Love story

di
genere
gay

Era sabato così stavo dormendo quando fui svegliato da un rumore proveniente dalla porta accanto. Mi sembrava strano, la casa era vuota, ma quando guardai vidi un camion che stava scaricando.
Uscì un uomo che portava una scatola seguito da un altro. Il secondo era più giovane e quando si tolse la camicia vidi che era muscoloso. Il suo corpo brillava del sudore provocato dal calore e dall’aver lavorato per vuotare l'autocarro. Il ragazzo era particolarmente attraente. Lo guardai per po’ e poi andai ad offrire il mio aiuto.
In poco tempo l'autocarro fu scaricato ed avevo scoperto che il ragazzo a torso nudo si chiamava Gianni; aveva la mia età ed avrebbe frequentato la mia stessa scuola.
Finito il lavoro ci bevemmo una gazzosa gelida, poi salutai ed entrai in casa per farmi una doccia mentre loro disfacevano i bagagli prima di rilassarsi.

Mentre ero davanti alla doccia, guardai fuori della finestra e vidi Gianni nel cortile con la schiena rivolta verso di me pronto a tuffarsi nella piscina. Era completamente nudo e notai che aveva uno dei culi più rotondi e stretti che avessi mai visto.
Mi diventò immediatamente duro.
Lui si tuffò, nuotò per l’intera lunghezza della piscina, ne uscì e si mise a giacere sulla sdraio.
Fu allora che vidi che non solo aveva il sedere più perfetto ma anche un bel cazzo ed un bel set di grosse palle pendenti.
Ero in paradiso e colavo liquido pre seminale.
Mi sdraiai sul letto e mi masturbai furiosamente pensando a lui sulla sdraio. In breve il mio stomaco fu coperto della mia sborra.
Mi alzai dal letto e guardai fuori. Gianni se n’era andato. Andai in bagno e mi feci una doccia per togliere il sudore e lo sperma che mi ricopriva.
Passarono alcuni giorni senza che lo vedessi. Poi un giorno entrò in palestra. Poiché si doveva lavorare in coppia e lui era solo, mi offrii di farlo con lui. Lo facemmo a turno ma io avevo problemi a concentrarmi. Ogni volta che ero sdraiato sulla panca dei pesi vedevo nei suoi shorts. Non portava mutande ed il suo cazzo era appoggiato al fondo dei pantaloncini. Anche da molle sembrava parecchio lungo e continuavo a chiedermi cosa sarebbe stato da duro.
Finimmo l’allenamento e ci dirigemmo verso la sauna ma ne uscii subito perché mi diventava duro solo a vedere Gianni.
Andai a fare la doccia e Gianni mi seguì. Mi tenni dietro di lui in modo che non vedesse la mia erezione. Una volta finito ci asciugammo, ci vestimmo e gli diedi un passaggio fino a casa. Io ero ancora eccitato così andai direttamente nella mia stanza, mi spogliai nudo e mi sdraiai sul letto. Presi un piccolo dildo dal mio cassetto, del lubrificante e mi inserii il giocattolo nel culo. Mi lubrificai il cazzo e mi feci una sega mentre mi inculavo col dildo pensando a Gianni ed al suo cazzo. Dovetti fare un'altra doccia prima di andare a cena coi miei genitori.

Non incontrai Gianni per un paio di settimane poi un giorno lo vidi mentre tornava a casa da scuola. Faceva caldo, si era tolto la camicia e stava camminando in pantaloncini e sneakers. Gli dissi di salire in macchina che lo avrei accompagnato a casa. Quando arrivammo mi invitò ad una nuotata.
Dissi che sarei andato a mettermi il costume e sarei tornato, ma lui mi disse che non c’era nessuno a casa e quindi non c'era bisogno di costume, quindi andammo nel cortile posteriore, ci spogliammo e ci tuffammo nella piscina. L'acqua era fresca che mi aiutava a non farlo diventare duro guardandolo.
Quando uscii mi misi su di una sdraio a prendere il sole. Lui mi si avvicinò e mi diede dell’olio abbronzante dicendomi di usarlo per evitare di scottarmi. Ce lo passammo poi lo depositammo a terra e ci rilassammo.
Arrivò il momento della cena ed ordinammo due pizze. Mentre aspettavamo la consegna Gianni fece una scorreria alla birre di suo padre nel garage. Mangiammo le pizze accompagnate da parecchie birre. Penso che avesse bisogno delle birre per lasciarsi andare perché all'improvviso mi afferrò e mi baciò. Io non mi opposi e ci baciammo a lungo e con forza.
Quando alla fine interrompemmo il bacio, cominciò a scusarsi.
"Mi spiace, mi spiace, non volevo farlo!"
Per mostrargli che il sentimento era reciproco, lo tirai a me e ripresi a baciarlo, poi scesi lentamente al suo cazzo e lo presi delicatamente in bocca.
Dopo qualche momento si irrigidì, si lamentò e cominciò a sparare nella mia gola.
Quando finì mi alzai in piedi e gli chiesi se gli dispiaceva ancora o se gli era piaciuto.
Mi rispose abbrancando il mio uccello e baciandomi mentre mi masturbava sino a farmi venire.

