Il Rituale Della Fecondazione

di
genere
orge

Arriviamo a notte tarda. Il luogo del rituale è stato preparato ai margini della foresta. Mancano solo gli ultimi preparativi.
Scendo da cavallo e lascio lo zaino con V, e Caligola con Adele sempre legata sotto di esso a Skylar. Lei procede mentre Olimpia resta ad aiutarmi.
Quando Skylar arriva e apre lo zaino, V resta confusa. Tra gli abeti è stato montato un piccolo anfiteatro con pannelli di legno coperti di tronchi segati a metà e coperti di foglie e fieno. Ci sono tre grandi gradini ad arco sui quali alcune schiave e misteress della sorellanza attendono l’inizio del rituale. Alcune sono coperte di foglie, altre di pelli e altre pitture ricordanti l’autunno e la caccia. Il tema è la foresta.
No non ci sono tutte. Solo le schiave più appetibili e le mie mercenarie più devote e interessate alla cosa. Per quanto io le paghi, non a tutte piace scopare nel bosco. Specie per simili sceneggiate. Ma vedremo cosa accadrà quando tra una settimana il freddo diverrà talmente forte da impedirci anche solo di stare vestite per cinque minuti all’aria aperta del giorno.
La mia capo cuoca da ordini alle schiave addette ai preparativi. Ma non è brava come Inna. La mia vecchia tata sapeva usare il bastone a dovere. Era colta e saggia. Abbastanza da guidare le serve e le schiave come le attrici di uno spettacolo, ma non abbastanza per capire l’importanza di V per me.
V e Skylar vengono preparate come da programma da due serve esperte di trucchi. Skylar riceve uno strapon e qualche pennellata di nero che ricorda più la body art futuristica, con quelle strisce verticali e troppo perfette. Il cappuccio di capriolo con i due lembi di stoffa che arrivano a coprirle leggermente i capezzoli rimedia.
V viene cosparsa con un colorante rosso inodore. Un piccolo frutto di bosco penserete. Sbagliato.
Lei e Skylar vengono fatte accomodare al centro del secondo spalto. Alla loro destra ci sono Draga coperta di strisce verdi da tigre, lo strapon già allacciato e Julie a quattro zampe davanti a lei. La piccola africana dal seno enorme è coperta di piume marroni. É felice di rivedere V.
A sinistra invece ci sono sua madre Nubia e Anastasia. La mia amica indossa lo strapon e una pelle di leopardo. Anzi. Più di una. Il freddo non le piace. Anastasia invece ha sulla testa un cerchietto con delle orecchie da coniglio finte, dei polsini e delle cavigliere pelose e un sacco di freddo. E di paura. La sua mamma per finta non c’è. Dove sarà finita Veronika?
Prima che il rito abbia inizio, Skylar infila una peretta nell’ano di V e le riempe il retto con una lozione lubrificante. V si spaventa, ma l’indiana la calma con qualche carezza.
Ecco che si comincia. Arriva una slitta trainata da quattro ponygirl. In testa le due veterane e dietro le novizie. La ex prostituta acquistata da poco e la madre di Anastasia. La biondina sgrana gli occhi vedendo la madre conciata come una cavalla da circo.
Alla guida della slitta ci sono le due piccole pigmee di Nubia. Sono vestite con delle vecchie pelli di lupo. I cappucci fatti con le teste degli animali sono minacciosi e tetri.
Sul sedile posteriore è seduta Veronika con sua zia. La mia ospite veste come una regina. Porta un velo che le nasconde il viso, e le stoffe che la proteggono dal freddo sono state tessute a mano da sarte beduine. Sua zia indossa un semplice mantello. Il resto è ben celato.
La slitta si accosta all’ultimo pannello. Le due donne vengono fatte scendere. Veronika si distende sulla paglia. Sua zia scende e resta ferma in piedi sulla neve.
Milada e sua figlia non hanno neppure il tempo di guardarsi. Non avrebbero neppure il coraggio di farlo da come sono cadute in basso. Le pigmee portano la slitta dietro alla struttura e torna il silenzio.
Passa qualche minuto. Le piccole e le schiave meno vestite iniziano a tremare di freddo. È il momento di riscaldare gli animi.
