Porta a Porta
di
Isaia
genere
tradimenti
È una mattinata come le altre in casa Palmer.
Emily Palmer è ai fornelli, intenta a preparare il pranzo.
Emily adora cucinare, la rilassa, inoltre con il marito a lavoro e i figli a scuola ha la casa tutta per lei.
Canticchia sommessamente il ritornello di una canzone Pop che stanno dando alla radio.
Tutta presa dalle sue faccende accoglie con stupore il suono del campanello.
Dlin Dlon.
Distratta, va alla porta e apre senza guardare allo spioncino.
Rimane a bocca aperta nel trovarsi sul pianerottolo un uomo sulla trenina.
"Che sciocca... ero convinta fossero i vicini" pensa Emily mordicchiandosi il labbro con nervosismo.
< Salve > dice il giovane.
Emily è leggermente frastornata. L'uomo, più giovane di lei di almeno una decina d'anni è davvero di bell'aspetto. Indossa un vestito elegante, occhiali da sole e ha una valigetta di pelle nera nella mano sinistra.
< B-b-buongiorno > risponde Emily < come posso esserle d'aiuto? >.
< Buongiorno Signora Palmer, sono Rian Price. Si ricorderà di me, abbiamo parlato al telefono qualche giorno fa... sono il rappresentante della DESMP S.p.a. > dice l'uomo allungando un biglietto da visita.
Emily è leggermente frastornata, prende il biglietto e legge il contenuto "Rian Price.... rappresentante...bla bla bla... presso... DEStroy Milf's Pussy... società per azioni" non conoscendo l'inglese Emily è ignara del significato ma il nome dell'azienda le fa balzare in mente un ricordo. Aveva effettivamente ricevuto una telefonata da quell'azienda, quei classici call center che chiamano a ripetizione e per toglierseli di torno aveva risposto in maniera affermativa a tutte le domande per poi riattaccare.
L'uomo interpreta quell'attimo di esitazione di Emily, che ancora stava realizzando di aver fissato un appuntamento per una dimostrazione di prodotti, come un invito ad entrare.
< Signora > allude lui togliendosi gli occhiali da sole e posizionandoseli nel taschino.
< ...Palmer, Emily Palmer... >.
< Benissimo signora Palmer, mettiamoci comodi... intanto avrei bisogno di una firma > dice lui guardandola negli occhi, con un espressione quasi... dominante.
Emily fa strada e lo porta in salotto.
L'uomo estrae un modulo e una penna e Emily prontamente firma con nome e cognome. In quel momento il rappresentante inizia a fare un elenco di pratiche e paroloni, sfoderando un gergo burocratico quasi incomprensibile.
< Aspetti... e questo cosa significa > chiede lei allarmata.
< Molto semplice... firmando il modulo si è impegnata ad effettuare una fase di testing sui prodotti che le mostrerò. Ovviamente non è obbligata ad acquistarli... semplicemente a testarli per dirci cosa ne pensa... tutto qui, altrimenti sa... ci sarebbe una mora molto salata da pagare... > dice lui con un sorriso falso.
< mah... va bene > risponde Emily evidentemente contrariata.
Il rappresentante apre la valigetta e inizia a sfoderare una serie di creme e lozioni, ad ogni prodotto elenca le caratteristiche e lo fa provare alla donna ponendole qualche domanda e annotando le risposte su una tabella.
La cosa va avanti per un po' finché un sorriso sornione appare sul volto dell'uomo < Ora, signora Palmer... passiamo ai pezzi forti della nostra offerta... come ben sa la nostra società non si occupa solo di cura del corpo ma è molto attenta anche al benessere... soprattutto sessuale delle nostre clienti... >
L'uomo resta in attesa per vedere la reazione della donna che non tarda ad arrivare.
Emily si fa rossa in volto, è in evidente imbarazzo e mentre apre la bocca per protestare, l'uomo, con evidente soddisfazione, estrae un enorme dildo rosa dalla valigetta e lo piazza sul tavolino.
Emily è senza parole.
