In un locale
di
Rouge
genere
etero
Era una sera diversa dal solito. Le mie colleghe mi avevano detto che volevano andare a ballare per festeggiare il compleanno di una di loro. Cristo santo! Avevamo 40 anni, che cavolo andavamo a fare in una discoteca? Io non sono una che ama "divertirsi" come le altre. Odio uscire e fare tardi, il massimo per me era copertina, Netflix e un bicchiere di rosso fra le mani. Sfortunatamente, ero costretta ad andarci e così mi ritrovo nel locale più in voga con delle scatenate cougar che chiaramente avevano voglia di bere ballare e fare conquiste. Per la serata mi ero preparata in modo semplice con un vestito rosso scuro che arrivava appena sopra le ginocchia leggermente svasato e stretto in vita, accollato davanti e leggermente scollato nella schiena. Sono una discreta donna, alta 1,60 una terza di seno, vita stretta e fianchi leggermente pronunciati. Dopo qualche ballo con le altre, mi allontano per andare al bar per rinfrescarmi e riposarmi. E' una serata noiosa e speravo di potermi defilare velocemente. Mi passo una mano fra i capelli lunghi per ravvivarli e ordino un bicchiere di vino. Sto aspettando che il ragazzo dietro al bancone mi serva mentre guardo le altre che si divertono. Assorta nei miei pensieri prendo il vino e ne trangugio metà e gironzolo per il locale. Non ci ero mai stata e devo dire che non era male. Pieno di salette con una sala più grande vicino ad una piscina piena di ponticelli che la attraversava. C'erano almeno tre bar e al piano di sopra un grande terrazzo da cui si poteva vedere le persone che si godevano la serata. Sono appoggiata al bancone del terrazzo quando noto un ragazzo al piano di sotto seduto su un divanetto con amici e ragazze bellissime che gli ballavano davanti che mi fissava. Ad un certo punto alza il bicchiere verso di me come per un brindisi in lontananza. Lo guardo un momento a mia volta e poi gli sorrido e gli restituisco il brindisi prendendo un sorso dal mio bicchiere. E' un ragazzo più giovane di me, forse una decina di anni in meno (come quasi tutti in questa discoteca), biondiccio con occhi affilati e labbra piene. Magro ma con due belle spalle larghe.
Distolgo lo sguardo da lui e mi giro dandogli la schiena e guardo due mie colleghe che ora stanno ballando sensuali al centro della pista attirando occhiate. Da una parte le invidiavo perché se ne fregavano e si divertivano ma dall'altra mi chiedevo perché non si sentissero in imbarazzo a ballare fra ventenni con culi a prova di gravità.
"Ne vuoi un altro?" mi sento chiedere.
Girandomi, vedo il ragazzo di prima appoggiato di fianco a me alla balaustra che mi indica il bicchiere ormai vuoto del mio vino.
"No grazie, tra poco spero di andarmene"
"Perchè? non ti stai divertendo?"
"Veramente no, non è il mio genere di divertimento" gli rispondo con un sorriso. E' veramente carino e mi accorgo solo ora che ha gli occhi scuri.
"E cosa ti piace fare per divertirti?" mi domanda guardandomi negli occhi
"Non sei un po' curioso?" gli chiedo alzando un sopracciglio
"Si" si limita a rispondermi, è bravo il ragazzino a flirtare lo ammetto.
"Come ti chiami?"
"Mi chiamo Edoardo e tu?" porgendomi la mano e io prendendola gli rispondo "Veronica". Ce la stringiamo per un momento poi lo lascio andare, lisciandomi la gonna. Mi raddrizzo e guardandolo gli dico "Si è fatto tardi per me, è stato un piacere parlarti, ma adesso me ne vado. Buona serata Edoardo" e girandomi faccio per andarmene ma lui mi prende il polso e mi tira leggermente verso di lui "E se volessi venire via con te?"
