Un amant particolare 6 -
di
Cuck 2019
genere
tradimenti
Davanti a quella incredibile visione,Stefano,seppur con gli occhi sorridenti,pareva intimorito soprattutto dalla postura del cane che pareva già pronto ad attaccare la sua preda.
In realtà non era la prima volta che Bobby si comportava così al suo apparire ma la cosa parava ugualmente non tranquillizzare l'uomo.
Già altre volte la bestia comportandosi come fosse lui il maschio di casa,aveva dato segni simili a quelli di gelosia.
Anche in quella circostanza la tensione si era sciolta quando la donna si era chinata ad accarezzare il cane lasciando che la bestia le pennellasse il viso e la bocca con la lunga lingua.
A quel punto la pace era fatta e mentre il cane scodinzolava festosamente,Stefano aveva potuto persino accarezzargli la testa.
Subito dopo,mentre il marito si prendeva cura del cane,i due vogliosi amanti avevano finalmente potuto abbracciarsi ed unirsi in un voluttuoso bacio.
-Amore,mentre io e Stefano andiamo in camera a....parlare,puoi occuparti tu per favore di apparecchiare la tavola e tenere a bada questo diavolo di Bobby?-
Aveva detto lei rivolgendosi al marito con la voce rotta dall'emozione e tono gentile.
-Ok..ok...non preoccupatevi,andate pure a dirvi ciò che dovete che del resto mi occupo io.....tra quanto tenpo pensi che potrò preparare i piatti caldi per la tavola?-
Aveva risposto concludendo con la sua domanda rivolta alla moglie.
-Oh non temere tesoro,ci diremo alcune cose alla svelta svelta e non credo che impiegheremo più di una mezzoretta.
Anzi,fai così,metti in tavola il risotto ai frutti di mare tra 40 minuti esatti e noi ci saremo!-
Aveva risposto lei e subito dopo,prendendo l'amante per mano,era passata accanto al marito e gli aveva sfiorato la fronte con le labbra per dirigersi,non prima di avere accarezzato il cane che tentava di saltarle addosso,verso la loro camera da letto.
I due amanti erano talmente eccitati che non appana chiusa la porta alle loro spalle,lei gli era subito caduta davanti in ginocchio e con le mani tremanti aveva armeggiato davanti alla cerniera dei suoi pantaloni già gonfia e dopo averglieli calati con non poca fatica,gli aveva abbassato le mutande ed aveva cominciato a leccargli il membro che le svettava davanti al viso come un randello nodoso.
Tenendolo con entrambe le mani,aveva cominciato a leccargli i testicoli e la zona interna delle cosce che lei sapeva essere molto sensibile.
Con la lingua si era intrufolata persino a pennellargli il perineo prima di riprendere a scivolare con la lingua umida e le labbra vogliose,verso l'alto rilasciando una scia di saliva sulle gonfie vene bluastre che ricoprivano l'asta sino a sfiorare il frenulo e conquistare il glande gonfio come un frutto maturo ricoperto dalle prime gocce di dolce miele.
Quando finalmente la sua bocca era piena del grosso frutto e le sue mani stringevano il nerbo duro e caldo,aveva cominciato lentamente ad ingoiarlo sino al contatto con l'ugola per poi aumentare il ritmo e seppure in preda a conati di vomito per le profonde incursioni,aveva continuato,aiutata dalle mani del maschio sulla testa.
D'un tratto lui,bloccandole la testa con la verga conficcata nella sua bocca sino in gola come una spada,aveva cominciato a scuotersi e poi contrarsi rilasciando contemporaneamente,accompagnati da grugniti di godimento,ripetuti fiotti di sborra che le hanno riempito la bocca e scaldato l'esofago mentre alcuni spruzzi fuorusciti dagli angoli delle labbra,imbrattavano i loro vestiti.
Alla fine di quell'incredibile pompino gestito come in un crescendo rossiniano e terminato con un osceno gioco di lingua sui residui sparsi di quella gustosa crema,la donna si era accasciata a terra,ricoperta di sperma,spossata ma felice.
Il maschio,col cazzo gocciolante ed i pantaloni bagnati del suo stesso seme e della saliva della donna,le si era accovacciato accanto ed aveva cominciato a baciarla sul viso sudato ed accrezzarle i capelli.
Dopo qualche minuto quando entrambi si erano ripresi,lei aveva aperto il cassetto del suo comodino e porgendogli una pillolina blu gli aveva detto:
-Non pensarai di cavartela così per la cena.
