Mariella
di
Juan Alberto
genere
incesti
Mariella a diciassette anni, è una bella ragazza, molto arrapata, da quando aveva nove che scoprì il piacere di toccarsi e d’allora non ha mai smesso.
Aveva una vita normale fino ai dodici, per delle ragioni che lei mai capì, sua madre se ne andò con un altro uomo, la sua vita fu stravolta.
Suo padre, un bravo uomo e socio proprietario di un’azienda a Benevento, dopo qualche mese incomincio a bere di brutto, i fine settimana si portava una o due casse di vino, incominciava venerdì sera, e non finiva finche non c’era più niente da bere, lunedì o martedì susseguenti.
Tante volte Mariella se ne andava a casa di zia Loredana, nello stesso quartiere, un paio di vicoli più lontani, poi tornavano a casa e zia s’incaricava di mettere un po’ d’ordine e in qualche modo far siche suo fratello la smettesse col vino e riuscivano a farlo tornare dal lavoro, con la consueta promessa di non ripetere più tale azione. Promessa che non era mai compiuta, dopo qualche settimana lui ricadeva nello stesso vizio.
Dopo tanto tempo, Mariella si era un po’ abituata e conviveva piuttosto tranquilla, sopportava questo suo martirio, a scuola il suo impegno era dei migliori, quindi riceveva i complimenti da zia, la quale aveva la rappresentanza a scuola. Mariella assisteva ad uno dei migliori collegi della regione, finanziato totalmente da suo padre, il quale guadagnava abbastanza come per sopperire a queste spese ed altre.
Tutte le sere, Mariella si portava il suo portatile al letto, primariamente per fare delle chats con dell’amiche, ma poi più tardi finiva collegata ai siti web porno, il suo tema preferito era l’incesto e l’interraziale.
Lei fin da piccola aveva avuto delle fantasie che coinvolgevano a suo padre, mai nessuno se ne era accorto, era il suo segreto più ben conservato, ne anche la sua migliore amica era a conoscenza di questa sua perversione, non aveva mai fatto niente che potesse far insospettire a nessuno.
Dopo che sua madre se ne andò, questa fantasia scomparii quasi per completo, adesso vedeva a suo padre con un certo dolore e pena, non era più quell’uomo affascinante e di successo, era un sovrano caduto, il suo regno malconcio e lei non sapeva come farlo tornare come prima, ma il suo sogno segreto era aiutare a suo padre in quel senso.
Un fine settimana, suo padre era alla terza bottiglia di vino, abbastanza ubriaco, lei era sulla sedia a sdraio nel terrazzo alle chats con delle amiche, lei sentii un colpo, si alzo di corsa e vide suo padre per terra, non era mai successo, lei preoccupata gli diede un’occhiata dalla testa ai piedi, per fortuna non ce aveva niente di roto, lui non aveva perso la conoscenza, ma non era in grado di reagire a quanto l’era accaduto.
Mariella con tutte le sue forze, riuscì a metterlo in piede e l’accompagnò in camera da letto, lo fece sdraiare, poi vedendo il suo pigiama sul cuscino, incominciò a spogliarlo, tolse il suo golfino e la sua camicia, e l’indosso la camicia del pigiama, poi tolse le sue scarpe e calzini, poi i jeans che sono usciti assieme alle mutande, per prima volta si trovo a guardare il cazzo di suo padre, moscio ma di misure considerevoli. È rimasta a guardare quel membro per qualche minuto, stringendo le sue cosce perversamente, in qualche modo rimise le mutande a suo padre ed anche i pantaloni del pigiama, poi se ne andò velocemente e molto turbata.
Nella sua stanza Mariella non si dava pace, vedeva quel cazzo, lei non aveva mai avuto rapporti sessuali, ma a forza di strapazzare la sua micetta lei aveva roto il suo imene in forma naturale, sapeva quanto erano sbagliati questi pensieri suoi, ma doveva sfogarsi, prese il suo laptop e cerco un sito web porno, subito scelse gli incesti, c’era un video con una ragazzina di scuola che cercava a suo padre, il quale era su un letto addormentato, la ragazzina apriva la sua cerniera e cominciava a segare suo genitore il quale ansimava ma non si svegliava, lei lo prendeva in bocca mentre si toglieva i vestiti fino a rimanere completamente nuda, accarezzava quel cazzo con le sue piccole tette, Mariella ansimava mentre guardava le perverse immagini e la sua mano accarezzava la sua gnocca sopra le sue mutandine, la ragazzina ormai tutta nuda saliva a cavallo sulle cosce di suo padre e cominciava a stuzzicare suo cazzo con le sue labbra piccole e gonfie, poi si è impalata su quel membro eretto, cominciando a scopare a suo padre che non ostante tutto, continuava a dormire. Il desiderio di scopare suo padre è tornato nella mente di Mariella, non sapeva come, ma aveva l’intenzione di far diventare realtà questo suo desiderio, con la sua micetta aperta, ha montato un cuscino e strofinato il suo pube fino a raggiungere un palpitante orgasmo.
