Eva e Pat: Roulette russa (parte 1 di 2)

di
genere
pulp

[Ideale seguito di "Eva e Pat: sorelle di sangue". Episodio apocrifo sulla "saga della Serenissima" di Patrizia V., che suppongo sia già ben nota ai lettori del sito.]



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1) IN ALTO MARE
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VARIANTE DELLA LEGGE DI MURPHY: Quando hai un appuntamento, le possibilità che durante il tragitto qualcosa vada storto sono direttamente proporzionali all'importanza dell'appuntamento.

...E infatti io ed Eva ci siamo ritrovate alla deriva in mezzo all'Adriatico per un guasto al motore, mentre Tanya ci aspetta a bordo della sua nave da crociera, la St.Cyril.

Fortuna che nei paraggi c'era la barca di tre giovani slavi, molto più esperti di noi in meccanica.
Dopo un rapido controllo, ci hanno detto che non c'era nessun guasto; si trattava solo di un difetto del carburante. In effetti prima di partire avevamo fatto il pieno da un navigatore privato, che ce lo aveva venduto a metà prezzo...e ora sapevamo il perché. Brutto stronzo.
Comunque, i nostri salvatori si sono offerti di darci un paio delle loro taniche di scorta. Tanta gentilezza andava premiata almeno con un pompino a testa, vi pare? (Non di più, perché volevamo arrivare alla St.Cyril abbastanza cariche di energia. Lì le occasioni di "scaricarci" non sarebbero mancate di sicuro.)

Questo è stato l'interludio; adesso navighiamo filate verso la meta.

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Ah, dimenticavo di fare le presentazioni:

Io sono PATRIZIA, 40enne divorziata con figlia adolescente a carico.

La mia bionda compagna è EVA, una ventenne olandese studentessa di psicologia. Il grande amore della mia vita da quando ho deciso di assecondare il mio lato bisex.

Tra una cosa e l'altra, siamo entrambe agenti di supporto di un'agenzia filo-governativa.
Andiamo in giro con una barca, la SERENISSIMA.
Con noi avrebbe dovuto esserci anche la nostra aiutante tunisina JASMINE, che però stavolta ha preferito rimanersene a terra col suo nuovo fidanzato. E forse è meglio così; dato il suo carattere introverso, non credo che si sarebbe trovata a suo agio in una festa mondana come quella che ci attende sulla St.Cyril.

La meta del nostro viaggio è di incontrare TANYA, ex modella russa, ora capo della mafia russa.
La sua vita è tutta un romanzo. L'avevamo incontrata per la prima volta proprio a bordo della St.Cyril due anni fa, quando la nave era ancora di proprietà del boss BORIS TZAROV. A causa di una faida famigliare, quella crociera era finita in un massacro; tra i pochi che si sono salvati c'era anche Tanya, che poi ha sposato Boris. In seguito Tanya ha manipolato me ed Eva per uccidere Boris ed ereditare il suo impero. Ma nonostante questo sgarro siamo rimaste sempre buone amiche. Non si può serbare rancore a questa donna col corpo di un angelo e l'anima di un demonio.

A proposito di Tanya...Vi si è mai fissata in testa una curiosità su un particolare del tutto insignificante, che però vi fa rodere il fegato finché non l'avete soddisfatta?
Ebbene, per me ed Eva questa curiosità riguarda il vero colore dei capelli di Tanya. Ogni volta che ci siamo incontrate li aveva di un colore sempre diverso, e il fatto che lei si depila il pube non ci aiuta a risolvere il mistero. Chissà che questa non sia la volta buona.



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2) TANYA
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Navighiamo senza altri intoppi fino al luogo dell'appuntamento, al centro dell'Adriatico.
E finalmente all'orizzonte ci appare la sagoma della St.Cyril. La Serenissima sembra una canoa, in confronto.

Attracchiamo di fianco alla St.Cyril con le corde d'ormeggio. È già pronta una passerella che conduce all'interno della nave.
Una coppia di marinai ci scorta fino al ponte superiore, e lì...eccola!
TANYA.
Non ho parole per descriverla. Sul dizionario, alla voce "Bellezza" basterebbe scrivere "Vedi Tanya Tzarovskaja"; non servirebbe aggiungere altro.
Ci accoglie con un abbraccio da far sciogliere il cuore. Sembra non volersi più staccare da noi. E in questo momento capisco quanto sia difficile, per una donna come lei, avere dei veri amici, qualcuno da amare, qualcuno di cui potersi fidare totalmente. Povera Tanya. Nonostante il suo immenso potere, non la invidio.

