Occhi... negli occhi 2
di
Rouge
genere
voyeur
Non so se vi ricordate di noi, in effetti è passato molto tempo dall'ultima volta che ne ho scritto.
Siamo Pamela e Mattia due coinquilini di Pavia che condividiamo anche lo stesso corso di studio. Lui moro magro alto e nerd, io magra bassina con tettine piccole.
Dopo quella volta che ci eravamo masturbati guardandoci in bagno non avevamo più fatto nulla insieme che potesse mettere in imbarazzo la nostra convivenza. Io per un po' mi ero frequentata con uno che era di una noia mortale anche se bellissimo da vedere, mentre lui continuava a giocare chiuso nella sua camera. Condividevamo Netflix e la cucina, ma nient'altro. Insomma, siamo andati avanti con le nostre vite archiviando quello che era successo come un piccolo momento di abbandono delle nostre menti.
Un giorno come un altro, una nostra compagna di corso mi ferma per il corridoio dell'Uni e mi dice che il sabato seguente avrebbero fatto un festone alcolico in un caseggiato poco distante da casa nostra e che era necessario mascherarsi in tema videogame. Le feste all'Uni non costavano un niente rispetto a delle serate in discoteca e il più delle volte ti divertivi molto di più, così con alcune amiche decidemmo di andarci. Portai a casa il volantino e lo feci vedere a Mattia.
"Ciao Tia, hai visto che Francesca sta organizzando una festa in tema videogioco?"
"Si me ne ha parlato Luca ma sinceramente non me ne frega un cazzo di andare ad un Comicon in versione sfigata." mi rispose il solito guastafeste. Probabilmente se ne sarebbe stato chiuso in camera sua o di Luca a giocare a qualche gioco di ruolo come al solito.
"Tu ci vai?" mi chiese.
"Si, io Fede e Caro abbiamo deciso di andarci, magari ci divertiamo"
Dopo un attimo di riflessione mi disse: "Da cosa ti vesti?"
Mi misi a ridere e gli risposi: "aahahahah la curiosità da gamer esce? bah avevamo deciso da vestirci come le principesse di Zelda, io da Mipha, Caro da Zelda e Fede da Urbosa"
"ok" prese il volantino e se ne tornò in camera.
Sabato sera arrivò velocemente e salutando Mattia misi la faccia dentro camera sua dopo aver bussato
"Ciao vado a da Caro a prepararmi, alla fine venite alla festa voi?"
"Si ci veniamo, Roberto ha gli ormoni in subbuglio e ci ha detto che dobbiamo a vedere cosa offrono i mondi di Nintendo Xbox e Play nella realtà"
"ahahaha il suo sogno erotico, comunque con tutto l'alcol che scorrerà andrà a finire a trovare coppiette ad ogni angolo a fare cose. Magari stasera con il beneficio della maschera riuscirà a farsi qualcuna. Beh ci vediamo dopo"
Era da un'ora circa che eravamo arrivate e la festa andava a gonfie vele, la musica era bella e avevano messo su una specie di openbar, con quelli che avevano organizzato la festa ad occuparsi dei coctail. Ci saranno state più di 70 persone. C'era gente ovunque che ballava e chiacchierava già alticci. Alcuni fumavano delle canne, altri avevano cominciato ad imboscarsi. Era tutto molto allegro.
Io Caro e Fede ballavamo cercando di adocchiare qualcuno di interessante. Federica ad un certo punto si allontanò con un suo amico per andare a bere e Caro di fianco a me limonava con uno con cui stava ballando. Decisi di andare fuori a prendere un po' d'aria. Mi appoggiai al muro della parte dietro del caseggiato e accesi una canna. Stavo guardando in giro, quando sento dei rumori che venivano da vicino, mi avvicinai piano e sbirciai tra gli arbusti e... cazzo! c'era Mattia vestito con un completo Bianco e una camicia Bordeaux, aveva i pantaloni calati ed era appoggiato ad un albero. Inginocchiata davanti a lui c'era una ragazza di un anno meno di noi che conoscevo appena vestita da Principessa Peach che glielo stava succhiando, lavorandogli per bene la cappella con la lingua. La mano di lui era appoggiata sulla sua parrucca bionda e la aiutava nei movimenti. La guardava e si strizzava il labbro inferiore tra i denti. Accidenti, non me lo aspettavo da uno che avevo sempre considerato un tantinello sfigato e senza nessun tipo di coinvolgimento con ragazze. Io come una cazzo di stolker li stavo guardando da dietro un'albero fumandomi una canna. Pazzesco.
