Mexican Radio (parte seconda)

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Ben ritrovati cari ascoltatori, dopo questa piccola chicca musicale, ci prepariamo alla continuazione della storia della nostra amica, dunque Adele cosa successe quel pomeriggio, con la bella e fascinosa signora milanese?
La feci accomodare, si presentò, le dissi il mio vero nome, mi sembrava poco onesto continuare con la farsa del nick sul sito, lei mi disse che era molto attratta dalle donne, anche se sposata, poi seppi anche con chi, e che le ero molto piaciuta nelle foto che aveva visto, ma che mi voleva così com’ero.
La presi per mano e la condussi in camera da letto, mi venne come sempre tutto naturale, in un attimo mi tolsi la maglietta e i pantaloncini della tuta, rimasi nuda e mi sdraiai sul morbido lettone.
Lei mi osservò per qualche istante, si tolse le scarpe ed il vestito, sotto era nuda, solo le calze velate e la giarrettiera.
Era bellissima, tonica, abbronzata, mi disse di restare ferma, che avrebbe pensato lei a tutto, dovevo restare in suo potere, quello sarebbe stato sempre il nostro gioco, ma poi purtroppo mi toccò scoprirlo con il tempo, quando fu troppo tardi per tornare indietro.
Ti piacque molto farlo con quella donna Adele?
Mi fece provare sensazioni sconosciute, aveva un tocco delicato ma deciso, la lingua si infilava ovunque, mi portava ad un istante dal piacere, per poi ricominciare con qualcos’altro, la mia eccitazione raggiunse un culmine che non pensavo possibile, poi quando alla fine decise di farmi venire, l’orgasmo fu così intenso che pensai di non sopravvivere, urlai come una pazza, contorcendomi come un serpente in trappola, andai avanti per un tempo che non saprei quantificare, mentre lei mentre mi guardava si toccava, e godeva della mia visione.
Non si fece toccare?
No mai, quella volta non ci feci caso, forse nemmeno ci pensai, in ogni caso, quando mi ero calmata, mi chiese se la volessi accompagnare il giorno dopo, in una vacanza che avrebbe fatto in una mega villa in Sardegna, ancora imbambolata le dissi di si, mi lasciò cinquecento euro sul comodino, fu la prima e l’unica volta che mi ha pagata, e dopo essersi rivestita mi disse che la mattina dopo sarebbero venuti a prendermi, di farmi trovare pronta.
Quindi la seguisti in quella vacanza?
Si, e per almeno un paio di anni diventammo inseparabili. Ero diventata la sua schiava, smisi di lavorare, mi teneva in pugno, aveva sempre con sé almeno dieci grammi di cocaina, iniziai anche io a tirare, ci sballavamo e poi cadevo preda delle sue brame sessuali, rimorchiava ragazzine giovani e me le portava, voleva vederci mentre lo facevamo, si toccava per tutto il tempo,sessualmente era molto disturbata.
Com’è finita?
Una sera eravamo strafatte, avevamo cenato in ristorante stellato, e poi avevamo tirato come due pazze, me l’aveva cosparsa di coca e poi leccata per mezz’ora, lì dentro, al bagno delle signore.
Guidavo la Maserati a velocità folle, in una strada che non conoscevo, e in una curva sono uscita fuori, abbiamo capottato, io non mi sono fatta quasi nulla, lei è finita all’ospedale.
Naturalmente videro che eravamo strafatte, ci fu un mezzo scandalo, non so come la storia venne fuori, saltò fuori il marito, mio ex cliente, la portarono in una clinica austriaca a disintossicarsi, e non la vidi mai più.
Accidenti Adele, non è stata una storia fortunata, e poi da quello che mi hai accennato prima, durante la pausa musicale, per te è iniziato un periodo davvero difficile.
Si è vero sono iniziati i momenti bui della vita.
Ce li racconterai dopo che avremo ascoltato un altro brano, questa volta arriva da molto lontano nel tempo, ed è un blues del grande Skip James, Devil Got My Woman, non addormentatevi miei nottambuli, dopo Adelina ci parlerà della parte più brutta, della sua incredibile vita.
Eccoci ancora qui miei fedeli amici, con Adele e la sua storia.
Certo Marialuce, ora la storia diventa oscura, sono stati gli anni cupi della mia vita.
Quando smisi con la signora, di cui non dirò il nome, iniziai un periodo di autodistruzione, che mi portò veramente ai margini della società e della vita.
La dipendenza dalla cocaina diventò incontrollata, me ne andai da Milano, e iniziai a girare per l’Italia, a volte battevo il marciapiede, oppure trovavo lavoro in qualche locale, più che altro bordelli clandestini.
Sono finita in un giro di rumeni che mi sfruttavano, mi hanno anche picchiata, ho fatto anche dei filmini porno, mi facevo scopare da quattro o cinque maschi alla volta, l’unico mio pensiero era trovare tutta la coca possibile e tirarla senza che ci fosse un domani.
Mi ero dimenticata di tutto, chi fossi e cosa avessi, e questo in parte mi ha aiutata quando dopo qualche anno sono uscita da quel tunnel buio in cui ero finita.
Quindi ne sei venuta fuori per fortuna?
Si per fortuna, e di nuovo grazie ad una donna, posso dire che se una mi ha rovinata, un'altra poi mi ha salvata.
Incredibile amici, e ci racconti com’è andata?