Si asciuga una lacrima e cerca di darsi un contegno. Sa di essere osservata dai suoi uomini, e non è bene che un capomafia faccia sfoggio di sentimenti umani in pubblico.
- «Pat...Ti presento RAYSSA, capo del servizio di sicurezza», dice indicando dietro di me.
Mi volto...e mi ritrovo di fronte una bionda sulla trentina con un corpo da sballo. È altissima. Io sono un lampione, ma questa mi dà lo stesso 10 centimetri.
Mi sorride, anche se il suo sguardo rimane algido. Una tipa singolare. Mi intriga.
- «Piacere. Tu può seguire me, prego? Io deve perquisire tutte le persone che salire su nave», mi dice in uno stentato inglese con forte accento russo.
Non capisco perchè voglia controllare solo ME mentre invece Eva la ignora di pacca...Comunque non mi metto a discutere, e la seguo in una cabina isolata.



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3) LA VORAGINE UMANA
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Le porgo la mia borsa, ma lei non se la fila neanche di striscio. Passa subito all'ispezione corporale tastandomi dappertutto.
- «Tu perdona me...Questa è solo piccola proforma.»
Sarà...ma quando indugia con le mani sulle mie tette ruotando i palmi in corrispondenza dei capezzoli, il suo sguardo compiaciuto mi fa capire che questa NON è solo una "piccola proforma". Mi fa invece pensare che si tratti di un omaggio di benvenuto da parte di Tanya.

Ridiscende fino a slacciarmi la gonna, poi si sofferma con le mani sui miei fianchi come a prendermi le misure.
- «Che aspetti? Vai avanti col tuo compito!», le dico con tono autoritario, tanto per fugare gli indugi.
Lei non si fa pregare e mi abbassa gli slip. Poi si ciuccia due dita e me le infila subito nella fica, mentre nel contempo col pollice mi massaggia il grilletto. Wow, ci sa fare.
Mi fissa con uno sguardo malizioso, come a verificare le mie reazioni a quel trattamento.
- «Tu ha pussy molto elastica. Forse tu piace fare giochini strani, sì?»
- «Uhm...Che ne sai tu di "giochini strani", bionda?»
- «Io mostra a te un esempio...»
E subito dopo le dita diventano tre, poi quattro...e infine prova ad infilarmi anche il pollice. Cazzo, la russa sta cercando di praticarmi un fisting in piena regola!
Non è tra le mie pratiche preferite, ma devo dire che costei è una vera esperta: mentre mi rovista l'antro, tiene teso il pollice verso l'alto in modo che prema sul punto G, e nel contempo mi stropiccia il clitoride tra due dita dell'altra mano. Una tecnica mista che mi spara rapidamente in orbita.
In genere nel sesso preferisco un'evoluzione più lenta...ma stavolta è proprio la rapidità con cui mi porta all'orgasmo ad aumentarne l'intensità.
- «Oh!...O-o-o-oooOOOHWWWHHH!!!...Ahnf!...Cristo santo, c-che fucilata...», mugolo contorcendomi.
Dopo di che, la biondona ritira la mano.
- «Horosho...Mio lavoro è finito; ora tu può andare se vuoi.»
- «Uhmm...Quando un "lavoro" è ben fatto va ricompensato, non sei d'accordo?»
- «Da. Buona regola», replica lei allargando le braccia come ad offrirsi. Non mi occorrono altri messaggi di invito.

Lentamente, inizio a toglierle gli abiti di dosso. Man mano che scopro la sua pelle, non posso fare a meno di rimirare la sua impressionante muscolatura. Di sicuro la tipa fa palestra. A dire il vero preferisco le donne dal fisico più aggraziato, ma un bocconcino così particolare merita un'eccezione.
La faccio sdraiare sul divanetto e inizio a renderle il favore. Chiudo le dita a cuneo e gliele spingo all'ingresso della passera.
È incredibilmente elastica; la mia mano scivola dentro quasi senza fatica. Che abbia già avuto dei figli?...Uhm, no, pancia troppo piatta e tette troppo sode...
Il suo ano che si contrae è troppo invitante. Via; le regalo un surplus di stimolazioni. Inizio con un dito, poi due, poi tre, poi quattro...Mi aspetto un segnale che per lei è troppo, ma non mi chiede di smettere neppure quando ho tutta la mano ficcata nel suo retto!
Cacchio...Questa perticona ha proprio i buchi sfondati! Comunque, ciò non sembra impedirle di godere alla stragrande del mio servizio.
- «Uuuho-OWH...Da, tak! More, more!...»
Pazzesco: le sono dentro quasi fino al gomito...e mi chiede di scavare ancora di più! Beh, contenta lei...
Rigiro i pugni in modo da provocarle più stimolazioni possibili. Le piazzo anche la lingua sul clito, e a quel punto la mia vittima impazzisce.
- «MMMMHGHHH!!!», rantola in preda ad un orgasmo formidabile, mordendosi un pugno per non urlare. Immagino che per una come lei sarebbe poco dignitoso farsi sentire da tutto l'equipaggio mentre gode come una biscia.