< Non sia timida ora, lo prenda pure in mano > vedendo la donna esitare Rian prende il dildo e glielo mette tra le mani.
< Lo prenda forza... lo... assaggi... >.
Emily si ritrova con il dildo in mano, è stordita dalle richieste dell'uomo, il suo modo di fare l'ha come rapita, prova a protestare ma le sue insistenze la inducono ad avvicinare il grosso fallo al viso... l'odore della plastica le arriva alle narici... sa di fragola... lentamente Emily apre la bocca, socchiude gli occhi... e...
< Sa di... fragola! > dice quando li riapre.
Nel pronunciare la frase si rende conto di cosa sia appena successo.
Guarda il dildo che tiene ancora ben saldo in mano. La cappella è fradicia della sua stessa saliva. Emily arrossisce nel capire di aver succhiato un sex toydavanti uno sconosciuto.
Rian la guarda con interesse, mentre scrive appassionatamente una serie di appunti < bene, molto bene... > bisbiglia soddisfatto di tanto in tanto.
< E a livello di dimensioni? Cosa ne pensa? > chiede con interesse.
< Ehm... cos... io... veramente... >
< Signora Palmer, parli liberamente e senza timidezza > la rassicura.
< Beh... è... grosso... > dice lei tornando a guardare il dildo con evidente trasporto.
< Grosso dice? E pensare che questa è le versione standard... > dice lui in un ghigno < Non ne ha mai presi di queste dimensioni? > chiede fissandola dritto negli occhi.
Emily arrossisce violentemente e incalzata da Rian non riesce neanche a rispondere. < Ora, signora Palmer, le chiedo un secondo test... ho bisogno che lo prenda in bocca di nuovo... stavolta però deve cercare di prenderne il più possibile... come se volesse ingoiarlo >.
Emily inizia a sentirsi stranamente a suo agio anche perchè l'uomo le parla come un vero professionista e per questo affonda con decisione sul cazzo finto < nggghh... mmh... mmmh >.
Dopo il primo tentativo lo sfila dalla bocca. È bagnato e bagnata si sente anche lei < È troppo grande per me... > dice con disappunto e una certa malinconia.
< No, no, io non credo signora Palmer... anzi vedo degli ottimi margimi di miglioramento... aspetti... l'aiuto io > dicendo questo Rian le afferra la mano. Emily senza capire come si ritrova nuovamente il grosso dildo in bocca, stavolta la mano con cui lo impugna è sostenuta dalla mano dell'uomo che spinge con vigore.
< nghhh... mmmmh > Emily cerca di protestare ma non riesce. Il dildo, spinto da Rian, le sta penetrando nella gola. Dei rigolini di saliva le colano agli angoli della bocca.
< Ecco, così... bravissima... ora un ultimo sforzo > la incita Rian che sembra non fare caso alla sofferenza della donna.
Emily ha gli occhi rossi per lo sforzo, inizia a mancarle anche l'aria. Delle lacrime le iniziano a colare dall'occhio destro mentre con la mano libera cerca di trattenere quella di Rian.
< Così signora Palmer... fino alle palle... non abbia paura...ci sono qui io > Rian la rassicura mentre continua a tenerle il dildo pressato in gola.
Emily sente le palle di plastica poggiarsi sul labbro inferiore e proprio quando non ce la fa più... Rian le sfila il fallo un gesto fulmineo < puaaaaah ... coff.. coff... > Emily emette dei versi di sofferenza. Tra un colpo di tosse e un conato cerca di riprendere fiato. La saliva le cola dalla bocca, così come le cola il trucco intorno agli occhi a causa delle lacrime.
< Fantastico > si complimenta Rian mentre trascrive i suoi appunti < Ha visto? Non era poi così grande dopotutto > dice lui guardandola beffardo per poi tornare a frugare nella valigetta.
Emily non riesce a parlare, è stranita, spaventata... ma al contempo si sente sporca, vogliosa... ha in bocca il sapore di fragola del cazzo di gomma che ora è poggiato sul tavolino.