Dovevo aver fatto qualche rumore perchè vidi lui che alzò la testa di scatto e mi beccò in pieno a guardarli, mentre la ragazza continuava il suo lavoro tra mugugni e versi umidicci della bocca, dandomi la schiena.
Mi fissò un momento come per mettermi a fuoco e dopo avermi riconosciuta mi fece un ghigno strano e riprese a muovere la testa di lei più velocemente avanti e indietro. Io ero eccitatissima da quella scena e sentivo che mi stavo bagnando a vederlo così sfacciato nel farsi guardare. All'improvviso chiuse appena gli occhi poi sempre guardandomi capii che stava venendo nella bocca della ragazza. Dio che esperienza. Lei, si pulì la bocca con il polso e rialzandosi gli chiese se gli era piaciuto e lui guardando me disse si che aveva goduto molto.
Era il momento di andarsene e lasciarli soli così tornai dentro a ballare un po' con le altre finchè alle due decidemmo di tornare a casa. Eravamo stanche e ci eravamo divertite, era stata una bella serata.
Rientrai in casa cercando di fare meno rumore possibile e mi diressi in cucina per bere un po' di acqua fresca nella penombra dei lampioni in strada che davano luce tenue alla nostra cucina. Mi tolsi la parrucca fucsia e la appoggiai sul tavolo.
"Ti è piaciuta la festa?" mi chiese Mattia facendomi prendere uno spavento. Era profumato e aveva i capelli umidi come se si fosse fatto una doccia da poco.
"Cazzo... sei silenzioso da morire! Si mi sono divertita e ho visto che anche tu ti sei divertito parecchio! a proposito da cosa eri vestito?"
"Da Kiryu Kazuma" (come se con questa risposta avessi capito qualcosa)
Mi fissava mentre bevevo. Mi sentivo leggermente a disagio ma inspiegabilmente anche eccitata. Non avevo mai preso in considerazione Mattia come uomo. Lo avevo sempre visto più come un amico/fratello che altro. Ma quello che gli avevo visto fare mi aveva intrigata inaspettatamente.
"Ti è piaciuto lo spettacolo?"
"Quale spettacolo?" gli chiesi
"Quello che hai guardato come una maniaca da dietro l'albero, fumando quello schifo" lasciandomi a bocca aperta. Cristo santo, ma c'era davvero bisogno di essere così brutali?
"Ehmm... non volevo guardare... ehmm..." e ora?
"Beh ma l'hai fatto"
"ooookay mi scuso. Non volevo interrompere te e Peach. Comunque sei venuto quindi tutto bene no?" facenso un sorrisino sarcastico nella sua direzione.
Mi stava guardando. I suoi occhi nella penombra luccicavano e aveva il sopracciglio alzato.
"no, non va tutto bene. Tu hai guardato e adesso devi ricambiare il favore." facendo un piccolo ghigno.
"Cosa vuoi dire?"
"Che adesso ti togli le mutandine, ti alzi la maglietta fino a farmi vedere le tette e divarichi bene le gambe mentre ti tocchi per me." ma e tutte ste palle da dove le aveva fatte uscire sto ragazzo? mai una volta si era rivolto così a me. Dio era eccitante da morire.
"E lo dovrei fare davanti a te?" dissi io incuriosita da quella situazione
"Mmmh si pamela. Io voglio guardarti venire come hai fatto tu con me"
Rimasi in silenzio un pochino, lo guardai ancora vedendo il divertimento e la sfida nei suoi occhi, così decisi di muovermi. Non capivo se mi stava mettendo alla prova o se era curioso anche lui di vedere se l'avrei fatto. Alzai leggermente la gonnellina e abbassai le mutandine fino alle caviglie, le tolsi lasciandole sulla sedia, mi appoggiai al bordo del tavolo e ci salii sopra. Era un po' freddo a contatto con la mia pelle calda. Mi alzai piano la meglietta, e mi arrivo un mugugno di apprezzamento quando Tia scoprì che non indossavo il reggiseno. Abbassai la mano sfiorandomi un capezzolo e rialzando lo sguardo sul ragazzo davanti. Mi infilai un dito dentro. Ero bagnata e le mie labbra bagnate mi aiutarono a scivolare dentro senza difficoltà. Feci avanti e indietro qualche volta e poi uscii e con il dito umido mi toccai il clitoride giocandoci lentamente. Mi accarezzavo anche le grandi labbra e mi uscivano dei piccoli lamenti dalla bocca socchiusa. Con l'altra mano andavo a toccarmi una tetta strizzandola un po' tra l'indice e il medio, giocando con il mio capezzolino.