Le sfilo i pugni, ricoperti di mucose e dio sa cos'altro...e ci rimango di stucco quando Rayssa si affretta a ripulirmeli con la lingua. (E io che pensavo di essere una perversa!)
Infine mi fissa negli occhi...e per un istante nel suo sguardo compare un lampo di luce fredda.
- «Spasiba, kurva italyanska...Zhal', mne pridetsja ubit'tebya svoimi rukami!»

?!?...Che diavolo mi avrà detto? Per un attimo mi ha quasi messo paura...
Comunque l'istante dopo si ricompone e riassume un atteggiamento professionale, riaccompagnandomi sul ponte.

*****

La scopata di benvenuto con la pertica bionda non è stata niente male...ma l'assenza di un bel palo di carne si è fatta sentire. Urge rimediare in fretta.
Ci ripresentiamo da Tanya. La quale sta facendo gli occhi dolci ad Eva.
- «Allora...Tutto in ordine, Rayssa?»
- «Da, lady Tsarovskaja...La sua ospite è stata ispezionata a fondo. Nulla da segnalare.»
Dopo di che, la biondona si congeda.
- «Una tipa singolare, la tua addetta alla sicurezza», dico a Tanya.
- «Oh, sì. Rayssa ha un sacco di talenti. È esperta di arti marziali, armi, esplosivi...ed è pure pilota di elicotteri. È lei che ha accompagnato qui in volo uno dei miei ospiti», dice Tanya indicandomi un elicottero parcheggiato al centro del ponte.
Un bel curriculum, la spilungona. Chissà se fra le referenze che ha presentato era inclusa anche la voce "Grandissima troia"...



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4) CAPITAN FINDUS
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Tanya completa le presentazioni più immediate.
Rivedo così il comandante OLEG, della cui "dotazione" ho un ottimo ricordo (che naturalmente spero di rinverdire prima del termine di questa crociera).
Dietro di lui c'è un uomo vestito da ufficiale di marina, sui 60 anni, con barba e capelli bianchi. Sembra Capitan Findus.
- «Pat...Ti presento il cerimoniere di bordo italiano: il nostromo Gabriele Arrigoni», dice Tanya.
Stranamente il vegliardo ha come un sussulto di sorpresa nel vedermi...poi recupera la flemma e mi porge la mano.
- «Onorato di conoscerla, signora», dice facendomi un cordiale baciamano, «Il mio piacere è doppio: oltre ad essere una compatriota, Lei è anche una splendida donna.»
Wow. Il più galante eufemismo per "Ti scoperei volentieri" che abbia mai ricevuto.
- «Il signor Arrigoni ti accompagnerà alla tua cabina, Pat. Ti spiace se vi lascio da soli? Vorrei intrattenermi un po' con Eva... »
Un po' mi spiace, ma va bene così: l'altra volta Tanya non aveva avuto occasione di esprimere ad Eva la sua amicizia, ed è giusto che recuperi il tempo perduto.

Seguo Capitan Findus, che cortesemente si fa carico dei miei bagagli.
- «Miss Tanya mi ha detto che Lei è una sua buona amica, signora.»
- «Ah. E che altro le ha detto di me?»
- «Molte cose, signora Visentin, molte cose. Tant'è che è come se anch'io la conoscessi da tempo.»
(Per un istante mi sorprendo che mi abbia chiamata "Signora Visentin" senza che gli abbia detto il mio cognome...ma suppongo che glielo abbia detto Tanya.)

