Il dopo laurea 10.
di
Checco752.
genere
etero
Stava arrivando l'ora di pranzo ed erano più giorni che con "il paziente da assistere di continuo" non andavo più a casa mia ed allora telefonai a mia madre dicendole che sarei venuto a pranzo ma con la mia segretaria. Mamma fu felicissima e alle tredici esatte arrivammo in casa e mia madre nel vedere la bellezza di Albertina rimase allibita: quando poi la presentai a mio padre lui ebbe quasi uno sturbo e, quando lei si girò verso me, lo vidi diventare rosso paonazzo e mi fece il gesto di essere rimasto incantato dalla sua bellezza che poi notai che anche il suo cazzo tentava di strappare la patta dei calzoni. Mentre stavamo a tavola per pranzare, mio padre fece cadere in terra il suo tovagliolo varie volte e vidi che recuperarlo era un'operazione lunga e faticosa perchè in effetti rimaneva incantato ad osservare le cosce lunghe e sode e Albertina contribuiva nell'accavallare le gambe spalancandole tanto da vedere la macchia di umori che aveva inzuppato gli slippini. Dopo pranzo prendemmo posto in salotto dove mamma ci servì il caffè e mio padre si sedette proprio difronte ad Albertina sempre squadrandola a fondo e lei mi sorrideva felice di avere interessato un anziano signore. Quando poi tornammo allo studio mi arrivò una telefonata della mamma che mi chiedeva di fare una ricetta per calmare mio padre improvvisamente diventato non più quieto ma focoso come anni addietro. Chiaro che si trombava la moglie ma intanto pensava ad Albertina. Parlai poi di ciò con Albertina e lei sorrise ma in seguito ne riparlammo che era il caso di rendere partecipi i miei con un fidanzamento da ufficializzare in maniera che era giustificato il non trovarci a pranzo tutti i giorni. Ufficializzammo tutto dopo pochi giorni e mio padre mi disse subito che con una moglie come Albertina, avrebbe potuto diventare nonno di bambini chissà quanto belli potevano essere. Gli sorrisi e gli dissi che se voleva rifarsi gli occhi avrei potuto fargli conoscere la cugina di Albertina, donna di facili costumi perciò se la sarebbe potuta scopare senza problemi e preamboli. Vidi che gli occhi scintillavano e così dissi ad Albertina di darmi il numero della cugina perchè avevo un paziente che aveva bisogno di rapporti senza legame alcuno.
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