Alicia cap.2 - Il sacrificio del culo continua
di
FrancoT
genere
etero
Anche stasera né io né Fernando ci siamo risparmiati.
Anche il mio culo non si è risparmiato.
Non facevo sesso da tre giorni, da quando ero uscita con Carlos per un aperitivo veloce al quale era seguita una cena veloce e poi una scopata veloce. In auto, perché lui in casa ha una moglie. Odio le scopate in auto, non sono per niente igieniche e valgono per quello che sono: delle scopate veloci.
Con Fernando questo non sarebbe mai potuto accadere. Lui la serata la crea fin dall’inizio ed è curata nei minimi dettagli.
Stasera abbiamo mangiato in un ristorante di lusso, con crudi di pesce e crostacei freschissimi a volontà ed anche stasera champagne. Ruinart da 150 euro a bottiglia. Lui sa come coccolarmi e farmi sentire la regina della serata ed io in cambio gli dono tutta me stessa, il mio corpo e la mia immagine.
Anche questa sera ero la più bella ed attraente del ristorante con la mia gonna piuttosto corta floreale, il dolcevita blu che metteva in risalto i miei seni gonfi e le mie scarpe color argento dal tacco 12 con quel fiocco color nude bellissimo sopra, perfettamente in tinta con la mia borsetta ed il mio trench.
Quando due ore dopo Fernando a casa sua mi ha sollevato la gonna, scoprendo che indossavo dei collant, mi ha chiesto:”Come mai?”.
“Non trovavo le autoreggenti. È un problema?”, gli ho risposto.
“Con te niente è un problema”, ha concluso. Poi ha lacerato il mio collant color carne leggerissimo, forse un dieci denari, affondando la bocca tra le mie cosce. Mi ha leccata fino a farmi impazzire. I miei liquidi hanno completamente intriso sia il collant che lo slip che Fernando aveva abilmente spostato di lato.
Ancora adesso, mentre sono seduta con le mie parti intime immerse in un bidet di acqua tiepida e sali, mi sembra di percepire la sua lingua percorrere le zone più impensabili del mio sesso. Il dietro di brucia da morire. Anche stavolta ho sanguinato ed ho impiegato quasi mezz’ora per tamponare, prima che smettesse.
Eppure ho goduto come sempre con Fernando.
Lui ha sempre questo modo di condurre la serata che mi lascia senza parole. Comincia con il romanticismo, la cena ed il bacio, per poi passare al sesso. Inizia lentamente, senza violenza, dedicandosi totalmente al mio piacere. Mi fa godere innumerevoli volte, poi si scatena e quando prende il sopravvento non c’è niente che lo possa fermare. È come un animale che lotta contro il vento. È come un pilota di formula Uno che parte bene, si mette alla guida della gara e poi inanella un giro migliore dietro l’altro. Senza mai smettere finché non raggiunge il proprio traguardo.
Io lo lascio sempre fare perché mi genera così tanto godimento da non riuscire a resistere.
In casa sua mi ha fatta sdraiare su un tavolo bellissimo e poi mi ha sollevato le gambe, complimentandosi con me per la loro forma. Me le ha baciate dalla caviglie fino all’interno coscia, poi mi ha fatta godere con la bocca per due volte. La seconda volta gli ho persino schizzato dei liquidi in volto e lui si è eccitato incredibilmente. Si è abbassato subito i pantaloni e mi ha penetrata mentre stavo ancora tremando per l’orgasmo incredibile che mi aveva appena provocato.
Quando è entrato dentro di me ha cominciato la sua trasformazione animalesca. In generale non mi manca mai di rispetto, ma si rivolge a me con epiteti abbastanza volgari e comunque veri. Io sono la “sua porca” perché condivido con lui queste zozzezze.
Ce l’ho ancora davanti mentre strabuzza gli occhi e sento il suo cazzo riempire, senza trovare alcun attrito, tutta la mia passera. Non è di dimensioni incredibili, ma è molto duro ed è un uomo che sa come fare a far provare piacere ad una donna.