*****

Passiamo di fianco ad una parete...e all'improvviso mi blocco, come se avessi un déjà-vu. Questa parete ha qualcosa di familiare.
Sì, ora ricordo bene. È successo proprio qui. È qui che ho ucciso per la prima volta. È qui che ho inchiodato al muro la folle Irina con l'arpione di un fucile subacqueo.
Hanno stuccato il foro, ma il segno è ancora visibile. E se cambio la messa a fuoco, mi sembra di poter ancora vedere l'alone di sangue attorno ad esso. Il sangue è sempre una cosa difficile da cancellare; sia dalle pareti che dai ricordi.
- «Qualcosa non va, signora?», mi chiede Arrigoni.
Mi scuoto dai ricordi. Non voglio pensare a brutte cose del passato. Ora voglio solo godermi il presente.
- «No, no, tutto bene...Proseguiamo.»

*****

Arriviamo alla mia cabina. Lusso sfrenato ma...ha un letto SINGOLO! Probabilmente è un velato messaggio di Tanya per farmi capire che stavolta vuole Eva tutta per sé.

Capitan Findus posa i miei bagagli sul letto.
- «Ecco fatto, madame. Se non ha bisogno di altro...»
- «In verità sì, in questo momento avrei bisogno di "altro"...», dico fissandolo con uno sguardo malizioso che lascia pochi dubbi su ciò che intendo.
- «Mi chieda pure qualunque cosa, signora», risponde con un tono languido, facendomi capire di aver ricevuto il messaggio.
Visto che abbiamo messo le carte in tavola, tanto vale saltare i preliminari.
Mi avvicino a lui radiografandolo da capo a piedi. Come maschio non è affatto male, a parte l'età...ma ormai ho imparato che quella può essere sinonimo di esperienza. E l'unico modo per verificarlo è di provare di persona.

Si lascia sbottonare i pantaloni senza imbarazzi. Sembra molto sicuro della propria prestanza. Buon viatico; non sono una che si accontenta di mezze misure.
- «Ora diamo un'occhiata alla qualità del suo merluzzo, capitano», dico estraendogli il pisello.
Wow! Un merluzzone di tutto rispetto. Me lo lavoro un po' di bocca per intostarglielo al punto giusto.
- «Uhmmm...L'avevo capito dalle labbra che eri una brava pompinara!», commenta il vegliardo, «Vediamo se ho visto giusto anche sul resto...»
Mi gira facendomi piegare a 90° sul tavolo, e punta dritto all'entrata posteriore senza preamboli. Evidentemente Tanya lo ha informato anche sulle mie preferenze.
Una insalivata e comincia a premere l'uccello sul foro, a brevi scatti. Ci sa fare. Deciso senza essere irruento.
Una volta entrato inizia a pompare, aumentando gradualmente il ritmo. Per essere un vecchietto sulla sessantina, ha un vigore incredibile.

È strano...ma c'è qualcosa di FAMILIARE nel modo in cui mi pistona il deretano. Eppure sono sicura di non averlo mai visto prima (e tantomeno di essermi fatta fottere da lui!) Ma in fondo...chissenefrega, a me basta che assolva alla sua funzione scopatoria.

Prese le misure, Capitan Findus inizia anche a ravanarmi il clito con una mano mentre con l'altra mi strizza le tette.
- «OH-OWWH!! Bravo, proprio come piace a me...»
- «Yeah...Non hai bisogno di dirmelo, grandissima troia!»
Non usa esattamente un linguaggio da cerimoniere...però un po' di "dirty talking" al momento giusto dà pepe alla scopata.
- «Ti piace farti sfondare il culo, eh? Dillo, che sei una luridissima puttana!»
Mi afferra rudemente per i capelli in modo da poter spingere con ancora più foga.
- «Prendi, fottuta maiala del cazzo! Te lo faccio uscire da quella bocca da pompinara sfondata, brutta vaccaccia immonda!»
Mi pare che ci stia provando un po' TROPPO gusto ad insultarmi, come se avesse qualcosa di "personale"...Comunque, se si eccita così, a me va benone.

Ad ogni affondo, il tavolo a cui sono appoggiata traballa...Cazzo, mi sembra di essere traforata da un martello pneumatico!
A quel ritmo, non ci mette molto a portarmi all'orgasmo.
- «Ahh!...Oddio...Godo, godo, godoooOOOHHH!!!»
Subito dopo, anche il vegliardo viene riversandomi nel retto una quantità industriale di sborra.
- «Aaahghhh!!...Ti riempio le budella, maiala schifosa!»
Subito dopo mi accascio sul tavolo, completamente demolita.

