Le calze Arcobaleno

di
genere
etero




Fuori è una giornata di sole stupenda, sembra quasi estate ..ed in effetti non manca poi molto.

Peccato che devo lavorare, per di più nel turno più noioso di tutti. Quello in cui nel bar non c’è nessuno.. Dalle 14:00 alle 18:00.

“Io vado a riposarmi qualche ora” mi dice il proprietario, uscendo dal bancone e lasciandomi da sola con un mare di tazzine da caffè da mettere in lavastoviglie.

“Vabbeh almeno per un pò ho qualcosa da fare..” penso.

“Ciao belle Calze!!” dice salutandomi ed uscendo.

Eh si, lo ammetto, oggi ho scelto le più eccentriche che ho. Sono calze lunghe fin sopra al ginocchio con delle righe orizzontali di tutti i colori. Io le chiamo le “calze arcobaleno”…non le metto spesso in realtà..ma oggi sembravano chiamarmi dal cassetto. Le ho abbinate ad un paio di short di jeans, a degli anfibi ..ed una delle maglie del mio ragazzo, una t-shirt bianca con la stampa un pò rovinata di un gruppo punk, ma dato che mi era un pò lunga gli ho fatto un nodo in vita.. ho anche scelto di non mettermi il reggiseno.. ogni tanto mi piace non indossarlo, tanto per fortuna ancora stanno su anche da sole… 

Sono chinata di spalle all’entrata per prendere fuori il cestello delle tazzine pulite, quando sento la porta del bar aprirsi.

“Perfetto il mio culo in prima visione” penso riazaldomi.

“Scusa.. un momento e sono tutta per te..” dico rialzandomi. Appoggiando il cestello sul ripiano vicino al lavandino e girandomi.

“Ooh ma che bella sorpresa” penso, guardando quell’affascinante avventore inaspettato, che mi guarda come se stesse cercando di capire chi fosse quella ragazza dalle calze arcobaleno.

E’ alto, dicono “altezza mezza bellezza” ed io lo ammetto ho una vera passione per gli uomini alti. Mentre si avvicina a banco mi studia ed io studio lui. Ha delle belle braccia e delle belle spalle,messe in risalto da quella t-shirt grigia chiara. Gli sorrido mentre è sempre più vicino e non posso smettere di pensarmi stretta fra quelle braccia, DIo, sembra uno di quegli uomini capace di tenerti in braccio e scoparti senza fare troppa fatica. E poi anche i suoi occhi..è già tremendamente figo ma mi sembra di poterlo vedere mentre gode..di vedere il suo sguardo da predatore che si gusta il suo pranzo. Porca Miseria, devo cercare di allontanare certi pensieri .. sto lavorando! E poi .. beh chissà cosa penserebbe il mio ragazzo se sapesse …

“Cosa posso farti?” chiedo, asciugandomi le mani 

Mi guarda con un mezzo sorriso.

“Vorrei un succo, tu cosa mi consigli?” dice. 

“Se vuoi posso farti un analcolico alla frutta.. ti piace la pesca?” chiedo, pensando che quello sguardo adosso mi fa venire una gran voglia di fargli assaggiare la mia di “pesca”.

“Molto..”mi dice 

“Ti faccio un Sex on the Beach Virgin allora… se vuoi andare a sederti, te lo porto al tavolo io..” dico.

“Uh.. grazie..” dice, andando a sedersi nella distesa esterna.

Lo preparo, sul vassoio metto anche un cestino di patatine e glielo porto.

“Ti ho portato anche queste” dico, appoggiandogliele sul tavolo, insieme al drink.

“Ah grazie. Mi piacciono le patatine..”mi dice ed anche se faccio finta di non notarlo, lo vedo che mi sta guardando le tette… 

“Chissà se si è accorto che non indosso il reggiseno” penso, sentendo la voglia di togliergli il dubbio, nel caso lo avesse.

DIcono che la primavera risvegli gli ormoni e nel mio caso oggi è proprio vero.. mi sono svegliata con una gran voglia di scopare in un letto vuoto, dato che il mio ragazzo era al lavoro e per il disappunto gli ho anche mandato un messaggio zozzo, giusto per farglielo tirare al lavoro e farlo soffrire un pò… Così impara a lasciarmi sola con la voglia di cazzo.

“Fa davvero caldo oggi!!” dico, muovendo un pò la maglia per far passare un pò d’aria. 

Il contatto con il cotone fa inturgidire i miei capezzoli quanto basta per rendere il loro profilo visibile sotto al cotone.

