Quel film in seconda serata
di
family_sex
genere
incesti
Ambrogio e sue figlia Caterina erano rimasti insieme a guardare alla tele il film di seconda serata seduti uno accanto all’altra sul divano. Ma anche se la stanza era in penombra, ben presto lo sguardo dell’uomo si distoglieva dallo schermo morbosamente attratto da quella sagoma che gli era accanto. La ragazza era seduta all’indiana con le gambe incrociate, e la gonna già di per se vertiginosamente corta scopriva tutte le gambe fino a mostrare l’intimo, e come se non bastasse dalla camicetta lasciata generosamente aperta si vedevano le belle tette non grosse ma sode e all’insù, e si riusciva anche a sbirciare i capezzoli. Gli occhi di Ambrogio insistevano sempre di più su quel giovane corpo e suo malgrado sentiva montare un crescente stato di eccitazione. Ormai la TV faceva solo da sottofondo ai suoi insani pensieri, e il cazzo era talmente duro che sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro. Caterina, che nonostante avesse solo 19 anni non era certo una sprovveduta, si rese ben presto conto delle silenziose attenzioni che le stava riservando il padre, ma non fece niente per dissuaderlo dal guardarla con evidente cupidigia, e non accennò a coprirsi. Al contrario si rivolse a lui con un sorriso allusivo e birichino chiedendo
-papà, ma che fai, ti ecciti con tua figlia?
L’uomo negò decisamente mostrandosi addirittura indignato da quella impertinente domanda, ma la ragazza, con fare spregiudicato, gli mise una mano sulla patta chiedendo ancora
-e questo allora perché sta così? Non mi pare che questo film lo giustifichi. Se mai è giustificato dagli occhi che non mi togli di dosso.
Il padre farfugliò qualche improbabile giustificazione, ma lei non toglieva la mano dalla patta, né lui aveva la forza e la volontà di scansargliela. Così quel contatto si trasformò in un massaggio prima a mano aperta, poi le dita si chiusero serrando l’asta ormai durissima, e a quel punto lei disse
-guarda che non c’è niente di male, e poi a me mica dispiace che ti sei eccitato con me. E per dimostrartelo adesso di faccio qualcosina per farti sfogare.
Con queste parole gli slacciò i pantaloni facendo svettare quella mazza turgida e nodosa in tutta la sua maestosa erezione, la impugnò cominciò a fare andare la mano su e giù nella più classica delle seghe. Ambrogio fu assalito da un piacere incommensurabile, e riuscì solo a sussurrare, senza troppa convinzione
-ma che fai, se arriva tua madre…..
E lei prontamente rispose
-ah, è solo di questo che ti preoccupi, non che ti stai facendo fare una sega da tua figlia? Allora sei proprio un porcellone!
Ambrogio si abbandonò completamente a quella innaturale masturbazione, che proprio perché innaturale e immorale gli stava facendo provare un perverso piacere mai provato prima. La figlia gli prese una mano e la pose lei stessa sulle sue tette invitando il padre a palpeggiarle a suo piacimento. Lui le accarezzò, le strinse e con l’indice e il pollice strizzò un capezzolo, e Caterina si avvicinò con il busto al viso del padre invitandolo a succhiargliele. L’uomo palpeggiava con entrambe le mano e stuzzicava i capezzoli con la lingua, poi li succhiava e poi ancora leccava. Improvvisamente fu sopraffatto dall’orgasmo e 4 o 5 schizzi di sborra eruttarono violentemente schiantandosi addosso alla ragazza imbrattandola sul ventre, sulle tette e sul viso. Lei, grondante si sperma, lo guardò con un sorriso malizioso e disse
-adesso tocca a te darmi piacere.
E con queste parole si sfilò il perizoma e aprì le gambe. Il padre non se lo fece ripetere, e incurante del fatto che la moglie stava si dormendo, ma sarebbe potuta arrivare da un momento all’altro, si inginocchiò tra le sue gambe aperte e le leccò la fica con trasporto: lappava, stuzzicava il clitoride, baciava, la penetrava usando la lingua come un piccolo cazzo e sembrava quasi volesse mangiargliela. Caterina raggiunse un primo orgasmo, poi un secondo, ma l’uomo non smetteva di darle piacere, così al terzo orgasmo le disse
-ok, adesso mettimelo dentro.