L’indomani suo padre si era già alzato ed era in cucina a preparare la colazione per lui e per lei, sua figlia, lei in vestaglia andò a salutare e suo padre gli diede un bacio sulla fronte … ciao Mari … ciao pa’ … com’è che ti sei alzato così presto? … è una grata sorpresa rivederti così bello e … vuoi dire come mai non sono ubriaco pure questa mattina, eh? … non pa’, per dio! … ma è così bello tenerti tutto di un pezzo e a farmi delle coccole … lo so figlia, devo dire che ieri sera ho avuto forse una visione … ho visto a Gloria che tornava a casa … ma pa’, tu lo sai che la mamma se ne andata in America, no? … si lo so, ma ho come un presentimento che lei ritornerà, vedrai che prima o poi lei sarà con noi … se lo dici tu … ma pa’ non ti fare troppe illusioni che poi ti possono fare del male … lo so figlia, ma io amo tua madre, non posso pensare ad altro … forse e come dici tu e lei mai ritornerà, ma ieri sera lo ho sognata … l’ho vista vicina al letto che mi aiutava a spogliarmi … Mariella rabbrividì ma non disse niente …
Passarono delle settimane e Mario, il padre di Mariella, aveva mantenuto la promessa di non bere, ma proprio quel venerdì, arrivò a casa presto con le solite due casse di vino, e si mise a bere come al solito, Mariella torno quella sera un po’ più tarde e si trovò con suo padre già abbastanza sbronzo … oh! pa’ per dio! … un’altra volta? … ciao figlia … scusa tanto ma sto aspettando a Gloria … lo sai che lei tornerà da me … lo sai, no? … io aspetto rivederla ancora … oh! Pa’ ti fai male così … ti prego vattene al letto e non bere più … dai ti prego … non mi dire cosa devo o non devo fare … sei solo mia figlia … se ti da tanto fastidio perché non te ne vai pure tu … fai come tua mamma … lasciami … lasciami da solo …
Mariella con delle lacrime sul viso, se ne andò nella sua stanza, le faceva molto male vedere suo padre così, si sentiva impotente, senza forza per trascinare via da quel vizio a suo adorato genitore, e rimasta a singhiozzare sul suo letto … aveva un peso sul suo cuore … si alzò per andare a vedere cosa succedeva con suo padre … non c’era da nessuna parte … cosi andò a vederlo si s’era andato al letto … lo trovò sdraiato ma sveglio … lui si raddrizzò su un gomito en la guardò … balbetto delle parole che lei non capì … ma poi lui si alzò e camminando a passi incerti avanzò verso di lei … oh! Gloria cara … sapevo che saresti tornata … vieni cara … vieni che ti aspettavo … Mariella non voleva svegliarlo da quella bugia … non lo voleva ferire … e continuò a far finta di niente … suo padre la prese per le spalle e la spinse con dolcezza verso il letto … guarda cara … il nostro letto … lo sai che mi sei mancata … adesso suo padre aveva infilato una mano dentro la sua blusa e sopra il suo reggiseno.
Mariella non aveva paura, aveva tenerezza verso suo padre, lui nella sua ebbrezza la confondeva con sua moglie e lei non aveva nessuna voglia di risvegliarlo da quella nube che obliterava la sua ragione, anzi sentiva una eccitazione carnale, e la sua micetta incominciava a inumidirsi.