"Ahahahaha ma non essere sciocco, avrai si e no una trentina d'anni e non capisco proprio cosa vorresti da me. Credo che le ragazze del tuo tavolo siano ben felici di accontentarti"
"Si sarebbero felici ma io ho voglia di qualcosa di diverso per una sera, tu no?" mi dice all'orecchio facendomi venire dei brividi lungo la schiena.
Mi mordo il labbro inferiore e lo guardo per un momento negli occhi, mi sta ancora tenendo il polso quando comincia ad accarezzarmelo con le dita.
"Io non credo che sia una buona idea" gli dico staccandomi da lui.
Con un braccio in stringe prendendomi per la vita e facendomi sentire la sua eccitazione e sorridendomi "Io invece credo di si".
Il suo profumo mi arriva al naso e quel sentore di fresco e pulito misto a tabacco mi attira e sono stufa di lottare contro me stessa. Mi sto annoiando, le mie amiche sono tutte impegnate a farsi gli affari loro e un ragazzo giovane e dotato mi vuole. Fanculo le recriminazioni e decido di buttarmi.
Gli accarezzo una spalla e gli dico di seguirmi.
Usciamo dalla discoteca in silenzio e ci avviciniamo alla sua macchina, che è in una stradina buia, un suv probabilmente regalata dal papino. Mi fa girare e appoggiare alla portiera di schiena. Le sue mani mi accarezzano la parte scoperta della schiena e con i pollici mi preme sulle costole avvicinandomi al lui. Si china su di me baciandomi. Mi bacia con lentezza prendendo il suo tempo. Io gli allaccio le braccia intorno al collo e lui si fa avanti mettendomi una gamba fra le mie e infilandomi una lingua in bocca. La situazione si scalda e ci ritroviamo a limonare come due adolescenti. Sento le sue mani ovunque che mi palpano, si fa strada sotto la mia gonna e spostandomi le mutandine di lato comincia a stuzzicarmi il clitoride.
"Cazzo come sei bagnata" mi dice tra un bacio e l'altro.
Continua a toccarmi sempre più veloce e poi mi penetra con due dita, fino in fondo. Mi fa ansimare al suo orecchio, aggrappata alle sue spalle mi lascio andare venendo sulla sua mano. Toglie le dita dalle mie mutande e le infila in bocca assaggiando i miei umori. Sexy e con i capelli tutti spettinati mi dice "hai un gusto pazzesco". Apro la portiera del sedile dietro e facendomi seguire lo faccio sedere vicino a me.
"Ma così non andiamo da nessuna parte"
"Mi spiace ma non accetto passaggi dagli sconosciuti" gli rispondo maliziosa. Mi è sempre piaciuto il rischio di essere scoperta ed essere in una stradina buia vicino alla discoteca, era perfetta per non attirare troppo l'attenzione.
Mi giro verso di lui e gli slaccio i pantaloni, lui appoggia le spalle al sedile e si abbassa un po' i jeans e i boxer. Glielo prendo nella mia mano e inizio a segarlo piano. Lui mi fissa la mano e sospira piano, così mi abbasso e glielo prendo in bocca. Quel suo sapore muschiato e leggermente salato mi eccita e comincio a spompinarlo leccandolo bene dalla punta fino alla base. Il suo respiro si fa più profondo e abbassa la mano sui miei capelli per agevolare il ritmo. Gli piace quando vado veloce e in profondità. Finché non mi ferma e dice "Sto per venire, fermati ti prego. Non voglio venirti in bocca".
"E dove vuoi venire ragazzino?"
