Turbamento
di
beatrice
genere
saffico
sono qui nel letto da sola,
niente sonno, mi rigiro, leggo;
due racconti, rigo dopo rigo,
caspita c'è chi scrive bene,
e questo? sono due femminucce?
qualche amica ha provato,
mai fatto, chissà come sarebbe,
chiudo, sospiro e immagino:
occhi scuri grandi e allungati,
come i lisci capelli lunghi,
giusti per legarli al lavoro,
mani morbide e piccole,
adatte ad aggiustare il cuore;
collo sottile e profumato,
impreziosito da un piccolo neo,
una perla nera,
esili caviglie e gambe affusolate,
piedini vezzosi di smalto blu,
ricorda il riflesso nei capelli,
massaggerei a donar sollievo
dopo una giornata mai seduta,
risalire la pelle di seta bianca,
a piccoli tocchi a piccoli baci;
perdendomi negli occhi profondi,
le mie labbra e le mie dita lievi
nella scoperta del corpo morbido,
caldo il ventre, leggero rossore,
scivola l'ultimo lembo di stoffa,
i seni turgidi e delicati al tocco,
raccolti nella coppa della mano;
impertinenti dita lungo il fianco
sfiorano e accendono il desiderio,
baci a....
toc, toc!
"avanti",
"Beatrice, ti volevo dire che inizio il turno ora,
se hai bisogno di compagnia ci sono",
"Simona, grazie",
"ormai ti conosco non ti addormenti nemmeno con propofol se non vuoi",
"vero, partitina a gin?",
"faccio il giro e vengo",
"a dopo".
niente sonno, mi rigiro, leggo;
due racconti, rigo dopo rigo,
caspita c'è chi scrive bene,
e questo? sono due femminucce?
qualche amica ha provato,
mai fatto, chissà come sarebbe,
chiudo, sospiro e immagino:
occhi scuri grandi e allungati,
come i lisci capelli lunghi,
giusti per legarli al lavoro,
mani morbide e piccole,
adatte ad aggiustare il cuore;
collo sottile e profumato,
impreziosito da un piccolo neo,
una perla nera,
esili caviglie e gambe affusolate,
piedini vezzosi di smalto blu,
ricorda il riflesso nei capelli,
massaggerei a donar sollievo
dopo una giornata mai seduta,
risalire la pelle di seta bianca,
a piccoli tocchi a piccoli baci;
perdendomi negli occhi profondi,
le mie labbra e le mie dita lievi
nella scoperta del corpo morbido,
caldo il ventre, leggero rossore,
scivola l'ultimo lembo di stoffa,
i seni turgidi e delicati al tocco,
raccolti nella coppa della mano;
impertinenti dita lungo il fianco
sfiorano e accendono il desiderio,
baci a....
toc, toc!
"avanti",
"Beatrice, ti volevo dire che inizio il turno ora,
se hai bisogno di compagnia ci sono",
"Simona, grazie",
"ormai ti conosco non ti addormenti nemmeno con propofol se non vuoi",
"vero, partitina a gin?",
"faccio il giro e vengo",
"a dopo".
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