Dominazione mortale Quinta parte

di
genere
dominazione

Cercai di trovare le parole giuste
" Ho capito, signora Fink. Ho capito perfettamente e vorrei che lei capisca
anche il mio sbigottimento di fronte ad una dichiarazione come la sua"
" Si, capisco il suo stupore, ma quello che le ho appena detto è la verità.
A mio marito piaceva essere picchiato e dominato, ma voleva che io lo facessi
a mani nude, per esprimere in questo modo una superiorità piu' marcata.
Ascolti detective, io so perfettamente che lei si sta macerando nello
scegliere le parole giuste e immagino la sua difficoltà nel trovarle
considerando il mio modo di reagire e voglio giocare a carte completamente
scoperte. Le va bene?"
" Non chiedo di meglio"
" Bene! Cominci lei, allora. Ha preso informazioni su di me e sul mio
passato?" Sospirai profondamente mentre Rachel Fink spegneva la sua sigaretta
nel posacenere per bere un altro sorso della sua spremuta di pompelmo. Era un
occasione unica e irripetibile farmi dire come fossero andate le cose
dall'inizio, ma dovevo essere sincero anch'io
" Ovviamente si. E' così che si svolgono le indagini, anche quelle piccole e
insignificanti. Ho preso informazioni su di lei e soprattutto sul suo passato,
a cominciare dalla sua strana adozione. Spero che dopo questa confessione non
mi cacci via a pedate da casa sua, ma ho accettato di giocare a carte scoperte
e dovevo dirle la verita'"
" Lo apprezzo, detective, lo apprezzo molto e le racconterò una storia. Forse
alla fine capirà perfettamente. Ha un po' di tempo libero?"
" Tutto quello che vuole"
" Devo ritornare indietro col tempo, a quando io ero una bambina orfana. Sa,
ancora mi ricordo i miei genitori. Erano bellissimi, una coppia perfetta"
" Li ho visti e dalle loro foto ho potuto capire come lei sia diventata una
donna così affascinante, se posso permettermi"
" Si, può. Un complimento, se è fatto in modo discreto e galante, è sempre
bene accetto. Io odio la volgarità. Ma non è di questo che volevo parlarle.
Quando morirono i miei nonni, gli unici parenti che mi fossero rimasti, fui
messa in un orfanotrofio della mia città, a Memphis. Lo sa che dopo pochi
mesi c'era la fila per adottarmi? Venivano coppie a prendere informazioni sui
bambini di quell'orfanotrofio e io ero sempre la prescelta. Sarò costretta a
peccare di immodestia, ma ero la bambina più intelligente, la più bella e la
più dotata atleticamente. Ma poi venne Jacob e qui devo aprire una parentesi
su di lui. Jacob era la persona più buona e più gentile che esistesse al
mondo, ma anche la piu' infelice, nonostante tutti i soldi che aveva"
" Infelice? E come mai?"
" Perché sapeva che non avrebbe mai potuto amare una donna e farsi amare nel
modo in cui lui desiderava. Vede, Jacob era un uomo con istinti sottomessi un
po' particolari. Si tolga dalla mente strane idee, detective e dimentichi
tutti gli stereotipi inerenti a un rapporto sottomesso. Lui voleva una donna
che lo dominasse, che gli dicesse cosa fare o non fare, ma voleva soprattutto
una donna da adorare. Voleva mettere su un piedistallo quella donna e
venerarla come fosse una dea e al contempo che questa donna lo amasse. Può
sembrare strano, vero?"
" Sinceramente non so se può essere considerato strano. Non sono molto
addentrato in quei meccanismi"
" Non ha importanza. Cio' che conta è che lui era fatto così. Ma per adorare
una donna, per ergerla a livello di una dea e sottomettersi a lei, Jacob
pretendeva che questa donna gli fosse realmente superiore in tutti i campi, a
cominciare da quello fisico per finire a quello intellettuale"
" Se ho ben capito, suo marito voleva che lei fosse più forte, più
intelligente e più istruita di lui. E' giusto?"
" Si, è giusto, ma in quel momento io ancora non c'ero nei suoi pensieri.
Quello era il suo ideale di donna, una donna che non riusciva ad avere per una
miriade di motivi"
" Mi scusi, signora Fink, ma anche allora suo marito, e lo ha appena sostenuto
lei stessa, era già ricco e potente. Come era possibile che non riuscisse ad
avere la donna che lui voleva. Mi perdoni la schiettezza, ma con i soldi si
può ottenere tutto"
" Non proprio tutto. Forse avrebbe potuto avere una donna abbastanza attraente
e forte da poterlo sottomettere, ma non avrebbe potuto trovare tutti i
requisiti che lui cercava e soprattutto era abbastanza difficile che quella
donna potesse amarlo nel modo in cui lui desiderava. Senza contare le
eventuali ripercussioni"
" A cosa allude?"
