Ero thriller

di
genere
pulp

ERO THRILLER

I
Il sesso, una donna meravigliosa, la passione consumata con lentezza.
Il risveglio, brutale, il corpo straziato di lei, lui che non rammenta nulla.
La fuga nel buio, la testa confusa.
Cosa è accaduto? chi è stato a fare quell'orrore?
Il coltello è tra le sue mani. Con un urlo lo getta di lato e fugge
Davanti a sè si apre un baratro, una cascata, delle rocce.
Il tonfo, i flutti delle rapide che lo sballottano ovunque contro gli scogli affioranti.
Poi, il buio. Il risveglio in ospedale, il sorriso gentile di un'infermiera: "Ben svegliato. Mi sa dire il suo nome?".. L'uomo scuote la testa, non ricorda nulla.. "Frank"..


"Frank," ripete l'infermiera, prendendo appunti. La voce risuona nel suo cervello, ma il nome non significa nulla. Eppure, c'è una sensazione opprimente, come un'ombra che gli si attacca all'anima.
Non ricorda come è finito lì, né il volto della donna che lo ha accompagnato in quella notte che doveva essere di passione. Solo il vuoto, l'eco di un urlo.
"Ha avuto un trauma cranico," continua l'infermiera, cercando di ricostruire i pezzi di un puzzle frantumato. "Siamo qui per aiutarla. È in un luogo sicuro."
Frank chiude gli occhi, cercando di rievocare ricordi. La casa, la musica, il vino rosso in calici lucenti… e poi il buio. Un abbaglio di panico e confusione.
"Perché non ricordo nulla?" chiede finalmente, la voce incrinata dalla paura.
"L'amnesia post-traumatica è comune in questi casi," spiega l'infermiera con dolcezza. "Ma ci vorrà tempo. Dobbiamo fare alcuni test, e se è possibile aiutarci con qualche particolare su cosa è successo."
Ogni parola di lei sembra un tassello che cerca di ricomporsi, ma Frank invece sente solo un baratro che si allarga. Poco dopo, viene portato per esami. Domande su domande, risonanze, ecografie. Scomparsa nel frastuono meccanico, i pensieri si accalcano, confondendo il suo spirito.
Finisce nel suo letto, e il silenzio lo avvolge. Una sola cosa lo tormenta. La donna. Chi era? E cosa le era successo? La sua mano si stringe e si rilassa, come se ancora tenesse quel coltello. Ma non lo ricorda. Non sa se era lui il colpevole o la vittima.

Avanza l'ora del pomeriggio e una figura sconosciuta entra nella stanza. È un uomo in divisa, uno sbirro. Il suo viso è scolpito nella linea dura dell'ufficialità, ma gli occhi tradiscono comprensione.
"Frank, sono l’ispettore Martin," dice con calma. "Voglio parlarti di quella notte."
Il cuore di Frank si arresta. Il buio si stringe attorno a lui. "Cosa è successo?" chiede, ansioso. “Dove… dove è lei?”
L’ispettore lo osserva per un attimo. "Ho bisogno che mi racconti tutto ciò che ricordi. Ogni piccolo dettaglio potrebbe aiutarci."
Frank chiude gli occhi, cercando di afferrare i ricordi fuggenti, la fragranza di un roseo profumo, il suono di una risata, ma ogni tentativo è come afferrare sabbia bagnata.
"Non ricordo," ammette, la disperazione a fargli tremare la voce.
L'angoscia brucia nel petto di Frank.

Il volto di lei è una scheggia di sangue. Frank scuote la testa non riesce a capire. Tante schegge, due corpi nudi che danzano tra le lenzuola, i corpi sudati e felici, lei che dice TI AMO. Lui confuso. Altre schegge. Sesso come se non se ne avesse abbastanza. Poi, il buio, tutto quel sangue.


