Un invidiabile lavoro
di
Checco752.
genere
etero
Appena laureato, dopo infinite domande di lavoro vanamente concluse, rispondo ad una inserzione sulla rivista "Porta Portese" di Roma, dove si cerca un "tuttofare" in una villa ad Anzio. Telefono e dopo un'ora di strada trafficatissima, arrivo sul posto e mi riceve la Contessa Chiara Pecci Borotti che brevemente mi spiega che ha bisogno di un autista, giardiniere, riparatore in genere. Accetto senza indugi, incantato dalla sua bellezza: non alta ma graziosa, formosa, tondetta, un viso da sogno, insomma a Roma si dice "gran bona". Certo non sò fare il girdiniere ma mi farò guidare da chi ne è esperto e come autista conosco quasi ogni via di Roma. Mi accompagna alla mia stanza e vedo poi l'auto da guidare: una Maserati fuoriserie da sogno, almeno per me! Poi mi conduce ad incontrare sua figlia Arianna, ventitrenne universitaria, gran bella pure lei alta bionda, seno e fianchi da sogno e cosce chilometriche, quasi più alta di me. Rivado a Roma a prendermi le mie cose necessarie e torno in villa. Il pomeriggio mi faccio un giro nel parco esteso e comincio a pulire le fontane piene do foglie secche, quando mi trovo al mio fianco la Contessa che vuole vedere come mi comporto sul lavoro e mi sta accanto seguendomi ovunque e subito noto che posa lo sguardo sul mio pacco inguinale e, dopo che giro di quà, vado di là, lei mi è sempre accanto e ad un certo punto finge chiaramente di scivolare in terra ed io istintivamente l'abbraccio per sostenerla e ci troviamo guancia a guancia e lei scivola ancora avvicinando la sua bocca alla mia ma io fingo di non rendermene conto e la faccio sedere ad una panchina. Lei accusa un giramento di testa ed allora mi siedo accanto a lei ed approfitta per appoggiarsi, sia pure seduta, alla mia spalla, insomma, lì capisco che la sua "strategica mossa" spiega che soffre di astinenza da sesso ed allora, ingrifato al massimo dalla sua sensualità, decido di baciarla in bocca, sia pure perdendoci sopra il lavoro ma ne vale la pena e, fortunatamente, ci avevo visto bene, trovandoci subito ad intrecciare le lingue l'una con l'altra. Poi lai mi chiede di andare a casa sottobraccio per sostenerla e filiamo dritti in camera da letto dove mi dice di attenderla che prima si spoglia lei dopopenserà a me e, concluso il suo spogliarsi mi abbassa subito i pantaloni, gli slip agguantandomi il cazzo con frenesia e infilandoselo in boca, slinguandolo fino a farmi sborrare a lungo. Inizio poi io a leccarle i seni, le orecchie dietro, poi scendo sul collo e la succhio delicatamente scendendo dopo all'inguine e le lecco la figa fino a stancarmi e lei schizza umori lunghi e gemendo paurosamente allora mi decido e la penetro in figa scopandola facendola venire tre volte di seguito, dopo me ne vengo anch'io e, sfilato il cazzo da lei la faccio girare a pancia sotto e le lecco l'ano, appoggiandoci poi il cazzo di nuovo duro e spingo la cappella fino a superare l'anello strettissimo, allora lei mi ferma perchè mi spiega di essere vergine di dietro. I giochi finiscono così al mio primo giorno, poi ogni momento, ogni luogo è buono per scopare come pazzi, pazzi di voglia di sesso. Il giorno dopo accompagno Arianna all'Università e torno a casa dove trovo Chiara ancora a letto ad attendermi e lì nuovi giochi: la bacio in bocca mentre la sditalino in figa poi la lecco dall'ombelico all'inguine, entrando con la lingua in figa e quando sento che comincia a sborrare, le infilo il cazzo in figa e la scopo più volte venendo insieme trovandoci poi in un letto inumidito da sborra succhi di figa, sfiniti ma felici. I nostri giochi si rinnovano tutti i giorni finchè se ne accorge anche Adriana e, una mattina mentre siamo in macchina insieme per andare all'Università, lei mi dice di averci visto nel parco scopare follemente ed allora anche lei vuole la sua parte di cazzo perchè certe cose non vadano alle orecchie di suo padre diplomatico impegnato all'estero. Devo accettare la sua "proposta" e, nel pomeriggio, mentre sua madre è impegnata con le sue amiche a giocare a carte, io e lei ci mettiamo in camera sua a scopare. Inizio a spogliarla togliendole la minigonna e scopro le cosce ben lunghe e sode, poi sfilo gli slippini e acciuffo le natiche tonde e ben sode anche loro, le sgancio il reggiseno, le tolgo la maglietta e fatta stendere di schiena le apro le cosce e vado subito a leccarle la fighina che vaveva sapore di albicocca, aspra e dolce insieme e, ad un certo punto è lei che mi propone di fare un sessantanove e lo facciamo subito sborrando poi all'unisono e dopo la metto a cosce larghe e la penetro in figa scopandola due volte di seguito sborrando molto, poi lei si mette al mio fianco baciandomi sul collo dandomi dei morsetti che mi eccitano facendomi riaddrizzare il cazzo e lì mi dice di essere vergine al culetto e vorrebbe farselo fare da me ma le faccio capire che potremmo farlo solo quando saremmo soli io e lei in casa ed allora ci mettemmo ambedue a pensare come fare uscire Chiara per almeno mezza giornata. Dopo tanto rimuginare escogitammo di farla andare a fare spese e poi io avrei recitatto di avere problemi con l'auto che andava a singhiozzi, avendo bisogno del meccanico. Il giorno dopo Arianna espresse il desiderio di avere degli abitini per l'estate e Chiara, dopo pranzo mi disse di prendere l'auto ed andare in città. partimmo e, ad un certo punto feci avanzare l'auto a scatti e lei si spaventò, così le dissi che la lasciavo al centro commerciale e andavo in officina subito, poi l'avrei raggiunta di nuovo. Lei "abboccò" ed io corsi velocemente a casa dove Arianna, avvisata dal telefonino, mi attendeva già nida sul suo lettone.
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