Vedi cara … t’ho aspettato tutto questo tempo … mi mancavano le tue labbra … sognavo sveglio coi tuoi baci e le tue carezze … adesso lui la stava facendo sdraiare sul letto, mentre la baciava sulle labbra, Mariella risposi a quel bacio e alle carezze di suo padre … lui aveva una mano tra le sue cosce e accarezzava sua passerina sul tessuto delle mutandine … oh! cara … non sai quanto t’amo … aveva le mutandine a meta delle cosce e suo padre infilava un dito nella sua micetta bagnata … emise un urlo piccolo … si cara, lo so quanto ti piace far la amore con tuo marito … lei gemeva eccitata … adesso lei si era impaurita perché sentiva il suo cazzo enorme sotto i calzoni, lui si apriva la cerniera … lei ora senza mutandine teneva la mano di suo padre a strofinare la sua fica … gemeva ma rimaneva sotto il peso di lui … lui senza curarsi molto li alzo le gambe e comincio a strofinare la capella del suo cazzo tra le sue piccole labbra … Mariella adesso era trascinata dalla sua propria fantasia e voleva sentire il cazzo del suo genitore dentro la sua fica … Mariella si mise una mano sulla bocca per affogare l’urlo causato dalla penetrazione di quel cazzo gigante … suo padre era dentro di lei … il dolore era immenso, ma era quel che lei voleva, il suo viso sfigurato dalla sofferenza comincio a tramutarsi poco a poco in godimento, la sua micetta era piena stracolma dalla carne pungente di suo padre … lei sentiva pulsare quella nerchia … la sentiva scivolare dentro di lei … quel movimento le procurava un po’ di dolore ma tanto di goduria pure … era affascinata a scopare suo padre … lui era un po’ turpe e molto ubbriaco … oh! Gloria … sei il mio grande amore … quanto t’amo … e continuava a chiavare a Mariella … lei muovendo i suoi fianchi, abbinava i movimenti di suo padre … felice di essere sotto di lui … con quella enorme minchia dentro la sua tenera micetta … scopata da suo caro papà … ad un certo punto Mario incomincio a scopare più veloce … suo corpo si irrigidisce e violentemente comincia a sborrare nella fichetta di Mariella … lei si strinse a lui allargando le gambe per ricevere tutto il seme di suo padre … strofinando suo pube, raggiungeva pure lei il suo orgasmo … dopo un po’ Mariella se ne accorse che suo papà dormiva sopra di lei, quindi lo fece rotolare sul letto e comincio a spogliarlo e a mettere il pigiama, è andata in bagno a prendere una piccola asciugamano e ha pulito il cazzo di Mario, accuratamente, poi si è chinata e con la sua lingua a percorso la sua lunghezza, mettendolo in bocca finalmente, si sentiva già donna … la donna di suo padre.
Il giorno dopo, Mario fischiava felice una vecchia canzone napoletana, aveva preparato il caffè ed era andato in pasticceria a prendere delle paste, Mariella era meravigliata … pure lei si sentiva appagata e felice … buondì pa’ … si vede una bella giornata, non è vero? … è così figlia mia … è e sarà senz’altro una bella giornata … Mariella contentissima non fece maggiori commenti, vedendo che suo padre non aveva i ricordi della serata prima.
Mariella non era pentita di niente, non aveva rimorsi, ma voleva giacere ancora con suo padre, per lei quella serata era stata bellissima, il suo primo uomo era suo papà, ed allora via la web fece portare del vino a casa sua, Mario comunque è stato senza bere più di una settimana, ma trovandosi col vino in casa, poi fine settimana, incomincio dopo pranzo a farsi un bicchierino portato diligentemente da Mariella, poi ne seguirono altri bicchierini e alla sera si trovava sbronzo fradicio. Mariella dalla cucina lo guardava per capire s’era abbastanza ubbriaco oppure lo faceva bere ancora un po’ … andò vicino a lui … Mario con gli occhi vetrosi, si girò ed aprendo le braccia … Gloria sei tu? … amore mio … ma perché non resti con me … Mariella si fece abbracciare e se ne andò con lui nella stanza da letto … lei si è lasciata nelle sue braccia … lui la stringeva forte e le sue mani percorrevano il corpo della figlia … Mariella lo stava spogliando, lui prendeva il suo viso e la baciava ardentemente sulle labbra, Mariella gemeva e aveva preso possesso di suo cazzo indurito, con suo padre sdraiato sul letto, lei si è chinata per fargli un pompino da pro, ha slinguato quella minchia e poi l’ha succhiata ingoiandola quasi fino a soffocare, sentiva i fortissimi pulsi di quel membro nel suo palato, la sua lingua assaggiava il sapore aspro del seme di suo padre, Mariella godeva di già, per lei essere al letto con suo papà era di per se una eccitazione, sua micetta fremente voleva essere penetrata una ed altra volta da quella nerchia paterna, è salita a cavallo sulle cosce di Mario e lo masturbava con le sue due manine, accarezzava i suoi coglioni strizzandoli di tanto in tanto, poi ha strofinato quel cazzo sul suo bottoncino, si è sentita rabbrividire … Mario invece con la sua testa annebbiata dall’alcol, continuava a balbettare il nome di Gloria e parole d’amore, tenendo nelle braccia a sua figlia Mariella, era intento a baciare le sue piccole tette stringendola a se, Mariella aveva alzato il suo bacino per impalarsi nella nerchia di suo padre, emettendo un grido di lussuria sentì sfondare nelle sue carni, centimetro a centimetro, tutta la lunghezza di Mario … ooohhh! Quant’è bello … Mario sentendo la fichetta stretta e calda che avvolgeva il suo cazzo, proferì lunghi gemiti di passione, stringendo a Mariella e scopandola con forza, adesso lei godeva la potenza delle chiavate, le mani di suo padre sulle sue chiappe che la forzavano a prendere la sua minchia fino in fondo, il suo clitoride sbatteva sui peli della pelvi paterna e la portavano su sempre più su, verso quel arcobaleno di sensazioni magiche che la facevano sussultare, strofinarsi sui peli pettorali del padre, di stringere le sue tette su quei muscoli, di mettere le sue labbra sulla bocca di suo genitore, toccare la sua lingua scambiando la saliva con suo papà, era tal mente perverso, ma tal mente eccitante che non avrebbe mai rinunciato ad essere posseduta dal uomo che l’ha procreata, è suo padre ma anche il suo amante.