I primi bracieri alla base della struttura si accendono dal nulla. MAGIA. La legna di abete e l’olio illuminano e riscaldano l’aria. Nello stesso momento compare un ombra più avanti. Una strega coperta con la pelle di cervo non ancora essiccata e una corona di corna intrecciate si avvicina alla struttura di pannelli e tronchi. Quando arriva alla luce dei bracieri rivela la sua natura. Iskra la regina del Regno.
Olimpia mi ha cosparsa col sangue del cervo prima di vestirmi con la sua pelle umida e di unire le sue corna a quelle già nella corona. Un tocco di horror alla serata. Capite adesso il perché del rosso su mia figlia?
V è scioccata. Ha la bocca socchiusa e gli occhi sbarrati quando arrivo davanti a Veronika.
-Perché mi hai chiamata nelle tue preghiere Veronika?- Le chiedo a bassa voce.
-Voglio diventare madre.-
Ha ricevuto un piccolo copione per prepararsi.
-Desideri ricevere il dono della fertilità?-
-Si.-
-E in cambio sei pronta a giurarmi fedeltà?-
-Si.-
-E allora preparati a ricevere il seme della fecondazione. Portate lo stallone.-
Una serva conduce lo stallone Bronzo al luogo del rito. Lui ha le mani legate dietro la schiena, gli zoccoli grandi da ponyboy, il tanga per proteggergli i genitali dal freddo, il collare e una maschera di cuoio con solo i buchi per il naso. Una merda come lui non può permettersi si vedere V.
Il guinzaglio viene legato al primo gradino. Davanti ad Anastasia. E non a caso. La piccola nobile seguirà un percorso simile a quello della madre. Non sarà istruita con forza alle brame di Saffo come la mia V. Prima di arrivare a Mosca la dovrò sverginare e fare innamorare del cazzo.
Invito Elena a fare gli onori. La zia di Veronika ha concluso il suo periodo di sperimentazione da schiava. È ora che si diletti un po come padrona.
Elena si sfila il suo mantello e mostra la sua nuova tuta in latex con il pisello di gomma. Un pezzo unico e su misura offerto dalla mia sarta speciale come omaggio della Sorellanza.
Prende l’ariete di Bronzo in mano e comincia a segarlo. Poi si china e lo prende in bocca. Non è tanto brava quanto crede, ma basta a farlo rizzare. Non è la prima volta che lo stallone partecipa. Solo non sa che a possederlo sarà la stessa donna che lui e il suo amico hanno montato come una vacca nelle ultime settimane.
La serva gli spalma del grasso animale tra le natiche. Cerchiamo di restare nel tema della foresta il più possibile. Poi stringe il guinzaglio fino a piegare il negrone a novanta. Ed è li che Elena da luogo alla sua vendetta.
Il suo strapon affonda nell’anno di Bronzo come un arpione nella pelle di una balena. Veloce e senza pietà. Il portatore di cazzo muggisce dolorosamente per il trattamento e per poco gonfia la sua maschera come un pallone.
La monta è brutale e selvaggia. Ma Bronzo si è fatto i calli al retto. Perfino quando Elena si ferma per infilargli la mano nel culo lui non sviene. Merito del lattice.
Già in passato la mistress aveva fatto pratica con i massaggi prostatici. Sa dove cercare la magica ghiandolina. E infatti quando la trova inizia a martellarla con il pugno. Uno spettacolo basta a far bagnare molte di noi donne. V e Anastasia sembrano le uniche scioccate da quella brutalità.
Prima che Elena laceri il mio stallone, la serva si appresta a fargli una sega. Bronzo schizza prematuramente. Spera di salvarsi il culo.
Il suo seme viene versato in una ciotolina e portato a me.
-Ora epuro questo seme di bestia, e lo rinnovo a germoglio della vita migliore. Con esso avrai il figlio che vorrai.-
Veronika sta per mettersi a piangere mentre io mi porto alla bocca la ciotola. Succhio lo sperma, me lo assaporo e lo faccio colare sul mio cazzo di gomma. Via alle danze.
Mi accosto alla fica di Veronika, porto le sue gambe fin sopra alle mie spalle e premo.
-Aaaah.-
Sono dentro di lei ora. Inizio a muovermi con delicatezza. E anche le altre mi seguono appena gli altri bracieri iniziano a bruciare. Ora c’è più luce e caldo.