Mi guarda. Alza un sopracciglio. Glielo leggo in faccia che sta pensando di metterci la faccia sulle mie tette… ma non ha lo sguardo da sfigato maniaco, da morto di figa, ha l’espressione di uno che le mie tette vorrebbero incontrare molto volentieri.

“Assaggia.. se non ti piace ti faccio qualcos’altro e quello lo bevo io…” dico indicando il bicchiere. Fingo di non cogliere il suo sguardo. 

“Oh no. non ti preoccupare .. lo bevo lo stesso!” dice prendendo il bicchiere ed assaggiandolo.

“Mmmmm .. la tua pesca è molto buona..” aggiunge, dopo averlo degustato.

“Si.. è molto dolce e succosa..” dico, riferendomi alla pesca che ho frullato nel suo drink, caricando la frase però della malizia necessaria per continuare quel gioco così ambiguo ed eccitante.

“Non sei un cliente fisso..” dico guardandolo.

“No, sono di passaggio… sono in anticipo per un appuntamento, per questo mi sono fermato..”

Guardo il bar, è vuoto ..il capo non c’è.. posso anche non fingermi impegnata.

“Ti rompe se mi siedo qui con te 5 minuti?” gli chiedo.

“No..per niente”

Mi siedo accanto a lui. 

“Dovresti assaggiarla meglio… la pesca intendo” dico prendendo lo stuzzicadenti lungo su cui ho infilato alcuni pezzi di frutta come decorazione ed avvicinandoglielo alla bocca.

Il primo pezzetto di frutta è proprio la pesca. Lo prende e lo sfila iniziando a mangiarlo.

“Mmm, decisamente buona…”

Gli sorrido, lasciando lo spiedino di frutta nella sua mano e rubando qualche patatina dal cestino.

“Se vuoi te ne vado a prendere qualcuna..” dico.

“No, ora mi gusto il succo.. grazie” 

Mi sorride e con il dito m’indica il seno.

“Cos’ho?” dico.

“Hai una briciola…” avvicina il dito al mio seno “qui..”

Mi guardo ma non la vedo, o meglio voglio fortemente sia lui a togliermela.

“Togliemela per favore” dico.

Il suo dito mi sfiora appena il seno, lo piega e me lo tocca delicatamente. Un piacevolissimo piccolo brivido. 

“Tolta?” chiedo.

“Si”

“Grazie”

“Figurati è stato …un piacere..” dice lui, sorridendomi.

“Ah si? ti piace togliere briciole?” gli chiedo.

“Di solito non lo faccio alle sconosciute, ma devo dire che con te è stato piacevole”
Ride, poi “Sì, piacevole è la parola giusta!”

“Credo anche io che piacevole sia la parola giusta.” dico, questa volta decisamente più maliziosa. Santo Dio che voglia che ho di farmi palpare le tette da lui!! Mi sento decisamente Porca.

“Quindi.. sei il signor X, che è passato per caso nel bar Y, in cui non tornerà mai più..triste ma decisamente eccitante non trovi?” chiedo.

“Se la poni in questo modo potrei trovarlo eccitante.. pure troppo..” mi risponde.

“Ci pensi mai a quante possibilità c’erano che tu passassi proprio di qui, proprio oggi.. proprio durante il mio turno?”

Ormai è chiaro che fra di noi c’è un’indiscutibile attrazione sessuale.

“Non me ne intendo molto di probabilità..certo è una bella sorpresa..” dice.

“Posso chiamarti Mr. X?” gli chiedo.

“Chiamami come vuoi, io posso chiamarti Magnifiche Tette?”

RIdo “E come lo sai? Sono coperte?” dico guardandomi intorno, in quel momento la città sembra deserta.

“Dammi le mani” gli dico porgendogli le mie.

Quando lui me le da, gliele porto sulle mie tette.

Non fa il timido. Per niente, perchè sento che inizia a palparmele.

“Mmmm proprio magnifiche tette… ti si sono inturgiditi i capezzoli..” aggiunge, pizzicandomeli piano da sopra la maglia.

“Perchè mi piacciono le tue mani Mr.X” dico fissandolo e sentendo che sto iniziando ad eccitarmi davvero parecchio.

“Eh... un pò anche a me sta succedendo qualcosa nei pantaloni..” dice.

“Ah si? Posso?” dico appoggiando la mano sulla sua coscia e risalendo piano verso il suo cazzo.

“Sì, sta succedendo qualcosa di bello qui sotto..” dico, iniziando a massaggiarglielo da sopra i pantaloni.. Con la mano seguo il contorno del suo cazzo.

