Tocco magico
di
Rouge
genere
etero
Avevo compiuto 40 anni da poco e stavo attraversando un periodo difficile per il divorzio da mio marito che era scappato con una più giovane. Una mia amica pensò di regalarmi una seduta con il suo massaggiatore, dicendomi "Tina sei una bella donna, devi solo imparare a rilassarti. Chiamalo: fa miracoli!".
Era passata una settimana e decisi di chiamarlo, alla fine una coccola non poteva di certo farmi del male e poi aveva ragione Viviana, dovevo imparare a lasciarmi andare e così chiamai Carlo il massaggiatore. Mi disse che se non avevo problemi con orari strani, sarebbe riuscito a venire da me quella sera stessa alle 9. Per me andava benissimo.
Si presentò puntuale e wow! non me lo aspettavo che fosse un bel uomo. La cosa mi fece arrossire come una ragazzina e sperando che non se ne accorgesse mi spostai per farlo entrare
"Piacere sono Tina, mi ha dato il tuo numero Viviana mi ha detto che fai miracoli"
"Piacere sono Carlo – ridendo leggermente – beh... ce la metto tutta a far rilassare le persone"
"Bene, perchè ho le spalle completamente andate!"
Lui mi guardò con uno sguardo strano ma si limitò a sorridermi e a chiedermi "fa male anche da qualche altra parte?"
"mmmh forse le caviglie visto che sto tanto in piedi" risposi pensierosa
Mi studiò per un po' divertito poi mi disse "Ok posso mettere il lettino qui in salotto?"
"Si fa pure"
"Intanto se vuoi puoi toglierti tutto e coprirti con questo asciugamano"
Presi l'asciugamano e andai in bagno a spogliarmi. Mi sentivo un po' agitata perchè negli ultimi vent'anni l'unico che mi aveva vista completamente nuda era stato mio marito. Non pensavo di essere una brutta donna ma il pensiero mi intimoriva ed intrigava allo stesso tempo. In barba alle paure uscii e mi avvicinai al lettino mentre lui stava tirando fuori delle boccette dalla borsa.
Mi guardò con uno sguardo caldo e indicando il lettino disse
"mettiti comoda tra poco sono da te, coricati a pancia in giù sul lettino e l'asciugamano sopra in modo da non prendere troppo freddo".
Mi coricai e feci come disse, mettendo il viso sulle mani girata nella sua direzione, lo guardavo con pazienza.
"Che lavoro fai? visto che prima mi hai detto che ti fanno male le caviglie"
"Faccio la oss e stare tanto in piedi, alla lunga, si stancano"
Lo guardavo mentre si ungeva le mani, sfregandole come per scaldarle. Era alto poco più di me, moro, occhi scuri, fisico muscoloso ma asciutto e aveva una fossetta alla buzz lightyear che era uno spettacolo.
Mise una canzone jazz rilassante nel lettore e dopo avermi detto di chiudere gli occhi mi appoggiò le sue mani calde sulle caviglie massaggiando con la giusta forza che all'istante placò le mie ansie. Massaggiò a lungo i miei piedi prima di salire verso i polpacci. Con movimenti circolari che andavano dall'interno coscia all'esterno saliva sempre più su. Le sue dita sfiorarono spesso il mio sesso facendo salire all'improvviso la temperatura, ma poi si staccò e passò a massaggiarmi la schiena. Le sue mani calde mi stavano realmente aiutando a sciogliere le tensioni. Da troppo tempo nessuno mi toccava così. Sentivo come se ogni cellula del mio corpo assopito si fosse risvegliato improvvisamente per mettersi sull'attenti. Cavoli! Se continuava così mi sarei liquefatta su questo lettino!
Dopo aver dato attenzione a ogni centimetro della mia schiena si fermò e avvicinandosi al mio orecchio mi chiese sottovoce "Tina girati che passiamo alla parte davanti"
Mi girai mettendomi come voleva lui con l'asciugamano che mi copriva appena e chiusi gli occhi per non perdere quella tranquillità. Carlo mi venne dietro la testa, abbassò l'asciugamano in modo da avere tutto il mio busto libero da ostacoli per i suoi movimenti. Appoggiò le sue mani sul mio costato e lentamente scese fino al mio ventre, per poi risalire dall'esterno prendendo i miei seni e strizzandoli leggermente. Il freschino della stanza, mescolato con la musica e alle luci soffuse e questi movimenti lenti, unti e fortemente sensuali avevano aiutato i miei capezzoli a svettare senza vergogna alti bramosi di attenzioni. Lui, ogni volta che compiva quel percorso sulla mia pelle si avvicinava sempre più vicino finchè non li accarezzò e li strizzò leggermente. I suoi polpastrelli scivolano aiutati dal olio per massaggi. Mi scappò un sospiro di piacere, prima che potessi fermarmi.
