la mia incallita timidezza non mi faceva "combinare nulla". Intanto però c'era anche il problema che pensavo al sesso e non allo studio, così un giorno, dopo che il Preside consegnò le pagelle e mi rimproverò assai al mio disinteresse alle lezioni, il mio compagno di banco, Paolo, mi propose di studiare insieme a casa sua. Iniziammo lo stesso giorno e a casa sua eravamo soli: suo padre era un Ingegnere e la mamma una Ginecologa e quel giorno erano impegnati ambedue. Mentre studiavamo sentiamo aprire la porta e vedo per la prima volta sua madre Daniela: una mora alta, formosa, dalle gambe da cicogna un culo da favola ed il "sopra" era ben messo al seno ed un viso bellissimo coronava il suo corpo. Stette un poco a parlare con noi poi ci lasciò studiare ma poco dopo si ripresentò in vestaglia per offrirci una merenda e, mentre versava il tè in tazza, potei notare il seno vistosissimo che subito mi provocò un'erezione mai provata così potente. Se ne accorse anche lei e mi fissò negli occhi a fondo. Feci l'indifferente ma arrossi tutto nel sentire che mi appoggiava la coscia sulla mia e mi sorrideva incitandoci allo studio per il nostro futuro. Il giorno dopo tornai dal mio compagno ma lui non era in casa per un malore che spinse suo padre a portarlo al Pronto Soccorso per un senso di nausea che però era solo un colpo di freddo nella digestione. Daniela mi propose comunque di rimanere lì con lei per studiare insiemee ci mettemmo sul divano ed io diedi una occhiata alle sue cosce scoperte abbondantemente. Lei mi sorrise e mi chiese se avevo già avuto rapporti sessuali con le compagne di scuola che Paolo le aveva descritto come puttanelle che se la facevano con tutti noi ma io ne ero escluso perchè troppo imbranato, timidone. Le risposi appunto che ero vergine e lei mi accarezzò il viso poi scese con la mano al mio inguine e palpò il cazzo che subito si eresse facendola sobbalzare dalle proporzioni accentuate. Mi slacciò la patta e lo palpò complimentandosi per come era ben fornito e, senza esitare, si chinò e si prese in bocca il cazzo. Inutile dire che in pochi attimi le riempii la bocca di sborra che lei ingoiò fino all'ultima goccia. Si asciugò le labbra poi mi disse che avremmo fatto l'amore un giorno che paolo era impegnato in palestra ed avevamo il pomeriggio tutto nostro, poi andò a sciacquarsi la bocca in bagno e tornò per abbracciarmi ed infilarmi la lungua in bocca. Ero in stato confusionale, non connettevo più. Dopo il lungo bacio mi disse di ricomporci e proprio pochi minuti dopo eccoti arrivare in casa Paolo col padre. Lui stava bene e ciò mi fece fekice nel notarlo in forma. La storia non finisce qua, naturalmente.
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