Mi ha fatta sdraiare ancora su quel tavolo su cui lui mi aveva messa prima e mi ha fatto divaricare al massimo le gambe. Poi mi ha presa per le cosce e mi ha avvicinata al bordo. Nonostante tutto è ancora in quella fase in cui “pensa” anche al mio piacere.
A questo punto ho goduto una terza volta e mi sono messa ad ansimare. Il mio cuore stava battendo all’impazzata, quindi mi sono tolta il dolcevita ed il reggiseno e lui ha preso le mie tette fra le mani, strizzandole. Le mie tette erano piuttosto gonfie perché di lì a qualche giorno mi sarebbe arrivato il ciclo. Il tavolo era freddo ed al contatto con la mia schiena sudata ho provato un brivido. È stato in questo momento che la sua fase animalesca ha preso il sopravvento.
Ha spalancato gli occhi, mi ha pizzicato i capezzoli e mi ha assestato un paio di colpi che hanno fatto sobbalzare tutto il mio corpo.
Poi all’improvviso si è fermato, ha preso fiato e mi ha detto:”Davanti hai goduto abbastanza Alicia, adesso voglio che tu goda nell’altro buco”.
Sapevo che lo avrebbe fatto, non c’erano dubbi. Allora ho sollevato le gambe poggiando i tacchi delle scarpe sul tavolo e mi sono portata le mani sulle mie chiappe tenendomele il più aperte possibile.
“Fai piano Fernando, domani voglio camminare normalmente”, gli ho detto per fargli capire di non esagerare.
“Perché??? Qualche volta è accaduto?”.
Effettivamente non era mai accaduto, ma ero sempre uscita demolita dalla sue penetrazioni e anche questa sera non è stato diverso.
A quel punto ha appoggiato la punta del cazzo contro al mio buco ed è entrato lentamente dentro di me. Per lubrificarmi ha sputato qualche volta sul suo uccello, ma non ha ottenuto granché. Ho sentito la mia pelle dilatarsi e poi ho percepito la carne lacerarsi leggermente per consentire l’accesso a quel cazzo duro ed eretto. La situazione è migliorata solo quando ha cominciato ad accarezzarmi la passera con le dita ed i miei liquidi hanno iniziato a colare tra le mie chiappe e sul suo cazzo. Se la resistenza è stata inferiore Fernando se ne è comunque accorto ed ha incrementato la sua azione, quindi per me non è cambiato molto.
Quando l’attrito non è più stato un problema, il suo ritmo è stato talmente sostenuto che quasi non ho più sentito la parte a causa del dolore che provavo. Eppure ho goduto. Grazie alle sue dita mi ha fatto provare un quarto ed ultimo orgasmo, che non avrei mai creduto di poter raggiungere.
A quel punto, senza uscire dal mio orifizio, mi ha sollevata di peso prendendomi in braccio e, dopo due o tre spinte, ha urlato il suo piacere, riempiendomi l’ano di sperma caldo. Ho sentito almeno tre schizzi, carichi e caldi, entrare nel mio corpo e pochi minuti dopo li ho sentiti uscirne, una volta che mi ha poggiata a terra.
Mi sono dovuta far prestare un asciugamano che ho riempito del suo liquido, del mio ed anche del sangue che usciva dal mio retto.
Adesso che sono qui nel mio bidet, l’acqua tiepida è un toccasana per le mie zone intime. Quando mi vedo con Fernando ne esco sempre dolorante, ma soddisfatta da capo a piedi.
Una volta alzatami dal bidet prendo il pigiama di cotone dal taglio maschile e lo indosso senza l’intimo sotto. È una sensazione che mi piace e mi fa sentire libera. Lo sporcherò certamente con le mie secrezioni, soprattutto quelle del mio posteriore, ma non mi interessa.
