Una madre premurosa 7° capitolo
di
Mark
genere
incesti
Vista dall'esterno la scena appariva in tutto il suo meraviglioso,ma impescrutabile splendore.
Non era un gruppo di corpi che si cercavano,che si fondevano,che imploravano,-immersi nel loro sudore e nell'olezzo rilasciato dai sessi eccitati-l'uno il contatto e le attenzioni degli altri nel sublime momento troppo a lungo agognato.
Ma era,forse,il sunto di una storia,di tre vite che solo casualmente e per un destino oscuro,si sono ritrovate,in un tempo indefinito,in uno spazio sconosciuto e in gesti che avevano un non so' che' di epico e disperato al tempo stesso.
Forse solo un grande fotografo o un genio dell'arte avrebbe potuto fermare quel momento.
Forse Canova dopo "Amore e Psyche"avrebbe saputo rappresentare plasticamente quei corpi incestuosi, scavandone insieme alla pietra,le anime e,tuttavia,forse neanche lui sarebbe riuscito a rendere pienamente comprensibili i meccanismi profondi che regolavano le loro brame.
Forse un poeta avrebbe potuto accorrere in aiuto del genio del candido marmo.
Forse uno strumento non ancora inventato,avrebbe potuto sintetizzare,eviscerandolo,quell'attimo potente e liquido.
Uno strumento che potesse leggere i pensieri che affollavano quelle menti nel momento topico che avvolgeva i tre amanti e che,oltre al pensiero,scavasse piu' a fondo a leggere,appunto,la loro psiche.
Nel fermo immagine,il ragazzo,col membro duro e teso come un'obelisco in procinto di entrare nel corpo di sua madre,i pensieri si rincorrono come impazziti e si fermano nell'attimo in cui,lui,il figlio,in ginocchio dietro a sua madre,le sfila l'ultimo e piu' intimo indumento perdendosi poi tra le sue scultoree natiche:
"....diomio,ho spogliato,mia madre,le ho leccato tutto il corpo,le ho sfilato le mutande,sono entrato con la testa tra i suoi caldi glutei e con la lingua ho esplorato il suo buco del culo e tra' un po',saro'dentro di lei,la chiavero',chiavero' mia madre e scarichero' dentro di lei come una bestia tutta la mia libidine....la inondero' di sborra come una puttana... faro'l'amore con mia madre...l'amero'dolcemente....l'amero'come,forse,non amero' nessun'altra per il resto della mia vita...entrero' nel suo corpo...la faro' fremere di piacere e la riscaldero' col mio seme....saro' insieme a mia sorella quando finalmente daremo a nostra madre la massima prova della nostra dedizione,del nostro amore per lei...la nostra genitrice....e le permetteremo di riprendersi,insieme ai nostri corpi,anche gli spiriti che lei stessa ha generato."
Piangeva il ragazzo mentre il lampo fermava il suo tempo,piangeva di gioia e di paura e le sue lacrime si univano agli umori che,dal sesso della sorella,si scioglivano sul suo viso.
La sorella che,finalmentelibera dalle angosce fobiche che la violenza subita le aveva lasciato dentro come una ferita aperta,poteva abbandonarsi senza freni al sogno di sempre.
Sin da bambina,anche se in modo inconscio,aveva desiderato il corpo di sua madre.
Quelle forme morbide e sinuose l'affascinavano e vedendosi cosi' piccola e piatta si immaginava dentro di lei per assumerne il ruolo e carpirne le sembianze.
Crescendo,quel desiderio infantile si e' trasformato in qualcosa di piu' spirituale e carnale al tempo stesso.
Carpe diem!Era quello l'attimo.
Stava baciando sua madre sulla bocca,le stava succhiando i capezzoli mentre suo fratello si accingeva a penetrarla e contemporaneamente,leccava la sua fica.
Anche il fratello sentiva gia' dentro di se',si sentiva gia' suo quando bambini la stringeva forte dandole calore e sicurezza.
Carpe diem!Era quello l'attimo.
La mamma colta col busto eretto,il seno procacemente offerto alle labbra della figlia e la vulva aperta per dare accesso al membro di suo figlio,nella magia del momento ha capito che tutto era gia' scritto e come in un sogno,vede una giovane madre che,dopo aver lavato il suo bambino,averlo asciugato e profumato,lo copriva di baci.
Non vi erano lembi di quella pelle vellutata che non venisse sfiorata dai suoi baci;il viso,il corpo,il culetto ed anche il piccolo sesso,che, eccitato dalle carezze,aveva le sue prime erezioni che quella mamma imboccava come un piccolo frutto e gia' leccava orgogliosamente.