Tia si era avvicinato molto, era ad un palmo da me e non toglieva gli occhi dalla mia figa umica e luccicante.
Improvvisamente mi prese per una spalla e mi fece segno di scendere dal tavolo, mi fece girare dandogli le spalle. Mi girai per vedere cosa aveva un mente di fare e mi infilò due dita in bocca. Gliele succhiai lentamente lubrificandolo bene e giocando con le sue dita e la mia lingua. Mi sussurrò all'orecchio "apri le gambe e toccati il clitoride" non me lo feci ripetere e cominciai a stuzzicarmi come lui voleva, mentre mi pompava la bocca con le dita. Mentre mi toccavo arretrai fino a strusciare con il mio culo sul suo ventre sentendo che l'aveva duro nei pantaloncini della tuta. Dio che voglia che mi faceva venire. Tutti quegli ordini e la mia voglia di assecondarlo mi facevano bagnare come una troietta in calore.
"Pami sei stata molto curiosa alla festa, ma io non ti avevo dato il permesso di osservarci come una guardona. Non puoi fare come vuoi"
Dio mi stavo venendo sulle mani e lui a parte avermi infilato due dita in bocca non mi aveva neppure baciata. Mi stava facendo sentire sporca e mi piaceva. Volevo vedere dove sarebbe arrivato.
"E cosa vuoi fare?"
"Piegati sul tavolo e apri le gambe."
feci come mi disse lui. Le mie tettine toccavano il tavolo freddo e i miei capezzoli fregavano contro la superficie ruvida facendomi irrigidire di piacere. Appoggiandosi sul mio culo si avvicinò e mi disse di fare silenzio. Mi sculacciò forte, una due e tre volte. Ero scioccata e senza parole. Nessuno mi aveva mai sculacciata in questo modo deciso. Avevo la figa in fiamme e la faccia rossa come un pomodoro. Le gambe tremavano e mi stavo trasformando in cera liquida.
"Pamela voglio scoparti ora."
Io ero eccitata e non desideravo altro, non potevo parlare ma inarcai la schiena in modo da esporgli tutto di me, facendogli capire che a questo punto mi stava bene.
Mi accarezzò le natiche calde e la sua mano fresca si infilò in me. Aveva le dita ancora bagnate dalla mia saliva e io mi stavo sbrodolando di umori, come non ero mai stata.
"Sei bagnata come una porca Pamela."
Si abbassò i pantaloni e mi lo infilò dentro in un solo colpo.
"ohhhh..." stavo delirando dal piacere
Lo tirò fuori lentamente e giocò nel mio buchetto facendo entrare e uscire solo la cappella infinite volte mentre mi teneva ferma con una mano sulla schiena. non potevo muovermi e la frizione dei capezzoli sul tavolo aumentavano il piacere. Ero frustata e volevo di più che solo la sua cappella. Mi stava facendo impazzire.
"Cazzo come sei bagnata..." detto questo cominciò a pompare in modo implacabile la mia figa cavalcandomi come una bestia perdendo ogni freno. Io avevo gli occhi chiusi e la bocca aperta e il piacere era alle stelle... sentivo che i miei muscoli interni cominciavano a irridirsi per l'arrivo dell'orgasmo. Mattia mi prese per i capelli e facendomi sollevare la schiena prese a mordermi il collo abbastanza forte da farmi sentire selvaggia e farmi arrivare il suo cazzo ancora più in profondità. A quel punto esplosi e gli venni sul cazzo con la forza di un uragano. Gli strinsi il cazzo in una morsa finchè non uscì e venne sul culo.
Lentamente sciolse la presa dai miei capelli e ansimando come due animali ci ricomponemmo. Mi girai e dopo averci fissati per un momento mi disse:
"La prossima volta chiedimi il permesso Pamela"
Col cazzo! pensai io, se questa è la vendetta.
