La quarantena e il nostro compleanno 1 parte
di
foreveryoung
genere
incesti
Ho perso la testa, anzi, sarebbe meglio dire, abbiamo perso la testa; io e la mia gemella.
Da quanto è che siamo reclusi in casa ? un mese ? un mese e mezzo ? due mesi ? non lo ricordo più. A parte le sporadiche lezioni mattutine di scuola le giornate sembrano passare tutte uguali, in una (quasi) monotonia irreale. Se non fosse stato per il nostro diciottesimo compleanno (e per quello che ne è seguito), non so se sarei riuscito a sopportare ulteriormente la lontananza dai miei amici e, soprattutto, dalle mie amichette. Una su tutte. Elena. Elena non è la mia ragazza. Io ed Elena siamo solo scopamici.
Ma torniamo a noi. Venti giorni fa io e mia sorella Greta abbiamo compiuto diciotto anni. Come bene potrete immaginare io e Greta abbiamo festeggiato la nostra maturità solo con i nostri genitori. “Faremo una grande festa quando tutto sarà finito !” ci hanno ripetuto più volte mamma e papà. Va bè è andata così. Venti giorni dopo di quella festa ci rimangono alcune foto e, la storia nata (probabilmente per noia) tra me e mia sorella.
Tutto ha avuto inizio a causa del fatto che la sera successiva (A dir la verità eravamo già in piena notte) al nostro compleanno mia sorella Greta, entrando improvvisamente in bagno senza bussare, mi ha colto mentre con il mio uccello stretto nel mio pugno mi stavo sparando un segone.
Casa nostra è su due piani, al piano terra c’è il salone, la cucina, il bagno degli ospiti, la camera da letto dei nostri genitori e il loro bagno. Nell’interrato c’è anche una taverna ed un altro bagno. La mia camera e quella di mia sorella Greta sono state realizzate nel sottotetto. I servizi igienici, in comune, dividono le nostre due camere da letto. Entrambe le nostre stanze sono sprovviste di porta, questo perché l’altezza del soffitto non permetteva l’apertura della stessa su entrambi i lati. Sembrerebbe una cosa strana, ma in realtà la cosa a noi piace molto.
Come dicevo in precedenza mi trovavo in bagno con il mio cazzo ben stretto in pugno intento a spararmi l’ennesima sega quando ad un tratto si apre la porta del bagno e mi ritrovo davanti mia sorella Greta. “Che cazz !” esclamo cercando di coprirmi con entrambe le mani. Greta nel vedere (dopo tanto tempo) il mio sesso in quelle circostanze rimase letteralmente a bocca aperta. “Si bussa prima di entrare in bagno !” le dico qualche secondo dopo. Greta per tutta risposta mi fa “Scusa fratellino ma se volevi un po’ di privaci dovevi chiuderti la porta a chiave.” Detto questo mia sorella si gira, fa per uscire, ma improvvisamente si volta di nuovo verso di me e mi dice “Complimenti fratellino ! Non immaginavo fossi così ben messo”, quindi aggiunge, comunque muoviti perché a me scappa !”. Detto questo girandosi fa per uscire ma io la fermo dicendo. “Dai vieni ti lascio il posto. Tanto ormai …”. Greta attende qualche secondo prima di girarsi di nuovo verso di me. Poco prima di voltarsi di nuovo mi domanda: “Posso ?”. “Vieni pure”. Attendo (di proposito) che Greta si volti di nuovo verso di me per tirare su i pantaloni del pigiama e fare in modo che mi veda quindi, quando ho di nuovo il suo sguardo fisso su il mio arnese esclamo “Non c’è la faccio più !”, “Solo tu non c’è la fai più ?” mi dice con un tono di rimprovero mentre si avvicina a me. “Ho voglia di rivedere i miei amici ! Ho voglia di rivedere le mie amiche ed ho tanta, tanta voglia di farmi una bella scopata con …” Greta mi interrompe domandandomi incuriosita: “Sentiamo con chi vorresti farti una bella scopata ? Perché è questo che volevi dire giusto ?”, “Esatto ! Una bella scopata !”, “Ma non mi far ridere ! E con chi vorresti scopare ?”, “Con quella con cui scopo di solito !”, “Si perché tu mi vorresti dire che tu hai già scopato con una ragazza ?”, “Certo !”, “E chi sarebbe questa poveretta ? La conosco”, “Certo che la consoci !”, “Chi è Federica ! La tua mano amica ?”, “Ma vaffanculo !”, “Io una ragazza me la sono già fatta ! Che tu ci creda o no io ho già scopato !”, “Visto che hai detto che la conosco dimmi almeno il suo nome”, “Marta ! Si chiama Marta.”, “Marta chi ?”, “Marta Gualtieri !”, “Chi ? la pompinara ?”, “Si la pompinara !”. A quel punto Greta si mette a ridere. La sua risata mi fa incazzare così riverso su di lei una montagna di parole che in realtà non pensavo e non volevo in realtà dire. In fine, prima di uscire e lasciarla sola in bagno le dico che dovrebbe farsi anche lei una bella scopata.
Uscito dal bagno mi chiudo la porta alle spalle, ma invece di andare a letto appoggio le spalle alla porta dei servizi, chiudo gli occhi e rimango li in piedi a ripensare alle parole che ho vomitato su mia sorella.
Ad un tratto, nel silenzio della notte, avverto chiaramente il singhiozzare di mia sorella. Senza pensarci un istante riapro la porta del bagno e mi ci fiondo dentro. Una volta in bagno mi ritrovo davanti mia sorella seduta a terra con le spalle appoggiate alla doccia e la testa fra le gambe. Piange. Mi avvicino a lei, mi inginocchio davanti a lei, appoggio le mani sulle sue spalle e le domando scusa. “Vaffanculo !” mi esclama. “Perdonami dai sai che bene che le parole che ti ho detto non le pensavo veramente “, “Vattene !”, “Dai vieni”, “Vattene !” esclama nuovamente a voce talmente alta che ho paura che i miei possano averla sentita. A quel punto mi siedo per terra, la tiro verso di me e abbraccio mia sorella Greta tenendola forte. Greta scoppia in un pianto che mi commuove. MI sento maledettamente in colpa.
Decido di rimanere in silenzio lasciandola sfogare. Qualche minuto dopo Greta inizia la sua confessione “A me non mi vuole nessuno !”, “Ma che cazzo dici ?” le dico. A quel punto Greta comincia con le sue paranoie sul fatto che le ragazze con i capelli rossi e ricci come i suoi, con gli occhiali e le lentiggini non le caga nessuno. Tento invano di calmarla ma ogni mia parola sembra avere su di lei l’effetto opposto. Alla fine infatti incazzata Greta si alza di scatto, va verso la porta, e mentre fa per uscire si gira verso di me e mi guarda un istante. Non so che cosa le frulli in quel momento nella testa, ma poco prima che lei esca dal bagno per tornare in camera sua le dico: “Greta tu sei una bellissima ragazza credimi. A me piaci un sacco e non lo dico solo perché sono tuo fratello”.
Detto questo esce dal bagno spegnendo la luce e lasciandomi seduto sul pavimento e al buio. Quando esco dal bagno e vado in camera sua per vedere come sta la trovo sotto le coperte. Sembra stia dormendo, così decido di tornare in camera mia. Una volta nel letto, sfinito, mi addormento quasi subito.
Il mattino dopo (sabato), non avendo lezione, mi sveglio attorno alle undici e mezza (considerato la nottataccia mi sono già alzato presto). Con indosso il solo pigiamo scendo le scale e vado direttamente in cucina. Li trovo mia madre già indaffarata ai fornelli. DI Greta neanche l’ombra. Domando a mia madre dove sia e lei mi risponde che è in camera sua con mal di testa e mal di pancia. “Le starà arrivando il ciclo !” esclama mia madre. penso tra me e me. Forse è per quello il motivo della sfuriata di questa notte.