Le schiave sullo spalto più alto sono le più sfortunate. Sono legate ai tronchi degli alberi su cui la struttura si appoggia. Abbiamo preso qualche idea da un sito di riti satanici e da streghe. Le mie mercenarie se la spassano a violentare i buchi delle schiave senza che queste possano difendersi. Una ha le mani legate dietro alla schiena e un cappio intorno al collo. Un’altra è piegata novanta dentro ad una gogna con la mia meccanica dietro che già le stantuffa il culo con il suo pistone lucente. Tra loro ci sono anche Kimiko e Kirilla. Quelle due si stanno fottendo una delle mie cagne più belle in un tramezzino saffico.
Più sotto,a metà, ci sono le schiave del mio harem. Loro avrebbero dovuto ricevere il solito trattamento di favore, ma a causa del loro comportamento nei confronti di V ho deciso di dare mano libera alle loro amanti occasionali. Se le scopano con vigore e nessun ritegno. Le sicarie a cui le ho donate sono quelle che nell’ultimo semestre mi hanno portato più risultati.
E sullo spalto più basso, cioè davanti a me, ci sono le tre ninfette. Draga non ha perso un secondo per inculare Julie. La ragazzina africana ha già avuto modo di sperimentare il sesso anale. Sa che ci vuole un po di tempo per iniziare a godere. Chiude gli occhi e inizia a pensare a qualcosa di piacevole. Forse ai ditalini di sua madre. Oppure alla voce di mia figlia.
Sua madre invece ha finalmente iniziato a darci dentro con Anastasia. All’inizio era delicata, ma appena ha capito che il culo della sgualdrinella bionda era largo come quello di una professionista, ha subito ingranato la marcia. Anastasia è un esempio di puttana nascosta. Come immaginavamo non è ancora donna sul davanti che da dietro gode come un’ossessionata. Si capisce che nella sua casuccia ha fatto molta pratica con il grosso pomello del suo letto. Speriamo che la madre e la sorella non siano da meno.
Che mi preoccupa è invece la mia V. Ho scelto Skylar per lei. Ma la dolcezza della mia amante non basta a scioglierla.
È dall’inizio dell’orgia che sul suo volto è comparsa un’espressione spaventata. Non è per le mie vesti. Ne per i gemiti e le grida alle sue spalle. Ma per l’intrusione nel suo retto.
È già la seconda volta che accade, ma durante la prima esperienza nel nostro letto avevamo appena finito di scopare. Eravamo calde. E V si fidava di me. Ora non è preparata psicologicamente, non è a suo agio e i modi selvaggi delle mistress intorno a lei la fanno dubitare pure di Skylar.
Skylar inizia a penetrarla. V fa tesoro dei nostri consigli e cerca di rilassarsi. Il dildo scivola pian piano nel suo buchetto. La pelle rossa è delicata. E attenta.
La penetrazione è lenta ma costante. Skylar si ferma solo quando le cinghie arrivano ai glutei. V ha gli occhi sgranati e il volto di una che ha appena visto un fantasma. La sua fronte si contrae un attimo quando Skylar inizia a scivolare fuori.
Bene ci siamo. Ora Skylar inizia ad accelerare. Il lubrificante a base d’acqua è il migliore, quindi non può fare male a V. Dipende tutto da V ora.
Julie invece è partita. Il pene con cui Draga la sta sodomizzando è più grosso di quello di V. Una taglia media. Draga affonda con passione nel culetto nero di Julie. E senza troppe cortesie.
Vedo le mammelle della nera a carponi che oscillano avanti e indietro. Che belle. Sembrano due uova di pasqua che si muovono come campane. Varrebbe un quarto di milione ad un’asta europea. Ma Nubia non può separarsene. Anche se l’ha trascurata in questi ultimi anni, lasciando che le altre ne abusassero, lei la ama. Come io amo V. Si starà anche godendo la voragine di Anastasia, ma non perde di vista sua figlia.
Elena invece incula Bronzo senza badare ai suoi gemiti di dolore. La mistress alla mia sinistra graffia e morde la schiena dello stallone. Non lo fa per distrarlo dall’orgasmo, ma per passione. Non si ferma neppure quando il maschio riversa un altro fiotto del suo prezioso seme da purosangue africano sulla fredda neve ai nostri piedi.
