Appendice a Una storia sbagliata e alla sua evoluzione

di
genere
tradimenti

Cosa potrei aggiungere oltre su questa storia, vi garantisco reale, non ci si crede quasi mai a chi le racconta, non potrei darvi torto ma voglio solo scrivere ciò che la mia mente mi lancia come flash davanti ai miei occhi sotto forma di ricordi facendomi ricadere in momenti di pura depressione.
Ancora di più quando mi ritrovo nel letto di notte che in silenzio mi tocco tra le gambe ricordando quasi le sensazioni di quel grosso uccello che mi sfondava, come in quei vecchi film erotici che vanno a tarda serata in tv.
Mi sento sempre più in colpa con C soprattutto quando facciamo l’amore e percepisco la differenza portandomi spesso a fingere, forse sarà solo suggestione la mia.
Che schifo poi ripensare ad aver mandato giù tutto quel viscido sperma, una volta a C gli mollai un ceffone sui testicoli solo per avermi schizzato quasi in un occhio, io corsa in bagno a ripulirmi con lui dolorante sul letto.
Non so se mai avrò il coraggio di confessarglielo, non voglio perderlo, lo amo troppo e mi sento troppo amata, mi coccolami fa sentire speciale e me lo voglio sposare.

V è una ragazza fenomenale caccia sensualità da tutti i pori, nei suoi occhi si legge una voglia latente di sesso, due labbra fatte per essere morse e per succhiare, due seni belli grossi e uniformi quasi a sembrar di gomma con due capezzolini tutti da succhiare, un gran culo da far girare il mondo intero.
Che gran figa calda e stretta che aveva, la prima volta me lo risucchiò dentro me lo sentivo stritolare, me la stavo sbattendo in quel bagno sul marmo del lavandino, lei piegata a novanta, che gran culo.
Quando la rividi nella mia stanza dei massaggi la riconobbi per quel tatuaggio sul culo, un pegaso, andai con calma me la dovevo cucinare per bene, finché si girò e glielo misi in bocca.
Non sapeva resistere al tocco sul clitoride e la feci nuovo mia, me la sono sbattuta per bene fino a venirle solco delle natiche, quel culo mi teneva ancora in tiro così l’ho bloccata ed ho forzato il buchetto, era strettissimo, non ho resistito glielo spinto piano piano tutto dentro, si lamentava, le stavo scopando quel culo meraviglioso, così stretto che non resistetti molto ancora.
Le riversai tutto ciò che mi rimaneva nelle palle con gli ultimi affondi.
di
scritto il
2020-11-02
3 . 7 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Una sera come altre
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.