Gae, nella mansarda in silenzio
di
Tony20
genere
dominazione
Mi sono fatta scompare in qualsiasi posto, ma uno dei miei preferiti era la mansarda grezza, nella quale c'erano poche cose di ritiro, un materasso su una brandina, un forte odore di umido e il sesso completa a il quadretto di una troia come me, con la mentalità che chi lo prende deve esaudire ogni voglia di chi ti sfonda, e io per natura posso solo farmi sfondare il culo, davanti non c'è nulla dove fare entrare in cazzi, ahahahah, piccolo appunto. Ritornando a noi lui mi faceva cenno per farmi capire di seguirlo su nella mansarda, a me piaceva farlo lì ma c'era un piccolo problema, chi era nell'appartamento sotto sentiva tutto se facevamo rumore, allora silenziosamente salivo, e lo trovavo davanti la porta con le mani a fianco, mi avvicinavo e parlando sottovoce gli chieda o cosa volesse fare, mi diceva, "tu che dici" allora ponevo il limite che gli facevo solo una Sega silenziosa perché se mi scopa a animando giù mi avrebbero sentito, glisbottonavo i jeans, lo tiravo fuori e dopo una convinta sega mi abbassava per succhiarlo e lubrificarlo, perché il mio buchetto voglioso non poteva stare, e lui diventava il dominatore della situazione, mi alzava e dalla porta mi spostava più in dentro fino al lettino, mi spingeva sul materasso a pecorina, con poca dolcezza mi abbassava la tuta, spuntava sul suo cazzo, io mi bagnavo di tanta saliva il culo, lo tenevo largo, lui lo appoggiava e io sussultavo e con un colpo secolo entrava dentro, esclama o un doloroso ma piacevole, " ai mi fai male" mi diceva di stare zitta e godere in silenzio, non potevo anzimavo e mi tappava la bocca, mi spingeva la testa sul materasso e aumentava i colpi e l'intensità, fino a riempirmi il culo di calda e gustosa sborra, quando sborrava rimaneva un po fermo sudi me col cazzo dentro, quando lo tira a fuori rimanevo ferma a pecora, col culo spalancato e gocciola te, fino a quando mi diceva, vestiti e vai via, obbedisco e prima di uscire gli dicevo, mi è piaciuto, a te? Rideva e mi diceva, vai poi te lo dico
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