Si lascia trasportare dai pensieri mentre osserva il dildo... lo vorrebbe tutto per se, vorrebbe riagguantarlo... prenderlo in bocca, spompinarlo e poi... poi usarlo per il suo piacere. Immagina di sfregare la cappella sulle sue grandi labbra bagnate e poi... poi... di infilarlo tutto nella...
< ...fica! >.
Quella parola riporta Emily sulla terra. Rian le stava parlando da un po' e lei non aveva capito un acca. Lo guarda con viso interrogativo, chiedendosi se l'uomo avesse realmente pronunciato quella parola o se fosse tutto frutto della sua immaginazione.
Rian comprende di non essere stato ascoltato.
Sorride.
La guarda e, scandendo lentamente, ripete < Stavo dicendo, Signora Palmer, che è arrivato il momento di... > si ferma.
< Di...? > chiede lei rapita.
< di... SFONDARLE LA FICA! > ruggisce Rian.
Accade tutto troppo velocemente.
Clank!
Il rumore di una manetta che si chiude intorno al polso, lei che viene scaraventata sul tavolino.
L'uomo che le afferra l'altro braccio e glielo porta dietro la schiena ammanettandola definitivamente.
Emily è sulle ginocchia, il busto poggiato sul tavolino e le mani ammanettate dietro la schiena. I vestiti le vengono letteralmente strappati di dosso.
Sente lo SLAP delle mutandine che letteralmente si strappano tirate dall'uomo e poi il respiro le si spezza quando lo sente entrare.
Lui entra e lo fa senza pietà. Un colpo secco che la infilza, poi un altro e un altro ancora. Rapidamente lui prende il ritmo e la figa le viene smitragliata da colpi incessanti.
< Non... una... parola... > minaccia lui mentre l'afferra per i capelli.
Pur volendo lei non riesce a parlare, riesce solo ad emettere gemiti di godimento.
Le uniche volte in cui sente uscire Rian è quando lei viene scossa dagli orgasmi. Non si sente padrona più del suo corpo, le mani di lui le afferrano le tette strizzandole.
Si sente schiaffeggiare le chiappe, chiappe che le bruciano a caus dei colpi di lui.
In tutto ciò squirta e lo fa in abbondanza soprattutto quando lui le infila la mano in bocca umiliandola a suon di insulti.
< Ora fuori la lingua! FUORI QUELLA CAZZO DI LINGUA >
Rian è in piedi davanti a lei, la tiene per i capelli.
Nell'esatto momento in cui Emily tira fuori la lingua, il cazzo di Rian erutta in una succulenta sborrata.
Emily sente gli schizzi sulla lingua, in bocca e molti altri sulla faccia.
< Pulisci tutto... > ordina Rian accasciandosi sul divano < fino alle palle signora Palmer >.
Emily inginocchiata e con ancor le mani dietro la schiena prende in bocca il cazzo di lui, lecca i suoi umori che colano dalla nerchia e poi ubbidiente cerca di ficcarselo tutto giù per la gola. Ben presto si ritrova le mani di lui sulla nuca che la tengono ancorata per bene e che la liberano solo quando lei veramanete non ha più fiato.
Mentre Emily continua a succhiarlo, Rian si sporge e la libera dalle manette.
Se la stacca con disprezzo dalla nerchia e dopo averla schiaffeggiata le ficca qualcosa in bocca.
Emily lo guarda con riverenza mentre lui si riveste, mette le sue cose in ordine e valigetta alla mano si dirige alla porta.
Solo quando la porta si richiude Emily torna in se.
Prende ciò che lui le aveva ficcato in bocca... era un biglietto da visita... legge il numero di telefono che vi è riportato.
Fosse stato per lei avrebbe chiamato subito ma di li a poco il resto della famiglia sarebbe tornata per il pranzo e lei doveva rimettere apposto quel disastro.
Con un dito prende un po' di sperma che ancora le appiccica il volto e portandolo alla bocca lo assopora con gusto.
Si sente spezzata, rotta, rotta come la sua fica.
< Mettiamoci a lavoro... > sospira Emily alzandosi in piedi con il biglietto da visita gelosamente custodito in mano.