II
Frank si risveglia con urlo. L’infermiera accorre al suo capezzale: “La mia testa è un vortice e io non riesco ricordare”
“Non si deve preoccupare. E’ normale nelle sue condizioni. Ci vorrà tempo, ma riuscirà a ricordare”
Frank si lascia aiutare dall’infermiera a rimettersi a dormire: “Ho paura”
“Ci sono qua io” sorride l’infermiera
“Potrei essere un mostro”
“Non in questo momento” sorride sempre lei

La scena era surreale, un contrasto stridente tra il piacere e l'orrore. I colori del momento precedente si dissolvevano, lasciando spazio a una palette di rosso intenso. L’uomo, che un attimo prima si trovava nel culmine della passione, ora si sentiva sopraffatto dal terrore. Gli occhi della donna, che brillavano di desiderio un attimo prima, ora erano fissi e vuoti, piantati nel nulla.
Il frastuono della notte lo circondava mentre correva via, il respiro affannato e il cuore che batteva all’impazzata. In quel momento non c'era un senso di colpa, solo pura e semplice paura. La sua mente cercava di eludere quello che era successo, ma il ricordo del calore che aveva provato si mescolava con la scena orribile che aveva davanti agli occhi. Si fermò un attimo, il suo corpo tremava, si voltò indietro, ma la vista di quel corpo immobile lo spinse nuovamente a fuggire.
Il mondo esterno sembrava ostile. Le ombre si allungavano minacciose, e il suo pensiero si affollava di domande, di scenari possibili, di conseguenze inimmaginabili. Ma in fondo al suo cuore, sapeva di non poter tornare indietro. Quella notte, da un lato, era stata una delle più meravigliose della sua vita; dall’altro, il suo significato era stato stravolto in un attimo.
E mentre il cielo si tingeva di un blu profondo, la realtà lo colpiva come un pugno nello stomaco. Il ritorno alla normalità sembrava impossibile. La questione che si poneva era semplice: cosa era successo veramente? E, soprattutto, chi era lui adesso?


“Abbiamo ritrovato il coltello nel bosco, sotto un felce” disse l’ispettore Martin “C’erano sia le sue impronte che quelle della vittima”
“Chi era quella donna?” chiese il dottor renaldi
“Clarissa Brandi, insegnante di scienze e geografia all’Università”
“E l’uomo, quel Frank?”
“Abbiamo trovato i suoi vestiti all’interno della casa ma nessun documento. Le sue impronte non hanno dato nessun esito. Sembra un fantasma quell’uomo”
“E’ lui l’assassino?” chiede l’infermiera Janice
“E’ l’unico colpevole al momento. Sembra un giallo da manuale, di quelli che piacevano a Chandler o Spillane. Il tizio fa sesso con una donna, poi si risveglia con il cadavere di lei vicino e la polizia arriva e lo arresta. Colpevole e colto in fragranza”
“Non siamo in un libro, detective” disse il dottore “Se quell’uomo è un assassino, è giusto che paghi per la sua mostruosità. Ma se è innocente…”
“Stiamo lavorando su altre piste”

Clarissa lo osserva con malizia. Si avvicina al suo sesso eretto e comincia a baciarlo, stuzzicandolo con la punta della lingua. Lui va subito in estasi e vuole possederla, vuole farla sua. Lei da' un colpo di lingua e si alza lentamente, facendo apposta a sfiorare il suo sesso e arrivando a contatto con la sua bocca. Si baciano, le lingue danzano. Lui va' in tilt e comincia a penetrarla. Lei ride e gode allo stesso tempo. Lui è travolto dalla passione bruciante, il sesso diventa una maratona, non smette nemmeno quando lei gli chiede di rallentare. "Frank, smettila!" dice lei. Ma lui non sente nulla. Lei urla, lui ha un orgasmo e poi si lascia cadere accanto a lei, addormentandosi. Poi lui si sveglia e vede Clarissa coperta di sangue. Lui urla e fugge via. L'immagine di Clarissa coperta di ferite profonde e uno squarcio fino all'osso alla gola.