A mezzo giorno in punto mamma urla “A tavola !”. Ci presentiamo puntuali solo io e mio padre. Greta ha deciso di non mangiare. Dopo pranzo con papà usciamo in giardino e cominciamo a dare una bella sistemata in vista delle belle giornate di sole che (si spera) dovranno arrivare. Quel pomeriggio passa velocemente tra il taglio del prato, il posizionamento dei lettini prendisole sul prato, la pulizia della nostra piccola piscina e svariati altri interventi che il nostro giardino necessita ogni inizio stagione. Così n un lampo arrivano le sette e mezza. E’ ora di cena. In tutto quel pomeriggio non ho visto mia sorella.
Dopo la doccia, che faccio nel bagno del garage, mi vesto e torno subito in cucina dove spero finalmente di rivedere Greta. Di mia sorella però neanche l’ombra. Domando a mamma dove sia e lei mi risponde dicendomi di andare a chiamarla in camera sua. Mi precipito così su per le scale (con il cuore in gola). Ma quando arrivo in prossimità del nostro piano avverto dentro di me un po di timore perché penso . Nonostante i miei timori (più che fondati) decido di espormi. Quando arrivo in camera sua la trovo in piedi davanti al suo letto che si sta legando i capelli in una coda da cavallo. “Come va ?” le domando. “Bene !” mi risponde sorridendomi come se nulla fosse successo. Detto questo mia sorella mi passa davanti sorridendomi e mi fa: “Andiamo altrimenti chi la sente mamma !”. penso tra me e me.
Ci sediamo a tavola per la cena tutti insieme come ogni sera. Sembra essere tornato il sereno tra me e mia sorella ma all’improvviso ecco che torna la tempesta. Al telegiornale annunciano (come ogni sera ormai) che la ripresa è ancora lontana, che dovremmo rimanere in casa ancora per un po di tempo. Che le scuole non riprenderanno prima (forse) di settembre ecc. ecc. Questa serie di informazioni mi danno alla testa così senza rendermi conto sbotto un’altra volta dicendo “Che palle non ne posso più ! Non c’è la faccio più. Voglio uscire ! Voglio tornare a rivedere i miei amici. Le mie amiche !”. Mamma mi interrompe dicendo “Soprattutto le tue amiche !”. “Si, brava ! Soprattutto le mie amiche !” le rispondo. A quel punto interviene nostro padre aggiungendo. “Certo che tu hai proprio una vita sociale intensa, con tutti questi amici e amiche !” . Il tono di voce usato da nostro padre fa andare su tutte le furie Greta. Ad un tratto infatti lei sbotta dicendo “Ma basta ! Ma cosa credi che solo tu hai bisogno dei tuoi amici e delle tue amichette ! Anche io ho bisogno come te di quello cosa credi ? Non sono una statua di marmo io ! Anche io ho voglia di uscire e di frequentare un ragazzo ! Invece io, io…” Greta lascia la frase a metà si alza dalla sedia e con occhi lucidi scappa in camera sua. Lo sfogo di mia sorella lascia me e i nostri genitori di stucco. Improvvisamente in cucina cala un silenzio irreale. Si sente solo la voce del cronista che passa alla televisione. Dopo qualche minuto di assoluto silenzio domando a mamma se sia il caso che io vada a vedere come stia. “No lasciamola un po tranquilla ! Fa così perché le deve arrivare il ciclo. Vedrete che poi le passa.”
Verso le 21.30 non vedendola tornare domando nuovamente a mamma se sia il caso di andare a vedere come stia. Questa volta papà anticipando la mamma mi autorizza dicendo “Si vai. Non mi sembra il caso di lasciarla da sola”. Detto questo papà annuncia che essendo stanco va a letto a guardare la televisione. Subito dopo, sorprendendo sia me sia papà, anche nostra madre ci comunica che essendo anche lei stanca seguirà papà a letto. “La cucina la finirò domani mattina. Adesso non ne ho voglia.” Dieci minuti dopo mi ritrovo seduto sul divano da solo a guardare la televisione. Comincio così a fare zapping, ma ben presto vengo travolto improvvisamente dalla voglia di andare a vedere come sta mia sorella. Così senza troppi ripensamenti spengo la televisione e raggiungo Greta nella sua camera. Greta è sdraiata nel suo letto con la faccia rivolta verso la parete. La luce del comodino è accesa ed il suo telefonino accesso è appoggiato sul suo comodino. Mi avvicino in punta di piedi al suo letto per non svegliarla (nel caso stia già dormendo) ma quando sono a venti centimetri dal suo cuscino sento Greta cominciare a ridere. Sorpreso rimango ammutolito davanti al suo letto. Mia sorella intuendo il mio stato (di stupore), si gira improvvisamente verso di me e scoppia a ridere. Le sue risate sono contagiose così pochi attimi dopo scoppio anche io a ridere. Ridendo mi getto nel suo letto e comincio a farle il solletico, come capita spesso quando dopo aver litigato cerco / cerchiamo un modo come un altro per fare pace. A mia sorella piace un sacco quando le faccio il solletico. Anche se ogni volta che io la solletico lei mi prega ridendo di smetterla, so che a lei piace tantissimo. Mi piace vederla e sentirla ridere fino alle lacrime. Quella sera però poco dopo accade ciò che non avrei mai immaginato potesse accadere. Continuando a solleticare Greta un po dappertutto, come spesso accade, le tocco le tette. Come accade ogni volta però lo faccio senza un unico scopo. Lo faccio perché solleticando un po dappertutto capita che le tocchi INVOLONTARIAMENTE, le tette, punto. Quella sera però noto subito una cosa. Greta nonostante indossi ancora i vestiti che aveva a cena, sotto la maglietta non indossa il reggiseno. Toccandole le tette (Per gioco), avverto che sotto la maglietta non indossa nulla. “Ma ! non hai il reggiseno ?” le domando. Greta continuando a ridere mi risponde di “No !”. “Aaaaa maialina” le rispondo aggiungendo (sempre in maniera scherzosa), allora facciamo prendere aria a queste belle tettine. Detto questo cerco di sollevarle la maglietta per scoprirle le tette ma lei ridendo mi supplica di smetterla. “Smettila !”. La sua supplica, stranamente, quella sera mi pare poco credibile, così insisto nel mio scopo fino a quando Greta, sorprendendomi, solleva la sua maglietta mostrandomi le sue bellissime tette. “Wow !” esclamo rimanendo a bocca aperta. La mia bellissima sorellina notando tutto il mio stupore stampato sul mio volto invece di ricoprirsi immediatamente mi domanda “Ti piacciono le mie tette ?”. Guardo mia sorella dritta negli occhi e balbettando le dico che è il sen più bello che io abbia mai visto. In effetti è proprio così mia sorella ha due tette che sono la fine del mondo. Sono sode, ma al tempo stesso appaiono marmoree. I suoi capezzoli sono piccini. Entrambe le areole di un rosa tenue sono perfettamente tonde che sembra essere stata disegnata con un compasso. I capezzoli poi appaiono entrambi appuntiti.