Adesso ingoia questo e mentre ti fa effetto,mi ricambi il servizio.
Dopo aver ingoiato la pillola del Viagra,entrambi si erano spogliati e messi sul letto dove lei aveva subito allargato le cosce offrendo alle sue attenzioni la fica grondante di umori.
Il maschio,per quanto fosse già venuto era ancora eccitato e con foga si era dedicato a leccarle quel sesso che pareva grondare come una sorgente salmastra.
La femmina era talmente arrapata che quasi subito aveva raggiunto un primo orgasmo ma subito dopo,col corpo tremante a voglioso,aveva cambiato postura e si era seduta con la fica oscenamente aperta e bagnata sul viso del maschio ed in quelle posizione,schiacciandogli il volto e la bocca,aveva cominciato a roteare il bacino sino a raggingere un secondo,devastante piacere.
Poi,rimanendo sempre col sesso attaccato al volto dell'amante,si era chinata col seno sul suo corpo ed aveva ripreso a succhiargli il cazzo per farlo rinvenire e contemporaneamente,gli titillava l'ano con un dito.
Quando il suo totem era tornato quasi al massimo del suo vigore,lo aveva fatto girare a pancia in giù con le gambe un po divaricate e le natiche sollevate.
In quella nuova e invitante postura,aveva affondato la testa tra le sue chiappe e mentre gli leccava il buco del culo con una mano gli segava la verga.
Lei faceva tutto con la frenesia di che sa che il tempo sta scorrendo troppo velocemente per il suo corpo eccitato in cerca di nuovo delirante piacere.
L'uomo,passivamente impressionato delle smaniose voglie dalla donna la lasciava fare e quando finalmente il suo membro era tornato a svettare il tutta la sua virile potenza,lei lo aveva fatto sdraiare ancora in posizione supina e impalandosi su quel vibrante randello,lo aveva cavalcato sino a farsi inondare l'utero di sperma.
Erano passati esattamente 40 minuti quando i due amanti coperti da corti accappatoi in spugna non allacciati,e con l'aria stravolta ma appagata,si erano presentati in sala da pranzo dove tutto era già pronto per la cena.
I due non avevano neanche fatto il bidet per la gioia di Bobby che,mentre loro cenavano,da sotto al tavolo si alternava a leccare la fica piena della padrona ed il cazzo ancora gocciolante e profumato dell'ospite.
segue
In realtà non era la prima volta che Bobby si comportava così al suo apparire ma la cosa parava ugualmente non tranquillizzare l'uomo.
Già altre volte la bestia comportandosi come fosse lui il maschio di casa,aveva dato segni simili a quelli di gelosia.
Anche in quella circostanza la tensione si era sciolta quando la donna si era chinata ad accarezzare il cane lasciando che la bestia le pennellasse il viso e la bocca con la lunga lingua.
A quel punto la pace era fatta e mentre il cane scodinzolava festosamente,Stefano aveva potuto persino accarezzargli la testa.
Subito dopo,mentre il marito si prendeva cura del cane,i due vogliosi amanti avevano finalmente potuto abbracciarsi ed unirsi in un voluttuoso bacio.
-Amore,mentre io e Stefano andiamo in camera a....parlare,puoi occuparti tu per favore di apparecchiare la tavola e tenere a bada questo diavolo di Bobby?-
Aveva detto lei rivolgendosi al marito con la voce rotta dall'emozione e tono gentile.
-Ok..ok...non preoccupatevi,andate pure a dirvi ciò che dovete che del resto mi occupo io.....tra quanto tenpo pensi che potrò preparare i piatti caldi per la tavola?-
Aveva risposto concludendo con la sua domanda rivolta alla moglie.
-Oh non temere tesoro,ci diremo alcune cose alla svelta svelta e non credo che impiegheremo più di una mezzoretta.
Anzi,fai così,metti in tavola il risotto ai frutti di mare tra 40 minuti esatti e noi ci saremo!-
Aveva risposto lei e subito dopo,prendendo l'amante per mano,era passata accanto al marito e gli aveva sfiorato la fronte con le labbra per dirigersi,non prima di avere accarezzato il cane che tentava di saltarle addosso,verso la loro camera da letto.
I due amanti erano talmente eccitati che non appana chiusa la porta alle loro spalle,lei gli era subito caduta davanti in ginocchio e con le mani tremanti aveva armeggiato davanti alla cerniera dei suoi pantaloni già gonfia e dopo averglieli calati con non poca fatica,gli aveva abbassato le mutande ed aveva cominciato a leccargli il membro che le svettava davanti al viso come un randello nodoso.