Come chiamare quella primitiva,ancestrale manifestazione di affetto?Complesso di Edipo?Antropofagia?Incesto?O semplicemente amore?
L'incesto,cosi' duramente condannato dagli ipocriti benpensanti del nostro tempo,non e',storicamente stato praticato in tutte le culture?E non e' forse vero che la bibbia,a cominciare dai figli di Adamo ed Eva e' piena di episodi incestuosi vissuti senza alcun senso di peccato?
Mentre la figlia le accarezza i seni e le stuzzica il cavo orale con la lingua,Lucia,appoggiando le mani sulle cosce del figlio,inizia la discesa verso la realizzazione del sogno.
Il glande ha gia varcato l'accesso delle grandi labbra ed ha inizio una penetrazione lenta ma inesorabile.
Il membro,durissimo e vibrante del ragazzo,si fa' spazio nella cedevole vulva di sua madre e penetra,penetra a fondo,senza sosta alla ricerca dell'utero che l'ha generato.
Il ragazzo stringe con le sue,le mani della madre che pare essere precipitata in uno stato di trance.
Non respira e solo il cuore che pulsa come impazzito,segnala la sua vitalita'.
Poi,una repentina scossa del suo corpo ed un grido strozzato accompagnano il violento contatto del nerbo del ragazzo con l'utero di sua madre.
Meraviglioso!Mio figlio e' rientrato nel nido dal quale era dolorosamente caduto.
Ma ora,finalmente,col corpo forte e maturo e le possenti ali,puo' risalire il luogo che l'ha generato e custodito per tanto tempo e puo' versare il suo seme nel luogo che gli ha dato la vita.
Mentre era assorta in questi struggenti ricordi,il suo corpo ha cominciato la sua danza d'amore.
Col cazzo ben conficcato,la donna ha cominciato a roteare il bacino sentendo sempre piu' profondo il contatto col membro eccitato e coi gonfi testicoli che le accarezzavano il forellino anale.
Il figlio ansimava rumorosamente ed anche il suo respiro era oramai affannato.
Dopo diverse rotazioni alternate a monenti di sosta:
"Lo so' amore che vorresti venire,ma non farlo...ecco....mi fermo un'attimo....non venire amore....non ora..."
La mamma si abbassa e appoggiando le calde mammelle sul torace del figlio,tenendo ben saldo il cazzo nella fica,inizia un lungo bacio scambiandosi profonde esplorazioni con la lingua e travasansdosi reciprocamente la saliva.
La fica della sua bambina era vicino ai loro visi e la mamma,alternava baci sulla bocca del figlio a leccatine dentro la fica della ragazza che ansimava ad ogni pennellata.
Infine,tenendo la lingua nella bocca di Carlo,la donna ha cominciato un movimento alternato di dentro-fuori del'ariete che la riempiva ed ha iniziato lei a chiavare il figlio stando pero',ben attenta ad evitare di farlo esplodere.
La mamma era' gia venuta due volte,soffocando i gemiti per evitare di coinvolgere il figlio gia' piu' volte sull'orlo del piacere.
Improvvisamente con gesto felino e senza perdere il contatto col nerbo che la penetrava,la donna ha ribaltato la situazione ponendosi sotto al figlio e avviluppandolo con le gambe serrate sulle sue spalle.
In quella postura,il cazzo poteva penetrarla per tutta la sua lunghezza e riempirla in ogni piega della vogliosa e fradicia fica.
"Chiavami bambino mio....chiavami....chiava tua madre che..... da troppo tempo ti desidera...."
Il ragazzo,colto di sorpresa dal ribaltamento della postura ed infoiato dall'incitamente della madre,ha cominciato a cavalcarla come una bestia e con potenti affondi,scuoteva il corpo dell'amante con inusitata violenza:
"Tienni mamma....prendi...il mio cazzo...solo per te.....che bello..mamma..... che bello...ti chiavo......si......ti chiavo.......mamma....sto per venire...mamma......"
"Vieni...vieni....figlio mio.....sborrami dentro....riempimi la fica col tuo sperma....siiiiiiiiii....godo anch'io....sborra......Carlo....sborra......"
"Sbooooooorroooooo.......mamma.......sboooorrooooo...."
Urla sorde e violente hanno accompagnato il sublime momento in cui l'incesto d'amore si e' compiuto.