“Hai due tette da infarto sorellina !” le dico. “Veramente trovi che siano belle le mie tettine ?”. “Più che belle”, “Più o meno di quelle della tua ragazza ?”, “Decisamente le tue sono le più belle che abbia mai visto !”, “Perché ne hai viste tante di tette ?”, “Be ! Direi che un po di tette ne ho viste e ne ho anche toccate, ma così belle e marmoree come le tue non ne ho mai viste. “, “Come fai a dire che sono marmoree se non le hai mai toccate ?”, guardo Greta e scoppio a ridere. A quel punto anche Greta torna a ridere con me. Così mentre lei ricopre le sue tette con la maglietta torno a solleticarla, ma pochi istanti dopo Greta afferra la mia mano, la porta sotto la sua maglietta e la posiziona con il palmo ben aperto sul suo seno sinistro. Improvvisamente Greta torna seria, ed io con lei. Greta dopo qualche secondo lascia la mia mano e guardandomi negli occhi sembra volermi domandare un parere. “Hai due tette bellissime !”. Greta mi sorride poi un istante dopo avvertendo il mio stupore torna a farmi il solletico. Riprendiamo così a solleticarci tutti e due anche nei punti più strani fino a quando con le dita della mia mano destra (ancora una volta senza volerlo) vado a toccarla li in mezzo. Per pochi istanti Greta sembra avvertire anche li lo stesso solletico che prova in altre parti del corpo ma poi improvvisamente si ferma, torna seria e guardandomi dritta negli occhi, appoggia la sua sulla mia e inizia a spingere con decisione sulle mie dita invitandomi a toccarla proprio li, sulla sua figa. “Che fai ?” le domando con il cuore che mi batte forte in gola “Toccami !” mi risponde chiudendo gli occhi premendo con ancora più forza la sua mano sopra la mia invitandomi a continuare. “Greta ma sei mia sorella !” le dico. Per tutta risposta mia sorella mi risponde “Dai toccami !”. Allora abbasso lo sguardo sui suoi jeggins neri e osservo la sua mano che preme sulla mia. Solo in quel momento mi rendo conto che Greta è anche senza mutande.
Guardo il volto di mia sorella Greta, e mentre la osservo mantenere gli occhi chiusi penso che tutto questo sia solo uno strano (ma bellissimo) sogno. Invece è tutto realmente vero. Greta sembra essere sotto l’effetto di un incantesimo. Avverto continuamente la sua mano spingere sempre più forte sulle mie dita che toccano le sue grandi labbra. Poi improvvisamente sento i polpastrelli delle mia dita inumidirsi. “Greta ma ti senti bene ?” le domando. Non ottengo risposta. “Ma sei senza mutande ?” le domando di nuovo. A quel punto mia sorella riapre gli occhi, allenta la presa della sua mano sulle mie dita, quindi volge lo sguardo su di esse. In quel momento noto che un alone scuro (come di bagnato) ha avvolto tutta l’area della figa di mia sorella. “Greta che stai facendo ?” le domando. Un secondo dopo mia sorella solleva il sedere, afferra con entrambe le mani l’elastico di cinta dei suo jeggins e si denuda. Improvvisamente mi ritrovo davanti agli occhi la figa di mia sorella Greta. Incredulo rimango letteralmente a bocca aperta. Il mio sguardo è attirato magneticamente dai genitali di mia sorella che appaiono come quelli di una bambina. Mia sorella Greta ha la figa completamente depilata. Non c’è l’ombra di un solo pelo. Le sue grandi labbra appaiono gonfie e morbide. La pelle è chiara, quasi bianca. La riga verticale che separa le grandi labbra viene interrotta bruscamente nella parte superiore da una specie di cappuccio simile alla linguetta del tappino di una penna bic, il quale fuoriesce prepotente dal solco che divide le due grandi labbra. Questo è il suo clitoride. La pelle di questo però appare molto più scura rispetto al colore delle sue grandi labbra. Mi incanto così a guardare tutti questi particolari.
Ci pensa però Greta poco dopo a farmi tornare desto invitandomi (dopo aver afferrato nuovamente le dita della mia mano) a toccarla di nuovo. Proprio li. Nel bel mezzo del suo sesso. Tra le pieghe di pelle che formano le sue grandi labbra così carnose che (se non fosse il fatto che Greta è mia sorella) mi verrebbe voglia di leccarle e succhiarle senza batter ciglia. Ma non faccio nemmeno in tempo a tentare di sottrarmi (in realtà non lo voglio) alla sua presa che mi ritrovo con le mie dita della mano destra infilate tra le pieghe di quella pelle. “Greta ma che fai !” esclamo. A quel punto mia sorella chiusi gli occhi gemendo di piacere mi dice “Fammi godere anche a me”. “Greta ! No ! Siamo fratelli cazzo !”. Non solo non ottengo risposta, ma due secondi dopo mia sorella allunga la mano su di me e afferra il mio cazzo sopra i pantaloni della tuta che indossavo e lo stringe forte nel suo pugno. “Greta che fai ?” le domando ancora. A quel punto mia sorella riaprendo improvvisamente gli occhi mi guarda e comincia ad implorarmi e a supplicarmi di farle provare almeno per una volta anche a lei quello che solitamente io facevo provare alla mia amica. Incredulo, stupito, disorientato e anche decisamente confuso non trovo parole per oppormi a quella sua inusuale richiesta. Dalla mia bocca le uniche parole che fuoriescono pochi istanti dopo sono “Sei tutta bagnata !”.
Greta torna a chiudere per un istante gli occhi, poi riaprendoli improvvisamente mi invita a spogliarmi “Fammelo vedere ? Voglio toccartelo. Voglio sentire quanto è duro. Lo so che sei eccitato quanto me. Lo so che anche tu lo vuoi quanto lo voglio io. Lo so. Non negarlo.” Quella sua nuova supplica mi fa sentire improvvisamente con le spalle al muro. Ma al tempo stesso mi rendo conto che la cosa sta eccitando maledettamente anche me. E in quel momento capisco che in fondo, in fondo, la cosa mi stuzzica. Arrivati a questo punto mi rendo conto che sono troppo eccitato per tentare di respingere le avance di mia sorella. Così cedo alla sua richiesta e mi sfilo i pantaloni.
Nudo dalla cintola in giù mostro il mio cazzo in erezione a mia sorella. Greta senza attendere un sole istante lo afferra nel proprio pugno e comincia a farmi una sega. La sua mano è terribilmente morbida e calda, e la cosa non fa altro che aumentare la mia eccitazione. “Quanto è duro !” Esclama poco dopo. “E’ normale non sono mica fatto di ferro. Se ti mostro così a me è normale che mi eccito. Sei mia sorella ma sei anche una gran bella figa”. Detto questo Greta si avvicina a me e mi da un bacio sull’angolo della bocca. “Cazzo Greta mi fai sbarellare così. Giuro che se potessi ti scoperei qui nel tuo letto”. Greta dopo aver sentito le mie parole mi sorride poi torna ad invitarmi a continuare a toccarla.
E così faccio. Nel giro di una manciata di secondi mi ritrovo con tre dita della mano (Indice, medio e anulare) completamente bagnati dei suoi umori che sgorgano dalla sua figa facendo brillare la pelle delle sue grandi labbra. “Dai fammi godere !” Esclama Greta in prede a gemiti di piacere. Ormai eccitatissimo anche io non capisco più nulla. Afferro per i fianchi mia sorella e la tiro a me facendo in modo che il mio cazzo duro come un bastone plani tra le sue grandi labbra.
Dopo aver messo in contatto i nostri sessi tiro verso di me mia sorella facendo in modo che mi abbracci, poi inizio a strofinare il mio cazzo sopra i suoi genitali. “Oooo siii, siii, dai non ti fermare !” mi implora mia sorella mantenendo gli occhi chiusi. “Quanto vorrei scoparti sorellina. Non sai quanto” le rispondo gemendo. Una manciata di secondi dopo Greta si allontana un istante da me, quindi riaprendo gli occhi si toglie la maglietta, poi invita anche a me a fare la stessa cosa. Sempre più eccitato assecondo le richieste di mia sorella spogliandomi della mai maglietta che ancora indossavo. A questo punto, completamente nudi io e mia sorella torniamo ad abbracciarci stretti riprendendo a strusciare i nostri sessi un contro l’altro.