Mariella posseduta da una forza ed energia carnale notevoli, saltellava sul cazzo di suo padre, era presa di una passione in crescendo, suo padre sbatteva i suoi colpi come forsennato, era all’apice del suo godimento, fremente schizzava la sua sborra dentro di Mariella una ed altra volta, la stringeva con passione … ooohhh! Gloria … amore mio … sono tuo … intanto a Mariella è bastato il primo schizzo per farla tremare e soffocando le sue grida veniva colpita da un orgasmo benedetto che la lasciava a mungere coi suoi muscoli vaginale la nerchia paterna, consumata la passione i due amanti s’addormentarono.
Mario sentì quel peso sul suo petto e vide con orrore sua figlia Mariella ancora abbracciata a lui, era di mattina presto, la fece rotolare sul letto, lei aprì gli occhi e cerco di coprire le sue tette e la sua micetta ancora gocciolante di sborra … Mario aveva le sue mani ai capelli … ma com’è successo … ero così ubbriaco? … ho violentato mia figlia … ma come sono vigliacco … oh! mio dio … cosa ho fatto? … Mariella, figlia ti ho fatto del male? … dai parla … eh! sì pa’ dobbiamo proprio parlare, ma aspetta che mi metto a posto, pure tu fai la doccia e poi ci sediamo a parlare di quel che è successo, Mariella raccogli i suoi panni e se ne andò nella sua stanza, mentre Mario non smetteva di torturarsi per quanto accaduto … oh! mio dio … ma poi sotto la doccia si rese conto di che Mariella non era affatto conturbata ne particolarmente oltraggiata ne offesa … c’era qualcosa che non quadrava, si è calmato e incuriosito al massimo.
Mariella aveva fatto un po’ di caffè e aveva servito una tazzina a suo padre, si erano seduti in cucina a tavola, lei incomincio a parlare, pa’ lo sai che tra qualche messe diventerò maggiorenne, lo sai vero? … Mario annui con la testa, sorseggiando suo caffè … eh! bene … mi fa male da morire che tu pensi ancora a la mia mamma … pensi a lei e ti fai male a bere … io sono sempre stata fiera di te … tu mi hai sempre protetto e mi ha dato di tutto … quando ti sei confuso e mi hai preso per mamma, io mi sono lasciata andare e ci ho provato piacere con te pa’ … mi hai fatto donna e io ho goduto con te pa’ … non sono pentita, anzi … è vero sei mio padre, ma sei anche un uomo … ed io sono una donna … te ne sei accorto? … mamma già non c’è … non devi più pensare a lei … ed io ti voglio aiutare pa’ … voglio stare accanto a te … Mariella singhiozzava e le sue lacrime scivolavano per le sue guance … io ti amo come uomo e come padre … Mario era in silenzio, non si aspettava questa dichiarazione così cruda, così verace e schietta, era d’un pezzo … dai figlia non piangere … credo di essere stato sciocco a pensare in tua madre … hai ragione tu … credo anche che questa situazione l’ho provocata io … tu sei soltanto stata travolta di una situazione malaticcia … ci dobbiamo rimboccare le maniche e uscire insieme da questo labirinto dove ci siamo cacciati … anche io vedo che ti sei fatta donna, una bella donna … Mariella sbozzo un sorriso … oh! pa’ non sai quanto piacere mi fa ascoltarti a dire tutte quelle cose … ma pa’ come la mettiamo … io ti voglio ancora come uomo … dicendo questo lei è andata a sedersi su una sua gamba, come da bambina … Mario la guardò intensamente nei suoi occhi chiari … lo sai quanto assomigli a tua mamma? … dai non parlare di lei … è vero … lei non ci sarà più … mettendo le mani sui fianchi di Mariella, la strinse e la baciò sulle labbra … ma quanto sei bella Mariella … lei capì che lui già non la confondeva … adesso era certo di baciare a sua figliola … lei era contenta e risposi a quel bacio tanto appassionato, un amore vietato, ma lo avevano capito entrambi che non ci sarebbe niente ad interporsi tra di loro e la loro felicità, erano due esseri umani, perché non godere dal quel che la vita ti mette vicino? …
Aveva una vita normale fino ai dodici, per delle ragioni che lei mai capì, sua madre se ne andò con un altro uomo, la sua vita fu stravolta.
