Una scopata e via sul treno

di
genere
masturbazione

Cari lettori fatto realmente accaduto. Erano i primi anni che lavoravo al nord precisamente a Biella, periodo di natale prendevo qualche giorno di ferie per andare a trovare i miei e la mia ragazza. Il 23 dicembre di quell’anno ero a Milano centrale per prendere il treno il milano Lecce, una immensa folla aspettava l’arrivo sul binario, ci fu un assalto feroce gente che entrava dai finestrini per accaparrarsi i migliori scompartimenti. Come sempre mi capitava di viaggiare sui strapuntino dei corridoi. Ero lì che aspettavo la partenza del treno quando faticosamente tra spintoni e toccatine una ragazza con gli occhiali si ferma accanto a me. La guardò non è carina ma un tipo di femmina na Agata. Mi alzo e le dico signorina si può sederi qui, no non posso le tolgo l’unico sedile. Posso darti del tu? Si ma certo, allora faremo un poco l’uno, ok così va bene. Le dico, non ci siamo presentati, io mi chiamo Domenico per gli amici Mimmo, e io mi chiamo Loredana per gli amici Lory. Le chiedo dove stai andando Lory? A Pescara a trovare il mio ragazzo conosciuto questa estate, le dico che coincidenza anche io vado a Pescara ma per trovare i miei genitori e la mia ragazza. Lei mi guarda perché la ragazza l’hai detto per secondo? Io la metterei per prima nei miei desideri, scusa se sono un po’ cruda, voi fate l’amore? Si scopate insomma? Io preso in contropiede non riesco a rispondere, le dico, si Lory l’abbiamo fatto questa estate dentro una gabina al mare dopo che stavamo da quattro anni che stavamo insieme. Mamma mia quattro anni, ma non ti facevano male le palle, ho si Lory che dolori solo con una sega potevo calmarmi. E tu hai detto che questa estate hai conosciuto il tuo ragazzo, si ragazzo un Uomo ben dotato con un cazzo di venticinque centimetri, mi ha scopato in tutte le posizioni. Pensa che una notte mi ha scopato nove volte, mi ha rotto anche il culo, con violenza con un colpo secco me lo ha infilato facendomi uscire il sangue, mi aveva lacerato lano. Sentendola mi stavo eccitando, eravamo in piedi l’uno dinnanzi all’altro, con i cappotti sulle spalle avevamo chiuso agli sguardi i nostri corpi. Non so perché senza volerlo allungo le mani e accarezzo i piccoli semi, lei non dice niente mi lascia fare non parla più socchiude gli occhi. Io con la mano destra accarezzo i piccoli capezzoli non ha reggiseno, mi faccio audace infilo la mano sotto il maglione e le strizzo i capezzoli, ha una pelle liscia, calda, un odore di femmina trasaliva da giù’. Immaginavo la figa bagnata. Lei allunga la sua mano destra, accarezza il mio membro da sopra i pantaloni, la facilito apro la lampo il mio cazzo svetta imperioso fuori dai pantaloni, venti centimetri di carne ma grosso di diametro, mi dice mamma quanto e grosso sarà difficile prenderlo in bocca, ora ci provo, si siede sul sedile e coperta dai cappotti comincia a leccarlo e dare i baci al mio pezzo di carne, apre la bocca più che poté Eli infila piano piano in bocca, succhia sbava sulla nerchia, mi succhia mi sega. Con il medio preme per tutta la lunchezza il suo dito il canale orifizio, come per fare in modo ti tirarmi su la sborra. Sente dopo un po’ che sto per venire, a questo punto preme con il dito il canale orifizio, voleva accumulare il mio seme facendolo uscire tutto insieme con violenza. Io non resisto più le dico fammi sborrare, lo toglie e un primo fiotto violento la prende in faccia, poi apre la bocca e ingoia tutto, una vera bocchinara, una vera professoressa, le dico grazie Loredana. Ma il bello deve ancora venire. Continua.
scritto il
2021-02-18
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