Sorridendo ma con sguardo profondo mi dice "Dentro di lei Signora"
Mi abbasso le mutande, lui prende un profilattico e con mani svelte se lo infila, io mi giro e mi siedo sopra di lui. Mi prende dalla nuca e mi bacia profondamente facendomi strusciare su di lui come una gattina. Mi alzo e mi impalo lentamente per tutta la sua lunghezza. Lui rovescia gli occhi all'indietro e mi aiuta nella danza che sto facendo sopra al suo cazzo. Io mi aggrappo alle sue spalle e vado su e giù sempre più veloce sentendomelo in pancia. Con una mano mi stuzzica il buco di dietro facendomi inarcare verso di lui finché non me lo infila dentro giocando. La doppia penetrazione mi fa venire con un grido su di lui. "Oh cazzo ragazzino sei veramente bravo... dio mi fai venire"
Lui tira fuori il dito dietro e comincia a pompare velocemente dentro e fuori di me tenendomi per le coscie, finché non si svuota lasciando andare un grugnito di piacere.
Mi rilasso fra le sue braccia e rimaniamo un po' abbracciati ancora con il suo pene dentro di me. Lo bacio e lo accarezzo. Guardandolo negli occhi lo ringrazio, mi alzo da lui facendolo scivolare via da me e faccio per uscire dalla macchina.
"Dove vai?"
"Vado a casa, è stato bello ma adesso è tardi."
"E le tue mutande?" mi chiede tenendole appese per l'indice sorridendomi con uno sguardo da mascalzone.
"Sono un regalo ragazzino." strizzo l'occhio e me ne vado lasciandolo lì a sorridere.
Distolgo lo sguardo da lui e mi giro dandogli la schiena e guardo due mie colleghe che ora stanno ballando sensuali al centro della pista attirando occhiate. Da una parte le invidiavo perché se ne fregavano e si divertivano ma dall'altra mi chiedevo perché non si sentissero in imbarazzo a ballare fra ventenni con culi a prova di gravità.
"Ne vuoi un altro?" mi sento chiedere.
Girandomi, vedo il ragazzo di prima appoggiato di fianco a me alla balaustra che mi indica il bicchiere ormai vuoto del mio vino.
"No grazie, tra poco spero di andarmene"
"Perchè? non ti stai divertendo?"
"Veramente no, non è il mio genere di divertimento" gli rispondo con un sorriso. E' veramente carino e mi accorgo solo ora che ha gli occhi scuri.
"E cosa ti piace fare per divertirti?" mi domanda guardandomi negli occhi
"Non sei un po' curioso?" gli chiedo alzando un sopracciglio
"Si" si limita a rispondermi, è bravo il ragazzino a flirtare lo ammetto.
"Come ti chiami?"
"Mi chiamo Edoardo e tu?" porgendomi la mano e io prendendola gli rispondo "Veronica". Ce la stringiamo per un momento poi lo lascio andare, lisciandomi la gonna. Mi raddrizzo e guardandolo gli dico "Si è fatto tardi per me, è stato un piacere parlarti, ma adesso me ne vado. Buona serata Edoardo" e girandomi faccio per andarmene ma lui mi prende il polso e mi tira leggermente verso di lui "E se volessi venire via con te?"
"Ahahahaha ma non essere sciocco, avrai si e no una trentina d'anni e non capisco proprio cosa vorresti da me. Credo che le ragazze del tuo tavolo siano ben felici di accontentarti"
"Si sarebbero felici ma io ho voglia di qualcosa di diverso per una sera, tu no?" mi dice all'orecchio facendomi venire dei brividi lungo la schiena.
Mi mordo il labbro inferiore e lo guardo per un momento negli occhi, mi sta ancora tenendo il polso quando comincia ad accarezzarmelo con le dita.
"Io non credo che sia una buona idea" gli dico staccandomi da lui.
Con un braccio in stringe prendendomi per la vita e facendomi sentire la sua eccitazione e sorridendomi "Io invece credo di si".
Il suo profumo mi arriva al naso e quel sentore di fresco e pulito misto a tabacco mi attira e sono stufa di lottare contro me stessa. Mi sto annoiando, le mie amiche sono tutte impegnate a farsi gli affari loro e un ragazzo giovane e dotato mi vuole. Fanculo le recriminazioni e decido di buttarmi.
Gli accarezzo una spalla e gli dico di seguirmi.