Carpe diem
Continua
Non era un gruppo di corpi che si cercavano,che si fondevano,che imploravano,-immersi nel loro sudore e nell'olezzo rilasciato dai sessi eccitati-l'uno il contatto e le attenzioni degli altri nel sublime momento troppo a lungo agognato.
Ma era,forse,il sunto di una storia,di tre vite che solo casualmente e per un destino oscuro,si sono ritrovate,in un tempo indefinito,in uno spazio sconosciuto e in gesti che avevano un non so' che' di epico e disperato al tempo stesso.
Forse solo un grande fotografo o un genio dell'arte avrebbe potuto fermare quel momento.
Forse Canova dopo "Amore e Psyche"avrebbe saputo rappresentare plasticamente quei corpi incestuosi, scavandone insieme alla pietra,le anime e,tuttavia,forse neanche lui sarebbe riuscito a rendere pienamente comprensibili i meccanismi profondi che regolavano le loro brame.
Forse un poeta avrebbe potuto accorrere in aiuto del genio del candido marmo.
Forse uno strumento non ancora inventato,avrebbe potuto sintetizzare,eviscerandolo,quell'attimo potente e liquido.
Uno strumento che potesse leggere i pensieri che affollavano quelle menti nel momento topico che avvolgeva i tre amanti e che,oltre al pensiero,scavasse piu' a fondo a leggere,appunto,la loro psiche.
Nel fermo immagine,il ragazzo,col membro duro e teso come un'obelisco in procinto di entrare nel corpo di sua madre,i pensieri si rincorrono come impazziti e si fermano nell'attimo in cui,lui,il figlio,in ginocchio dietro a sua madre,le sfila l'ultimo e piu' intimo indumento perdendosi poi tra le sue scultoree natiche:
"....diomio,ho spogliato,mia madre,le ho leccato tutto il corpo,le ho sfilato le mutande,sono entrato con la testa tra i suoi caldi glutei e con la lingua ho esplorato il suo buco del culo e tra' un po',saro'dentro di lei,la chiavero',chiavero' mia madre e scarichero' dentro di lei come una bestia tutta la mia libidine....la inondero' di sborra come una puttana... faro'l'amore con mia madre...l'amero'dolcemente....l'amero'come,forse,non amero' nessun'altra per il resto della mia vita...entrero' nel suo corpo...la faro' fremere di piacere e la riscaldero' col mio seme....saro' insieme a mia sorella quando finalmente daremo a nostra madre la massima prova della nostra dedizione,del nostro amore per lei...la nostra genitrice....e le permetteremo di riprendersi,insieme ai nostri corpi,anche gli spiriti che lei stessa ha generato."
Piangeva il ragazzo mentre il lampo fermava il suo tempo,piangeva di gioia e di paura e le sue lacrime si univano agli umori che,dal sesso della sorella,si scioglivano sul suo viso.
La sorella che,finalmentelibera dalle angosce fobiche che la violenza subita le aveva lasciato dentro come una ferita aperta,poteva abbandonarsi senza freni al sogno di sempre.
Sin da bambina,anche se in modo inconscio,aveva desiderato il corpo di sua madre.
Quelle forme morbide e sinuose l'affascinavano e vedendosi cosi' piccola e piatta si immaginava dentro di lei per assumerne il ruolo e carpirne le sembianze.
Crescendo,quel desiderio infantile si e' trasformato in qualcosa di piu' spirituale e carnale al tempo stesso.
Carpe diem!Era quello l'attimo.
Stava baciando sua madre sulla bocca,le stava succhiando i capezzoli mentre suo fratello si accingeva a penetrarla e contemporaneamente,leccava la sua fica.
Anche il fratello sentiva gia' dentro di se',si sentiva gia' suo quando bambini la stringeva forte dandole calore e sicurezza.
Carpe diem!Era quello l'attimo.
La mamma colta col busto eretto,il seno procacemente offerto alle labbra della figlia e la vulva aperta per dare accesso al membro di suo figlio,nella magia del momento ha capito che tutto era gia' scritto e come in un sogno,vede una giovane madre che,dopo aver lavato il suo bambino,averlo asciugato e profumato,lo copriva di baci.
Non vi erano lembi di quella pelle vellutata che non venisse sfiorata dai suoi baci;il viso,il corpo,il culetto ed anche il piccolo sesso,che, eccitato dalle carezze,aveva le sue prime erezioni che quella mamma imboccava come un piccolo frutto e gia' leccava orgogliosamente.