Wow...Non riesco a ricordare una fase post-orgasmica così intensa, in cui mi ritrovo ad ansimare talmente forte da non riuscire quasi a muovermi. Il merluzzaro mi ha proprio distrutta...ma che scopata, però!
Nel frattempo Capitan Findus si ricompone sistemandosi la divisa.
- «Col suo permesso, ora torno alle mie mansioni. Sempre a sua disposizione, signora», dice facendomi un inchino prima di uscire.
Mi sfugge un sorriso. È buffo vedere che dopo avermi inculata a morte e riempita di insulti, adesso ha ripreso i suoi modi galanti e a darmi del "Lei". Misteri della sessualità maschile...

Questa crociera si prospetta davvero memorabile. Non ho ancora disfatto i bagagli, e ho già fatto due mega-scopate. E scommetto che il meglio deve ancora arrivare.
È tutto perfetto. Persino TROPPO. Non sono più abituata alle cose che vanno bene.



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5) FANTASMI DAL PASSATO
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La sera ci ritroviamo tutte in sala da ballo.
Com'era da prevedere, dopo pochi minuti Tanya ed Eva si appartano su un sofà a limonare alla stragrande. (Un connubio russo-olandese...È un piacere assistere all'incontro di due lingue così diverse.)
Appoggiata al bancone del bar, io studio il territorio di caccia. Qui la selvaggina non manca di certo: tra marinai aitanti, ospiti facoltosi e modelle da urlo, c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Sto già vagliando l'ambiente col mio radar capta-scopate, quando Rayssa mi si avvicina porgendomi un drink su un vassoio.
- «Omaggio di uomo laggiù», dice indicandomi un tavolino a cui è seduta una figura in penombra.
Sollevo il bicchiere in segno di ringraziamento. Lo sconosciuto ricambia il gesto. Un tizio galante; bene, è sempre un buon approccio.
- «Lui osservato te. Dice che tu piace a lui. Invita te a suo tavolo. Io accompagno, prego.»

Raggiungiamo il tavolo. Rayssa si porta alle spalle dell'uomo, mentre io mi siedo di fronte a lui. Le luci della pista mi abbagliano, non lo distinguo ancora bene.
Inizia a parlare in inglese con accento russo:
- «Buonasera, signora Visentin. Finalmente ho il piacere di incontrarla di persona.»

!!!
Questa voce...L'ho già sentita...
E finalmente vedo bene il volto del mio ospite.
Un brivido gelato mi percorre la spina dorsale.
Io conosco quest'uomo.
È l'uomo che mi ha fatto passare il giorno più brutto della mia vita.
Vassilj Seynov!

*****

D'istinto la mia mano si posa sul coltello a lato del mio piatto. Ma la sua voce mi blocca di colpo.
- «Non faccia gesti impulsivi, la prego. La mia guardia del corpo la ucciderebbe prima che Lei riuscisse ad avvicinarmi.»
Ammicca alla stangona alle sue spalle. La mano di Rayssa si muove impercettibilmente verso l'interno della giacca, da cui – scommetto – tirerebbe fuori un pistolone che mi spappolerebbe il cranio alla prima mossa sospetta.
Tolgo la mano dal coltello e per il momento mi rassegno a lasciargli condurre il gioco.
- «Messaggio ricevuto, mister Seynov. Che cosa vuole da me?»
- «Nulla. Assolutamente nulla. Lei deve solo rimanere a bordo e godersi la crociera come se niente fosse.»
- «Tutto qui?!»
- «Tutto qui. Ah, naturalmente la sconsiglio di rivelare a Tanya della mia presenza a bordo. Le conseguenze sarebbero...spiacevoli. Per lei e per la sua bella amica olandese.»
- «Non mi prenda in giro, Seynov. Deve pur esserci un motivo se mi ha invitata al suo tavolo e si è fatto riconoscere!»

