E il naufragar m'è dolce in questo mare....
di
LaMonella
genere
dominazione
Cap. 1
Una giornata come tante, sveglia, colazione, metro, lavoro, pausa pranzo, lavoro, metro, casa…
Giorgio era stanco di fare quella vita ma al momento non aveva alternative.
Dopo che Sara lo aveva lasciato si era rinchiuso in se stesso e non riusciva più ad avere approcci con l’altro sesso.
Anche i suoi amici piano piano si erano allontanati, lui era diventato sempre più cupo e loro, dopo aver provato di tutto, avevano mollato il colpo.
Quella sera, però, in metropolitana successe una cosa strana.
Gli occhi di Giorgio si posarono su una donna bellissima, altissima e biondissima.
Era vestita con un lungo cappotto nero che le arrivava poco sopra le caviglie, che lasciava scoperte delle lucide scarpe nere con la suola rossa.
Aveva al braccio una borsa di media grandezza, anch’essa rossa lucida, che sembrava essere piuttosto pesante.
Era truccata in modo impeccabile: l’eyeliner nero metteva in risalto i suoi occhi nocciola, la bocca era dipinta di un rosso fuoco opaco che attraeva inesorabilmente lo sguardo di Giorgio.
Lei, sentendosi osservata, si girò e trovò i suoi occhi: lo fissò a lungo, poi alzò un sopracciglio e gli fece l’occhiolino, un momento prima di scendere alla fermata.
Giorgio si alzò di scatto e fece appena in tempo a scendere, ma la perse tra la folla.
Si avviò in coda ad altra gente verso l’uscita, guardandosi intorno per capire dove fosse e appena guadagnato il cielo aperto la vide, ferma sotto un lampione a pochi metri da lui, che lo fissava mentre fumava una sigaretta.
Giorgio prese il coraggio e le si avvicinò.
“Buonasera, perdoni la mia faccia tosta, ma la sua vista mi ha molto colpito. Mi chiamo Giorgio ed avrei molto piacere nel poterla conoscere.”
Lei lo fissò dritto negli occhi, in silenzio spense la sigaretta, si avvicinò al suo viso e disse:
“Ciao Giorgio, mi chiamo Melania. Se mi vuoi conoscere ho solo una cosa da chiederti… Vuoi obbedire a tutti i miei capricci? Vuoi diventare il mio cavalier servente?”
Giorgio sgranò gli occhi: quella creatura celestiale gli stava proponendo un gioco, uno di quelli da cui era più incuriosito sessualmente! Non poteva credere alla propria fortuna!
Sorrise, si umettò le labbra e rispose:
“Ma certo Melania, farò tutto quello che desideri, sono il tuo schiavo”
“Per iniziare chiamami Madame…”
“Certo Madame. Come posso servirla?”
“Andiamo a casa mia verme, poi ti dirò tutto quello che devi fare. Seguimi!”
Una giornata come tante, sveglia, colazione, metro, lavoro, pausa pranzo, lavoro, metro, casa…
Giorgio era stanco di fare quella vita ma al momento non aveva alternative.
Dopo che Sara lo aveva lasciato si era rinchiuso in se stesso e non riusciva più ad avere approcci con l’altro sesso.
Anche i suoi amici piano piano si erano allontanati, lui era diventato sempre più cupo e loro, dopo aver provato di tutto, avevano mollato il colpo.
Quella sera, però, in metropolitana successe una cosa strana.
Gli occhi di Giorgio si posarono su una donna bellissima, altissima e biondissima.
Era vestita con un lungo cappotto nero che le arrivava poco sopra le caviglie, che lasciava scoperte delle lucide scarpe nere con la suola rossa.
Aveva al braccio una borsa di media grandezza, anch’essa rossa lucida, che sembrava essere piuttosto pesante.
Era truccata in modo impeccabile: l’eyeliner nero metteva in risalto i suoi occhi nocciola, la bocca era dipinta di un rosso fuoco opaco che attraeva inesorabilmente lo sguardo di Giorgio.
Lei, sentendosi osservata, si girò e trovò i suoi occhi: lo fissò a lungo, poi alzò un sopracciglio e gli fece l’occhiolino, un momento prima di scendere alla fermata.
Giorgio si alzò di scatto e fece appena in tempo a scendere, ma la perse tra la folla.
Si avviò in coda ad altra gente verso l’uscita, guardandosi intorno per capire dove fosse e appena guadagnato il cielo aperto la vide, ferma sotto un lampione a pochi metri da lui, che lo fissava mentre fumava una sigaretta.
Giorgio prese il coraggio e le si avvicinò.
“Buonasera, perdoni la mia faccia tosta, ma la sua vista mi ha molto colpito. Mi chiamo Giorgio ed avrei molto piacere nel poterla conoscere.”
Lei lo fissò dritto negli occhi, in silenzio spense la sigaretta, si avvicinò al suo viso e disse:
“Ciao Giorgio, mi chiamo Melania. Se mi vuoi conoscere ho solo una cosa da chiederti… Vuoi obbedire a tutti i miei capricci? Vuoi diventare il mio cavalier servente?”
Giorgio sgranò gli occhi: quella creatura celestiale gli stava proponendo un gioco, uno di quelli da cui era più incuriosito sessualmente! Non poteva credere alla propria fortuna!
Sorrise, si umettò le labbra e rispose:
“Ma certo Melania, farò tutto quello che desideri, sono il tuo schiavo”
“Per iniziare chiamami Madame…”
“Certo Madame. Come posso servirla?”
“Andiamo a casa mia verme, poi ti dirò tutto quello che devi fare. Seguimi!”
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