Un'insolita eccitante storia 3.
di
Checco752.
genere
etero
Al mattino sono a fare colazione in giardino e, senza che me ne accorgessi, mi vedo Susanna accanto con in mano un sacchetto contenente la siringa di vetro e tutto il resto necessario. Ci prendiamo un caffè e poi entriamo in casa diretti in cucina a fare bollire la siringa poi saliamo in camera dove lei si sdraia sul letto spogliandosi ed io rimango con i pantaloni corti a torso nudo. Chiaro che mentre stò preparando per l'iniezione ho il cazzo che si drizza eccitatissimo e grosso come sempre e, proprio quando sto strofinando il cotone sulla natica, sento il campanello e devo interrompere per vedere chi è alla porta ma scendo giù e mi trovo una bellissima ragazza in divisa da portalettere: alta, mora, ben messa e, salutandomi noto che è letteralmente ad occhi spalancati intenta a fissare il gonfiore nei pantaloncini, miei. Mi fa firmare per ricevuta raccomandata ma non sposta lo sguardo dall'inguine ed allora sorrido mi avvicino a lei, complimentandomi per la sua bellezza e mi risponde che mi deve aver fatto un bell'effetto senza togliere lo sguardo da...lì! Trovandomi ancora più vicino a lei, vedo che lascia cadere la sua borsa per terra e, senza indugio e freni inibitori, mi mette una mano sul mio "pacco" ed allora non ci vedo più come un toro ingrifato e le cingo i fianchi infilandole in bocca la lingua e lei mi risponde subito slinguando pazzamente. Entriamo dentro casa poi e ci sdraiamo sul divano, spogliandoci con difficoltà, naturalmente, ma eccitatissimi da fare il tutto rapidamente per poi inchinarsi lei a prendere in bocca il cazzo sempre durissimo, poi, dopo un breve sbocchinare si sposta sedendosi sul cazzo infilandolo in figa e, in breve tempo mi sento allagato dai suoi umori. Ne esce fuori una scopata da non dimenticare: la sua foga, la sua bellezza, mi fanno godere venendo gustosamente e, quando stò per proporle di farcene un'altra, lei amaramente mi ricorda che sta lavorando ma di certo ritornerà fuori servizio e così si riveste di corsa ed esce di casa in fretta baciandomi in bocca e volando via con la sua auto. Rientro in casa e raggiungo Susanna che dalle scale si era goduto lo spettacolo eccitante e vedendomi arrivare di sopra, va a sdraiarsi sul letto, pronta a ricevere l'ago nel culetto. Riprendo a massaggiarle la natica e poi passo alla seconda e lei subito mi chiede perchè tutt'e due le natiche e non una sola ma non le rispondo e vado ad infilarle l'ago con lentezza tale da farla gridare e mentre inietto il farmaco le dò sculacciate all'altra natica. Giunto a metà siringa le sfilo l'ago e vado ad infilarglielo sempre pianissimo sull'altra natica e lei nuovamente grida piangendoci sopra ed io, naturalmente e...sadicamente, godo nel vederla soffrire e dò sonore sculacciate all'altra natica prima bucata. Terminata l'iniezione, invece di riporre al suo posto la siringa, rinfilo l'ago velocemente su una natica, lo sfilo e poi lo rinfilo sull'altra e Susanna piange sonoramente. Messo a posto la siringa, mi stendo accanto a lei e la bacio in bocca poi le dico che stò per incularla ma lei si ribella ed allora scendo in garage dove ho delle fascette per legare i fili elettrici; ne prendo alcune e torno in camera, lego caviglie e polsi a Susanna che chiede spiegazioni ma le rispondo che ho deciso di incularlala sangue, cioè facendola ben soffrire, così coi lacci la rendo immobile ed incapace di ribellarsi alla mia volontà. Lei m'implora di lasciar perdere , memore del dolore sentito il giorno prima ma io non mollo ed inizio a spargermi crema sul glande, poi le infilo un dito in culo, e poi appoggio il glande al suo ano che lei tenta di stringere al massimo ed allora scendo in cucina a prendere l'olio, poi in camera ci riempo la siringa e la infilo nel suo vibrante culetto, scaricando dentro tutto l'olio e tento poi d'incularla di nuovo ma l'impresa è ardua, così mi ricordo di avere in casa il clistere e vado a prenderlo per poi riempirlo con acqua caldae, infilatale la grossa cannula nel culo, le scarico due litri fino a notare la sua pancia gonfiarsi un poco ed allora la prendo in braccio e la faccio sedere sul water e la lascio scaricare il liquido merdoso. Terminata la scarica di feci la riprendo in braccio e la metto nella vasca da bagno dove le lavo bene il culo e le cosce ben smerdate anche loro, poi l'asciugo e la riporto sul letto. Dopo averla ben stesa a pancia sotto, le accosto il glande all'ano e questa volta riesco a penetrarla fino a sbattere le palle sulle sue natiche e lei geme implorandomi di fare uscire il cazzo dal suo culo ma non ci sento e comincio così a stantuffare a pieno ritmo facendola gridare a lungo e, solo quando le scarico un fiume di sborra tutto dentro, smette di piangere ed allora la slego tutta e lei sempre con gli occhi lacrimosi, si piega a succhiarmi il cazzo ripulendomelo tutto, poi, quando le sborro tutto in bocca, si sdraia accanto al mio fianco ed in silenzio mi fissa negli occhi.
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