Siamo Pamela e Mattia due coinquilini di Pavia che condividiamo anche lo stesso corso di studio. Lui moro magro alto e nerd, io magra bassina con tettine piccole.
Dopo quella volta che ci eravamo masturbati guardandoci in bagno non avevamo più fatto nulla insieme che potesse mettere in imbarazzo la nostra convivenza. Io per un po' mi ero frequentata con uno che era di una noia mortale anche se bellissimo da vedere, mentre lui continuava a giocare chiuso nella sua camera. Condividevamo Netflix e la cucina, ma nient'altro. Insomma, siamo andati avanti con le nostre vite archiviando quello che era successo come un piccolo momento di abbandono delle nostre menti.
Un giorno come un altro, una nostra compagna di corso mi ferma per il corridoio dell'Uni e mi dice che il sabato seguente avrebbero fatto un festone alcolico in un caseggiato poco distante da casa nostra e che era necessario mascherarsi in tema videogame. Le feste all'Uni non costavano un niente rispetto a delle serate in discoteca e il più delle volte ti divertivi molto di più, così con alcune amiche decidemmo di andarci. Portai a casa il volantino e lo feci vedere a Mattia.
"Ciao Tia, hai visto che Francesca sta organizzando una festa in tema videogioco?"
"Si me ne ha parlato Luca ma sinceramente non me ne frega un cazzo di andare ad un Comicon in versione sfigata." mi rispose il solito guastafeste. Probabilmente se ne sarebbe stato chiuso in camera sua o di Luca a giocare a qualche gioco di ruolo come al solito.
"Tu ci vai?" mi chiese.
"Si, io Fede e Caro abbiamo deciso di andarci, magari ci divertiamo"
Dopo un attimo di riflessione mi disse: "Da cosa ti vesti?"
Mi misi a ridere e gli risposi: "aahahahah la curiosità da gamer esce? bah avevamo deciso da vestirci come le principesse di Zelda, io da Mipha, Caro da Zelda e Fede da Urbosa"
"ok" prese il volantino e se ne tornò in camera.
Sabato sera arrivò velocemente e salutando Mattia misi la faccia dentro camera sua dopo aver bussato
"Ciao vado a da Caro a prepararmi, alla fine venite alla festa voi?"
"Si ci veniamo, Roberto ha gli ormoni in subbuglio e ci ha detto che dobbiamo a vedere cosa offrono i mondi di Nintendo Xbox e Play nella realtà"
"ahahaha il suo sogno erotico, comunque con tutto l'alcol che scorrerà andrà a finire a trovare coppiette ad ogni angolo a fare cose. Magari stasera con il beneficio della maschera riuscirà a farsi qualcuna. Beh ci vediamo dopo"
Era da un'ora circa che eravamo arrivate e la festa andava a gonfie vele, la musica era bella e avevano messo su una specie di openbar, con quelli che avevano organizzato la festa ad occuparsi dei coctail. Ci saranno state più di 70 persone. C'era gente ovunque che ballava e chiacchierava già alticci. Alcuni fumavano delle canne, altri avevano cominciato ad imboscarsi. Era tutto molto allegro.
Io Caro e Fede ballavamo cercando di adocchiare qualcuno di interessante. Federica ad un certo punto si allontanò con un suo amico per andare a bere e Caro di fianco a me limonava con uno con cui stava ballando. Decisi di andare fuori a prendere un po' d'aria. Mi appoggiai al muro della parte dietro del caseggiato e accesi una canna. Stavo guardando in giro, quando sento dei rumori che venivano da vicino, mi avvicinai piano e sbirciai tra gli arbusti e... cazzo! c'era Mattia vestito con un completo Bianco e una camicia Bordeaux, aveva i pantaloni calati ed era appoggiato ad un albero. Inginocchiata davanti a lui c'era una ragazza di un anno meno di noi che conoscevo appena vestita da Principessa Peach che glielo stava succhiando, lavorandogli per bene la cappella con la lingua. La mano di lui era appoggiata sulla sua parrucca bionda e la aiutava nei movimenti. La guardava e si strizzava il labbro inferiore tra i denti. Accidenti, non me lo aspettavo da uno che avevo sempre considerato un tantinello sfigato e senza nessun tipo di coinvolgimento con ragazze. Io come una cazzo di stolker li stavo guardando da dietro un'albero fumandomi una canna. Pazzesco.