Greta ed io resistiamo una manciata di secondi ancora prima di esplodere in un orgasmo pazzesco. Poco prima di raggiungere l’orgasmo mia sorella Greta appoggia entrambe le sue mani sulle mie spalle, quindi porta la testa all’indietro e mantenendo gli occhi chiusi viene infilandomi le unghie nella pelle. Due secondi dopo vengo anche io. Il mio orgasmo è pazzesco quanto quello di mia sorella (il suo primo orgasmo con un ragazzo). Il getto della mia eiaculazione è imponente. Arrivo a schizzarle anche le tette fino sotto il collo. Poi ancora in preda ai gemiti di piacere avvicino la mia bocca al capezzolo sinistro di mia sorella e lo bacio delicatamente, poi lo succhio con maggior foga, e vado avanti fino al momento in cui Greta rialzando la testa mi implora di fermarmi.
Io e mia sorella Greta rimaniamo abbracciati fino a quando anche l’ultimo barlume di piacere è già svanito ormai da una manciata di secondi dentro di noi.
Allontanatasi di qualche centimetro da me Greta osserva gli schizzi del mio sperma che si sono depositati sulla sua pancia, sotto il seno e fino a sotto il collo, quindi passando il palmo della mano sulla propria pancia andando a spalmare su di essa lo sperma presente esclama: “Cazzolina ma il tuo non è un cazzo è un vero idrante ! Guarda qui mancava poco che mi spruzzavi anche in bocca”. Detto questo io e Greta ci mettiamo a ridere.
Poco dopo torniamo ad abbracciarci stretti. Questa volta però ad occhi aperti.
Rimaniamo abbracciati per un po di tempo e fino a quando Greta spezza il silenzio con un “Grazie !”, “Ti è piaciuto ?”, le domando. Greta scioglie l’abbraccio e tornando a guardarmi negli occhi mi fa cenno di si con la testa. Due secondi dopo mia sorella comincia quella che ha tutta l’aria di una semi-confessione. “Veramente hai scopato con quella ?”, “Si, veramente”, “Com’è scopare ? Voglio dire, tu che l’hai fatto, cosa si prova realmente ? E’ così diverso da quello che abbiamo fatto io e te questa sera ?”, “Si è tutt’a una’altra cosa.!”, Improvvisamente vedo comparire un alone di tristezza sul viso di mia sorella. A quel punto decido di svoltare argomento domandandole come mai non avesse i peli sulla figa. “Semplice Perché mi faccio la ceretta !”, “Ma dai !”, “Non è forse vero che voi ragazzi preferite le ragazze che c’è l’hanno depilata ?”, “Vero ! E sai perché ?”, “Posso immaginarlo”, “ Si proprio per quello. Perché quando la lecchiamo preferiamo non ritrovarci con i peli in bocca”, “Immaginavo fosse per quello”.
Detto questo Greta si rimette in piedi, appoggia il palmo aperto della mano sinistra sulla sua figa e ripassandoci sopra con le dita due o tre volte controlla che non vi sia segno del mio liquido seminale, quindi mi invita ad andare a lavarmi in bagno. “Andiamo insieme !” le rispondo.
Una volta in bagno mi avvicino al lavandino ed apro l’acqua mentre vedo riflessa nello specchio dietro di me Greta sedersi sul water. Riflessa nello specchio i miei occhi incrociano il suo sguardo “Che c’è mi domanda ?”. Mi volto verso di lei e le dico “Sei bellissima !”, Greta mi sorride poi mi risponde dicendo “Perché abbiamo fatto sesso insieme ? E’ per questo che ti sembro bellissima”, “No, non è così credimi. Tu mi piaci veramente. Tu mi fai battere il cuore come nessun’altra. Nemmeno Marta mi fa battere forte il cuore come me lo hai fatto battere forte tu questa sera”. Improvvisamente Greta diventa seria. Sul suo viso compare un leggero rossore, poi all’improvviso una lacrima sottile solca il suo viso. “Ei ! Perché piangi adesso ?”. Le mie parole non fanno altro che peggiorare la situazione. Greta improvvisamente scoppia a piangere. Preoccupatissimo per questo suo cambio di umore mi inginocchio davanti a lei, afferro le sue mani con cui si era coperta il viso e le dico di credermi; “Non ti sto prendendo in giro. Non potrei lo sai. Sei mia sorella gemella e forse è per questo che noi in fondo ci vogliamo bene, ma un bene speciale, che nessun latro fratello e sorella può provare”. Queste mie parole purtroppo hanno su mia sorella un effetto opposto a quello che volevo avessero. Greta piange singhiozzando. A quel punto me ne esco dicendole “C’erto che il ciclo a voi ragazze fa proprio un brutto effetto !”. Questa volta con questa mia battuta vado a canestro. Con gli occhi piedi di lacrime Greta torna a sorridermi e ridendo mi dice “Non ho il ciclo vedi ! Altrimenti questa sera non avremmo potuto fare sesso insieme”. Dicendo questo Greta stando seduta sul water divarica le gambe mostrando ancora una volta la sua figa completamente depilata.
Rimanendo in ginocchio davanti a lei in quel momento potei notare con maggiore chiarezza la sua verginità intatta.
Improvvisamente attirato come il ferro da una calamita avvicino le dita della mia mano al suo clitoride e torno a toccarla proprio li in mezzo. “No basta ti prego ! Devo fare la pipì” mi dice Greta. Rivolgo lo sguardo sul suo viso e le dico “Sai che non ho mai visto una ragazza fare pipì ?”. A quel punto mia sorella divarica ancor più le gambe, appoggia due dita di entrambe le mani sulle grandi labbra, poi allargandole e tirandole verso i fianchi apre il rubinetto della pipì lasciandola sgorgare dalle sue viscere. Divertito rimango immobile ad osservarla. Finito di fare pipì mia sorella Greta strappa della carta igienica e comincia a strofinarsi in maniera rude la figa, poi ad un tratto rimettendosi in piedi esclama “Soddisfatto ?”.
Una volta in piedi ci sciacquiamo insieme prima la faccia, quindi mia sorella Greta si pulisce l’addome ed il seno con delle salviette detergenti, quindi gira su se stessa e si mette a cavalcioni del bidet per lavarsi anche li sotto. Dopo essermi lavato a mia volta l’addome mi asciugo con la salvietta ed osservo mia sorella riflessa allo specchio seduta sul bidet. Ad un tratto Greta rompe nuovamente il silenzio domandandomi: “Posso farti una domanda ?, “Dimmi”, le rispondo. Osservo la figura di mia sorella riflessa nello specchio chiudere il rubinetto dell’acqua del bidet, afferrare con una mano la piccola salvietta ed asciugarsi le parti intime poi avvicinarsi alle pie spalle e, guardandomi rilesso nel vetro pormi un’altra domanda: “Veramente avresti il coraggio di scopare con tua sorella ?”. Guardo con aria seria Greta dritto negli occhi e rispondo: “Si ! Ti scoperei. Ti scoperei fino all’infinito perché mi hai stregato”. Detto questo Greta mi cinge su i fianchi ed avvicinatasi a me fino a quando il suo seno si appiccica letteralmente alla pelle della mia schiena mi bacia prima sulla spalla destra, poi sulla guancia dal lato opposto.
Usciti dal bagno insieme Greta mi augura la buona notte. Io la fermo per un braccio e le confesso che avrei tanta voglia di dormire con lei nel suo letto, senza nulla addosso. Greta però quella notte si sentiva appagata da tutto ciò che aveva ricevuto (per la prima volta) da un ragazzo. Anche se quel ragazzo ero io. Suo fratello gemello.