Frank si risveglia. Sempre lo stesso incubo. Si accorge di avere avuto un’erezione e se ne vergogna. Alza lo sguardo dal suo pene fuoriuscito dal pigiama e vede l’infermiera Jasmine ferma sulla soglia, che lo osserva con un misto di imbarazzo e interesse. Lui si affretta a coprirsi: “Non stavo facendo.. Ho avuto un incubo.. Un sogno”
“Non si preoccupi, non è il primo pene eretto che vedo qua dentro” ride l’infermiera. Poi si accorge della gaffe ma il paziente Frank non se ne da a vedere “Mi racconti di questo sogno”
“Un sogno, un incubo. Sono con questa donna e ci faccio sesso. Poi mi sveglio e la vedo coperta di sangue”
“Non ha ancora memoria di cosa sia realmente accaduto?”
“La polizia sospetta di me”
“Credo sia normale routine”

III
Normale routine. Lui è già condannato. Lui ha ucciso. Per quale ragione? Sono un serial killer, un assassino. Scuote la testa.
Una visita per lei. Una ragazza piccola, dai capelli neri e vaporosi entra nella stanza. Ha occhiali tondi cerchiati di rosso: “Frank, mio Dio che spavento mi hai fatto prendere”
Lui la osserva. Buio: “Ci conosciamo?”
Lei sembra deluso “Oh, non ti ricordi? Siamo fidanzati”
Fidanzati? Perché non si ricorda di lei? Se così è, allora ha commesso tradimento con Clarissa e..

Frank non ricorda se ha ucciso la donna di nome Clarissa. Il momento prima è lì che fa sesso con lei, il momento se la ritrova morta accanto a lui. E' fuggito in preda al panico, è caduto in un dirupo e poi, si risveglia in ospedale con uno sbirro che gli fa delle domande. Nulla, vuoto mentale. E dopo arriva questa giovane donna dai capelli neri e gli occhiali cerchiati di rosso, che dice di essere suo fidanzato: "Uh, scusa ma ho la testa scombinata e non ricordo nulla" dice lui..
"Sì, lo so, me lo hanno detto" si avvicina al suo capezzale
"Non ti preoccupare. Ti aiuto io a ricordare" Gli mostra foto, momenti in cui erano insieme. "Vedi, eravamo felici insieme"..
"Noi.." dice Frank. Lei si chiama Beatrice.
Loro. Ma il peso della colpa cala su di lui: “Mi spiace ma, non posso essere ancora tuo fidanzato.. Io, ero con un’altra donna”
“Lo so Frank. Lo so ma, non mi importa. Importa che ora sei qui con me e che possiamo cominciare una vita insieme”
Cominciare una vita insieme. Lei lo abbraccia. Il desiderio nasce nel profondo e lei lo avverte attraverso le lenzuola. Vedo che la virilità non se n’è andata con la tua memoria. Lei infila la mano sotto le lenzuola e cerca la sua virilità: “Cosa fai? Potrebbe arrivare qualcuno..”
“Ssh” fa lei massaggiando il suo sesso “Lasciami godere di questo momento ritrovato” La masturbatina è lunga e intensa. L’orgasmo è liberatorio.

“Dunque se ne va?” chiede Janet osservando Frank che si riveste
“Pare che abbia una fidanzata a cui non importa che l’abbia tradita”
“beh, è abbastanza di larghe vedute. La maggior parte delle donne tradite taglierebbe via il sesso dell’amante invece di masturbarlo sotto le lenzuola”
“Ah” fa lui vergognandosi un po’
Lei sorride: “Spero ritrovi la propria serenità”