Come chiamare quella primitiva,ancestrale manifestazione di affetto?Complesso di Edipo?Antropofagia?Incesto?O semplicemente amore?
L'incesto,cosi' duramente condannato dagli ipocriti benpensanti del nostro tempo,non e',storicamente stato praticato in tutte le culture?E non e' forse vero che la bibbia,a cominciare dai figli di Adamo ed Eva e' piena di episodi incestuosi vissuti senza alcun senso di peccato?
Mentre la figlia le accarezza i seni e le stuzzica il cavo orale con la lingua,Lucia,appoggiando le mani sulle cosce del figlio,inizia la discesa verso la realizzazione del sogno.
Il glande ha gia varcato l'accesso delle grandi labbra ed ha inizio una penetrazione lenta ma inesorabile.
Il membro,durissimo e vibrante del ragazzo,si fa' spazio nella cedevole vulva di sua madre e penetra,penetra a fondo,senza sosta alla ricerca dell'utero che l'ha generato.
Il ragazzo stringe con le sue,le mani della madre che pare essere precipitata in uno stato di trance.
Non respira e solo il cuore che pulsa come impazzito,segnala la sua vitalita'.
Poi,una repentina scossa del suo corpo ed un grido strozzato accompagnano il violento contatto del nerbo del ragazzo con l'utero di sua madre.
Meraviglioso!Mio figlio e' rientrato nel nido dal quale era dolorosamente caduto.
Ma ora,finalmente,col corpo forte e maturo e le possenti ali,puo' risalire il luogo che l'ha generato e custodito per tanto tempo e puo' versare il suo seme nel luogo che gli ha dato la vita.
Mentre era assorta in questi struggenti ricordi,il suo corpo ha cominciato la sua danza d'amore.
Col cazzo ben conficcato,la donna ha cominciato a roteare il bacino sentendo sempre piu' profondo il contatto col membro eccitato e coi gonfi testicoli che le accarezzavano il forellino anale.
Il figlio ansimava rumorosamente ed anche il suo respiro era oramai affannato.
Dopo diverse rotazioni alternate a monenti di sosta:
"Lo so' amore che vorresti venire,ma non farlo...ecco....mi fermo un'attimo....non venire amore....non ora..."
La mamma si abbassa e appoggiando le calde mammelle sul torace del figlio,tenendo ben saldo il cazzo nella fica,inizia un lungo bacio scambiandosi profonde esplorazioni con la lingua e travasansdosi reciprocamente la saliva.
La fica della sua bambina era vicino ai loro visi e la mamma,alternava baci sulla bocca del figlio a leccatine dentro la fica della ragazza che ansimava ad ogni pennellata.
Infine,tenendo la lingua nella bocca di Carlo,la donna ha cominciato un movimento alternato di dentro-fuori del'ariete che la riempiva ed ha iniziato lei a chiavare il figlio stando pero',ben attenta ad evitare di farlo esplodere.
La mamma era' gia venuta due volte,soffocando i gemiti per evitare di coinvolgere il figlio gia' piu' volte sull'orlo del piacere.
Improvvisamente con gesto felino e senza perdere il contatto col nerbo che la penetrava,la donna ha ribaltato la situazione ponendosi sotto al figlio e avviluppandolo con le gambe serrate sulle sue spalle.
In quella postura,il cazzo poteva penetrarla per tutta la sua lunghezza e riempirla in ogni piega della vogliosa e fradicia fica.
"Chiavami bambino mio....chiavami....chiava tua madre che..... da troppo tempo ti desidera...."
Il ragazzo,colto di sorpresa dal ribaltamento della postura ed infoiato dall'incitamente della madre,ha cominciato a cavalcarla come una bestia e con potenti affondi,scuoteva il corpo dell'amante con inusitata violenza:
"Tienni mamma....prendi...il mio cazzo...solo per te.....che bello..mamma..... che bello...ti chiavo......si......ti chiavo.......mamma....sto per venire...mamma......"
"Vieni...vieni....figlio mio.....sborrami dentro....riempimi la fica col tuo sperma....siiiiiiiiii....godo anch'io....sborra......Carlo....sborra......"
"Sbooooooorroooooo.......mamma.......sboooorrooooo...."
Urla sorde e violente hanno accompagnato il sublime momento in cui l'incesto d'amore si e' compiuto.
Carpe diem
Continua
1
voti
voti
valutazione
4
4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Una madre premurosa 6°episodioracconto sucessivo
Una madre premurosa 8° capitolo
Commenti dei lettori al racconto erotico