Non so che faccia fece lui ma non disse nulla, si staccò da me, senza ricoprirmi le tette e si spostò alle mie caviglie. Ricominciò il massaggio che mi aveva fatto quando ero a pancia in giù ma adesso salendo, iniziava ad aumentare la tensione. Ero praticamente nuda, con i capezzoli così dritti che se qualcuno avesse avuto dubbi sulla mia eccitazione, si sarebbero dissipati all'istante. Le sue dita sfioravano il mio sesso, fino a che non sentii una pressione e un suo dito entrò in me velocemente e sicuro rimanendo fermo. Ero senza parole. Si avvicinò a me e mi sussurrò con voce roca "posso?"
"Si". Non ragionavo più, ma dopo anni passati a fare l'amore in modo meccanico e ripetitivo, senza considerare l'umiliazione di essere rimpiazzata da una ragazzina, questa opportunità di certo non me la facevo scappare! Me lo meritavo!
Il dito prese ad riempirmi e svuotarmi pigramente mentre baciava e mordicchiava i capezzoli. Allargai leggermente le gambe e si mise nel mezzo, aprii gli occhi e dopo avermi sorriso come un ragazzino, prese a leccarmela mentre con le dita mi masturabava con abilità.
"Tina sei così dolce, il tuo sapore è miele..."
Sentire queste cose facevano accrescere la voglia che avevo di farmi scopare come una troia su questo lettino. Carlo aveva risvegliato la mia parte primordiale. Mi fece scendere aiutandomi a girare in modo da appoggiare il busto sul lettino. Si mise il profilattico e mi penetrò tutto in una volta. Con una mano raggiunse il mio sesso e cominciò a fregarlo come una furia, prendendomi con un ritmo sempre più forte. Mi scopava senza pietà. Io non ero mai stata così sopraffatta da tanto piacere. Avevo la mente completamente annebbiata da questa sensazione così nuova. Venni su di lui sbrodolandolo con i miei umori. La sua mano si spostò dal mio boschetto al mio culo cominciò a penetrarlo con il dito mentre il suo cazzo mi faceva godere come una matta.
Venimmo insieme accasciandoci sul lettino affannati e soddisfatti.
"Caro Carlo, tu sì che sai come rilassare le tue clienti!".
Era passata una settimana e decisi di chiamarlo, alla fine una coccola non poteva di certo farmi del male e poi aveva ragione Viviana, dovevo imparare a lasciarmi andare e così chiamai Carlo il massaggiatore. Mi disse che se non avevo problemi con orari strani, sarebbe riuscito a venire da me quella sera stessa alle 9. Per me andava benissimo.
Si presentò puntuale e wow! non me lo aspettavo che fosse un bel uomo. La cosa mi fece arrossire come una ragazzina e sperando che non se ne accorgesse mi spostai per farlo entrare
"Piacere sono Tina, mi ha dato il tuo numero Viviana mi ha detto che fai miracoli"
"Piacere sono Carlo – ridendo leggermente – beh... ce la metto tutta a far rilassare le persone"
"Bene, perchè ho le spalle completamente andate!"
Lui mi guardò con uno sguardo strano ma si limitò a sorridermi e a chiedermi "fa male anche da qualche altra parte?"
"mmmh forse le caviglie visto che sto tanto in piedi" risposi pensierosa
Mi studiò per un po' divertito poi mi disse "Ok posso mettere il lettino qui in salotto?"
"Si fa pure"
"Intanto se vuoi puoi toglierti tutto e coprirti con questo asciugamano"
Presi l'asciugamano e andai in bagno a spogliarmi. Mi sentivo un po' agitata perchè negli ultimi vent'anni l'unico che mi aveva vista completamente nuda era stato mio marito. Non pensavo di essere una brutta donna ma il pensiero mi intimoriva ed intrigava allo stesso tempo. In barba alle paure uscii e mi avvicinai al lettino mentre lui stava tirando fuori delle boccette dalla borsa.
Mi guardò con uno sguardo caldo e indicando il lettino disse
"mettiti comoda tra poco sono da te, coricati a pancia in giù sul lettino e l'asciugamano sopra in modo da non prendere troppo freddo".
Mi coricai e feci come disse, mettendo il viso sulle mani girata nella sua direzione, lo guardavo con pazienza.