Suo padre, un bravo uomo e socio proprietario di un’azienda a Benevento, dopo qualche mese incomincio a bere di brutto, i fine settimana si portava una o due casse di vino, incominciava venerdì sera, e non finiva finche non c’era più niente da bere, lunedì o martedì susseguenti.
Tante volte Mariella se ne andava a casa di zia Loredana, nello stesso quartiere, un paio di vicoli più lontani, poi tornavano a casa e zia s’incaricava di mettere un po’ d’ordine e in qualche modo far siche suo fratello la smettesse col vino e riuscivano a farlo tornare dal lavoro, con la consueta promessa di non ripetere più tale azione. Promessa che non era mai compiuta, dopo qualche settimana lui ricadeva nello stesso vizio.
Dopo tanto tempo, Mariella si era un po’ abituata e conviveva piuttosto tranquilla, sopportava questo suo martirio, a scuola il suo impegno era dei migliori, quindi riceveva i complimenti da zia, la quale aveva la rappresentanza a scuola. Mariella assisteva ad uno dei migliori collegi della regione, finanziato totalmente da suo padre, il quale guadagnava abbastanza come per sopperire a queste spese ed altre.
Tutte le sere, Mariella si portava il suo portatile al letto, primariamente per fare delle chats con dell’amiche, ma poi più tardi finiva collegata ai siti web porno, il suo tema preferito era l’incesto e l’interraziale.
Lei fin da piccola aveva avuto delle fantasie che coinvolgevano a suo padre, mai nessuno se ne era accorto, era il suo segreto più ben conservato, ne anche la sua migliore amica era a conoscenza di questa sua perversione, non aveva mai fatto niente che potesse far insospettire a nessuno.
Dopo che sua madre se ne andò, questa fantasia scomparii quasi per completo, adesso vedeva a suo padre con un certo dolore e pena, non era più quell’uomo affascinante e di successo, era un sovrano caduto, il suo regno malconcio e lei non sapeva come farlo tornare come prima, ma il suo sogno segreto era aiutare a suo padre in quel senso.
Un fine settimana, suo padre era alla terza bottiglia di vino, abbastanza ubriaco, lei era sulla sedia a sdraio nel terrazzo alle chats con delle amiche, lei sentii un colpo, si alzo di corsa e vide suo padre per terra, non era mai successo, lei preoccupata gli diede un’occhiata dalla testa ai piedi, per fortuna non ce aveva niente di roto, lui non aveva perso la conoscenza, ma non era in grado di reagire a quanto l’era accaduto.
Mariella con tutte le sue forze, riuscì a metterlo in piede e l’accompagnò in camera da letto, lo fece sdraiare, poi vedendo il suo pigiama sul cuscino, incominciò a spogliarlo, tolse il suo golfino e la sua camicia, e l’indosso la camicia del pigiama, poi tolse le sue scarpe e calzini, poi i jeans che sono usciti assieme alle mutande, per prima volta si trovo a guardare il cazzo di suo padre, moscio ma di misure considerevoli. È rimasta a guardare quel membro per qualche minuto, stringendo le sue cosce perversamente, in qualche modo rimise le mutande a suo padre ed anche i pantaloni del pigiama, poi se ne andò velocemente e molto turbata.
Nella sua stanza Mariella non si dava pace, vedeva quel cazzo, lei non aveva mai avuto rapporti sessuali, ma a forza di strapazzare la sua micetta lei aveva roto il suo imene in forma naturale, sapeva quanto erano sbagliati questi pensieri suoi, ma doveva sfogarsi, prese il suo laptop e cerco un sito web porno, subito scelse gli incesti, c’era un video con una ragazzina di scuola che cercava a suo padre, il quale era su un letto addormentato, la ragazzina apriva la sua cerniera e cominciava a segare suo genitore il quale ansimava ma non si svegliava, lei lo prendeva in bocca mentre si toglieva i vestiti fino a rimanere completamente nuda, accarezzava quel cazzo con le sue piccole tette, Mariella ansimava mentre guardava le perverse immagini e la sua mano accarezzava la sua gnocca sopra le sue mutandine, la ragazzina ormai tutta nuda saliva a cavallo sulle cosce di suo padre e cominciava a stuzzicare suo cazzo con le sue labbra piccole e gonfie, poi si è impalata su quel membro eretto, cominciando a scopare a suo padre che non ostante tutto, continuava a dormire. Il desiderio di scopare suo padre è tornato nella mente di Mariella, non sapeva come, ma aveva l’intenzione di far diventare realtà questo suo desiderio, con la sua micetta aperta, ha montato un cuscino e strofinato il suo pube fino a raggiungere un palpitante orgasmo.