Torno a concentrarmi su Veronika. Mi sono distratta e ho fatto cadere qualche goccia di sangue sulla mia ospite. Lei è già in estasi. Che esagerata. Ora arriva il bello.
Mi porto le sue caviglie sulle spalle, la prendo per le braccia e le do una bella bussata alla cervice.
-AH!-
Non te lo aspettavi principessa. Volevi diventare mamma? Allora lasciami fare.
Continuò a scoparmela senza fare più scherzetti al suo utero. Secondo Chanel sarebbero da evitare anche il semplice rapporto prima dell’inseminazione artificiale. La sorpresina potrebbe scivolare fuori. Ma io mi voglio divertire.
Mi metto sopra di lei alla missionaria. Veronika finalmente fa conoscenza con le mie arti amatorie. Quelle vere. Non basta infilarsi un cazzo finto e stringere le cinghie. Bisogna saperlo muovere.
Il mio scivola come una lumaca nel suo guscio. Il mio culo si alza e si abbassa con precisione. Seguo un arco perfetto. Sesso di precisione.
Strappo la veste leggera e sottile della futura mamma e prendo a succhiarle i capezzoli. Nulla di speciale. Ma pensare che tra nove mesi una piccola boccuccia metterà le labbra dove adesso io sto mettendo le mie mi eccita. Perverso? Si, ma dovete capire che una donna come me ha bisogno di qualche feticcio.
Spremo le tette della bionda, mentre lei mi mette le gambe da nuotatrice attorno alla vita. Belle cosce. Forti. Mi saranno utili quando mi impossesserò anche del resto. Di tutto il resto.
Ma è di nuovo V a rapire la mia attenzione. La mia piccola ha qualche problemino. Il buchino le cigola. Ci vuole del lubrificante.
Cerco con lo sguardo le due piccole figure che si muovono libere nell’orgia. Le pigmee portano due calderoni. In uno del lubrificante scaldato sul fuoco qui vicino. Nell’altro del vino bollito con miele, succo di agrumi e qualche altro afrodisiaco naturale. Per scaldare i nostri poveri cuori freddi.
Le chiamo a me e ordino da bere. Mi passano il mestolo da mistress e bevo un po di brodo caldo. Il miele è un tocca sana per la gola. Prendo un altro mestolo e lo verso dritto in bocca a Veronika. Lei tossisce e per poco non le va di traverso, ma lo apprezza.
Ordinò con un gesto alle due negrette di servire entrambi i liquidi a mia figlia. Loro si voltano e la fissano. Non sembrano averla presa in simpatia. Prendono l’unico mestolo nel lubrificante e glielo versano sulla schiena. Quando la colata arriva nel suo sottocoda finalmente mia figlia si rilassa e comincia ad apprezzare l’inculata.
Iru la prende per il mento. Mi blocco. Iru e Mali si avvicinano e la guardano negli occhi. Lei resta pietrificata. Skylar rallenta le spinte e osserva le due africane.
Mali le porta il mestolo da schiave alla bocca e glielo fa bere fino all’ultima goccia. Un toccasana.
Loro però non la mollano. Si avvicinano e mentre una le sussurra qualcosa all’orecchio, l’altra le lecca la guancia. V resta pietrificata. Vogliono fotterla. E prima o dopo lo faranno. Non posso negargliela.
Skylar si stanca e le allontana. Le negrette rovinano la monta.
Ora l’indiana pompa con scioltezza nel culo di mia figlia. Il cazzo di gomma scivola bene e V inizia a sentire un formicolio. È strano per lei. Vedo la sua faccia prendere le forme più svariate. Incredula. Sofferente. Felice. Ma sopratutto confusa.
Metto Veronika a pecorina. Lei continua a gemere, mentre io posso mantenere i controllo su di lei e vedere mia figlia.
Finalmente sta godendo. Ha gli occhi chiusi. Ma i suoi gemiti dicono tutto. Sta per provare il suo primo orgasmo anale. Ha il respiro corto. La sua tensione si sta sciogliendo. Anche Skylar sembra prossima al traguardo.
Vedo la mia amante e mia figlia che stanno per godere. Non posso restare indietro. Mi riaggiusto il dildo interno e inizio a seguire i movimenti di Skylar. Voglio godere insieme a lei.