Non è perfetta fisicamente ma fa dei pompini che sono la fine del mondo, oltre che avere mani delicate da fata. Non tanto alta, seno di misura tre, capezzoli che sembrano capocchie di spillo e una lieve peluria tra le gambe. Non si toglie gli occhiali mentre fa sesso. A Frank non importa: il sesso è la sua ragione di vita. Però, la prima volta che è tornato a casa e ha fatto sesso con Beatrix, lè è sembrato che la zona vaginale non la usasse molto. Sembrava quasi vergine.
Se erano fidanzati, avrebbero dovuto fare sesso parecchie volte.
Lei è una ninfomane: lecca, stuzzica, fa pompini e poi si impala su di lui. Sesso selvaggio. Neanche il tempo di riprendersi che già ricomincia. Una succube come quelle delle leggende: un demone che fa sesso traendo energia vitale dalle sue vittime

“Abbiamo scoperto che il signor Frank si chiama Ucci ed abitava a circa dieci miglia di distanza da qui” dice il detective Martin al dottor Renaldi e all’infermiera Jasmine “Il fatto che nessuno ne abbia denunciato la scomparsa è per il fatto che vive solo e non ha quel gran carisma che lo lega ai vicini di casa”
“E come ci è finito qui? Lavoro?”
“No, pare che avesse conosciuto la signora Clarissa in un bar. Il barista se li ricorda perché li ha visti, sue testuali parole, tubare come due piccioncini pronti ad ingropparsi l’uno con l’altro’”
“Beh, pare che lo abbia fatto dopo tutto” commenta il dottore “Peccato che è finita in quella maniera”
“Avete scoperto qualcosa sul movente dell’omicidio? E’ stato lui?”
“Fino ad ora è questa la nostra pista più probabile. Il Giudice sta formulando i documenti necessari per avviare le pratiche di arresto. Dove si trova ora?”
“E’ venuto a prenderla la sua fidanzata ieri” risponde Jasmine
“Fidanzata?”
“Sì” e fa la descrizione di Beatrix
“Questo è un elemento nuovo” dice l’ispettore

Frank sta sodomizzando Beatrix quando suonano alla porta. Lui va ad aprire così, senza neanche coprirsi. Il detective Martin lo osserva inarcando un sopracciglio “Bene, vedo che si sta riprendendo”
“Che cosa vuole, detective? Sarei un po’ indaffarato al momento”
“Si faccia da parte e tenga bene le mani in vista” entrano in gruppi di tre. Vedono Beatrix e gli intimano di rivestirsi: “Che modi sono questi?”
“Signor Ucci, è pregato a seguirci in centrale, per cortesia”
“Mi state arrestando?”
“Solo qualche domanda di routine”
“E si è portato dietro una squadra per fare domande di routine?”

IV
“Ci racconti cosa è successo”
“ve l’ho già detto, non ricordo nulla. Solo frammenti. Io e Clarissa scopiamo. Io e Clarissa dormiamo. Io mi sveglio e trovo Clarissa in un lago di sangue”
“Poi lei scappa ma perde l’orientamento e finisce nel fiume tra le rapide” dice Martin
“esatto”
“Fugge perché ha appena ucciso la sua amante e non voleva che Beatrix la scoprisse”
“Io non mi ricordo di Beatrix. Ci ho fatto sesso, un gran sesso ma, non riesco a ricordarmela”
“Strano, perché la signorina conosce tutto di lei”