Si tirò avanti con il bacino aprendo oscenamente le gambe, e lui puntò la cappella alla fighetta. Reggendosi sulle ginocchia spinse e penetrò completamente sua figlia. Cominciò a far scorrere il cazzo avanti e indietro portando la ragazza a nuovi e ripetuti orgasmi. Ma quando sentì che anche lui stava per venire di nuovo, si sfilò e glielo mise in bocca. Caterina accolse quel cazzo e cominciò a succhiarlo segandolo alla base, i fiotti di sborra del padre non tardarono a schiantarsi sul suo palato e lei ingoiò tutto avidamente. Da quella sera i due spesso restano insieme ad aspettare i programmi di seconda serata….
-papà, ma che fai, ti ecciti con tua figlia?
L’uomo negò decisamente mostrandosi addirittura indignato da quella impertinente domanda, ma la ragazza, con fare spregiudicato, gli mise una mano sulla patta chiedendo ancora
-e questo allora perché sta così? Non mi pare che questo film lo giustifichi. Se mai è giustificato dagli occhi che non mi togli di dosso.
Il padre farfugliò qualche improbabile giustificazione, ma lei non toglieva la mano dalla patta, né lui aveva la forza e la volontà di scansargliela. Così quel contatto si trasformò in un massaggio prima a mano aperta, poi le dita si chiusero serrando l’asta ormai durissima, e a quel punto lei disse
-guarda che non c’è niente di male, e poi a me mica dispiace che ti sei eccitato con me. E per dimostrartelo adesso di faccio qualcosina per farti sfogare.
Con queste parole gli slacciò i pantaloni facendo svettare quella mazza turgida e nodosa in tutta la sua maestosa erezione, la impugnò cominciò a fare andare la mano su e giù nella più classica delle seghe. Ambrogio fu assalito da un piacere incommensurabile, e riuscì solo a sussurrare, senza troppa convinzione
-ma che fai, se arriva tua madre…..
E lei prontamente rispose
-ah, è solo di questo che ti preoccupi, non che ti stai facendo fare una sega da tua figlia? Allora sei proprio un porcellone!
Ambrogio si abbandonò completamente a quella innaturale masturbazione, che proprio perché innaturale e immorale gli stava facendo provare un perverso piacere mai provato prima. La figlia gli prese una mano e la pose lei stessa sulle sue tette invitando il padre a palpeggiarle a suo piacimento. Lui le accarezzò, le strinse e con l’indice e il pollice strizzò un capezzolo, e Caterina si avvicinò con il busto al viso del padre invitandolo a succhiargliele. L’uomo palpeggiava con entrambe le mano e stuzzicava i capezzoli con la lingua, poi li succhiava e poi ancora leccava. Improvvisamente fu sopraffatto dall’orgasmo e 4 o 5 schizzi di sborra eruttarono violentemente schiantandosi addosso alla ragazza imbrattandola sul ventre, sulle tette e sul viso. Lei, grondante si sperma, lo guardò con un sorriso malizioso e disse
-adesso tocca a te darmi piacere.
E con queste parole si sfilò il perizoma e aprì le gambe. Il padre non se lo fece ripetere, e incurante del fatto che la moglie stava si dormendo, ma sarebbe potuta arrivare da un momento all’altro, si inginocchiò tra le sue gambe aperte e le leccò la fica con trasporto: lappava, stuzzicava il clitoride, baciava, la penetrava usando la lingua come un piccolo cazzo e sembrava quasi volesse mangiargliela. Caterina raggiunse un primo orgasmo, poi un secondo, ma l’uomo non smetteva di darle piacere, così al terzo orgasmo le disse
-ok, adesso mettimelo dentro.
Si tirò avanti con il bacino aprendo oscenamente le gambe, e lui puntò la cappella alla fighetta. Reggendosi sulle ginocchia spinse e penetrò completamente sua figlia. Cominciò a far scorrere il cazzo avanti e indietro portando la ragazza a nuovi e ripetuti orgasmi. Ma quando sentì che anche lui stava per venire di nuovo, si sfilò e glielo mise in bocca. Caterina accolse quel cazzo e cominciò a succhiarlo segandolo alla base, i fiotti di sborra del padre non tardarono a schiantarsi sul suo palato e lei ingoiò tutto avidamente. Da quella sera i due spesso restano insieme ad aspettare i programmi di seconda serata….
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