-Ah! Aaah! Aaah!- Veronika è arrivata a fine corsa senza che io ci facessi caso. -Grazie! Grazie mia signora! GRAZIEEE!-
Sentirla ringraziarmi con la sua voce strozzata dall’orgasmo, che io le ho donato, mi appaga. Ma io voglio il mio di premio.
Continuo a scoparmela. Voglio godere con mia figlia. Voglio godere con Skylar.
Alcune delle altre hanno già finito. Draga si sta già godendo l’estasi del dopo orgasmo. E io inizio a sentire anche altro al piacevole formicolio vaginale. Fiocchi di neve. Sta per arrivare una bufera. Che palle. Devo sbrigarmi adesso. E io che volevo scopare sotto le stelle.
Indico il cielo a Skylar e lei capisce che dobbiamo sbrigarci. Inarco la schiena per aggiustarmi meglio il dildo interno e seguo V spinta dopo spinta.
La volpina sta per raggiungerlo. Il suo primo vero orgasmo anale. Skylar la pompa a meraviglia. Forse un po troppo veloce, ma viste le circostanze.
Vengo distratta dalle grida di Anastasia. Lurida troietta. Si vede che ti piace. La padrona africana ti ha fatta godere per la seconda volta in così poco tempo? Aspetta di vedere quando ti farò conoscere le vere mazze di carne africana. Tu e tua madre mi frutterete parecchio con gli stalloni neri.
Cazzo! Cosa sto facendo? Torno a concentrarmi su mia figlia. Com’è carina. La vedo indecisa, sofferente ed eccitata. Il cazzo di gomma entra ed esce. Entra ed esce. Ora è coperto da una sottile patina gialla. É normale. Ma non c’è sangue. E Skylar pompa decisa stando sulle ginocchia e ammirando il sottile anello di ano che il suo giocattolo mette in luce ogni volta che esce, per poi rimetterlo dentro al suo posto. Uno spettacolo rosa carne.
Ci vuole ancora poco prima che V diventi più raggiante. Ecco che ci siamo. Accelero le spinte e continuo a guardare V negli occhi. Lei mi guarda come se non sapesse cosa sta succedendo. La futura mamma sotto di noi torna a gemere. Io sento il dildo stimolarmi il punto G. E finalmente ci siamo.
-Ah! Ahhh! Ag ah! AAAAHHHHHHH!!!!!!!!-
Mentre il buchino di V manda una marea di piacere ai suoi ricettori nervosi, la mia fica si contrae attorno al dildo di gomma. Inarco la schiena all'indietro e godo urlando a squarcia gola.
-AAAAAAAAAARRHHHHHHH!!!!-
Avrei voluto usare parole più concrete e volgari per esprimermi. Ma così avrei rovinato il clima del rituale.
Guardo mia figlia crogiolarsi nel piacere contro natura dell’orgasmo anale. Il suo primo orgasmo anale.
Io e le altre ci scambiamo delle occhiate. È il momento di concludere in bellezza.
-Il rito è finito. Una nuova vita ha inizio.-
Avrei preferito trovare un finale più pittoresco. Ma con la neve che inizia a scendere abbondantemente e Veronika che sembra soddisfatta direi che può bastare.
Nascoste tra i tronchi dei pannelli ci sono dei sacchetti di pelle con dentro delle palline. Supposte di oppio. Ognuna ne infila una nei culetti delle tre piccole ninfe stanche e sfinite. Faccio lo stesso con Veronika, ma per la mammina ne uso una mischiata a del sonnifero. La gravidanza si inizia con l’astinenza.
Usiamo gli strapon per infilarle in profondità e senza che le nostre vittime se ne accorgano, si ritrovano tutte e quattro drogate. Veronika si addormenta. Le altre entrano in un modo di colori e piacere.
Elena riporta sua nipote al coperto con la slitta e l’aiuto delle pigmee. Noi invece prendiamo le bimbe e ce le portiamo nelle nostre stanze, mentre le altre iniziano a smontare i pannelli e i bracieri, o continuano a montare le loro schiave. Affari loro se tra poco saranno incapaci di tornare dentro. L’importante è che tutto il materiale sia dentro prima che la neve rovini qualcosa. Non avete idea di quanto sia difficile farsi costruire un solo pannello coperto di tronchi senza dover spiegare ogni passaggio ad una schiava.