Non risponde. Sorseggia tranquillamente il suo drink, con la solita flemma imperturbabile.
- «Le ho fatto una domanda, Seynov!», insisto, «Perché si è mostrato a me così apertamente?»
- «Lei gioca a scacchi, signora Visentin?»
- «Uh...Io...N-no, di norma no...», balbetto spiazzata.
- «Io sì. Per noi russi è quasi una religione. Per decenni il nostro predominio nel gioco degli scacchi ha rappresentato la superiorità intellettuale della Russia sulla cultura occidentale. In questo campo eravamo invincibili. Poi un giorno comparve dal nulla un giovane giocatore americano...Straordinario, magnifico...Un talento mai visto. Il suo nome era Bobby Fischer. Sconfisse tutti i migliori giocatori dell'epoca, e in finale fece a pezzi il nostro campione. Fu la fine di quello che credevamo un dominio intramontabile. Capisce dove voglio arrivare, madame?»
- «Mi sta dicendo che vuole fare una partita a scacchi con me, Seynov?»
- «Le sto dicendo che Lei, signora Visentin, ha rappresentato per me ciò che Fischer rappresentò per il dominio russo negli scacchi: l'incognita imponderabile, il granello di sabbia che inceppa il grande meccanismo. L'estate scorsa Lei, una pedina insignificante, ha mandato in fumo il mio piano per impossessarmi dell'impero degli Tsarov. Il mio attacco contro Tanya doveva riuscire al primo colpo, ma Lei me lo ha fatto fallire. Così adesso Tanya sa che io gli sono nemico, e ha messo una taglia sulla mia testa. Ho dovuto fuggire dalla Russia, nascondermi come un topo, e non posso più fidarmi dei miei stessi uomini. E tutto questo per causa sua.»
- «Onorata di tanta considerazione», replico facendo un inchino sarcastico.
Seynov rimane impassibile, ma il lampo di irritazione che compare nei suoi occhi mi mette i brividi.
Devo stare attenta. Devo ricordarmi che dietro quell'aspetto mite e quei modi raffinati, Seynov è più pericoloso di un crotalo. E io gli ho pestato la coda.

- «La sua interferenza nei miei piani mi è costata molto cara, signora. Ho perso la mia libertà d'azione ed anche un valido aiutante.»
"Valido aiutante", lo chiama. Il mostruoso YUKOV. Una belva sanguinaria che viveva solo per torturare, stuprare ed uccidere. Il culo mi fa ancora male al solo ripensarci.

- «Veniamo al punto, Seynov. Perché Lei si trova qui?»
- «Tanya mi sta dando la caccia per tutto il pianeta. E dato che non conosce il mio volto, ho pensato che il posto più sicuro per nascondermi era proprio qui, nella tana del cacciatore.»
- «Vedo comunque che non è venuto qui da solo», dico ammiccando a Rayssa.
- «La taglia sulla mia testa fa gola a molti. Posso fidarmi solo di aiutanti che hanno altri interessi nel servirmi.»
- «E come fa ad essere sicuro che la spilungona alle sue spalle non la tradirebbe per intascarsi la taglia?»
- «Perché il desiderio di vendetta è più forte della brama di denaro. E Rayssa ha un conto in sospeso con Lei.»
- «CON ME?! Ma se non l'avevo mai vista prima d'oggi! Perchè dovrebbe volersi vendicare di me?»
- «Per un motivo molto semplice: Rayssa era la compagna di Yukov.»

Cazzo. Questa proprio non me l'aspettavo.
Seynov sogghigna nel notare la mia espressione sorpresa.
- «Le auguro una buona serata, signora Visentin», conclude. Quindi si alza dal tavolo e si allontana, seguito dalla stangona che mi rivolge uno sguardo di fuoco.

Merda. La donna di Yukov. Adesso capisco perché era così sfondata.
Sento puzza di guai in arrivo. Di quelli grossi.



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6) VOYEUR PER CASO
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E ora che faccio?
Seynov non è certo il tipo da esporsi così senza essersi ben coperto le spalle. Se provassi ad avvertire Tanya, di sicuro io ed Eva saremmo morte entro 10 secondi. Ma l'alternativa è di lasciar proseguire Seynov coi suoi piani, qualunque cosa abbia in mente.
Che casino. Non riesco a pensare lucidamente. Devo informare almeno Eva; due passere ragionano sempre meglio di una sola.
Non vedo più in giro né lei né Tanya, immagino che si siano appartate nella cabina della nostra bella ospite. Mi rendo conto che potrei disturbarla in un momento un po'...inopportuno, ma si tratta di una faccenda seria.

Busso alla porta della cabina.
- «Da? Shto etha?», mi risponde la voce di Tanya.
- «Tanya, sono Pat...C'è per caso Eva lì con te? Dovrei parlarle...»
- «Sì, sì, entra pure...», replica in inglese.