Dovevo aver fatto qualche rumore perchè vidi lui che alzò la testa di scatto e mi beccò in pieno a guardarli, mentre la ragazza continuava il suo lavoro tra mugugni e versi umidicci della bocca, dandomi la schiena.
Mi fissò un momento come per mettermi a fuoco e dopo avermi riconosciuta mi fece un ghigno strano e riprese a muovere la testa di lei più velocemente avanti e indietro. Io ero eccitatissima da quella scena e sentivo che mi stavo bagnando a vederlo così sfacciato nel farsi guardare. All'improvviso chiuse appena gli occhi poi sempre guardandomi capii che stava venendo nella bocca della ragazza. Dio che esperienza. Lei, si pulì la bocca con il polso e rialzandosi gli chiese se gli era piaciuto e lui guardando me disse si che aveva goduto molto.
Era il momento di andarsene e lasciarli soli così tornai dentro a ballare un po' con le altre finchè alle due decidemmo di tornare a casa. Eravamo stanche e ci eravamo divertite, era stata una bella serata.
Rientrai in casa cercando di fare meno rumore possibile e mi diressi in cucina per bere un po' di acqua fresca nella penombra dei lampioni in strada che davano luce tenue alla nostra cucina. Mi tolsi la parrucca fucsia e la appoggiai sul tavolo.
"Ti è piaciuta la festa?" mi chiese Mattia facendomi prendere uno spavento. Era profumato e aveva i capelli umidi come se si fosse fatto una doccia da poco.
"Cazzo... sei silenzioso da morire! Si mi sono divertita e ho visto che anche tu ti sei divertito parecchio! a proposito da cosa eri vestito?"
"Da Kiryu Kazuma" (come se con questa risposta avessi capito qualcosa)
Mi fissava mentre bevevo. Mi sentivo leggermente a disagio ma inspiegabilmente anche eccitata. Non avevo mai preso in considerazione Mattia come uomo. Lo avevo sempre visto più come un amico/fratello che altro. Ma quello che gli avevo visto fare mi aveva intrigata inaspettatamente.
"Ti è piaciuto lo spettacolo?"
"Quale spettacolo?" gli chiesi
"Quello che hai guardato come una maniaca da dietro l'albero, fumando quello schifo" lasciandomi a bocca aperta. Cristo santo, ma c'era davvero bisogno di essere così brutali?
"Ehmm... non volevo guardare... ehmm..." e ora?
"Beh ma l'hai fatto"
"ooookay mi scuso. Non volevo interrompere te e Peach. Comunque sei venuto quindi tutto bene no?" facenso un sorrisino sarcastico nella sua direzione.
Mi stava guardando. I suoi occhi nella penombra luccicavano e aveva il sopracciglio alzato.
"no, non va tutto bene. Tu hai guardato e adesso devi ricambiare il favore." facendo un piccolo ghigno.
"Cosa vuoi dire?"
"Che adesso ti togli le mutandine, ti alzi la maglietta fino a farmi vedere le tette e divarichi bene le gambe mentre ti tocchi per me." ma e tutte ste palle da dove le aveva fatte uscire sto ragazzo? mai una volta si era rivolto così a me. Dio era eccitante da morire.
"E lo dovrei fare davanti a te?" dissi io incuriosita da quella situazione
"Mmmh si pamela. Io voglio guardarti venire come hai fatto tu con me"
Rimasi in silenzio un pochino, lo guardai ancora vedendo il divertimento e la sfida nei suoi occhi, così decisi di muovermi. Non capivo se mi stava mettendo alla prova o se era curioso anche lui di vedere se l'avrei fatto. Alzai leggermente la gonnellina e abbassai le mutandine fino alle caviglie, le tolsi lasciandole sulla sedia, mi appoggiai al bordo del tavolo e ci salii sopra. Era un po' freddo a contatto con la mia pelle calda. Mi alzai piano la meglietta, e mi arrivo un mugugno di apprezzamento quando Tia scoprì che non indossavo il reggiseno. Abbassai la mano sfiorandomi un capezzolo e rialzando lo sguardo sul ragazzo davanti. Mi infilai un dito dentro. Ero bagnata e le mie labbra bagnate mi aiutarono a scivolare dentro senza difficoltà. Feci avanti e indietro qualche volta e poi uscii e con il dito umido mi toccai il clitoride giocandoci lentamente. Mi accarezzavo anche le grandi labbra e mi uscivano dei piccoli lamenti dalla bocca socchiusa. Con l'altra mano andavo a toccarmi una tetta strizzandola un po' tra l'indice e il medio, giocando con il mio capezzolino.
