Le Avventure di Alice e Roberto narrate da essi stessi. 2. Ci Vorrebbe Un Caffè
di
alicerobertohot
genere
orge
Lei carina, faccino, bionda. E’ sul bordo del lettone, e si aggrappa per reggere la spinta ritmica del suo ragazzo.
Appena avanti, sul letto, c’è Alice sdraiata pancia in giù.
Io, al suo fianco, mi muovo piano per non disturbarla: capisco che ancora dorme, spossata.
Guardo i due vicino a noi: lui spinge e spinge molto meccanico, lei prende tutto, completamente concentrata. Sono isolati e assorti come se fossero soli.
Mi ricordo pian piano cosa ci facciamo qui.
Mi ritornano in un attimo tutte le immagini della notte.
Riguardo Alice, e mi riparte il brivido al ricordo.
Mancano l’altra coppia e la ragazza che ieri, per un clamoroso e fortunato overbooking di last minute, si sono concentrate in questa stanza.
Ho il ricordo di donne avvinghiate, di un cazzone che entra ed esce, di seni pesanti sulla mia schiena, mentre bacio Alice sotto di me. Rivedo il gruppo sulla poltrona all’angolo, le due signore inginocchiate, le ciucciate lunghe e profonde.
I tre amici sono andati via subito dopo, gli altri quattro ci siamo probabilmente addormentati tutti insieme.
Adesso questo risveglio pasticciato, vedere i due che scopano duro (ma da quando?) ed Alice ancora assopita.
Mi trascino in bagno.
Desidero caffè e doccia. Per il caffè bisognerebbe uscire, la doccia posso farla subito.
Me ne concedo una saponosa e calda, mentre le sensazioni della notte evaporano, con soddisfazione silenziosa.
Avere un caffè, cazzo...
Esco, mi asciugo, rientro in camera.
Adesso son tre i corpi sdraiati. I due hanno finito, e sussurrano fra loro per non disturbare.
Un cenno di saluto, come se mi vedessero solo ora.
Solita sensazione di irrealtà: due persone viste ieri notte per la prima volta, adesso in una situazione che più intima non si potrebbe.
Alice si scuote piano. Dorme ma ancora per poco. Come al solito allunga il braccio, quando si sveglia mi cerca sempre.
Trova la spalla e il seno della ragazza.
Gli occhi sono chiusi. Non muove il braccio, lo lascia lì.
C’è un odore di corpi che sento solo adesso. Io sono l’unico ad essermi lavato, loro tre hanno tutta la notte addosso.
La biondina non si muove per non disturbare Alice.
Il suo amico, proprio come me, raggiunge silenzioso il bagno. Dopo un po’ si sente scorrere la doccia.
Alice apre gli occhi. Guarda la ragazza, hanno gli occhi a pochi centimetri l’una dall’altra. Guarda me, vede il mio sguardo. Poi di nuovo verso lei che sorride, accarezza il volto di Alice, le passa una mano brusca ed amichevole sulla pancia e fra le cosce, le dà un bacio fraterno.
Alice si gira verso di me, sente il profumo del sapone e della pelle bagnata, si stiracchia e dice “Ci vorrebbe un caffè...”.
La nostra amica di una notte risponde: “Vado a prendervelo”; Si alza, dà un altro bacio al pancino di Alice, mi asciuga con la mano una parte della schiena ancora umida, si infila una vestaglia e punta la porta.
Sull’uscio dice, alzando un po’ la voce, “Torno subito”.
© alicerobertohot, 2013
Appena avanti, sul letto, c’è Alice sdraiata pancia in giù.
Io, al suo fianco, mi muovo piano per non disturbarla: capisco che ancora dorme, spossata.
Guardo i due vicino a noi: lui spinge e spinge molto meccanico, lei prende tutto, completamente concentrata. Sono isolati e assorti come se fossero soli.
Mi ricordo pian piano cosa ci facciamo qui.
Mi ritornano in un attimo tutte le immagini della notte.
Riguardo Alice, e mi riparte il brivido al ricordo.
Mancano l’altra coppia e la ragazza che ieri, per un clamoroso e fortunato overbooking di last minute, si sono concentrate in questa stanza.
Ho il ricordo di donne avvinghiate, di un cazzone che entra ed esce, di seni pesanti sulla mia schiena, mentre bacio Alice sotto di me. Rivedo il gruppo sulla poltrona all’angolo, le due signore inginocchiate, le ciucciate lunghe e profonde.
I tre amici sono andati via subito dopo, gli altri quattro ci siamo probabilmente addormentati tutti insieme.
Adesso questo risveglio pasticciato, vedere i due che scopano duro (ma da quando?) ed Alice ancora assopita.
Mi trascino in bagno.
Desidero caffè e doccia. Per il caffè bisognerebbe uscire, la doccia posso farla subito.
Me ne concedo una saponosa e calda, mentre le sensazioni della notte evaporano, con soddisfazione silenziosa.
Avere un caffè, cazzo...
Esco, mi asciugo, rientro in camera.
Adesso son tre i corpi sdraiati. I due hanno finito, e sussurrano fra loro per non disturbare.
Un cenno di saluto, come se mi vedessero solo ora.
Solita sensazione di irrealtà: due persone viste ieri notte per la prima volta, adesso in una situazione che più intima non si potrebbe.
Alice si scuote piano. Dorme ma ancora per poco. Come al solito allunga il braccio, quando si sveglia mi cerca sempre.
Trova la spalla e il seno della ragazza.
Gli occhi sono chiusi. Non muove il braccio, lo lascia lì.
C’è un odore di corpi che sento solo adesso. Io sono l’unico ad essermi lavato, loro tre hanno tutta la notte addosso.
La biondina non si muove per non disturbare Alice.
Il suo amico, proprio come me, raggiunge silenzioso il bagno. Dopo un po’ si sente scorrere la doccia.
Alice apre gli occhi. Guarda la ragazza, hanno gli occhi a pochi centimetri l’una dall’altra. Guarda me, vede il mio sguardo. Poi di nuovo verso lei che sorride, accarezza il volto di Alice, le passa una mano brusca ed amichevole sulla pancia e fra le cosce, le dà un bacio fraterno.
Alice si gira verso di me, sente il profumo del sapone e della pelle bagnata, si stiracchia e dice “Ci vorrebbe un caffè...”.
La nostra amica di una notte risponde: “Vado a prendervelo”; Si alza, dà un altro bacio al pancino di Alice, mi asciuga con la mano una parte della schiena ancora umida, si infila una vestaglia e punta la porta.
Sull’uscio dice, alzando un po’ la voce, “Torno subito”.
© alicerobertohot, 2013
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