Prima di entrare mi aspetta un secchio di acqua calda. Il sangue di cervo si è rappreso. La pelle la mando a far conciare e la corona va messa al suo posto.
Entro subito in doccia e mi faccio lavare dalle mie massaggiatrici tailandesi. Le colombiane sono troppo impegnate ad offrire i loro servizi nelle docce comuni della palestra. E queste due sembrano ancora traumatizzate per l’esecuzione di Inna. Povere piccole musette gialle. Dovrò trovare una soluzione.
Entro in vasca dove Nubia, Skylar e Olimpia mi stanno già aspettando con le tre ninfette. Mentre una delle gemelle mi passa i capelli stesi a bordo vasca con dei limoni e una spazzola, sua sorella ci porta dei bicchieri e una bottiglia di spumante lionese fresco.
-Come si è comportata la nostra mamma?- Mi chiede Olimpia chiedendo alla schiava di riempirle ancora il bicchiere.
-Bene. Ha goduto due volte. E la mia piccina?-
-Molto brava. Da rifare.-
Skylar coccola tra le braccia V mentre è nel mondo dei sogni ad occhi aperti. Lo stesso sta facendo Nubia con sua figlia e Olimpia con Anastasia. Solo che la rasata tiene in una mano il bicchiere e l’altra la tiene nel culo Anastasia. La biondina si muove come un burattino. No anzi, come un pupazzo da ventriloquo.
Chanel entra in bagno per mostrarci una fiala arrivata poche ore fa da un laboratorio medico a Mosca. Un embrione ottenuto con l’ovulo di una donatrice simile a Veronika mischiato con lo sperma del marito. Un associato di famiglia possiede una società farmaceutica specializzata nell’inseminazione artificiale. Riescono anche a scegliere il sesso del feto. Una cosa che la chiesa russa non vede di buon occhio, ma che Veronika, cittadina modello, non scoprirà mai.
Guardo la fiala sotto la luce del lampadario. Non si vede, ma c’è. Una piccola vita. Una bambina. Una futura mistress che un giorno aderirà alla sorellanza come sua madre. Si non l’ho fatto solo per i soldi. Quando partorirà, Veronika mi seguirà come un cane devoto.
Mi infilo la fiala in bocca. È fredda. Le do una bella leccatina e la ridò a Chanel preoccupata per la temperatura. Ma tanto tra poco quell’embrione sarà già nell’utero di sua madre a riprodursi. E poi così potrà dire di essere stata dentro a due donne. Solo che noi poche lo sapremmo.
Appena la gemella fuori dalla vasca finisce di pulirmi i capelli con il succo di limone, Olimpia lascia andare Anastasia. Skylar la prede con se e mi passa V.
Olimpia prende la bottiglia dalle mani della giovane massaggiatrice, si carica lei sulla spalla tutta trionfante e uscendo dalla vasca fa lo stesso con sua sorella versando quasì metà dello spumante rimasto.
-Queste due me le fotto io!- Fa lei tutta trionfante con modi da vichinga.
Mentre Olimpia esce per andare nelle sue stanze, le due gemelle guaiscono terrorizzate. Sanno di non potersi sottrarre. Ma sanno anche che alle volte la mia mante tedesca non sa quando fermarsi.
Restiamo solo noi tre mistress in vasca. Giochiamo con le tre bimbe drogate mentre fuori la bufera soffia ormai forte.
V ha gli occhi fissi sulla calda luce del lampadario. L’oppio sarà anche migliore della marijuana, ma va usato con più precauzione. È una droga forte. Per questo uso quello migliore.
Ci avviciniamo tutte e tre al centro e proviamo a far limonare le bimbe tra di loro. Ci strusciamo addosso a loro con i nostri seni fino a farci indurire i capezzoli.
Ora inizieremo una alla volta ad uscire per asciugarci. E dopo andremo tutte e sei nel mio letto. Ci infileremo sotto le coperte e faremo l’amore per ore. Domani mattina, quando le serve verranno a svegliarci, troveranno un materasso bagnato fradicio di umori e sudore.
scritto il
2021-02-10
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