" Mi riferisco agli eventuali ricatti. Ce l'ha presente cosa sarebbe diventata
la vita di Jacob? Un inferno, glie lo dico io. Donne che lo avrebbero
ricattato e lui che avrebbe accettato per timore di ciò che avrebbero potuto
dire. Il fatto che fosse ricco e famoso lo poneva, per strano che possa
sembrarle, in una condizione di difficoltà enorme, difficoltà che un uomo
normale difficilmente avrebbe trovato. Ma anche se ci avesse provato,
difficilmente avrebbe potuto trovare una donna che lo accontentasse in tutto e
che fosse la personificazione dei suoi desideri"
" Capisco. E se ho una buona immaginazione, suo marito ha pensato bene di
costruirsi in casa la dominatrice perfetta. Sbaglio?"
" Non sbaglia affatto. La sua immaginazione è degna di un ottimo
investigatore. Jacob fece fare delle indagini da un suo uomo di fiducia e
quelle indagini l'hanno portato a me. Io ero, in prospettiva futura, la donna
dei suoi sogni"
" Ma lei all'epoca era una bambina. Mi riesce difficile pensare che una
bambina possa imparare a dare ordini in una certa maniera e a picchiare in
modo violento e feroce un uomo"
" E' la seconda volta che usa l'aggettivo , detective e lo fa a
sproposito. Io picchiavo Jacob con violenza perché era ciò che lui
desiderava, ma mai con ferocia. Ho sempre usato il massimo delle accortezze e
non ho mai causato danni di una certa entità su di lui. Posso dire che
l'unico vero danno glie l'ho causato da morto, quando gli ho rotto lo sterno
per cercare di rianimarlo. A proposito, ieri sera mi ero dimenticata di dirle
che nell'autopsia risulterà lo sterno rotto"
" Volevo parlarle anche di questo. Il patologo me l'ha praticamente confermato
e non capisco. Lei ha una laurea in medicina, signora e non mi sembra il tipo
di compiere un gesto così grossolano. So per certo che nel tentativo di
rianimare una persona infartuata si fa un massaggio cardiaco, ma spezzare lo
sterno puo' capitare solo a chi non è pratico"
" E' lei che dice cose grossolane. Mi auguro che non le capiti mai di
praticare un massaggio cardiaco a una persona che le stia particolarmente a
cuore. Le do una piccola lezione di pronto intervento. Molto spesso, la
persona che ha un infarto, tramite un massaggio cardiaco ha la possibilità di
sopravvivere in quanto, grazie al massaggio, il cuore continua a pompare quel
poco che serve per attendere aiuti. Diciamo che pompa all'incirca un 30%. Ho
detto però molto spesso e non sempre. Mio marito ha avuto un arresto
immediato delle funzioni cardiache e a nulla è servito il mio massaggio che
è stato fatto con tutti i crismi. Solo quando ormai mi sono resa conto che
non c'era più nulla da fare, ho perso la calma che di solito mi
contraddistingue ed ho forzato il massaggio causandogli la lesione dello
sterno"
" Ci vuole una dose di forza non comune per effettuare quel tipo di lesione"
feci presente
" Un uomo di dimensioni normali può riuscirci e io possiedo una forza fisica
notevolmente superiore a quella di un uomo normale, detective" Restai di nuovo
allibito ma stavolta non obiettai. Come era possibile che una donna potesse
essere più forte di un uomo? Una donna come Rachel Fink? Certo, era statuaria
ed era evidente che praticasse molto sport, ma non dava assolutamente
l'impressione di una donna che possedesse una forza fisica fuori dalla norma
" Continui, la prego" le dissi semplicemente, ammaliato dal modo in cui lei
raccontava particolari della sua vita privata e anche incuriosito per quella
storia assolutamente inusuale
" Ovviamente, non divenni subito ciò che lui desiderava. Innanzi tutto,
essendo un uomo non sposato, fece in modo che io venissi adottata dai coniugi
Bell, i nostri giardinieri"
" Che rapporto aveva con loro?"
" Praticamente inesistente. Io ero la figlia adottiva dei Bell solo per la
legge ma in realtà io consideravo Jacob come il mio patrigno, un patrigno
dolce e affettuoso che mi ha amata da subito e che ho cominciato ben presto a
contraccambiare, anche se la mia vita non era affatto facile"
" In che senso?"
" Nel senso che tutte le ore della mia giornata erano impiegate a studiare e
ad allenarmi. Ho avuto i migliori insegnanti e i migliori istruttori di tutti
gli Stati Uniti. Allora non capivo perché dovessi allenarmi con quella
intensità. Praticavo ogni tipo di sport e in special modo arti marziali e
a sedici anni ero in grado di uccidere un uomo a mani nude, grazie alla mia
predisposizione genetica e ai miei allenamenti" Rimasi di nuovo a bocca
aperta. Quando aveva sedici anni, Rachel Fink avrebbe potuto uccidere un uomo
a mani nude? Era assurdo, semplicemente incredibile, ma stavolta rimasi
impassibile e non obbiettai. Non me l'avrebbe perdonato e feci finta di nulla
" Suo marito era al corrente di questa predisposizione?"