L’indomani suo padre si era già alzato ed era in cucina a preparare la colazione per lui e per lei, sua figlia, lei in vestaglia andò a salutare e suo padre gli diede un bacio sulla fronte … ciao Mari … ciao pa’ … com’è che ti sei alzato così presto? … è una grata sorpresa rivederti così bello e … vuoi dire come mai non sono ubriaco pure questa mattina, eh? … non pa’, per dio! … ma è così bello tenerti tutto di un pezzo e a farmi delle coccole … lo so figlia, devo dire che ieri sera ho avuto forse una visione … ho visto a Gloria che tornava a casa … ma pa’, tu lo sai che la mamma se ne andata in America, no? … si lo so, ma ho come un presentimento che lei ritornerà, vedrai che prima o poi lei sarà con noi … se lo dici tu … ma pa’ non ti fare troppe illusioni che poi ti possono fare del male … lo so figlia, ma io amo tua madre, non posso pensare ad altro … forse e come dici tu e lei mai ritornerà, ma ieri sera lo ho sognata … l’ho vista vicina al letto che mi aiutava a spogliarmi … Mariella rabbrividì ma non disse niente …
Passarono delle settimane e Mario, il padre di Mariella, aveva mantenuto la promessa di non bere, ma proprio quel venerdì, arrivò a casa presto con le solite due casse di vino, e si mise a bere come al solito, Mariella torno quella sera un po’ più tarde e si trovò con suo padre già abbastanza sbronzo … oh! pa’ per dio! … un’altra volta? … ciao figlia … scusa tanto ma sto aspettando a Gloria … lo sai che lei tornerà da me … lo sai, no? … io aspetto rivederla ancora … oh! Pa’ ti fai male così … ti prego vattene al letto e non bere più … dai ti prego … non mi dire cosa devo o non devo fare … sei solo mia figlia … se ti da tanto fastidio perché non te ne vai pure tu … fai come tua mamma … lasciami … lasciami da solo …
Mariella con delle lacrime sul viso, se ne andò nella sua stanza, le faceva molto male vedere suo padre così, si sentiva impotente, senza forza per trascinare via da quel vizio a suo adorato genitore, e rimasta a singhiozzare sul suo letto … aveva un peso sul suo cuore … si alzò per andare a vedere cosa succedeva con suo padre … non c’era da nessuna parte … cosi andò a vederlo si s’era andato al letto … lo trovò sdraiato ma sveglio … lui si raddrizzò su un gomito en la guardò … balbetto delle parole che lei non capì … ma poi lui si alzò e camminando a passi incerti avanzò verso di lei … oh! Gloria cara … sapevo che saresti tornata … vieni cara … vieni che ti aspettavo … Mariella non voleva svegliarlo da quella bugia … non lo voleva ferire … e continuò a far finta di niente … suo padre la prese per le spalle e la spinse con dolcezza verso il letto … guarda cara … il nostro letto … lo sai che mi sei mancata … adesso suo padre aveva infilato una mano dentro la sua blusa e sopra il suo reggiseno.
Mariella non aveva paura, aveva tenerezza verso suo padre, lui nella sua ebbrezza la confondeva con sua moglie e lei non aveva nessuna voglia di risvegliarlo da quella nube che obliterava la sua ragione, anzi sentiva una eccitazione carnale, e la sua micetta incominciava a inumidirsi.