Toglie una delle sue mani dal mio seno, l’appoggia sulla mia ..mi accarezza la mano mentre io gli accarezzo il cazzo.. poi, piano, risale, mi accarezza il braccio e sale verso l’ascella, per poi tornare a palparmi il seno.

“Voglio scopare!!” penso. Il pomeriggio il laboratorio della pasticceria è vuoto.

“Hai voglia di vedere il laboratorio ?”chiedo.

“Più che volentieri”

Ci alziamo, gli tengo la mano.

Entriamo in quello spazio privato, in cui nessuno può vederci o interromperci.

Apro il frigo dove teniamo la frutta. Prendo una pesca.

“Questa la porti a casa dopo, per ricordo..” gli dico porgendogliela.

“Ok.. grazie” dice prendendola e stampandomi un bacio sulle labbra, un bacio prepotente, in cui sento tutta la sua lingua entrare nella mia bocca.

Mentre lo bacio, riprendo a massaggiargli il cazzo. Dio è già durissimo.

Lui mi solleva la maglia scoprendomi le tette ed inizia a baciarmele..s’interrompe, le prende fra le mani, le guarda per un secondo poi torna a baciarle, leccarle…

Mi slaccia gli short e me li fa cadere per terra insieme alle mie mutande.

Sono super eccitata… ho bisogno di vedere il suo cazzo.. lo voglio assaggiare.

Mi piego, inginocchiandomi davanti a lui.

Gli apro pantaloni, glieli abbasso insieme alle sue mutande.

Proprio davanti al mio viso ho un cazzo stupendo che sembra quasi invitarmi ad essere succhiato. Ha la cappella bagnata..non resisto… lo prendo in mano ed inizio a passarmela sulle labbra.

“Credo di piacergli..” dico guardandolo.

“Puoi starne certa” dice guardandomi.

Gli lecco la cappella “Ne sarò certa quando lo sentirò schizzare” dico continuando a fissarlo e poi prendendogli in bocca solo la punta per iniziare a succhiargliela forte.

Alza per un secondo gli occhi al cielo in un moto d’estasi, poi con la voce rotta dal piacere..

“Temo non ci vorrà molto se continui così..”

No, non voglio farlo venire così in fretta.

Stacco la bocca ed inizio a segarlo lentamente.

“Hai un bel cazzo Mr. X.” dico guardando la mia mano che scorre lungo tutto il suo cazzo.

“Tu hai una bocca meravigliosa..”

Avvicino le labbra al suo cazzo, lo guardo dritto negli occhi “è solo la bocca che vuoi scoparmi?” gli chiedo.

“No, ti scoperei tutta..” dice, mentre lo prendo in bocca tutto, lentamente, per poi lasciarlo andare nuovamente.

“Ma non lo stai facendo” dico, provocandolo e riattaccandomi al suo cazzo.

Mi prende per i capelli ed inizia a condurre lui quel pompino, scopandomi la bocca con prepotenza.

Appoggio le mani al suo sedere e sento il suo cazzo entrami tutto in bocca fino alle palle.. ci porto una mano vicino per massaggiarle.

“Sei una barista eccezionale!” dice, mentre continua a scoparmi la bocca.

Stringo le labbra attorno al suo cazzo e riprendo a succhiarglielo, mentre lui lo muove avanti ed indietro.

Non capisco se vuole venirmi in bocca o se ha anche voglia di scopare, io ho una gran voglia di farmi sbattere da quel meraviglioso cazzo.

Me lo tira fuori dalla bocca, mi fa alzare, mi piega a novanta sul tavolo da lavoro.

Ho il cervello che già sta godendo al solo pensiero di cosa sta per succedere. Mi appoggio sui gomiti.

Il metallo freddo del tavolo mi sfiora i capezzoli.

Lo sento entrarmi nella figa. Scivola in me piano ed è meraviglioso. Inarco la schiena.

“Oooh si.. che bel cazzo…”

“Che bella figa bagnata.. da scopare bene” dice, dandomi poi un colpo profondo e deciso.

“Ooh si scopami così..” gemo, rimanendo immobile, lasciando che sia lui a dare il ritmo a quella scopata.

In quel momento riesco solo a pensare al suo cazzo nella mia figa.

“Mi piace scoparti ..sei strana con ste calze arcobaleno, ma eccitante” dice, prima di darmi un’altra profonda stoccata.

“Oh com’è duro!! Non fermarti“ gemo. Ogni colpo del suo cazzo mi sembra il paradiso.