Il dottor Renaldi e Janice sono in auto fuori dal bar dove Frank e Clarissa erano stati visti: “Che ci facciamo qui?” chiede l’infermiera
“Ci impicciamo degli affari degli altri” risponde il dottore scendendo dall’auto
Il locale è vuoto. Dietro il bancone c’è un omone che sembra un ippopotamo dall’aria annoiata. Il dottore janice si siedono al bancone “Buongiorno, siamo qui per un drink e per un paio di informazioni”
“La polizia è già stata qui. E io non parlo coi giornalisti”
“Non siamo giornalisti. Io sono un dottore e lei una mia collega” gli mostra il documento di identità
“Cosa volete sapere?”
“ci racconti di quella sera”
“C’è poco da dire. Il tizio, Frank, è entrato e ha preso posto al solito tavolo nell’angolo”
“Quindi non era nuovo del locale?”
“Qualche volta si è fatto vedere”
“E Clarissa?” chiede Janice
“So che era un’insegnante. Un gran pezzo di donna. Non credo si conoscessero ma Frank l’ha adocchiata e le ha offerto un drink. Sono stati lì per un po’ a contarsela e, dopo un’ora, erano lì a tubare. Poi si sono alzati e sono spariti in bagno, uscendo una decina di minuti dopo”
“Pompino veloce” commenta Janice
“Sono rimasti ancora a lungo?”
“No. Hanno pagato e sono usciti”
“C’era pieno qui quella sera?”
“Poca gente. Da quando hanno aperto il topless bar tre isolati più giù, vengono pochi clienti da queste parti”
“Sa se aveva una fidanzata?”
“beh, se l’avesse avuta, che bisogno aveva di venire qui a cacciar passere?”
“non sarebbe il primo”
Jasmine mostra una foto di Beatrix, presa da un frame della video sorveglianza: “Questa dovrebbe esserlo”
Lui socchiude gli occhietti da ippopotamo e poi scuote la testa: “So chi è”

Frank aveva dato in escandescenze. Dopo un interrotto fuoco di fila di domande, era sbottato e aveva picchiato i pugni sul tavolo. Gli sbirri sono intervenuti e lo hanno messo in condizioni di quiete. Frank ha sbattuto la testa contro lo spigolo di un tavolino ed ha perso i sensi.
Janice osserva Frank, di nuovo, nel lettino dell’ospedale, questa volta con le manette legate al lettino: “Vi sembra il caso?” ribatte lei
“Soggetto pericoloso. E’ qui per una ragione. Dopo che avrete finito di curarlo, lo portiamo in prigione con l’accusa di omicidio” risponde uno degli sbirri
“Dovè la sua fidanzata, beatrix?”
“ha cercato di entrare ma glielo abbiamo impedito”
Janice annuisce “Meglio così, solo personale autorizzato”



V
Frank ha sogni confusi. Clarissa nuda sopra di lui, così nuda e selvaggia, le grandi labbra che sembrano divorare la sua virilità. Che fortuna averla incontrata in quel bar. Poi…
La testa ha preso a girargli. Nell’apice dell’orgasmo, Frank ha perso i sensi. Non del tutto. Clarice scivola via da lui, va alla porta indossando un accappatoio: “te la sei presa comoda”
“Anche tu, scopato bene?” una voce nuova “E’ KO?”
“Sì”
“Ha gli occhi aperti”
“E’ solo un effetto di transizione. Sta dormendo ti dico”
“Però: ha un cazzo notevole. Scopa bene?”
“Sbrigati a fare quello che devi fare”
“Sai, ci ho ripensato. Ucciderlo non è la soluzione ideale”
“Come sarebbe? Era il nostro proposito fin dall’inizio, ricordi quello che ci ha fatto?”
“Ha fatto a te, cara cugina”
“Vipera. Sei venuta tu da me a proporre questa vendetta nei suoi confronti. Mi ha drogata e mi ha stuprata, lasciandomi lì, come un rottame”
“Sì ma uccidere lui non serve a nulla per dimostrargli che ha commesso un errore”
“E cosa dovremmo fare?”
“Non dovremmo.. Dovrei” Aveva tirato fuori un coltello da cucina e lo aveva vibrato allo stomaco dell cugina Clarissa. Venti coltellate. E poi l’ha sistemata sul letto accanto a Frank: “Ritieniti fortunato che ti tagli l’uccello, brutta merdaccia”