Isaia.racconti@gmail.com
Emily Palmer è ai fornelli, intenta a preparare il pranzo.
Emily adora cucinare, la rilassa, inoltre con il marito a lavoro e i figli a scuola ha la casa tutta per lei.
Canticchia sommessamente il ritornello di una canzone Pop che stanno dando alla radio.
Tutta presa dalle sue faccende accoglie con stupore il suono del campanello.
Dlin Dlon.
Distratta, va alla porta e apre senza guardare allo spioncino.
Rimane a bocca aperta nel trovarsi sul pianerottolo un uomo sulla trenina.
"Che sciocca... ero convinta fossero i vicini" pensa Emily mordicchiandosi il labbro con nervosismo.
< Salve > dice il giovane.
Emily è leggermente frastornata. L'uomo, più giovane di lei di almeno una decina d'anni è davvero di bell'aspetto. Indossa un vestito elegante, occhiali da sole e ha una valigetta di pelle nera nella mano sinistra.
< B-b-buongiorno > risponde Emily < come posso esserle d'aiuto? >.
< Buongiorno Signora Palmer, sono Rian Price. Si ricorderà di me, abbiamo parlato al telefono qualche giorno fa... sono il rappresentante della DESMP S.p.a. > dice l'uomo allungando un biglietto da visita.
Emily è leggermente frastornata, prende il biglietto e legge il contenuto "Rian Price.... rappresentante...bla bla bla... presso... DEStroy Milf's Pussy... società per azioni" non conoscendo l'inglese Emily è ignara del significato ma il nome dell'azienda le fa balzare in mente un ricordo. Aveva effettivamente ricevuto una telefonata da quell'azienda, quei classici call center che chiamano a ripetizione e per toglierseli di torno aveva risposto in maniera affermativa a tutte le domande per poi riattaccare.
L'uomo interpreta quell'attimo di esitazione di Emily, che ancora stava realizzando di aver fissato un appuntamento per una dimostrazione di prodotti, come un invito ad entrare.
< Signora > allude lui togliendosi gli occhiali da sole e posizionandoseli nel taschino.
< ...Palmer, Emily Palmer... >.
< Benissimo signora Palmer, mettiamoci comodi... intanto avrei bisogno di una firma > dice lui guardandola negli occhi, con un espressione quasi... dominante.
Emily fa strada e lo porta in salotto.
L'uomo estrae un modulo e una penna e Emily prontamente firma con nome e cognome. In quel momento il rappresentante inizia a fare un elenco di pratiche e paroloni, sfoderando un gergo burocratico quasi incomprensibile.
< Aspetti... e questo cosa significa > chiede lei allarmata.
< Molto semplice... firmando il modulo si è impegnata ad effettuare una fase di testing sui prodotti che le mostrerò. Ovviamente non è obbligata ad acquistarli... semplicemente a testarli per dirci cosa ne pensa... tutto qui, altrimenti sa... ci sarebbe una mora molto salata da pagare... > dice lui con un sorriso falso.
< mah... va bene > risponde Emily evidentemente contrariata.
Il rappresentante apre la valigetta e inizia a sfoderare una serie di creme e lozioni, ad ogni prodotto elenca le caratteristiche e lo fa provare alla donna ponendole qualche domanda e annotando le risposte su una tabella.
La cosa va avanti per un po' finché un sorriso sornione appare sul volto dell'uomo < Ora, signora Palmer... passiamo ai pezzi forti della nostra offerta... come ben sa la nostra società non si occupa solo di cura del corpo ma è molto attenta anche al benessere... soprattutto sessuale delle nostre clienti... >
L'uomo resta in attesa per vedere la reazione della donna che non tarda ad arrivare.
Emily si fa rossa in volto, è in evidente imbarazzo e mentre apre la bocca per protestare, l'uomo, con evidente soddisfazione, estrae un enorme dildo rosa dalla valigetta e lo piazza sul tavolino.
Emily è senza parole.
< Non sia timida ora, lo prenda pure in mano > vedendo la donna esitare Rian prende il dildo e glielo mette tra le mani.