“Ma li tratti tutti così i clienti?” mi chiede.. ed ecco un’altro colpo deciso, poi rallenta per scoparmi più delicatamente.

“Se ti dicessi di sì, ti fermeresti ?” gli chiedo con la voce rotta e senza respiro.

Un’altro colpo violento e profondo che mi fa gemere ancora più forte, sento il suo cazzo riempire completamente la mia figa.

“No, mi prenderei la mia dose di specialità della casa..” dice, assestandomi un altro colpo profondo.

“OoohDioooo!! Scopi benissimo” ansimo, sentendomi sempre più vicina all’orgasmo ad ogni stoccata profonda.

“Sei un pò zoccola lo sai?” mi chiede. Booom altro colpo.

Poi inizia a scoparmi con movimenti rotatori. Lo sento sfregare ogni cm della mia figa. Non capisco più niente.

“Solo un pò?” riesco a dire, per poi sentire il piacere esplodere.

“Ooooh siii ..ti vengo sul cazzo..” gli dico gemendo.

“Sì brava.. vieni 'belle tette'.. vieni.. voglio venire anche io..”

“Non fermarti..” praticamente lo sto implorando “Vienimi dentro…”

“Sei proprio una bella scopata..” dice iniziando a sbattermi più forte.

“Davvero vuoi che ti venga dentro?” mi chiede poi.

“Sì..oh sii scopami così” sono così eccitata che quasi non mi rendo conto d’essere io a parlare.

Mi prende per i capelli ed inizia a scoparmi ancora più violento.

“Non vedo l’ora di sborrarti nella figa!! Sei davvero una gran troia!” dice gemendo.

Ad ogni colpo, sento il rumore dei nostri corpi che sbattono.

Gli porto una mano sulle palle.

“Senti come sono piene..” dico stringendole delicatamente.

“Adesso te le svuoto nella figa… Ooohh.. uuuuh…” sento i suoi gemiti. La sua sborra calda inizia a schizzarmi dentro, riaccendomi un altro orgasmo.

“Porcaputtana…” ansima piano mentre continua a venire. 

Muovo i fianchi sul suo cazzo per prolungare quell’orgasmo.

“Diobono…” sta venendo davvero tanto ed è semplicemente stupendo prendere tutta quella sborra mentre anche io sto godendo..

“Vieni.. siii.. così.. svuotati tutto..” dico sentendo le pulsazioni della mia figa stringergli il cazzo.

“Che scopata che sei .. mi hai fatto venire tantissimo..oooh..”

Mi sfilo dal suo cazzo e m’inginocchio per prenderglielo in bocca e pulirglielo per bene.

“Uuuh e lo succhi anche bene… sei da sposare..” 

Lo guardo, mi stacco dal suo cazzo.

“Ecco ora è come nuovo..” dico.

“Io quasi quasi, faccio un’altro giro..”

Gli sorrido, anche io ancora voglia di scoparmelo.

Tengo in mano il suo cazzo e lo passo sulle mie tette.

Lui me le tocca “.. Fai proprio sangue.” dice, fissando ogni mio movimento.

“Ti piacciono ancora le mie tette?” gli chiedo.

“Si.. mi piacciono! Eccome, se mi piacciono..”

Infilo il suo cazzo fra di esse, ed inizio a fargli una spagnola.

“Bene”dico sorridendogli.

“Sei proprio una zoccola..” dice guardandomi. In realtà non sembra un offesa, anzi ..è quasi dolce quando me lo dice. Sembra un complimento.Probabilmente lo è .

“Al tuo cazzo sembrano piacere le zoccole…” dico poi, leccandogli la cappella quando esce dalle mie tette.

“Le adora..”

“Cosa adora esattamente?” gli chiedo. 

“Le zoccolette come te…” mi risponde, “Ha già voglia di scoparti di nuovo..” aggiunge, sicuro che non mi tirerò indietro.

Mi sdraio a terra, a pancia in su, davanti a lui, con le gambe piegate ed aperte , ed inizio ad accarezzarmi.

S’inginocchia.

“Ciao..” dico sorridendogli, passandomi le mani sulle tette e giocando con i miei capezzoli.

“Ciao troietta...” dice sdriandosi su di me.

Me lo mette dentro. Mi mordo le labbra per il piacere di sentirlo di nuovo dentro di me.

“Oooh si, mi piace proprio la tua figa..” dice, iniziando a scoparmi piano.

Apro di più le gambe per accoglierlo bene tutto, fino in fondo.

Aumenta un pò il ritmo, tenendomi il viso a pochi centimetri dal mio .

