Morgana
di
Vandal
genere
poesie
I
Come Morgana fluttua
All’interno di una visione
Appari sul mare
Avvolta da una sottile tela
Sembri camminare sull’acqua
Sospesa da ali invisibili
E la luce che dal velo traspare
Ti scontorna le linee del corpo
Immagine di un antico luogo
Dagli abissi ora sprofondati
Il tuo canto si eleva
Nella bruma che striscia sulle onde
Sei forse tu
Pallido miraggio
Che tentavi i marinai di passaggio
Nelle notti di tempesta?
Sei tu, fosca Morgana
Che nella tempesta li attiravi
Suadendoli con il canto
Seducendoli con il tuo corpo
Per poi ghermirli coi tuoi tentacoli
Nere e sinuose dall’abisso
Che avvolgevano i fragili legni
Ne stritolavano il corpo, spezzandoli
E poi giù, inghiottiti
Morgana
Che avanzi nella bruma del mare
Forse sospinta da invisibili ali
Il tuo nudo corpo riluce
Sembra bianco corallo
Sei tu che mi tendi le braccia
Sublime miraggio evocato dal tempo
Sei tu che mi chiami nel meriggio
Per abbracciare le tue carni?
Da quanto tempo alla deriva
Anelo la terra ferma
Nel fosco miraggio del mattino
Oh voglia di toccare le tue membra
Come verdi campi sono i tuoi capelli
E gli occhi come di rena bianca
Calmo e sereno è il tuo sguardo
Florido e sinuoso il tuo corpo
Aggrappato a questo fragile legno
Dopo giorni di umida agonia
Ora il tuo abbraccio mi è lieve
E volenteroso cedo al tuo abbraccio
Mi immergo nel tuo corpo
Mi lascio divorare dal tuo fervore
Oh, mia adorata Morgana
Conducimi in fondo al desolato oblio
Conducimi alla città perduta
Alle sue guglie sfavillanti
Alle strade fatte d’oro
Ai tetti avvolti dal corallo
Conducimi nella tua dimora
Dove le sirene sanno cantare
Tristi melodie di un tempo passato
E i pesci danzano attorno a loro
Conducimi nella tua dimora
E lasciati andare
Delle tue carni io ne bramo
Del tuo amore io mi cibo
Pura illusione sei tu,Morgana
Di un tempo passato
Le tue gambe mi hanno accolto
In questo abbraccio soave
Mi abbandono all’estasi
E lascio che sia
Tra quei coralli
La mia fine è giunta
Poi dispiego gli occhi
Ad una luce accecante
Il sole del mattino
Mi ferisce gli occhi
Solo su una spiaggia
Il mio destare è colto
Su grigia rena
Come nudo è il mio corpo
Ora, Morgana, tu eri un’illusione
Che mi condusse nel tuo Mondo
La mia mente alla deriva
Come un deteriorato legno
Forte e fragile al contempo
Il mio sogno è stato
Il rammarico e lo sconforto mi assale
Così vero era quel corpo
E non mi avvedo se non in ritardo
Che attorno alla mia mano
Qualcosa io stringo
E , stupito, ne sollevo il gesto
Annodato al polso
Un sottile tessuto
Che sa di alghe e mare
Allora lì io piango
Poiché ho compreso che
L’illusione era reale
Oh Morgana
Regina delle illusioni…
Come Morgana fluttua
All’interno di una visione
Appari sul mare
Avvolta da una sottile tela
Sembri camminare sull’acqua
Sospesa da ali invisibili
E la luce che dal velo traspare
Ti scontorna le linee del corpo
Immagine di un antico luogo
Dagli abissi ora sprofondati
Il tuo canto si eleva
Nella bruma che striscia sulle onde
Sei forse tu
Pallido miraggio
Che tentavi i marinai di passaggio
Nelle notti di tempesta?
Sei tu, fosca Morgana
Che nella tempesta li attiravi
Suadendoli con il canto
Seducendoli con il tuo corpo
Per poi ghermirli coi tuoi tentacoli
Nere e sinuose dall’abisso
Che avvolgevano i fragili legni
Ne stritolavano il corpo, spezzandoli
E poi giù, inghiottiti
Morgana
Che avanzi nella bruma del mare
Forse sospinta da invisibili ali
Il tuo nudo corpo riluce
Sembra bianco corallo
Sei tu che mi tendi le braccia
Sublime miraggio evocato dal tempo
Sei tu che mi chiami nel meriggio
Per abbracciare le tue carni?
Da quanto tempo alla deriva
Anelo la terra ferma
Nel fosco miraggio del mattino
Oh voglia di toccare le tue membra
Come verdi campi sono i tuoi capelli
E gli occhi come di rena bianca
Calmo e sereno è il tuo sguardo
Florido e sinuoso il tuo corpo
Aggrappato a questo fragile legno
Dopo giorni di umida agonia
Ora il tuo abbraccio mi è lieve
E volenteroso cedo al tuo abbraccio
Mi immergo nel tuo corpo
Mi lascio divorare dal tuo fervore
Oh, mia adorata Morgana
Conducimi in fondo al desolato oblio
Conducimi alla città perduta
Alle sue guglie sfavillanti
Alle strade fatte d’oro
Ai tetti avvolti dal corallo
Conducimi nella tua dimora
Dove le sirene sanno cantare
Tristi melodie di un tempo passato
E i pesci danzano attorno a loro
Conducimi nella tua dimora
E lasciati andare
Delle tue carni io ne bramo
Del tuo amore io mi cibo
Pura illusione sei tu,Morgana
Di un tempo passato
Le tue gambe mi hanno accolto
In questo abbraccio soave
Mi abbandono all’estasi
E lascio che sia
Tra quei coralli
La mia fine è giunta
Poi dispiego gli occhi
Ad una luce accecante
Il sole del mattino
Mi ferisce gli occhi
Solo su una spiaggia
Il mio destare è colto
Su grigia rena
Come nudo è il mio corpo
Ora, Morgana, tu eri un’illusione
Che mi condusse nel tuo Mondo
La mia mente alla deriva
Come un deteriorato legno
Forte e fragile al contempo
Il mio sogno è stato
Il rammarico e lo sconforto mi assale
Così vero era quel corpo
E non mi avvedo se non in ritardo
Che attorno alla mia mano
Qualcosa io stringo
E , stupito, ne sollevo il gesto
Annodato al polso
Un sottile tessuto
Che sa di alghe e mare
Allora lì io piango
Poiché ho compreso che
L’illusione era reale
Oh Morgana
Regina delle illusioni…
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