Quella notte ancora prima di coricarmi pensai che non mi sarei mai addormentato, invece la stanchezza mi vinse in pochi istanti.
Da quanto è che siamo reclusi in casa ? un mese ? un mese e mezzo ? due mesi ? non lo ricordo più. A parte le sporadiche lezioni mattutine di scuola le giornate sembrano passare tutte uguali, in una (quasi) monotonia irreale. Se non fosse stato per il nostro diciottesimo compleanno (e per quello che ne è seguito), non so se sarei riuscito a sopportare ulteriormente la lontananza dai miei amici e, soprattutto, dalle mie amichette. Una su tutte. Elena. Elena non è la mia ragazza. Io ed Elena siamo solo scopamici.
Ma torniamo a noi. Venti giorni fa io e mia sorella Greta abbiamo compiuto diciotto anni. Come bene potrete immaginare io e Greta abbiamo festeggiato la nostra maturità solo con i nostri genitori. “Faremo una grande festa quando tutto sarà finito !” ci hanno ripetuto più volte mamma e papà. Va bè è andata così. Venti giorni dopo di quella festa ci rimangono alcune foto e, la storia nata (probabilmente per noia) tra me e mia sorella.
Tutto ha avuto inizio a causa del fatto che la sera successiva (A dir la verità eravamo già in piena notte) al nostro compleanno mia sorella Greta, entrando improvvisamente in bagno senza bussare, mi ha colto mentre con il mio uccello stretto nel mio pugno mi stavo sparando un segone.
Casa nostra è su due piani, al piano terra c’è il salone, la cucina, il bagno degli ospiti, la camera da letto dei nostri genitori e il loro bagno. Nell’interrato c’è anche una taverna ed un altro bagno. La mia camera e quella di mia sorella Greta sono state realizzate nel sottotetto. I servizi igienici, in comune, dividono le nostre due camere da letto. Entrambe le nostre stanze sono sprovviste di porta, questo perché l’altezza del soffitto non permetteva l’apertura della stessa su entrambi i lati. Sembrerebbe una cosa strana, ma in realtà la cosa a noi piace molto.
Come dicevo in precedenza mi trovavo in bagno con il mio cazzo ben stretto in pugno intento a spararmi l’ennesima sega quando ad un tratto si apre la porta del bagno e mi ritrovo davanti mia sorella Greta. “Che cazz !” esclamo cercando di coprirmi con entrambe le mani. Greta nel vedere (dopo tanto tempo) il mio sesso in quelle circostanze rimase letteralmente a bocca aperta. “Si bussa prima di entrare in bagno !” le dico qualche secondo dopo. Greta per tutta risposta mi fa “Scusa fratellino ma se volevi un po’ di privaci dovevi chiuderti la porta a chiave.” Detto questo mia sorella si gira, fa per uscire, ma improvvisamente si volta di nuovo verso di me e mi dice “Complimenti fratellino ! Non immaginavo fossi così ben messo”, quindi aggiunge, comunque muoviti perché a me scappa !”. Detto questo girandosi fa per uscire ma io la fermo dicendo. “Dai vieni ti lascio il posto. Tanto ormai …”. Greta attende qualche secondo prima di girarsi di nuovo verso di me. Poco prima di voltarsi di nuovo mi domanda: “Posso ?”. “Vieni pure”. Attendo (di proposito) che Greta si volti di nuovo verso di me per tirare su i pantaloni del pigiama e fare in modo che mi veda quindi, quando ho di nuovo il suo sguardo fisso su il mio arnese esclamo “Non c’è la faccio più !”, “Solo tu non c’è la fai più ?” mi dice con un tono di rimprovero mentre si avvicina a me. “Ho voglia di rivedere i miei amici ! Ho voglia di rivedere le mie amiche ed ho tanta, tanta voglia di farmi una bella scopata con …” Greta mi interrompe domandandomi incuriosita: “Sentiamo con chi vorresti farti una bella scopata ? Perché è questo che volevi dire giusto ?”, “Esatto ! Una bella scopata !”, “Ma non mi far ridere ! E con chi vorresti scopare ?”, “Con quella con cui scopo di solito !”, “Si perché tu mi vorresti dire che tu hai già scopato con una ragazza ?”, “Certo !”, “E chi sarebbe questa poveretta ? La conosco”, “Certo che la consoci !”, “Chi è Federica ! La tua mano amica ?”, “Ma vaffanculo !”, “Io una ragazza me la sono già fatta ! Che tu ci creda o no io ho già scopato !”, “Visto che hai detto che la conosco dimmi almeno il suo nome”, “Marta ! Si chiama Marta.”, “Marta chi ?”, “Marta Gualtieri !”, “Chi ? la pompinara ?”, “Si la pompinara !”. A quel punto Greta si mette a ridere. La sua risata mi fa incazzare così riverso su di lei una montagna di parole che in realtà non pensavo e non volevo in realtà dire. In fine, prima di uscire e lasciarla sola in bagno le dico che dovrebbe farsi anche lei una bella scopata.
Uscito dal bagno mi chiudo la porta alle spalle, ma invece di andare a letto appoggio le spalle alla porta dei servizi, chiudo gli occhi e rimango li in piedi a ripensare alle parole che ho vomitato su mia sorella.
Ad un tratto, nel silenzio della notte, avverto chiaramente il singhiozzare di mia sorella. Senza pensarci un istante riapro la porta del bagno e mi ci fiondo dentro. Una volta in bagno mi ritrovo davanti mia sorella seduta a terra con le spalle appoggiate alla doccia e la testa fra le gambe. Piange. Mi avvicino a lei, mi inginocchio davanti a lei, appoggio le mani sulle sue spalle e le domando scusa. “Vaffanculo !” mi esclama. “Perdonami dai sai che bene che le parole che ti ho detto non le pensavo veramente “, “Vattene !”, “Dai vieni”, “Vattene !” esclama nuovamente a voce talmente alta che ho paura che i miei possano averla sentita. A quel punto mi siedo per terra, la tiro verso di me e abbraccio mia sorella Greta tenendola forte. Greta scoppia in un pianto che mi commuove. MI sento maledettamente in colpa.
Decido di rimanere in silenzio lasciandola sfogare. Qualche minuto dopo Greta inizia la sua confessione “A me non mi vuole nessuno !”, “Ma che cazzo dici ?” le dico. A quel punto Greta comincia con le sue paranoie sul fatto che le ragazze con i capelli rossi e ricci come i suoi, con gli occhiali e le lentiggini non le caga nessuno. Tento invano di calmarla ma ogni mia parola sembra avere su di lei l’effetto opposto. Alla fine infatti incazzata Greta si alza di scatto, va verso la porta, e mentre fa per uscire si gira verso di me e mi guarda un istante. Non so che cosa le frulli in quel momento nella testa, ma poco prima che lei esca dal bagno per tornare in camera sua le dico: “Greta tu sei una bellissima ragazza credimi. A me piaci un sacco e non lo dico solo perché sono tuo fratello”.
Detto questo esce dal bagno spegnendo la luce e lasciandomi seduto sul pavimento e al buio. Quando esco dal bagno e vado in camera sua per vedere come sta la trovo sotto le coperte. Sembra stia dormendo, così decido di tornare in camera mia. Una volta nel letto, sfinito, mi addormento quasi subito.
Il mattino dopo (sabato), non avendo lezione, mi sveglio attorno alle undici e mezza (considerato la nottataccia mi sono già alzato presto). Con indosso il solo pigiamo scendo le scale e vado direttamente in cucina. Li trovo mia madre già indaffarata ai fornelli. DI Greta neanche l’ombra. Domando a mia madre dove sia e lei mi risponde che è in camera sua con mal di testa e mal di pancia. “Le starà arrivando il ciclo !” esclama mia madre. penso tra me e me. Forse è per quello il motivo della sfuriata di questa notte.