È stata una bella serata anche stavolta e rimango in attesa della prossima.
Anche il mio culo non si è risparmiato.
Non facevo sesso da tre giorni, da quando ero uscita con Carlos per un aperitivo veloce al quale era seguita una cena veloce e poi una scopata veloce. In auto, perché lui in casa ha una moglie. Odio le scopate in auto, non sono per niente igieniche e valgono per quello che sono: delle scopate veloci.
Con Fernando questo non sarebbe mai potuto accadere. Lui la serata la crea fin dall’inizio ed è curata nei minimi dettagli.
Stasera abbiamo mangiato in un ristorante di lusso, con crudi di pesce e crostacei freschissimi a volontà ed anche stasera champagne. Ruinart da 150 euro a bottiglia. Lui sa come coccolarmi e farmi sentire la regina della serata ed io in cambio gli dono tutta me stessa, il mio corpo e la mia immagine.
Anche questa sera ero la più bella ed attraente del ristorante con la mia gonna piuttosto corta floreale, il dolcevita blu che metteva in risalto i miei seni gonfi e le mie scarpe color argento dal tacco 12 con quel fiocco color nude bellissimo sopra, perfettamente in tinta con la mia borsetta ed il mio trench.
Quando due ore dopo Fernando a casa sua mi ha sollevato la gonna, scoprendo che indossavo dei collant, mi ha chiesto:”Come mai?”.
“Non trovavo le autoreggenti. È un problema?”, gli ho risposto.
“Con te niente è un problema”, ha concluso. Poi ha lacerato il mio collant color carne leggerissimo, forse un dieci denari, affondando la bocca tra le mie cosce. Mi ha leccata fino a farmi impazzire. I miei liquidi hanno completamente intriso sia il collant che lo slip che Fernando aveva abilmente spostato di lato.
Ancora adesso, mentre sono seduta con le mie parti intime immerse in un bidet di acqua tiepida e sali, mi sembra di percepire la sua lingua percorrere le zone più impensabili del mio sesso. Il dietro di brucia da morire. Anche stavolta ho sanguinato ed ho impiegato quasi mezz’ora per tamponare, prima che smettesse.
Eppure ho goduto come sempre con Fernando.
Lui ha sempre questo modo di condurre la serata che mi lascia senza parole. Comincia con il romanticismo, la cena ed il bacio, per poi passare al sesso. Inizia lentamente, senza violenza, dedicandosi totalmente al mio piacere. Mi fa godere innumerevoli volte, poi si scatena e quando prende il sopravvento non c’è niente che lo possa fermare. È come un animale che lotta contro il vento. È come un pilota di formula Uno che parte bene, si mette alla guida della gara e poi inanella un giro migliore dietro l’altro. Senza mai smettere finché non raggiunge il proprio traguardo.
Io lo lascio sempre fare perché mi genera così tanto godimento da non riuscire a resistere.
In casa sua mi ha fatta sdraiare su un tavolo bellissimo e poi mi ha sollevato le gambe, complimentandosi con me per la loro forma. Me le ha baciate dalla caviglie fino all’interno coscia, poi mi ha fatta godere con la bocca per due volte. La seconda volta gli ho persino schizzato dei liquidi in volto e lui si è eccitato incredibilmente. Si è abbassato subito i pantaloni e mi ha penetrata mentre stavo ancora tremando per l’orgasmo incredibile che mi aveva appena provocato.
Quando è entrato dentro di me ha cominciato la sua trasformazione animalesca. In generale non mi manca mai di rispetto, ma si rivolge a me con epiteti abbastanza volgari e comunque veri. Io sono la “sua porca” perché condivido con lui queste zozzezze.
Ce l’ho ancora davanti mentre strabuzza gli occhi e sento il suo cazzo riempire, senza trovare alcun attrito, tutta la mia passera. Non è di dimensioni incredibili, ma è molto duro ed è un uomo che sa come fare a far provare piacere ad una donna.