"Che lavoro fai? visto che prima mi hai detto che ti fanno male le caviglie"
"Faccio la oss e stare tanto in piedi, alla lunga, si stancano"
Lo guardavo mentre si ungeva le mani, sfregandole come per scaldarle. Era alto poco più di me, moro, occhi scuri, fisico muscoloso ma asciutto e aveva una fossetta alla buzz lightyear che era uno spettacolo.
Mise una canzone jazz rilassante nel lettore e dopo avermi detto di chiudere gli occhi mi appoggiò le sue mani calde sulle caviglie massaggiando con la giusta forza che all'istante placò le mie ansie. Massaggiò a lungo i miei piedi prima di salire verso i polpacci. Con movimenti circolari che andavano dall'interno coscia all'esterno saliva sempre più su. Le sue dita sfiorarono spesso il mio sesso facendo salire all'improvviso la temperatura, ma poi si staccò e passò a massaggiarmi la schiena. Le sue mani calde mi stavano realmente aiutando a sciogliere le tensioni. Da troppo tempo nessuno mi toccava così. Sentivo come se ogni cellula del mio corpo assopito si fosse risvegliato improvvisamente per mettersi sull'attenti. Cavoli! Se continuava così mi sarei liquefatta su questo lettino!
Dopo aver dato attenzione a ogni centimetro della mia schiena si fermò e avvicinandosi al mio orecchio mi chiese sottovoce "Tina girati che passiamo alla parte davanti"
Mi girai mettendomi come voleva lui con l'asciugamano che mi copriva appena e chiusi gli occhi per non perdere quella tranquillità. Carlo mi venne dietro la testa, abbassò l'asciugamano in modo da avere tutto il mio busto libero da ostacoli per i suoi movimenti. Appoggiò le sue mani sul mio costato e lentamente scese fino al mio ventre, per poi risalire dall'esterno prendendo i miei seni e strizzandoli leggermente. Il freschino della stanza, mescolato con la musica e alle luci soffuse e questi movimenti lenti, unti e fortemente sensuali avevano aiutato i miei capezzoli a svettare senza vergogna alti bramosi di attenzioni. Lui, ogni volta che compiva quel percorso sulla mia pelle si avvicinava sempre più vicino finchè non li accarezzò e li strizzò leggermente. I suoi polpastrelli scivolano aiutati dal olio per massaggi. Mi scappò un sospiro di piacere, prima che potessi fermarmi.
Non so che faccia fece lui ma non disse nulla, si staccò da me, senza ricoprirmi le tette e si spostò alle mie caviglie. Ricominciò il massaggio che mi aveva fatto quando ero a pancia in giù ma adesso salendo, iniziava ad aumentare la tensione. Ero praticamente nuda, con i capezzoli così dritti che se qualcuno avesse avuto dubbi sulla mia eccitazione, si sarebbero dissipati all'istante. Le sue dita sfioravano il mio sesso, fino a che non sentii una pressione e un suo dito entrò in me velocemente e sicuro rimanendo fermo. Ero senza parole. Si avvicinò a me e mi sussurrò con voce roca "posso?"
"Si". Non ragionavo più, ma dopo anni passati a fare l'amore in modo meccanico e ripetitivo, senza considerare l'umiliazione di essere rimpiazzata da una ragazzina, questa opportunità di certo non me la facevo scappare! Me lo meritavo!
Il dito prese ad riempirmi e svuotarmi pigramente mentre baciava e mordicchiava i capezzoli. Allargai leggermente le gambe e si mise nel mezzo, aprii gli occhi e dopo avermi sorriso come un ragazzino, prese a leccarmela mentre con le dita mi masturabava con abilità.
"Tina sei così dolce, il tuo sapore è miele..."
Sentire queste cose facevano accrescere la voglia che avevo di farmi scopare come una troia su questo lettino. Carlo aveva risvegliato la mia parte primordiale. Mi fece scendere aiutandomi a girare in modo da appoggiare il busto sul lettino. Si mise il profilattico e mi penetrò tutto in una volta. Con una mano raggiunse il mio sesso e cominciò a fregarlo come una furia, prendendomi con un ritmo sempre più forte. Mi scopava senza pietà. Io non ero mai stata così sopraffatta da tanto piacere. Avevo la mente completamente annebbiata da questa sensazione così nuova. Venni su di lui sbrodolandolo con i miei umori. La sua mano si spostò dal mio boschetto al mio culo cominciò a penetrarlo con il dito mentre il suo cazzo mi faceva godere come una matta.
Venimmo insieme accasciandoci sul lettino affannati e soddisfatti.
"Caro Carlo, tu sì che sai come rilassare le tue clienti!".
1
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Occhi... negli occhiracconto sucessivo
Occhi... negli occhi 2
Commenti dei lettori al racconto erotico