A mezzo giorno in punto mamma urla “A tavola !”. Ci presentiamo puntuali solo io e mio padre. Greta ha deciso di non mangiare. Dopo pranzo con papà usciamo in giardino e cominciamo a dare una bella sistemata in vista delle belle giornate di sole che (si spera) dovranno arrivare. Quel pomeriggio passa velocemente tra il taglio del prato, il posizionamento dei lettini prendisole sul prato, la pulizia della nostra piccola piscina e svariati altri interventi che il nostro giardino necessita ogni inizio stagione. Così n un lampo arrivano le sette e mezza. E’ ora di cena. In tutto quel pomeriggio non ho visto mia sorella.
Dopo la doccia, che faccio nel bagno del garage, mi vesto e torno subito in cucina dove spero finalmente di rivedere Greta. Di mia sorella però neanche l’ombra. Domando a mamma dove sia e lei mi risponde dicendomi di andare a chiamarla in camera sua. Mi precipito così su per le scale (con il cuore in gola). Ma quando arrivo in prossimità del nostro piano avverto dentro di me un po di timore perché penso . Nonostante i miei timori (più che fondati) decido di espormi. Quando arrivo in camera sua la trovo in piedi davanti al suo letto che si sta legando i capelli in una coda da cavallo. “Come va ?” le domando. “Bene !” mi risponde sorridendomi come se nulla fosse successo. Detto questo mia sorella mi passa davanti sorridendomi e mi fa: “Andiamo altrimenti chi la sente mamma !”. penso tra me e me.
Ci sediamo a tavola per la cena tutti insieme come ogni sera. Sembra essere tornato il sereno tra me e mia sorella ma all’improvviso ecco che torna la tempesta. Al telegiornale annunciano (come ogni sera ormai) che la ripresa è ancora lontana, che dovremmo rimanere in casa ancora per un po di tempo. Che le scuole non riprenderanno prima (forse) di settembre ecc. ecc. Questa serie di informazioni mi danno alla testa così senza rendermi conto sbotto un’altra volta dicendo “Che palle non ne posso più ! Non c’è la faccio più. Voglio uscire ! Voglio tornare a rivedere i miei amici. Le mie amiche !”. Mamma mi interrompe dicendo “Soprattutto le tue amiche !”. “Si, brava ! Soprattutto le mie amiche !” le rispondo. A quel punto interviene nostro padre aggiungendo. “Certo che tu hai proprio una vita sociale intensa, con tutti questi amici e amiche !” . Il tono di voce usato da nostro padre fa andare su tutte le furie Greta. Ad un tratto infatti lei sbotta dicendo “Ma basta ! Ma cosa credi che solo tu hai bisogno dei tuoi amici e delle tue amichette ! Anche io ho bisogno come te di quello cosa credi ? Non sono una statua di marmo io ! Anche io ho voglia di uscire e di frequentare un ragazzo ! Invece io, io…” Greta lascia la frase a metà si alza dalla sedia e con occhi lucidi scappa in camera sua. Lo sfogo di mia sorella lascia me e i nostri genitori di stucco. Improvvisamente in cucina cala un silenzio irreale. Si sente solo la voce del cronista che passa alla televisione. Dopo qualche minuto di assoluto silenzio domando a mamma se sia il caso che io vada a vedere come stia. “No lasciamola un po tranquilla ! Fa così perché le deve arrivare il ciclo. Vedrete che poi le passa.”
Verso le 21.30 non vedendola tornare domando nuovamente a mamma se sia il caso di andare a vedere come stia. Questa volta papà anticipando la mamma mi autorizza dicendo “Si vai. Non mi sembra il caso di lasciarla da sola”. Detto questo papà annuncia che essendo stanco va a letto a guardare la televisione. Subito dopo, sorprendendo sia me sia papà, anche nostra madre ci comunica che essendo anche lei stanca seguirà papà a letto. “La cucina la finirò domani mattina. Adesso non ne ho voglia.” Dieci minuti dopo mi ritrovo seduto sul divano da solo a guardare la televisione. Comincio così a fare zapping, ma ben presto vengo travolto improvvisamente dalla voglia di andare a vedere come sta mia sorella. Così senza troppi ripensamenti spengo la televisione e raggiungo Greta nella sua camera. Greta è sdraiata nel suo letto con la faccia rivolta verso la parete. La luce del comodino è accesa ed il suo telefonino accesso è appoggiato sul suo comodino. Mi avvicino in punta di piedi al suo letto per non svegliarla (nel caso stia già dormendo) ma quando sono a venti centimetri dal suo cuscino sento Greta cominciare a ridere. Sorpreso rimango ammutolito davanti al suo letto. Mia sorella intuendo il mio stato (di stupore), si gira improvvisamente verso di me e scoppia a ridere. Le sue risate sono contagiose così pochi attimi dopo scoppio anche io a ridere. Ridendo mi getto nel suo letto e comincio a farle il solletico, come capita spesso quando dopo aver litigato cerco / cerchiamo un modo come un altro per fare pace. A mia sorella piace un sacco quando le faccio il solletico. Anche se ogni volta che io la solletico lei mi prega ridendo di smetterla, so che a lei piace tantissimo. Mi piace vederla e sentirla ridere fino alle lacrime. Quella sera però poco dopo accade ciò che non avrei mai immaginato potesse accadere. Continuando a solleticare Greta un po dappertutto, come spesso accade, le tocco le tette. Come accade ogni volta però lo faccio senza un unico scopo. Lo faccio perché solleticando un po dappertutto capita che le tocchi INVOLONTARIAMENTE, le tette, punto. Quella sera però noto subito una cosa. Greta nonostante indossi ancora i vestiti che aveva a cena, sotto la maglietta non indossa il reggiseno. Toccandole le tette (Per gioco), avverto che sotto la maglietta non indossa nulla. “Ma ! non hai il reggiseno ?” le domando. Greta continuando a ridere mi risponde di “No !”. “Aaaaa maialina” le rispondo aggiungendo (sempre in maniera scherzosa), allora facciamo prendere aria a queste belle tettine. Detto questo cerco di sollevarle la maglietta per scoprirle le tette ma lei ridendo mi supplica di smetterla. “Smettila !”. La sua supplica, stranamente, quella sera mi pare poco credibile, così insisto nel mio scopo fino a quando Greta, sorprendendomi, solleva la sua maglietta mostrandomi le sue bellissime tette. “Wow !” esclamo rimanendo a bocca aperta. La mia bellissima sorellina notando tutto il mio stupore stampato sul mio volto invece di ricoprirsi immediatamente mi domanda “Ti piacciono le mie tette ?”. Guardo mia sorella dritta negli occhi e balbettando le dico che è il sen più bello che io abbia mai visto. In effetti è proprio così mia sorella ha due tette che sono la fine del mondo. Sono sode, ma al tempo stesso appaiono marmoree. I suoi capezzoli sono piccini. Entrambe le areole di un rosa tenue sono perfettamente tonde che sembra essere stata disegnata con un compasso. I capezzoli poi appaiono entrambi appuntiti.