Usciamo dalla discoteca in silenzio e ci avviciniamo alla sua macchina, che è in una stradina buia, un suv probabilmente regalata dal papino. Mi fa girare e appoggiare alla portiera di schiena. Le sue mani mi accarezzano la parte scoperta della schiena e con i pollici mi preme sulle costole avvicinandomi al lui. Si china su di me baciandomi. Mi bacia con lentezza prendendo il suo tempo. Io gli allaccio le braccia intorno al collo e lui si fa avanti mettendomi una gamba fra le mie e infilandomi una lingua in bocca. La situazione si scalda e ci ritroviamo a limonare come due adolescenti. Sento le sue mani ovunque che mi palpano, si fa strada sotto la mia gonna e spostandomi le mutandine di lato comincia a stuzzicarmi il clitoride.
"Cazzo come sei bagnata" mi dice tra un bacio e l'altro.
Continua a toccarmi sempre più veloce e poi mi penetra con due dita, fino in fondo. Mi fa ansimare al suo orecchio, aggrappata alle sue spalle mi lascio andare venendo sulla sua mano. Toglie le dita dalle mie mutande e le infila in bocca assaggiando i miei umori. Sexy e con i capelli tutti spettinati mi dice "hai un gusto pazzesco". Apro la portiera del sedile dietro e facendomi seguire lo faccio sedere vicino a me.
"Ma così non andiamo da nessuna parte"
"Mi spiace ma non accetto passaggi dagli sconosciuti" gli rispondo maliziosa. Mi è sempre piaciuto il rischio di essere scoperta ed essere in una stradina buia vicino alla discoteca, era perfetta per non attirare troppo l'attenzione.
Mi giro verso di lui e gli slaccio i pantaloni, lui appoggia le spalle al sedile e si abbassa un po' i jeans e i boxer. Glielo prendo nella mia mano e inizio a segarlo piano. Lui mi fissa la mano e sospira piano, così mi abbasso e glielo prendo in bocca. Quel suo sapore muschiato e leggermente salato mi eccita e comincio a spompinarlo leccandolo bene dalla punta fino alla base. Il suo respiro si fa più profondo e abbassa la mano sui miei capelli per agevolare il ritmo. Gli piace quando vado veloce e in profondità. Finché non mi ferma e dice "Sto per venire, fermati ti prego. Non voglio venirti in bocca".
"E dove vuoi venire ragazzino?"
Sorridendo ma con sguardo profondo mi dice "Dentro di lei Signora"
Mi abbasso le mutande, lui prende un profilattico e con mani svelte se lo infila, io mi giro e mi siedo sopra di lui. Mi prende dalla nuca e mi bacia profondamente facendomi strusciare su di lui come una gattina. Mi alzo e mi impalo lentamente per tutta la sua lunghezza. Lui rovescia gli occhi all'indietro e mi aiuta nella danza che sto facendo sopra al suo cazzo. Io mi aggrappo alle sue spalle e vado su e giù sempre più veloce sentendomelo in pancia. Con una mano mi stuzzica il buco di dietro facendomi inarcare verso di lui finché non me lo infila dentro giocando. La doppia penetrazione mi fa venire con un grido su di lui. "Oh cazzo ragazzino sei veramente bravo... dio mi fai venire"
Lui tira fuori il dito dietro e comincia a pompare velocemente dentro e fuori di me tenendomi per le coscie, finché non si svuota lasciando andare un grugnito di piacere.
Mi rilasso fra le sue braccia e rimaniamo un po' abbracciati ancora con il suo pene dentro di me. Lo bacio e lo accarezzo. Guardandolo negli occhi lo ringrazio, mi alzo da lui facendolo scivolare via da me e faccio per uscire dalla macchina.
"Dove vai?"
"Vado a casa, è stato bello ma adesso è tardi."
"E le tue mutande?" mi chiede tenendole appese per l'indice sorridendomi con uno sguardo da mascalzone.
"Sono un regalo ragazzino." strizzo l'occhio e me ne vado lasciandolo lì a sorridere.
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