Entro e...Va be', dovevo aspettarmelo: sul lettone ci sono Eva e Tanya posizionate a 69. Intorno sono sparpagliati vari falli artificiali, di cui uno è piantato nel culo della mia ragazza.
- «Uhm...Mhi scierchavi?», farfuglia Eva senza neanche staccare la lingua dalla fregna sbrodolante della modella russa.
- «Uh...Sì, ma non c'è fretta...Fai pure con comodo, eh?», ribatto come ipnotizzata da quella fantastica scena.
- «Puoi partecipare anche tu, se vuoi...», dice Tanya.
- «Grazie, ma per ora va bene così...»
Non ho mai avuto grandi tendenze voyeur, ma quella scena infernale mi fa eccitare anche solo guardandola. E dal canto loro, sembrano esaltarsi dal fatto di essere osservate.
Così mi limito a girare intorno all'ammucchiata ravanandomi la passera.
Per prima cosa vado a rimirare il lavoro di Eva sulla fica di Tanya. Anche stavolta la nostra amica russa ha il pube rasato, quindi è impossibile capire quale sia il suo colore naturale.
Eva solleva la bocca dal fiero pasto mandandomi un'occhiata lasciva. È chiaro che sta cercando di scorgere in me segnali di gelosia per la passione con cui sta sorbettando quella fichetta sugosa. Ma non intendo darle questa soddisfazione, così mi sposto sull'altro capo del groviglio, dove Tanya si sta dedicando alla sorca della mia ragazza.
Pur non avendo dei grandi trascorsi come lesbica, la troia siberiana si impegna con tutta l'anima. Quello che le manca in esperienza lo compensa in passione.
No, quella che sto provando ora non è gelosia, bensì...invidia. Vorrei davvero trovarmi al posto di Eva: la mia lingua affondata nella calda fessura di Tanya mentre lei su dedica alla mia, e con un grosso dildo sprofondato nelle budella per chiudere il cerchio. Ed è con questa fantasia che proseguo a masturbarmi ferocemente, immedesimandomi nel corpo di Eva ed immaginando le sensazioni che lei sta provando in questo momento.

Lo sguardo di Tanya sembra chiedermi "Vado bene, così?", allorché le faccio segno di ruotare il dildo mentre lo fa scorrere. In immediata risposta, Eva si inarca gemendo un "Oh mjn god!". Come volevasi dimostrare; conosco bene i miei polli (e soprattutto le mie galline).
Prendo un paio di falli artificiali e torno di fronte ad Eva. Ne pianto uno nella fica di Tanya, e l'altro nella bocca di Eva imboccando l'altra estremità, in modo da fissarci negli occhi mentre lo spompiniamo in tandem.
Nel giro di un minuto raggiungiamo un orgasmo favoloso in simultanea, fondendo insieme esclamazioni goduriose in italiano, russo ed olandese.

Placati gli ultimi sussulti di orgasmo, le mie "allieve" si separano. Eva mi stampa un bacio sulla bocca, trasmettendomi il sapore del dolce nettare di Tanya. Troppo eccitante, mi vien voglia di ricominciare e...
No, devo ricordarmi il motivo per cui sono entrata qui. Con uno sforzo mi stacco da Eva e la trascino in disparte per un braccio.
- «Eva, devo dirti una cosa importante. In privato, però; Tanya non ci deve sentire.»



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7) LUPUS IN FABULA
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Ma prima che possa informare Eva, sento bussare alla porta. Tanya conversa in russo con l'uomo dall'altra parte...dopo di che inizia a rivestirsi velocemente, con aria concitata.
- «Che succede?», le chiedo.
- «Non lo so ancora bene, ma pare che ci sia un intruso a bordo...I miei marinai lo hanno scoperto mentre si aggirava tra le sentine della nave con un fare sospetto.»
Un uomo di Seynov, senza dubbio. Forse può darci informazioni utili sui suoi piani.

Pochi secondi dopo entrano due marinai, che scortano per le braccia un uomo ammanettato.
Cazzo...è CAPITAN FINDUS! Me lo sentivo che c'era qualcosa che non andava in lui, dal modo in cui ha reagito quando ci hanno presentati.
Tanya gli si avvicina con fare inquisitorio.
- «A quanto pare avevamo una spia a bordo!»
- «Non capisco, signora...Io stavo solo accertandomi che le sentine fossero in ordine...», risponde lui.
- «Un mastro cerimoniere...che si mette ad ispezionare le paratie della nave?! Ma chi vuoi prendere in giro? Di' la verità, furfante!»
Gli molla un ceffone...e a Capitan Findus si stacca un lembo di barba.
- «Ma che diavolo...? Ha una barba finta!», esclama sorpresa Tanya.
Gliela strappa con un colpo secco, e subito dopo tocca alla parrucca brizzolata, rivelando il vero volto del prigioniero.