“Hai due tette da infarto sorellina !” le dico. “Veramente trovi che siano belle le mie tettine ?”. “Più che belle”, “Più o meno di quelle della tua ragazza ?”, “Decisamente le tue sono le più belle che abbia mai visto !”, “Perché ne hai viste tante di tette ?”, “Be ! Direi che un po di tette ne ho viste e ne ho anche toccate, ma così belle e marmoree come le tue non ne ho mai viste. “, “Come fai a dire che sono marmoree se non le hai mai toccate ?”, guardo Greta e scoppio a ridere. A quel punto anche Greta torna a ridere con me. Così mentre lei ricopre le sue tette con la maglietta torno a solleticarla, ma pochi istanti dopo Greta afferra la mia mano, la porta sotto la sua maglietta e la posiziona con il palmo ben aperto sul suo seno sinistro. Improvvisamente Greta torna seria, ed io con lei. Greta dopo qualche secondo lascia la mia mano e guardandomi negli occhi sembra volermi domandare un parere. “Hai due tette bellissime !”. Greta mi sorride poi un istante dopo avvertendo il mio stupore torna a farmi il solletico. Riprendiamo così a solleticarci tutti e due anche nei punti più strani fino a quando con le dita della mia mano destra (ancora una volta senza volerlo) vado a toccarla li in mezzo. Per pochi istanti Greta sembra avvertire anche li lo stesso solletico che prova in altre parti del corpo ma poi improvvisamente si ferma, torna seria e guardandomi dritta negli occhi, appoggia la sua sulla mia e inizia a spingere con decisione sulle mie dita invitandomi a toccarla proprio li, sulla sua figa. “Che fai ?” le domando con il cuore che mi batte forte in gola “Toccami !” mi risponde chiudendo gli occhi premendo con ancora più forza la sua mano sopra la mia invitandomi a continuare. “Greta ma sei mia sorella !” le dico. Per tutta risposta mia sorella mi risponde “Dai toccami !”. Allora abbasso lo sguardo sui suoi jeggins neri e osservo la sua mano che preme sulla mia. Solo in quel momento mi rendo conto che Greta è anche senza mutande.
Guardo il volto di mia sorella Greta, e mentre la osservo mantenere gli occhi chiusi penso che tutto questo sia solo uno strano (ma bellissimo) sogno. Invece è tutto realmente vero. Greta sembra essere sotto l’effetto di un incantesimo. Avverto continuamente la sua mano spingere sempre più forte sulle mie dita che toccano le sue grandi labbra. Poi improvvisamente sento i polpastrelli delle mia dita inumidirsi. “Greta ma ti senti bene ?” le domando. Non ottengo risposta. “Ma sei senza mutande ?” le domando di nuovo. A quel punto mia sorella riapre gli occhi, allenta la presa della sua mano sulle mie dita, quindi volge lo sguardo su di esse. In quel momento noto che un alone scuro (come di bagnato) ha avvolto tutta l’area della figa di mia sorella. “Greta che stai facendo ?” le domando. Un secondo dopo mia sorella solleva il sedere, afferra con entrambe le mani l’elastico di cinta dei suo jeggins e si denuda. Improvvisamente mi ritrovo davanti agli occhi la figa di mia sorella Greta. Incredulo rimango letteralmente a bocca aperta. Il mio sguardo è attirato magneticamente dai genitali di mia sorella che appaiono come quelli di una bambina. Mia sorella Greta ha la figa completamente depilata. Non c’è l’ombra di un solo pelo. Le sue grandi labbra appaiono gonfie e morbide. La pelle è chiara, quasi bianca. La riga verticale che separa le grandi labbra viene interrotta bruscamente nella parte superiore da una specie di cappuccio simile alla linguetta del tappino di una penna bic, il quale fuoriesce prepotente dal solco che divide le due grandi labbra. Questo è il suo clitoride. La pelle di questo però appare molto più scura rispetto al colore delle sue grandi labbra. Mi incanto così a guardare tutti questi particolari.
Ci pensa però Greta poco dopo a farmi tornare desto invitandomi (dopo aver afferrato nuovamente le dita della mia mano) a toccarla di nuovo. Proprio li. Nel bel mezzo del suo sesso. Tra le pieghe di pelle che formano le sue grandi labbra così carnose che (se non fosse il fatto che Greta è mia sorella) mi verrebbe voglia di leccarle e succhiarle senza batter ciglia. Ma non faccio nemmeno in tempo a tentare di sottrarmi (in realtà non lo voglio) alla sua presa che mi ritrovo con le mie dita della mano destra infilate tra le pieghe di quella pelle. “Greta ma che fai !” esclamo. A quel punto mia sorella chiusi gli occhi gemendo di piacere mi dice “Fammi godere anche a me”. “Greta ! No ! Siamo fratelli cazzo !”. Non solo non ottengo risposta, ma due secondi dopo mia sorella allunga la mano su di me e afferra il mio cazzo sopra i pantaloni della tuta che indossavo e lo stringe forte nel suo pugno. “Greta che fai ?” le domando ancora. A quel punto mia sorella riaprendo improvvisamente gli occhi mi guarda e comincia ad implorarmi e a supplicarmi di farle provare almeno per una volta anche a lei quello che solitamente io facevo provare alla mia amica. Incredulo, stupito, disorientato e anche decisamente confuso non trovo parole per oppormi a quella sua inusuale richiesta. Dalla mia bocca le uniche parole che fuoriescono pochi istanti dopo sono “Sei tutta bagnata !”.
Greta torna a chiudere per un istante gli occhi, poi riaprendoli improvvisamente mi invita a spogliarmi “Fammelo vedere ? Voglio toccartelo. Voglio sentire quanto è duro. Lo so che sei eccitato quanto me. Lo so che anche tu lo vuoi quanto lo voglio io. Lo so. Non negarlo.” Quella sua nuova supplica mi fa sentire improvvisamente con le spalle al muro. Ma al tempo stesso mi rendo conto che la cosa sta eccitando maledettamente anche me. E in quel momento capisco che in fondo, in fondo, la cosa mi stuzzica. Arrivati a questo punto mi rendo conto che sono troppo eccitato per tentare di respingere le avance di mia sorella. Così cedo alla sua richiesta e mi sfilo i pantaloni.
Nudo dalla cintola in giù mostro il mio cazzo in erezione a mia sorella. Greta senza attendere un sole istante lo afferra nel proprio pugno e comincia a farmi una sega. La sua mano è terribilmente morbida e calda, e la cosa non fa altro che aumentare la mia eccitazione. “Quanto è duro !” Esclama poco dopo. “E’ normale non sono mica fatto di ferro. Se ti mostro così a me è normale che mi eccito. Sei mia sorella ma sei anche una gran bella figa”. Detto questo Greta si avvicina a me e mi da un bacio sull’angolo della bocca. “Cazzo Greta mi fai sbarellare così. Giuro che se potessi ti scoperei qui nel tuo letto”. Greta dopo aver sentito le mie parole mi sorride poi torna ad invitarmi a continuare a toccarla.
E così faccio. Nel giro di una manciata di secondi mi ritrovo con tre dita della mano (Indice, medio e anulare) completamente bagnati dei suoi umori che sgorgano dalla sua figa facendo brillare la pelle delle sue grandi labbra. “Dai fammi godere !” Esclama Greta in prede a gemiti di piacere. Ormai eccitatissimo anche io non capisco più nulla. Afferro per i fianchi mia sorella e la tiro a me facendo in modo che il mio cazzo duro come un bastone plani tra le sue grandi labbra.
Dopo aver messo in contatto i nostri sessi tiro verso di me mia sorella facendo in modo che mi abbracci, poi inizio a strofinare il mio cazzo sopra i suoi genitali. “Oooo siii, siii, dai non ti fermare !” mi implora mia sorella mantenendo gli occhi chiusi. “Quanto vorrei scoparti sorellina. Non sai quanto” le rispondo gemendo. Una manciata di secondi dopo Greta si allontana un istante da me, quindi riaprendo gli occhi si toglie la maglietta, poi invita anche a me a fare la stessa cosa. Sempre più eccitato assecondo le richieste di mia sorella spogliandomi della mai maglietta che ancora indossavo. A questo punto, completamente nudi io e mia sorella torniamo ad abbracciarci stretti riprendendo a strusciare i nostri sessi un contro l’altro.