Mi ha fatta sdraiare ancora su quel tavolo su cui lui mi aveva messa prima e mi ha fatto divaricare al massimo le gambe. Poi mi ha presa per le cosce e mi ha avvicinata al bordo. Nonostante tutto è ancora in quella fase in cui “pensa” anche al mio piacere.
A questo punto ho goduto una terza volta e mi sono messa ad ansimare. Il mio cuore stava battendo all’impazzata, quindi mi sono tolta il dolcevita ed il reggiseno e lui ha preso le mie tette fra le mani, strizzandole. Le mie tette erano piuttosto gonfie perché di lì a qualche giorno mi sarebbe arrivato il ciclo. Il tavolo era freddo ed al contatto con la mia schiena sudata ho provato un brivido. È stato in questo momento che la sua fase animalesca ha preso il sopravvento.
Ha spalancato gli occhi, mi ha pizzicato i capezzoli e mi ha assestato un paio di colpi che hanno fatto sobbalzare tutto il mio corpo.
Poi all’improvviso si è fermato, ha preso fiato e mi ha detto:”Davanti hai goduto abbastanza Alicia, adesso voglio che tu goda nell’altro buco”.
Sapevo che lo avrebbe fatto, non c’erano dubbi. Allora ho sollevato le gambe poggiando i tacchi delle scarpe sul tavolo e mi sono portata le mani sulle mie chiappe tenendomele il più aperte possibile.
“Fai piano Fernando, domani voglio camminare normalmente”, gli ho detto per fargli capire di non esagerare.
“Perché??? Qualche volta è accaduto?”.
Effettivamente non era mai accaduto, ma ero sempre uscita demolita dalla sue penetrazioni e anche questa sera non è stato diverso.
A quel punto ha appoggiato la punta del cazzo contro al mio buco ed è entrato lentamente dentro di me. Per lubrificarmi ha sputato qualche volta sul suo uccello, ma non ha ottenuto granché. Ho sentito la mia pelle dilatarsi e poi ho percepito la carne lacerarsi leggermente per consentire l’accesso a quel cazzo duro ed eretto. La situazione è migliorata solo quando ha cominciato ad accarezzarmi la passera con le dita ed i miei liquidi hanno iniziato a colare tra le mie chiappe e sul suo cazzo. Se la resistenza è stata inferiore Fernando se ne è comunque accorto ed ha incrementato la sua azione, quindi per me non è cambiato molto.
Quando l’attrito non è più stato un problema, il suo ritmo è stato talmente sostenuto che quasi non ho più sentito la parte a causa del dolore che provavo. Eppure ho goduto. Grazie alle sue dita mi ha fatto provare un quarto ed ultimo orgasmo, che non avrei mai creduto di poter raggiungere.
A quel punto, senza uscire dal mio orifizio, mi ha sollevata di peso prendendomi in braccio e, dopo due o tre spinte, ha urlato il suo piacere, riempiendomi l’ano di sperma caldo. Ho sentito almeno tre schizzi, carichi e caldi, entrare nel mio corpo e pochi minuti dopo li ho sentiti uscirne, una volta che mi ha poggiata a terra.
Mi sono dovuta far prestare un asciugamano che ho riempito del suo liquido, del mio ed anche del sangue che usciva dal mio retto.
Adesso che sono qui nel mio bidet, l’acqua tiepida è un toccasana per le mie zone intime. Quando mi vedo con Fernando ne esco sempre dolorante, ma soddisfatta da capo a piedi.
Una volta alzatami dal bidet prendo il pigiama di cotone dal taglio maschile e lo indosso senza l’intimo sotto. È una sensazione che mi piace e mi fa sentire libera. Lo sporcherò certamente con le mie secrezioni, soprattutto quelle del mio posteriore, ma non mi interessa.
È stata una bella serata anche stavolta e rimango in attesa della prossima.
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