Oh-oh.
A quanto pare è la serata delle vecchie conoscenze.
Vecchie e sgradevoli.

- «Te lo chiedo per l'ultima volta con le buone, uomo: chi sei?», gli intima Tanya.
Non serve che attenda la risposta del finto cerimoniere. Posso dirglielo io.
- «Ferma, Tanya, lo conosco...È il LUPO!»
- «Chi?!»
- «Un mio collega dell'Agenzia. Ma non avevo la minima idea che si trovasse qui a bordo.»
- «Lo stesso vale per me, Mantide 1», replica il Lupo.
- «Vuoi dire che non sei qui per me?»
Il bastardo ridacchia strafottente.
- «È incredibile quanta importanza ti dai, Visentin. No, spiacente per il tuo ego, ma io ero venuto qui per una questione molto più seria.»
- «Sono tutta orecchi.»
- «L'Agenzia mi ha incaricato di ritrovare un carico di CN-6 rubato da una base NATO. Le tracce conducono a questa nave.»
- «CN-6?»
- «Nitrato di pentrite. Un esplosivo potentissimo.»
- «Potente quanto?»
- «Beh, tesoro, mettiamola così: se una zolletta di CN-6 viene attivata, ti conviene trovarti ad almeno 20 metri di distanza.»
- «E quanto ce n'è a bordo, di questo CN-6?»
- «Circa 12 chili. Abbastanza da sparpagliare i pezzi della St.Cyril da una costa all'altra dell'Adriatico.»

Cazzo...Siamo seduti su 12 chili di questa merda?!
La prospettiva che questa nave maledetta faccia un bel botto mi va anche bene...ma l'idea che mentre lo fa ci sia a bordo anche io, non mi garba per niente.
- «Lupo...Hai idea di dove possa essere l'esplosivo?»
- «No...ma di sicuro non si trova in un posto in vista. È per questo motivo che stavo perlustrando le sentine della nave.»

Tanya traduce al volo i nostri discorsi ai suoi uomini. Sembra impaziente di prendere decisioni.
- «Garantisci tu per quest'uomo, Pat?», mi chiede.
- «Sì. È uno stronzo, un arrogante e un maschilista...ma sta dalla nostra parte», dico cavandomi il gusto di cantarle al lupastro, che mi fulmina con lo sguardo.
- «In tal caso darò subito l'ordine ai miei uomini di cercare l'esplosivo. Non sono molti i posti in cui può essere nascosto.»
- «Un attimo, madame Tzarovskaja», le dice il Lupo, «Chiunque abbia piazzato l'esplosivo, ha sicuramente con sé un detonatore per farlo esplodere. Non dobbiamo fargli capire che siamo a conoscenza del pericolo.»
- «Non riesco a capire chi possa aver organizzato tutto questo», si interroga Tanya.

Io lo so CHI è il birbaccione. Ma non glielo posso dire. Se Seynov si accorgesse che lo cerchiamo, farebbe saltare subito la nave. E questo mi porta a pensare ad un fatto logico.
Non ce lo vedo Seynov che si sacrifica assieme ai suoi nemici come Sansone. Deve aver pensato ad un piano di fuga. Ma come? Forse con uno zodiac? Uhm...No, la riva è troppo distante...

La risposta mi arriva guardando verso il centro del ponte.
L'ELICOTTERO!
Sì, dev'essere così...Non a caso il pilota è la sua complice, Rayssa. Già; per Seynov non è stato difficile infiltrarsi fra i suoi nemici, dato che l'addetta alla sicurezza lavora per lui. E con la scomparsa di Tanya, Seynov sarebbe di nuovo libero di tornare in Russia e di impossessarsi del suo impero.
Niente da dire; Seynov ha pensato ad ogni dettaglio. È un gran bastardo, ma sa usare il cervello.

In questa strana partita a scacchi, la Russia sembra avere la vittoria in pugno.
Spirito di Bobby Fischer, se ci sei, dammi una mano...

[FINE 1° PARTE]
scritto il
2020-02-18
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