Tenendolo con entrambe le mani,aveva cominciato a leccargli i testicoli e la zona interna delle cosce che lei sapeva essere molto sensibile.
Con la lingua si era intrufolata persino a pennellargli il perineo prima di riprendere a scivolare con la lingua umida e le labbra vogliose,verso l'alto rilasciando una scia di saliva sulle gonfie vene bluastre che ricoprivano l'asta sino a sfiorare il frenulo e conquistare il glande gonfio come un frutto maturo ricoperto dalle prime gocce di dolce miele.
Quando finalmente la sua bocca era piena del grosso frutto e le sue mani stringevano il nerbo duro e caldo,aveva cominciato lentamente ad ingoiarlo sino al contatto con l'ugola per poi aumentare il ritmo e seppure in preda a conati di vomito per le profonde incursioni,aveva continuato,aiutata dalle mani del maschio sulla testa.
D'un tratto lui,bloccandole la testa con la verga conficcata nella sua bocca sino in gola come una spada,aveva cominciato a scuotersi e poi contrarsi rilasciando contemporaneamente,accompagnati da grugniti di godimento,ripetuti fiotti di sborra che le hanno riempito la bocca e scaldato l'esofago mentre alcuni spruzzi fuorusciti dagli angoli delle labbra,imbrattavano i loro vestiti.
Alla fine di quell'incredibile pompino gestito come in un crescendo rossiniano e terminato con un osceno gioco di lingua sui residui sparsi di quella gustosa crema,la donna si era accasciata a terra,ricoperta di sperma,spossata ma felice.
Il maschio,col cazzo gocciolante ed i pantaloni bagnati del suo stesso seme e della saliva della donna,le si era accovacciato accanto ed aveva cominciato a baciarla sul viso sudato ed accrezzarle i capelli.
Dopo qualche minuto quando entrambi si erano ripresi,lei aveva aperto il cassetto del suo comodino e porgendogli una pillolina blu gli aveva detto:
-Non pensarai di cavartela così per la cena.
Adesso ingoia questo e mentre ti fa effetto,mi ricambi il servizio.
Dopo aver ingoiato la pillola del Viagra,entrambi si erano spogliati e messi sul letto dove lei aveva subito allargato le cosce offrendo alle sue attenzioni la fica grondante di umori.
Il maschio,per quanto fosse già venuto era ancora eccitato e con foga si era dedicato a leccarle quel sesso che pareva grondare come una sorgente salmastra.
La femmina era talmente arrapata che quasi subito aveva raggiunto un primo orgasmo ma subito dopo,col corpo tremante a voglioso,aveva cambiato postura e si era seduta con la fica oscenamente aperta e bagnata sul viso del maschio ed in quelle posizione,schiacciandogli il volto e la bocca,aveva cominciato a roteare il bacino sino a raggingere un secondo,devastante piacere.
Poi,rimanendo sempre col sesso attaccato al volto dell'amante,si era chinata col seno sul suo corpo ed aveva ripreso a succhiargli il cazzo per farlo rinvenire e contemporaneamente,gli titillava l'ano con un dito.
Quando il suo totem era tornato quasi al massimo del suo vigore,lo aveva fatto girare a pancia in giù con le gambe un po divaricate e le natiche sollevate.
In quella nuova e invitante postura,aveva affondato la testa tra le sue chiappe e mentre gli leccava il buco del culo con una mano gli segava la verga.
Lei faceva tutto con la frenesia di che sa che il tempo sta scorrendo troppo velocemente per il suo corpo eccitato in cerca di nuovo delirante piacere.
L'uomo,passivamente impressionato delle smaniose voglie dalla donna la lasciava fare e quando finalmente il suo membro era tornato a svettare il tutta la sua virile potenza,lei lo aveva fatto sdraiare ancora in posizione supina e impalandosi su quel vibrante randello,lo aveva cavalcato sino a farsi inondare l'utero di sperma.
Erano passati esattamente 40 minuti quando i due amanti coperti da corti accappatoi in spugna non allacciati,e con l'aria stravolta ma appagata,si erano presentati in sala da pranzo dove tutto era già pronto per la cena.
I due non avevano neanche fatto il bidet per la gioia di Bobby che,mentre loro cenavano,da sotto al tavolo si alternava a leccare la fica piena della padrona ed il cazzo ancora gocciolante e profumato dell'ospite.
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