Tia si era avvicinato molto, era ad un palmo da me e non toglieva gli occhi dalla mia figa umica e luccicante.
Improvvisamente mi prese per una spalla e mi fece segno di scendere dal tavolo, mi fece girare dandogli le spalle. Mi girai per vedere cosa aveva un mente di fare e mi infilò due dita in bocca. Gliele succhiai lentamente lubrificandolo bene e giocando con le sue dita e la mia lingua. Mi sussurrò all'orecchio "apri le gambe e toccati il clitoride" non me lo feci ripetere e cominciai a stuzzicarmi come lui voleva, mentre mi pompava la bocca con le dita. Mentre mi toccavo arretrai fino a strusciare con il mio culo sul suo ventre sentendo che l'aveva duro nei pantaloncini della tuta. Dio che voglia che mi faceva venire. Tutti quegli ordini e la mia voglia di assecondarlo mi facevano bagnare come una troietta in calore.
"Pami sei stata molto curiosa alla festa, ma io non ti avevo dato il permesso di osservarci come una guardona. Non puoi fare come vuoi"
Dio mi stavo venendo sulle mani e lui a parte avermi infilato due dita in bocca non mi aveva neppure baciata. Mi stava facendo sentire sporca e mi piaceva. Volevo vedere dove sarebbe arrivato.
"E cosa vuoi fare?"
"Piegati sul tavolo e apri le gambe."
feci come mi disse lui. Le mie tettine toccavano il tavolo freddo e i miei capezzoli fregavano contro la superficie ruvida facendomi irrigidire di piacere. Appoggiandosi sul mio culo si avvicinò e mi disse di fare silenzio. Mi sculacciò forte, una due e tre volte. Ero scioccata e senza parole. Nessuno mi aveva mai sculacciata in questo modo deciso. Avevo la figa in fiamme e la faccia rossa come un pomodoro. Le gambe tremavano e mi stavo trasformando in cera liquida.
"Pamela voglio scoparti ora."
Io ero eccitata e non desideravo altro, non potevo parlare ma inarcai la schiena in modo da esporgli tutto di me, facendogli capire che a questo punto mi stava bene.
Mi accarezzò le natiche calde e la sua mano fresca si infilò in me. Aveva le dita ancora bagnate dalla mia saliva e io mi stavo sbrodolando di umori, come non ero mai stata.
"Sei bagnata come una porca Pamela."
Si abbassò i pantaloni e mi lo infilò dentro in un solo colpo.
"ohhhh..." stavo delirando dal piacere
Lo tirò fuori lentamente e giocò nel mio buchetto facendo entrare e uscire solo la cappella infinite volte mentre mi teneva ferma con una mano sulla schiena. non potevo muovermi e la frizione dei capezzoli sul tavolo aumentavano il piacere. Ero frustata e volevo di più che solo la sua cappella. Mi stava facendo impazzire.
"Cazzo come sei bagnata..." detto questo cominciò a pompare in modo implacabile la mia figa cavalcandomi come una bestia perdendo ogni freno. Io avevo gli occhi chiusi e la bocca aperta e il piacere era alle stelle... sentivo che i miei muscoli interni cominciavano a irridirsi per l'arrivo dell'orgasmo. Mattia mi prese per i capelli e facendomi sollevare la schiena prese a mordermi il collo abbastanza forte da farmi sentire selvaggia e farmi arrivare il suo cazzo ancora più in profondità. A quel punto esplosi e gli venni sul cazzo con la forza di un uragano. Gli strinsi il cazzo in una morsa finchè non uscì e venne sul culo.
Lentamente sciolse la presa dai miei capelli e ansimando come due animali ci ricomponemmo. Mi girai e dopo averci fissati per un momento mi disse:
"La prossima volta chiedimi il permesso Pamela"
Col cazzo! pensai io, se questa è la vendetta.
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