Vedi cara … t’ho aspettato tutto questo tempo … mi mancavano le tue labbra … sognavo sveglio coi tuoi baci e le tue carezze … adesso lui la stava facendo sdraiare sul letto, mentre la baciava sulle labbra, Mariella risposi a quel bacio e alle carezze di suo padre … lui aveva una mano tra le sue cosce e accarezzava sua passerina sul tessuto delle mutandine … oh! cara … non sai quanto t’amo … aveva le mutandine a meta delle cosce e suo padre infilava un dito nella sua micetta bagnata … emise un urlo piccolo … si cara, lo so quanto ti piace far la amore con tuo marito … lei gemeva eccitata … adesso lei si era impaurita perché sentiva il suo cazzo enorme sotto i calzoni, lui si apriva la cerniera … lei ora senza mutandine teneva la mano di suo padre a strofinare la sua fica … gemeva ma rimaneva sotto il peso di lui … lui senza curarsi molto li alzo le gambe e comincio a strofinare la capella del suo cazzo tra le sue piccole labbra … Mariella adesso era trascinata dalla sua propria fantasia e voleva sentire il cazzo del suo genitore dentro la sua fica … Mariella si mise una mano sulla bocca per affogare l’urlo causato dalla penetrazione di quel cazzo gigante … suo padre era dentro di lei … il dolore era immenso, ma era quel che lei voleva, il suo viso sfigurato dalla sofferenza comincio a tramutarsi poco a poco in godimento, la sua micetta era piena stracolma dalla carne pungente di suo padre … lei sentiva pulsare quella nerchia … la sentiva scivolare dentro di lei … quel movimento le procurava un po’ di dolore ma tanto di goduria pure … era affascinata a scopare suo padre … lui era un po’ turpe e molto ubbriaco … oh! Gloria … sei il mio grande amore … quanto t’amo … e continuava a chiavare a Mariella … lei muovendo i suoi fianchi, abbinava i movimenti di suo padre … felice di essere sotto di lui … con quella enorme minchia dentro la sua tenera micetta … scopata da suo caro papà … ad un certo punto Mario incomincio a scopare più veloce … suo corpo si irrigidisce e violentemente comincia a sborrare nella fichetta di Mariella … lei si strinse a lui allargando le gambe per ricevere tutto il seme di suo padre … strofinando suo pube, raggiungeva pure lei il suo orgasmo … dopo un po’ Mariella se ne accorse che suo papà dormiva sopra di lei, quindi lo fece rotolare sul letto e comincio a spogliarlo e a mettere il pigiama, è andata in bagno a prendere una piccola asciugamano e ha pulito il cazzo di Mario, accuratamente, poi si è chinata e con la sua lingua a percorso la sua lunghezza, mettendolo in bocca finalmente, si sentiva già donna … la donna di suo padre.
Il giorno dopo, Mario fischiava felice una vecchia canzone napoletana, aveva preparato il caffè ed era andato in pasticceria a prendere delle paste, Mariella era meravigliata … pure lei si sentiva appagata e felice … buondì pa’ … si vede una bella giornata, non è vero? … è così figlia mia … è e sarà senz’altro una bella giornata … Mariella contentissima non fece maggiori commenti, vedendo che suo padre non aveva i ricordi della serata prima.
Mariella non era pentita di niente, non aveva rimorsi, ma voleva giacere ancora con suo padre, per lei quella serata era stata bellissima, il suo primo uomo era suo papà, ed allora via la web fece portare del vino a casa sua, Mario comunque è stato senza bere più di una settimana, ma trovandosi col vino in casa, poi fine settimana, incomincio dopo pranzo a farsi un bicchierino portato diligentemente da Mariella, poi ne seguirono altri bicchierini e alla sera si trovava sbronzo fradicio. Mariella dalla cucina lo guardava per capire s’era abbastanza ubbriaco oppure lo faceva bere ancora un po’ … andò vicino a lui … Mario con gli occhi vetrosi, si girò ed aprendo le braccia … Gloria sei tu? … amore mio … ma perché non resti con me … Mariella si fece abbracciare e se ne andò con lui nella stanza da letto … lei si è lasciata nelle sue braccia … lui la stringeva forte e le sue mani percorrevano il corpo della figlia … Mariella lo stava spogliando, lui prendeva il suo viso e la baciava ardentemente sulle labbra, Mariella gemeva e aveva preso possesso di suo cazzo indurito, con suo padre sdraiato sul letto, lei si è chinata per fargli un pompino da pro, ha slinguato quella minchia e poi l’ha succhiata ingoiandola quasi fino a soffocare, sentiva i fortissimi pulsi di quel membro nel suo palato, la sua lingua assaggiava il sapore aspro del seme di suo padre, Mariella godeva di già, per lei essere al letto con suo papà era di per se una eccitazione, sua micetta fremente voleva essere penetrata una ed altra volta da quella nerchia paterna, è salita a cavallo sulle cosce di Mario e lo masturbava con le sue due manine, accarezzava i suoi coglioni strizzandoli di tanto in tanto, poi ha strofinato quel cazzo sul suo bottoncino, si è sentita rabbrividire … Mario invece con la sua testa annebbiata dall’alcol, continuava a balbettare il nome di Gloria e parole d’amore, tenendo nelle braccia a sua figlia Mariella, era intento a baciare le sue piccole tette stringendola a se, Mariella aveva alzato il suo bacino per impalarsi nella nerchia di suo padre, emettendo un grido di lussuria sentì sfondare nelle sue carni, centimetro a centimetro, tutta la lunghezza di Mario … ooohhh! Quant’è bello … Mario sentendo la fichetta stretta e calda che avvolgeva il suo cazzo, proferì lunghi gemiti di passione, stringendo a Mariella e scopandola con forza, adesso lei godeva la potenza delle chiavate, le mani di suo padre sulle sue chiappe che la forzavano a prendere la sua minchia fino in fondo, il suo clitoride sbatteva sui peli della pelvi paterna e la portavano su sempre più su, verso quel arcobaleno di sensazioni magiche che la facevano sussultare, strofinarsi sui peli pettorali del padre, di stringere le sue tette su quei muscoli, di mettere le sue labbra sulla bocca di suo genitore, toccare la sua lingua scambiando la saliva con suo papà, era tal mente perverso, ma tal mente eccitante che non avrebbe mai rinunciato ad essere posseduta dal uomo che l’ha procreata, è suo padre ma anche il suo amante.