Si,ero a Roma, battevo lungo un vialone che portava ad Ostia, e per tornare prendevo un autobus.
Mi ero strafatta di strane pasticche che mi aveva venduto un marocchino, e mi addormentai sul sedile.
Ero molto male in arnese, magra, emaciata, mal vestita.
L’autista era una donna, che non si accorse di me fino a quando non raggiunse il deposito, a fine turno.
E poi che fece?
Dovevo davvero essere arrivata a fine corsa, in tutti i sensi, quando mi risvegliò e mi chiese che facevo, dove vivevo se avessi bisogno di aiuto, le dissi di si, la pregai di aiutarmi, altrimenti sarei potuta morire.
Mi portò a casa sua, viveva sola, mi curò e mi rimise al mondo.
Hai avuto una storia anche con lei?
Si, lei era lesbica, molto mascolina, non certo la bellezza conturbante e sensuale, che avevo conosciuto la volta prima.
Una donna normale, che viveva del suo lavoro, tranquilla e per certi versi inquadrata.
Si innamorò di me, con il tempo io ripresi le mie sembianze normali, uscita dal giro in cui ero finita, mi comprò dei vestiti, un suo amico medico mi fece tutti gli esami, per fortuna ero sana, trovai anche un lavoretto come segretaria in una associazione che si occupava di anziani e malati terminali.
Ma tu l’amavi?
Io le ero molto grata, mi aveva salvata, ma la vedevo come un amica, forse una sorella, però per troppa gentilezza, la feci entrare nel mio letto, diventammo amanti, per lei una fidanzata.
Non era una gran bellezza, bassina, capelli corti da maschietto, poco seno, ma era molto dolce e tenera, lo facevamo in modo quasi pudico, tranne qualche volta all’inizio, facevo molta fatica a provare piacere, forse per la prima volta nella vita ho sperimentato il sesso controvoglia, cosa che non era mai successa, nemmeno durante il periodo buio, quando battevo lungo i controviali dell’Ostiense, o dell’Ardeatina.
Ho anche compreso di non essere lesbica, la mia vecchia parentesi era soltanto dovuta all’infatuazione per quella donna così selvaggia e conturbante e poi la vita da donna normale, dedita al lavoro, alla convivenza con un'altra persona, la routine solita, mi stavano stretti non la sopportavo più.
Dunque anche quella relazione è finita, sei stata tu a troncarla?
Sono stata molto vigliacca e ingrata, una mattina sono sparita, ho lasciato un biglietto in cui dicevo che le volevo bene, che le ero grata per quello che aveva fatto per me, ma quella non era la mia vita, di perdonarmi se poteva.
Davvero una vita movimentata la tua cara Adele, dopo l’ultimo brano, che andremo ad ascoltare e che sarà ancora dei Pink Floyd, The dogs of war, ci racconterai il resto della tua avventura!
Rieccoci carissimi amici miei, siamo all’epilogo, Cosa hai fatto dopo quest’ultima fuga Adele?
Sono tornata a Milano, per fortuna mi era rimasta la mansarda in Brera, sul conto svizzero qualche soldo,
non ero proprio al verde. Ho venduto la mansarda, e ho comprato un appartamentino in una zona periferica, con la differenza e i soldi nel conto svizzero mi restava un discreto tesoretto per gli anni a venire.
Ho ricominciato a fare la vita, metto gli annunci nei vari siti, ce ne sono a decine, la concorrenza è spietata, brasiliane russe rumene ucraine polacche e ora ci sono anche i trans, la novità del momento.
Le tariffe si sono abbassate, ai livelli di quando c’era la lira e la davo le prime volte sulla panchina.
E’ diventato molto difficile sbarcare il lunario, ora ci sono anche le italiane, spesso disperate rimaste senza lavoro, che si riducono a fare le puttane.
Ci pago le bollette, faccio la spesa, e poco altro, l’auto per fortuna non ce l’ho, dopo quell’incidente dato che ero strafatta mi tolsero la patente, e non l’ho mai più ripresa.
Raccontaci com’è fare la prostituta ora che hai una certa età e in questa situazione, fino a quando pensi che continuerai con questo lavoro?
Per quello che mi riguarda mi è rimasto sempre lo stesso approccio, mi piace quello che faccio, vengono spesso dei ragazzi giovani, sono attirati, come dicono loro dalle milf, nell’annuncio infatti ho scritto proprio cosi’ giobbando sull’età, solo un pochino però, milf vogliosa.
Insomma ancora ti piace, riesci a godere nel tuo lavoro?
Certo con un paio che anche mi piacciono, vado oltre al rapporto puttana cliente, mi lascio andare, in fondo è sempre stato il mio vero talento, far credere di stare con una amante, e non con una puttana.
Lo farò fino a quando avrò uomini che mi vorranno, poi probabilmente tornerò nella mia città di origine, è un posto al mare, sono figlia unica, ho ereditato la casetta dei miei, andrò finalmente in pensione.
Sei stata davvero una piacevole compagnia questa notte Adele, io i miei radioascoltatori siamo davvero felici e onorati di averti avuta qui con noi, ci lasciamo con la sigla di chiusura, che è come tutti sapete la stessa di apertura, che dà il nome a questo programma, Mexican Radio, a domani notte dalla vostra Marialuce, e un bacio appassionato dalla nostra Adele, la escort che si è raccontata questa notte per voi.
scritto il
2021-03-22
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