Beatrix non crede ai propri occhi. Lo sbirro di guardia si è allontanato verso le macchinette. Bene, allora è giusto fare visita a Frank e finire il lavoro che aveva iniziato. Accidenti a lui. Doveva proprio dare in escandescenze e battere la testa. Poteva prendersi la sua accusa di omicidio e finire in galera?
Arriva alla porta e si blocca. Erano ansimi di goduria quelli? Sbircia dalla soglia. L’infermiera Janice nuda a cavalcioni di Frank: “Figlio di puttana” sibila. Un velo rosso cala davanti ai suoi occhi “Adesso ti insegno io ad infilare il cazzo dove non ti compete”. Lascia perdere l’espediente della siringa e della bolla d’aria. Afferra un coltello a serramanico ed entra nella stanza, di soppiatto, alle spalle dell’infermiera. Le avrebbe tagliato la gola e poi…
“getta il coltello” intima una voce. Le luci si accendono. Janice nuda smette di fare sesso e scivola giù dal letto
Nel letto c’è il dottor Renaldi e non Frank: “Sorpresa” sorride Janice
“Ma cosa?” fa stupita Beatrix.
I poliziotti la disarmano e l’ammanettano. “Avevate ragione voi” dice il detective Martin

Più tardi nello studio del dottore, un Frank avvilito seduto su una sedia con la testa fra le mani, il dottor Renaldi dietro la scrivania, l’infermiera Janice seduta su una sedia e il detective Martin in piedi in mezzo alla stanza che osserva il trittico “Quindi, mi spieghi cosa l’ha portata a fare il dottor Sloane della situazione”
“janice aveva delle brutte vibrazioni su quella donna”
“Vibrazioni?”
“Non è che sono una sensitiva , solo che mi sembrava una tipa strana. E il fatto che lui non ricordasse nulla di lei. O avesse quei ricordi confusi su Clarissa..”
“Roipnol” annuisce Martin
“il barista del locale dove erano Frank e Clarissa ci ha detto che Beatrix lavorava da lui una volta ma che era stata licenziata perché molestava i clienti in cambio di favori sessuali. Poi, Janine, un’altra cameriera a del bar, si è ricordata di un episodio che Beatrix raccontava in continuazione. Sul fatto che la cugina fosse stata violentata da un porco di nome Frank Ucci e che nessuno gliel’aveva mai fatta pagare”
“Possibile che non abbia riconosciuto Clarissa come una sua vittima?”
“no” risponde Frank “era buio quando ho fatto quella cosa terribile. Ed ubriaco”
“Hanno progettato insieme di ucciderlo. Solo che, una volta arrivata sul posto, con lui drogato, Beatrix ha cambiato idea e ha ucciso la cugina”
“Perché cambiare piano?”
“Perché si era innamorata di Frank” risponde il dottor Renaldo
“Che storiaccia” fa disgustato il detective Martin “E tutto per colpa di un maniaco” batte una mano sulla spalla di Frank “Dovrà rispondere del reato di stupro Frank”
Rassegnato, l’ex signor X si alza in piedi e accetta la punizione: “Comunque sia” dice voltandosi verso Janice e il dottore “Grazie”

“Veramente una brutta storia ingarbugliata” commenta Janice alla sera, mentre il dottor Renaldo la penetra da dietro “Frank stupra Clarissa. Poi Clarissa e Beatrix progettano di adescarlo, drogarlo e poi ucciderlo. E Beatrix cambia idea all’ultimo momento e decide di uccidere la cugina e tenersi Frank tutto per sé”
“La mente umana è complicata”
“Però, che stomaco Clarissa. Nonostante sia stata violentata da Frank, accetta di scoparselo pur di ucciderlo”
“Non occorre sindacare ancora sulle menti contorte delle persone” dice il dottore con un ultimo affondo e venendo dentro Janice “Sono esistite, esistono ed esisteranno sempre”

FINE

Non il mio migliore pulp. Ma se volete commentare, fatelo liberamente, senza insultare.
di
scritto il
2024-08-12
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