Greta ed io resistiamo una manciata di secondi ancora prima di esplodere in un orgasmo pazzesco. Poco prima di raggiungere l’orgasmo mia sorella Greta appoggia entrambe le sue mani sulle mie spalle, quindi porta la testa all’indietro e mantenendo gli occhi chiusi viene infilandomi le unghie nella pelle. Due secondi dopo vengo anche io. Il mio orgasmo è pazzesco quanto quello di mia sorella (il suo primo orgasmo con un ragazzo). Il getto della mia eiaculazione è imponente. Arrivo a schizzarle anche le tette fino sotto il collo. Poi ancora in preda ai gemiti di piacere avvicino la mia bocca al capezzolo sinistro di mia sorella e lo bacio delicatamente, poi lo succhio con maggior foga, e vado avanti fino al momento in cui Greta rialzando la testa mi implora di fermarmi.
Io e mia sorella Greta rimaniamo abbracciati fino a quando anche l’ultimo barlume di piacere è già svanito ormai da una manciata di secondi dentro di noi.
Allontanatasi di qualche centimetro da me Greta osserva gli schizzi del mio sperma che si sono depositati sulla sua pancia, sotto il seno e fino a sotto il collo, quindi passando il palmo della mano sulla propria pancia andando a spalmare su di essa lo sperma presente esclama: “Cazzolina ma il tuo non è un cazzo è un vero idrante ! Guarda qui mancava poco che mi spruzzavi anche in bocca”. Detto questo io e Greta ci mettiamo a ridere.
Poco dopo torniamo ad abbracciarci stretti. Questa volta però ad occhi aperti.
Rimaniamo abbracciati per un po di tempo e fino a quando Greta spezza il silenzio con un “Grazie !”, “Ti è piaciuto ?”, le domando. Greta scioglie l’abbraccio e tornando a guardarmi negli occhi mi fa cenno di si con la testa. Due secondi dopo mia sorella comincia quella che ha tutta l’aria di una semi-confessione. “Veramente hai scopato con quella ?”, “Si, veramente”, “Com’è scopare ? Voglio dire, tu che l’hai fatto, cosa si prova realmente ? E’ così diverso da quello che abbiamo fatto io e te questa sera ?”, “Si è tutt’a una’altra cosa.!”, Improvvisamente vedo comparire un alone di tristezza sul viso di mia sorella. A quel punto decido di svoltare argomento domandandole come mai non avesse i peli sulla figa. “Semplice Perché mi faccio la ceretta !”, “Ma dai !”, “Non è forse vero che voi ragazzi preferite le ragazze che c’è l’hanno depilata ?”, “Vero ! E sai perché ?”, “Posso immaginarlo”, “ Si proprio per quello. Perché quando la lecchiamo preferiamo non ritrovarci con i peli in bocca”, “Immaginavo fosse per quello”.
Detto questo Greta si rimette in piedi, appoggia il palmo aperto della mano sinistra sulla sua figa e ripassandoci sopra con le dita due o tre volte controlla che non vi sia segno del mio liquido seminale, quindi mi invita ad andare a lavarmi in bagno. “Andiamo insieme !” le rispondo.
Una volta in bagno mi avvicino al lavandino ed apro l’acqua mentre vedo riflessa nello specchio dietro di me Greta sedersi sul water. Riflessa nello specchio i miei occhi incrociano il suo sguardo “Che c’è mi domanda ?”. Mi volto verso di lei e le dico “Sei bellissima !”, Greta mi sorride poi mi risponde dicendo “Perché abbiamo fatto sesso insieme ? E’ per questo che ti sembro bellissima”, “No, non è così credimi. Tu mi piaci veramente. Tu mi fai battere il cuore come nessun’altra. Nemmeno Marta mi fa battere forte il cuore come me lo hai fatto battere forte tu questa sera”. Improvvisamente Greta diventa seria. Sul suo viso compare un leggero rossore, poi all’improvviso una lacrima sottile solca il suo viso. “Ei ! Perché piangi adesso ?”. Le mie parole non fanno altro che peggiorare la situazione. Greta improvvisamente scoppia a piangere. Preoccupatissimo per questo suo cambio di umore mi inginocchio davanti a lei, afferro le sue mani con cui si era coperta il viso e le dico di credermi; “Non ti sto prendendo in giro. Non potrei lo sai. Sei mia sorella gemella e forse è per questo che noi in fondo ci vogliamo bene, ma un bene speciale, che nessun latro fratello e sorella può provare”. Queste mie parole purtroppo hanno su mia sorella un effetto opposto a quello che volevo avessero. Greta piange singhiozzando. A quel punto me ne esco dicendole “C’erto che il ciclo a voi ragazze fa proprio un brutto effetto !”. Questa volta con questa mia battuta vado a canestro. Con gli occhi piedi di lacrime Greta torna a sorridermi e ridendo mi dice “Non ho il ciclo vedi ! Altrimenti questa sera non avremmo potuto fare sesso insieme”. Dicendo questo Greta stando seduta sul water divarica le gambe mostrando ancora una volta la sua figa completamente depilata.
Rimanendo in ginocchio davanti a lei in quel momento potei notare con maggiore chiarezza la sua verginità intatta.
Improvvisamente attirato come il ferro da una calamita avvicino le dita della mia mano al suo clitoride e torno a toccarla proprio li in mezzo. “No basta ti prego ! Devo fare la pipì” mi dice Greta. Rivolgo lo sguardo sul suo viso e le dico “Sai che non ho mai visto una ragazza fare pipì ?”. A quel punto mia sorella divarica ancor più le gambe, appoggia due dita di entrambe le mani sulle grandi labbra, poi allargandole e tirandole verso i fianchi apre il rubinetto della pipì lasciandola sgorgare dalle sue viscere. Divertito rimango immobile ad osservarla. Finito di fare pipì mia sorella Greta strappa della carta igienica e comincia a strofinarsi in maniera rude la figa, poi ad un tratto rimettendosi in piedi esclama “Soddisfatto ?”.
Una volta in piedi ci sciacquiamo insieme prima la faccia, quindi mia sorella Greta si pulisce l’addome ed il seno con delle salviette detergenti, quindi gira su se stessa e si mette a cavalcioni del bidet per lavarsi anche li sotto. Dopo essermi lavato a mia volta l’addome mi asciugo con la salvietta ed osservo mia sorella riflessa allo specchio seduta sul bidet. Ad un tratto Greta rompe nuovamente il silenzio domandandomi: “Posso farti una domanda ?, “Dimmi”, le rispondo. Osservo la figura di mia sorella riflessa nello specchio chiudere il rubinetto dell’acqua del bidet, afferrare con una mano la piccola salvietta ed asciugarsi le parti intime poi avvicinarsi alle pie spalle e, guardandomi rilesso nel vetro pormi un’altra domanda: “Veramente avresti il coraggio di scopare con tua sorella ?”. Guardo con aria seria Greta dritto negli occhi e rispondo: “Si ! Ti scoperei. Ti scoperei fino all’infinito perché mi hai stregato”. Detto questo Greta mi cinge su i fianchi ed avvicinatasi a me fino a quando il suo seno si appiccica letteralmente alla pelle della mia schiena mi bacia prima sulla spalla destra, poi sulla guancia dal lato opposto.
Usciti dal bagno insieme Greta mi augura la buona notte. Io la fermo per un braccio e le confesso che avrei tanta voglia di dormire con lei nel suo letto, senza nulla addosso. Greta però quella notte si sentiva appagata da tutto ciò che aveva ricevuto (per la prima volta) da un ragazzo. Anche se quel ragazzo ero io. Suo fratello gemello.
Quella notte ancora prima di coricarmi pensai che non mi sarei mai addormentato, invece la stanchezza mi vinse in pochi istanti.
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