Cerco di leccargli le labbra ma lui si sposta.

“Ooh sei stupendo..” dico ansimando e guardandolo negli occhi.

Mi viene ancora più vicino al viso, vuole provocarmi, vuole che riprovi a baciarlo .. non lo faccio.

“Sei fradicia,  puttanella..” dice, continuando a muoversi dentro di me.

“Mi piace troppo il tuo cazzo…”

“Ti piace?” chiede guardandomi, come se non me lo leggesse già in faccia, come se non lo sentisse..

“Mi piace come scopi..”

“Al mio cazzo, ora, piace il tuo culo..”

“Perchè non lo provi.. per esserne sicuro..” dico.

Lo sento scivolare fuori dalla mia figa. Me lo appoggia sul buchetto e piano inizia a forzarlo.

Gli pianto le unghie nella schiena.. gemo qualcosa d’incomprensibile fra il piacere ed il dolore.

“Che troia che sei !! Farti inculare dal primo che passa..” geme, eccitatissimo, respirandomi sulla bocca.

“Sei tu il porco che incula la prima troia che passa..” gli rispondo.

“Hai ragione..” dice infilandomelo tutto dentro. 

Mi morde le labbra. 

Ci baciamo, sembrerebbe anche un bacio passionale e romantico se solo non mi stesse scopando il culo ..

“Ti voglio venire nel culo..” dice riprendendo a baciarmi.

Lo sento che è eccitato quanto me, che gli piace baciarmi mentre mi scopa il sedere.

Alterniamo baci a piccoli morsi ..mi dice porcherie all’orecchio sentendo quanto mi piace ogni cosa che mi dice. Mi piace sentirlo eccitato, mi piace la sua voce rotta, il suo respiro pesante.. la sua lingua prepotente.. mi eccita davvero tantissimo.

“Oh sì, non fermarti .. scopami il culo.. “ dico iniziando a godere sempre più rumorosamente “..riempimelo di sborra…”

“TI vengo su per il culo.. siii..”

E poi proprio quando il mio orgasmo sta scemando sento esplodere il suo …quasi perfettamente sincronizzarti per darsi il cambio in una staffetta.

“Oohdio.. sto male..” dico, sentendolo ancora muoversi piano in me.

Mi bacia, lasciando sfogare le ultime pulsazioni del suo orgasmo.

Lo abbraccio, accarezzandogli piano la schiena ed il sedere.

“Che bello fotterti il culo…” dice, riprendendo poi a baciarmi dolcemente.

“Ti vorrei come cliente fisso…” gli dico sorridendogli

“Magari.. ma sono di passaggio.. anzi, ora forse sono anche in ritardo..” dice alzandosi.

“Sicuro sicuro che devi andare?” gli chiedo guardandolo mentre si riveste.

“Sì.. devo proprio. Sono in ritardo” dice guardando l’orologio.

“Ok..” dico un pò contrariata. Alzandomi per rivestirmi.

"Sedotta ed abbandonata..” borbotto, rimettendomi le mutande e gli short.

“Questa è mia..per ricordo, giusto?” mi dice riprendendo la pesca da dove l’aveva appoggiata.

“Sì..” dico, rimettendomi la maglia.

"Tu adesso te ne vai e io resto sola..."

Apro la porta del laboratorio .

Mi viene vicino.

Mi mette una mano su un fianco mi tira a se' e mi dà un bacio che mi rivolta... dio come mi fa sentire!...

"Hey... Smettila di fare la vittima! ... tanto ci vediamo dopo a casa, no?” mi chiede.

Quel nostro piccolo gioco è finito.

È tornato ad essere lui, quello di sempre ..l’amore mio…

“Sì..non ti liberi di me.. tanto facilmente” dico sorridendogli.

“Non lo voglio nemmeno..” mi bacia.

Un bacio dolcissimo.

“Ti amo..fa la brava..” mi dice.

“Sono nata brava io..va o non ti lascio più andare via…” dico spingendolo fuori dal laboratorio.

L'accompagno fino alla porta.

“Guarda che quando torno a casa voglio almeno quattro ore di coccolosità..” dico. 

“Te ne meriti anche di più..” mi dice.

Ci diamo un bacio veloce e lo guardo andare verso la macchina parcheggiata.

….ti amo da morire …penso…sistemandomi le mie calze arcobaleno ..

Ero più che sicura che quel messaggio zozzo lo avrebbe convinto a venirmi a trovare…..
(ed io adoro farlo “venire”…)





scritto il
2020-01-23
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