< Lo prenda forza... lo... assaggi... >.
Emily si ritrova con il dildo in mano, è stordita dalle richieste dell'uomo, il suo modo di fare l'ha come rapita, prova a protestare ma le sue insistenze la inducono ad avvicinare il grosso fallo al viso... l'odore della plastica le arriva alle narici... sa di fragola... lentamente Emily apre la bocca, socchiude gli occhi... e...
< Sa di... fragola! > dice quando li riapre.
Nel pronunciare la frase si rende conto di cosa sia appena successo.
Guarda il dildo che tiene ancora ben saldo in mano. La cappella è fradicia della sua stessa saliva. Emily arrossisce nel capire di aver succhiato un sex toydavanti uno sconosciuto.
Rian la guarda con interesse, mentre scrive appassionatamente una serie di appunti < bene, molto bene... > bisbiglia soddisfatto di tanto in tanto.
< E a livello di dimensioni? Cosa ne pensa? > chiede con interesse.
< Ehm... cos... io... veramente... >
< Signora Palmer, parli liberamente e senza timidezza > la rassicura.
< Beh... è... grosso... > dice lei tornando a guardare il dildo con evidente trasporto.
< Grosso dice? E pensare che questa è le versione standard... > dice lui in un ghigno < Non ne ha mai presi di queste dimensioni? > chiede fissandola dritto negli occhi.
Emily arrossisce violentemente e incalzata da Rian non riesce neanche a rispondere. < Ora, signora Palmer, le chiedo un secondo test... ho bisogno che lo prenda in bocca di nuovo... stavolta però deve cercare di prenderne il più possibile... come se volesse ingoiarlo >.
Emily inizia a sentirsi stranamente a suo agio anche perchè l'uomo le parla come un vero professionista e per questo affonda con decisione sul cazzo finto < nggghh... mmh... mmmh >.
Dopo il primo tentativo lo sfila dalla bocca. È bagnato e bagnata si sente anche lei < È troppo grande per me... > dice con disappunto e una certa malinconia.
< No, no, io non credo signora Palmer... anzi vedo degli ottimi margimi di miglioramento... aspetti... l'aiuto io > dicendo questo Rian le afferra la mano. Emily senza capire come si ritrova nuovamente il grosso dildo in bocca, stavolta la mano con cui lo impugna è sostenuta dalla mano dell'uomo che spinge con vigore.
< nghhh... mmmmh > Emily cerca di protestare ma non riesce. Il dildo, spinto da Rian, le sta penetrando nella gola. Dei rigolini di saliva le colano agli angoli della bocca.
< Ecco, così... bravissima... ora un ultimo sforzo > la incita Rian che sembra non fare caso alla sofferenza della donna.
Emily ha gli occhi rossi per lo sforzo, inizia a mancarle anche l'aria. Delle lacrime le iniziano a colare dall'occhio destro mentre con la mano libera cerca di trattenere quella di Rian.
< Così signora Palmer... fino alle palle... non abbia paura...ci sono qui io > Rian la rassicura mentre continua a tenerle il dildo pressato in gola.
Emily sente le palle di plastica poggiarsi sul labbro inferiore e proprio quando non ce la fa più... Rian le sfila il fallo un gesto fulmineo < puaaaaah ... coff.. coff... > Emily emette dei versi di sofferenza. Tra un colpo di tosse e un conato cerca di riprendere fiato. La saliva le cola dalla bocca, così come le cola il trucco intorno agli occhi a causa delle lacrime.
< Fantastico > si complimenta Rian mentre trascrive i suoi appunti < Ha visto? Non era poi così grande dopotutto > dice lui guardandola beffardo per poi tornare a frugare nella valigetta.
Emily non riesce a parlare, è stranita, spaventata... ma al contempo si sente sporca, vogliosa... ha in bocca il sapore di fragola del cazzo di gomma che ora è poggiato sul tavolino.