" Ovviamente si. E' stato uno dei motivi che l'hanno indotto a scegliere me
tra le migliaia di orfane che popolavano tutti gli orfanotrofi d'America. Come
le ho detto poc'anzi, Jacob aveva fatto fare una ricerca. Le serviva una
bambina di un'età tale da poter essere plasmata e che avesse certi requisiti
fisici e intellettivi "
" E quindi, malgrado lei non sapesse nulla, si allenava intensamente. Ma non
aveva amicizie o fidanzati, non andava, che so, al cinema o in discoteca?"
" Al cinema mi ci portava Jacob, quando lui era libero, ma per il resto la mia
vita assomigliava a quella di una reclusa, anche se una reclusa di lusso.
Potevo avere tutto ciò che io volevo, ma le amicizie erano bandite del tutto.
Non frequentavo scuole e studiavo con istitutori privati affinché non avessi
contatti con il mondo esterno che avrebbero potuto distogliermi da tutto ciò
che dovevo fare" Rachel Fink sospirò profondamente al termine di quella
frase, attendendo un'altra delle mie domande, ma non era facile per me. Avrei
voluto dirle un milione di cose ma non ero preparato a un racconto del genere
e glie ne feci una banale
" Non le mancava tutto quello che una ragazza di quell'età dovrebbe fare?"
" Non sapevo cosa fossero. Per me il mondo era racchiuso in questa enorme
villa"
" E poi? Quando ha capito cosa Jacob Fink volesse da lei?"
" Al compimento dei sedici anni. Jacob, che io consideravo ancora come mio
patrigno, mi disse che voleva parlarmi di una cosa e che dalla mia scelta
sarebbe dipeso il mio futuro. Mi portò nel suo studio e mi confessò tutto.
Mi parlò con molto tatto dei suoi desideri, della sua strana sessualità e di
cosa avrebbe voluto da me. Rimasi ovviamente di sasso. Non mi sarei mai
aspettata una cosa simile. Mi disse anche che, qualunque fosse stata la mia
scelta, io avrei avuto un futuro senza problemi economici. Se io avessi scelto
di andarmene, avrei potuto farlo allo scadere del mio diciottesimo anno di
età e me ne sarei andata con la borsa piena. Jacob mi avrebbe concesso a vita
un assegno mensile molto ragguardevole che mi avrebbe permesso di vivere senza
alcun problema e alla sua morte avrei comunque ereditato tutti i suoi beni. Se
invece avessi accettato di sposarlo, sempre al compimento dei diciotto anni,
lui sarebbe diventato il mio marito sottomesso. Ma, se avessi scelto questa
soluzione, io avrei dovuto studiare da dominatrice, imparare a dare ordini
alla perfezione e a vestirmi come piaceva a lui e contemporaneamente anche a
studiare e ad allenarmi ancora più intensamente. Sapeva di non essere
attraente e che, nel corso degli anni, la differenza di età sarebbe potuta
diventare un macigno per me e lui mi garantì che da sposata, io avrei avuto
la massima libertà di fare qualunque cosa volessi. Capisce a cosa alludo?"
" Ad avere altri uomini?"
" E' un tipo sveglio, detective. Si, esatto. Se io avessi voluto, avrei potuto
avere tutti gli uomini che volevo, a patto che non facessi scandalo e che non
mi facessi scoprire dai giornalisti in cerca di scoop. Lui aveva un nome da
difendere e io mi sarei comunque dovuta comportare in modo adeguato"
" Ma perché lei ha accettato? Perché non se ne è andata? Aveva comunque la
possibilità di fare una vita meravigliosa con l'assegno mensile che le avrebbe
riconosciuto il signor Fink, per non contare che avrebbe potuto avere uomini
molto più giovani e attraenti di suo marito senza doversi nascondere. Perché
lei ha avuto altri uomini, non è vero?" Rachel Fink si schiuse in un lieve
sorriso
" Per quale motivo dovrei dirle se ho avuto degli amanti?"
" Perché mi ha promesso di giocare a carte scoperte" risposi
" Per quello che riguarda la morte di mio marito e degli eventi che l'hanno
portata a sospettare di me, ma non vedo il motivo per il quale lei dovrebbe
rovistare in fatti che non riguardano questo evento. Che io abbia avuto amanti
o no è del tutto ininfluente per la sua piccola indagine. Mio marito non
avrebbe obiettato e quindi non avrei avuto nessun motivo per volerlo morto.
Anzi, Jacob non poteva obiettare alcunché in quanto io ero la sua padrona
assoluta e un amante non avrebbe pregiudicato in alcun modo il nostro
rapporto" Non insistetti. Dovevo accettare ciò che Rachel Fink mi diceva
senza forzarla. Non era certo il tipo di donna che potevo costringere a darmi
informazioni che lei non voleva darmi e né tantomeno da poter manovrare in
qualche modo. Troppo intelligente, anche per uno come me tutt'altro che
idiota. Si, dovevo riconoscerlo. Quella donna era una spanna sopra a me e a
tutti coloro che avevo conosciuto nella mia vita. Ma sembrava ben disposta a
raccontarmi dei particolari della sua vita privata e non dovevo lasciarmi
sfuggire un occasione del genere.

Se volete contattarmi scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2023-03-24
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