Mariella posseduta da una forza ed energia carnale notevoli, saltellava sul cazzo di suo padre, era presa di una passione in crescendo, suo padre sbatteva i suoi colpi come forsennato, era all’apice del suo godimento, fremente schizzava la sua sborra dentro di Mariella una ed altra volta, la stringeva con passione … ooohhh! Gloria … amore mio … sono tuo … intanto a Mariella è bastato il primo schizzo per farla tremare e soffocando le sue grida veniva colpita da un orgasmo benedetto che la lasciava a mungere coi suoi muscoli vaginale la nerchia paterna, consumata la passione i due amanti s’addormentarono.
Mario sentì quel peso sul suo petto e vide con orrore sua figlia Mariella ancora abbracciata a lui, era di mattina presto, la fece rotolare sul letto, lei aprì gli occhi e cerco di coprire le sue tette e la sua micetta ancora gocciolante di sborra … Mario aveva le sue mani ai capelli … ma com’è successo … ero così ubbriaco? … ho violentato mia figlia … ma come sono vigliacco … oh! mio dio … cosa ho fatto? … Mariella, figlia ti ho fatto del male? … dai parla … eh! sì pa’ dobbiamo proprio parlare, ma aspetta che mi metto a posto, pure tu fai la doccia e poi ci sediamo a parlare di quel che è successo, Mariella raccogli i suoi panni e se ne andò nella sua stanza, mentre Mario non smetteva di torturarsi per quanto accaduto … oh! mio dio … ma poi sotto la doccia si rese conto di che Mariella non era affatto conturbata ne particolarmente oltraggiata ne offesa … c’era qualcosa che non quadrava, si è calmato e incuriosito al massimo.
Mariella aveva fatto un po’ di caffè e aveva servito una tazzina a suo padre, si erano seduti in cucina a tavola, lei incomincio a parlare, pa’ lo sai che tra qualche messe diventerò maggiorenne, lo sai vero? … Mario annui con la testa, sorseggiando suo caffè … eh! bene … mi fa male da morire che tu pensi ancora a la mia mamma … pensi a lei e ti fai male a bere … io sono sempre stata fiera di te … tu mi hai sempre protetto e mi ha dato di tutto … quando ti sei confuso e mi hai preso per mamma, io mi sono lasciata andare e ci ho provato piacere con te pa’ … mi hai fatto donna e io ho goduto con te pa’ … non sono pentita, anzi … è vero sei mio padre, ma sei anche un uomo … ed io sono una donna … te ne sei accorto? … mamma già non c’è … non devi più pensare a lei … ed io ti voglio aiutare pa’ … voglio stare accanto a te … Mariella singhiozzava e le sue lacrime scivolavano per le sue guance … io ti amo come uomo e come padre … Mario era in silenzio, non si aspettava questa dichiarazione così cruda, così verace e schietta, era d’un pezzo … dai figlia non piangere … credo di essere stato sciocco a pensare in tua madre … hai ragione tu … credo anche che questa situazione l’ho provocata io … tu sei soltanto stata travolta di una situazione malaticcia … ci dobbiamo rimboccare le maniche e uscire insieme da questo labirinto dove ci siamo cacciati … anche io vedo che ti sei fatta donna, una bella donna … Mariella sbozzo un sorriso … oh! pa’ non sai quanto piacere mi fa ascoltarti a dire tutte quelle cose … ma pa’ come la mettiamo … io ti voglio ancora come uomo … dicendo questo lei è andata a sedersi su una sua gamba, come da bambina … Mario la guardò intensamente nei suoi occhi chiari … lo sai quanto assomigli a tua mamma? … dai non parlare di lei … è vero … lei non ci sarà più … mettendo le mani sui fianchi di Mariella, la strinse e la baciò sulle labbra … ma quanto sei bella Mariella … lei capì che lui già non la confondeva … adesso era certo di baciare a sua figliola … lei era contenta e risposi a quel bacio tanto appassionato, un amore vietato, ma lo avevano capito entrambi che non ci sarebbe niente ad interporsi tra di loro e la loro felicità, erano due esseri umani, perché non godere dal quel che la vita ti mette vicino? …
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