Si lascia trasportare dai pensieri mentre osserva il dildo... lo vorrebbe tutto per se, vorrebbe riagguantarlo... prenderlo in bocca, spompinarlo e poi... poi usarlo per il suo piacere. Immagina di sfregare la cappella sulle sue grandi labbra bagnate e poi... poi... di infilarlo tutto nella...
< ...fica! >.
Quella parola riporta Emily sulla terra. Rian le stava parlando da un po' e lei non aveva capito un acca. Lo guarda con viso interrogativo, chiedendosi se l'uomo avesse realmente pronunciato quella parola o se fosse tutto frutto della sua immaginazione.
Rian comprende di non essere stato ascoltato.
Sorride.
La guarda e, scandendo lentamente, ripete < Stavo dicendo, Signora Palmer, che è arrivato il momento di... > si ferma.
< Di...? > chiede lei rapita.
< di... SFONDARLE LA FICA! > ruggisce Rian.
Accade tutto troppo velocemente.
Clank!
Il rumore di una manetta che si chiude intorno al polso, lei che viene scaraventata sul tavolino.
L'uomo che le afferra l'altro braccio e glielo porta dietro la schiena ammanettandola definitivamente.
Emily è sulle ginocchia, il busto poggiato sul tavolino e le mani ammanettate dietro la schiena. I vestiti le vengono letteralmente strappati di dosso.
Sente lo SLAP delle mutandine che letteralmente si strappano tirate dall'uomo e poi il respiro le si spezza quando lo sente entrare.
Lui entra e lo fa senza pietà. Un colpo secco che la infilza, poi un altro e un altro ancora. Rapidamente lui prende il ritmo e la figa le viene smitragliata da colpi incessanti.
< Non... una... parola... > minaccia lui mentre l'afferra per i capelli.
Pur volendo lei non riesce a parlare, riesce solo ad emettere gemiti di godimento.
Le uniche volte in cui sente uscire Rian è quando lei viene scossa dagli orgasmi. Non si sente padrona più del suo corpo, le mani di lui le afferrano le tette strizzandole.
Si sente schiaffeggiare le chiappe, chiappe che le bruciano a caus dei colpi di lui.
In tutto ciò squirta e lo fa in abbondanza soprattutto quando lui le infila la mano in bocca umiliandola a suon di insulti.
< Ora fuori la lingua! FUORI QUELLA CAZZO DI LINGUA >
Rian è in piedi davanti a lei, la tiene per i capelli.
Nell'esatto momento in cui Emily tira fuori la lingua, il cazzo di Rian erutta in una succulenta sborrata.
Emily sente gli schizzi sulla lingua, in bocca e molti altri sulla faccia.
< Pulisci tutto... > ordina Rian accasciandosi sul divano < fino alle palle signora Palmer >.
Emily inginocchiata e con ancor le mani dietro la schiena prende in bocca il cazzo di lui, lecca i suoi umori che colano dalla nerchia e poi ubbidiente cerca di ficcarselo tutto giù per la gola. Ben presto si ritrova le mani di lui sulla nuca che la tengono ancorata per bene e che la liberano solo quando lei veramanete non ha più fiato.
Mentre Emily continua a succhiarlo, Rian si sporge e la libera dalle manette.
Se la stacca con disprezzo dalla nerchia e dopo averla schiaffeggiata le ficca qualcosa in bocca.
Emily lo guarda con riverenza mentre lui si riveste, mette le sue cose in ordine e valigetta alla mano si dirige alla porta.
Solo quando la porta si richiude Emily torna in se.
Prende ciò che lui le aveva ficcato in bocca... era un biglietto da visita... legge il numero di telefono che vi è riportato.
Fosse stato per lei avrebbe chiamato subito ma di li a poco il resto della famiglia sarebbe tornata per il pranzo e lei doveva rimettere apposto quel disastro.
Con un dito prende un po' di sperma che ancora le appiccica il volto e portandolo alla bocca lo assopora con gusto.
Si sente spezzata, rotta, rotta come la sua fica.
< Mettiamoci a lavoro... > sospira Emily alzandosi in piedi con il biglietto da visita gelosamente custodito in mano.
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