Ne discorremmo seduti con le gambe a penzoloni nella piscina. Quando arrivò il buio andammo a fare una doccia e poi ci rilassammo di fronte alla televisione.
Chiamai i miei genitori e dissi loro che sarei rimasto per la notte a far compagnia a Gianni.
Ci lavammo insaponandoci l'un l'altro e massaggiandoci il torace, il pene e le palle.
Uscimmo dalla doccia e ci sdraiammo sul suo letto, guardammo un po’ la televisione e poi ci addormentammo.

Mi svegliai durante la notte sentendo che Gianni mi carezzava l’uccello. Poi mi baciò e quindi scese e me lo ingoiò.
Mi sdraiai indietro per godere della sua calda bocca.
Improvvisamente sentii un dito penetrarmi il sedere e gemetti, poi le dita divennero 2 e poi 3. Mi penetrava mentre mi succhiava l’asta ma non mi fece venire.
Tolsi il mio cazzo, lo tirai a me e lo baciai.
Mentre lo baciavo lo feci rotolare sulla schiena e gli resi il favore scendendo a succhiargli per bene il pene, era così duro e grosso che sentii la necessità di conoscerne le dimensioni dato che non riuscivo a farlo scendere in gola.
Lo misurammo: 26 centimetri.
Avrei dovuto allenarmi per riuscire a prenderlo in gola.
Ripresi a succhiarglielo e cominciai a penetrargli il culo come lui aveva fatto col mio.
Dopo poco mi fece fermare e prese del lubrificante nel comodino. Lubrificò il mio cazzo ed il suo sedere, prese 2 cuscini, li mise uno sull’altro e vi si sdraiò sopra col bel culo rotondo in aria.
Si girò a guardarmi e disse: “Inculami, inculami ora."
Non esitai. Gli allargai le chiappe, appoggiai il cazzo al suo buco e spinsi. Dapprima sentii della resistenza ma poi scivolai dentro a metà.
Lui gridò ed io mi fermai, ma girò la testa e disse: "Inculami! È la mia prima volta."

Affondai lentamente l’uccello fino a che non fu completamente dentro e cominciai a pompare dentro e fuori lentamente.
Quando lo sentii rilassarsi pompai un poco più velocemente. Capii che stava godendone da come stava reagendo e dai lamenti che stava emettendo.
Lo estrassi, mi misi le sue gambe sulle spalle ed affondai di nuovo il mio uccello dentro di lui. Volevo vedere la sua faccia mentre lo scopavo.
Lui prima giocò coi miei capezzoli e poi mi afferrò per il sedere costringendomi duramente dentro di sé ad ogni colpo.
Improvvisamente fummo coperti di sperma quando lui sparò senza toccarsi. Era tutto quello di cui avevo bisogno per sparare profondamente nel suo culo e crollare su di lui. Ci abbracciammo e ci addormentammo di nuovo.
Quando ci svegliammo quella mattina Gianni ce l’aveva duro come pietra. Dissi: "È il mio turno" e mi misi sopra il suo uccello mentre lui era sdraiato col cazzo ritto.
Cominciai ad abbassarmi lentamente sul suo grosso attrezzo. Troppo lentamente per lui che improvvisamente fece un affondo verso l'alto e piantò il suo pene enorme profondamente dentro di me. Io gridai. Lui mi tirò giù verso di sé, mi baciò e mi bisbigliò in un orecchio: "Mi spiace!".
Poi cominciò a pompare dentro di me. Sentivo la sua cappella muoversi dentro e fuori.

Dopo 10 minuti o giù di lì, mi guardò e chiese: "Sei pronto?" ma prima che potessi rispondere sentii che cominciava a sparare dentro di me.
Ne sparò tanto che traboccò dal mio culo scendendo sul suo uccello e sulle palle. Scesi dal pene e mi abbassai a leccarlo per pulirlo.
Dopo aver finito facemmo una rapida nuotata e poi colazione.

Rimasi con lui tutto il fine settimana. Non ci rivestimmo mai e facemmo l’amore in ogni posizione ed in ogni stanza della casa. Non facemmo nient’altro che fottere e nuotare.

Sono passati 15 anni, abbiamo finito l’università, lavoriamo e continuiamo a fare l’amore in ogni posizione ed in ogni stanza della nostra casa.
di
scritto il
2020-03-16
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