Capello Rosso i Lupi e l'Orso ( Capello Rosso e i Lupi)

di
genere
gay

Il mattino seguente Capello Rosso si svegliò solo nel letto. Mentre i raggi di sole filtravano dalla finestra gli colpivano il bianco volto, e le cinciallegre intonavano melodie di primavera, con la mano cercava il corpo dell'uomo col quale aveva dormito la notte, e non lo trovò.
Ad un tratto si svegliò completamente. La porta si aprì e lui era già pronto al sorriso da rivolgere tutto al nonnino.
Ma rimase a metà tra lo stupore e la sorpresa: al posto del nonno apparve il ragazzone che aveva incontrato il giorno durante il quale era arrivato a casa.
- Ops! Scusa. - Disse lui senza mostrare alcuna emozione. Certo era, che rimase un tempo indecifrabilmente lungo a fissare il bianco corpo di Rouge seduto in mezzo al letto, con le ginocchia piegate e il lenzuolo tirato a se che copriva malamente buona parte della sua carne liscia. Osservò quel volto appena sveglio, indugiò sulle labbra che tradivano sorpresa, e i capelli lunghi ricci e rossi come rame che gli incorniciavano il volto. Distolse lo sguardo quando incrociò i suoi occhi verdi.
Il ragazzo deglutì con una smorfia. Poi si diresse nel ripostiglio della camera come se fosse abituato a frequentare la casa del suo nonno, abbracciò uno zaino da cacciatore e si dileguò senza nemmeno salutare.
Sbigottito Rouge cominciò a chedersi chi fosse quel fusto. Forse il nonno poteva soddisfare la sua curiosità.
Scese così com'era, nudo senza nemmeno un lembo di vestito addosso, raggiunse la cucina dalla quale proveniva odore di cibo caldo e invitante. Vi trovò il nonnino, totalmente nudo pure lui, vestito solo di un grembiule, tutto intento a preparare la colazione.
- Buongiorno, nonnino!- Salutò Rouge esternando tutta l sua felicità di vederlo in casa. Lo raggiunse e abbracciandolo lo baciò sulla guancia. L'uomo, a momenti non credeva a tanto affetto, era sinceramente al settimo cielo. Era sorridente, felicissimo d'avere come ospite un nipotino tanto speciale. E amorevolmente gli disse che era ancora preso, non erano nemmeno le sette del mattino, che avrebbe potuto dormire ancora un pò, e che la colazione gliel'avrebbe portata su in camera.
Si sedettero intorno al tavolo imbadito di ogni ben di Dio. Rouge non sospettava le doti culinarie del nonnino, ma ne provò la veridicità assaggiando i biscotti appena sfornati, il dolce alla crema, i pancake, e c'erano addirittura le ciambelline allo zucchero!
Rouge si complimentò con lui. In cuor suo voleva chiedere informazioni circa quello strano ragazzo.
E il coraggio lo trovò. Ma non per parlare. Prese una ciambellina ancora calda. Ne notò la forma perfetta, e il buco in centro geometricamente perfetto. Si alzò sorridendo al nonnino. Gli si avvicinò col dolciume infilato al dito. Il nonno rimase sorpreso e senza parole. Rouge si chinò in mezzo alle gambe del nonno seduto e sciogliendogli il bianco grembiulino gli mollò un bacio in bocca con tanto di lingua fino in fondo alla gola quasi da lasciarlo senza fiato. Naturalmente l'arzillo maschiettone ebbe un'erezione istantanea, della quale rimase ancora una volta stupito.
Capello Rosso gli infilò sul pisello la ciambella e chinatosi prese a mordicchiare sia il cazzo che il dolcetto. Il nonnino fu invaso da un parossismo eccitante che a momenti rimaneva senza fiato.
- Ma quante sorprese hai? Ragazzo!- Ansimò con fatica.
Caapello Rosso, tra un morso alla ciambellina e una slinguazzata al cazzo del nonno, consumò il dolcino, lasciando l'asta di carne turgida piena di saliva.
Si alzò e passandosi la lingua attorno le rosee labbra, accarezzò il torace forte e muscoloso del nonno che era tutto un fremito e teso, e duro come una roccia. Gli sorrise nalla maniera più perversa che si potesse immaginare, gli salì a cavalcioni sopra le poderose casce e con l'aiuto di una mano indirizzò il cazzo dell'uomo in culo e vi ci sedette sopra facendolo sprofondare dentro di se.
Il nonno lo afferrò per i fianchi, lo strinse, e successivamente lo fece andare su e giù come una molla, inarcò la schiena sullo schienale cigolante della sedia per facilitare la penetrazione. I respiri si fusero disordinatamente, affannati e privi di parole. Si gardavano l'un l'altro abbracciati in un amplesso appassionato. Si baciarono a lungo mentre il bravo nonnino con movimenti sapienti delle cosce, dettati dalla sua saggezza, trapanava di brutto il culetto bianco del nipotino il quale, estasiato, avvertiva lo sbattere dei grossi coglioni contro le chiappe godendo anche di quelli.
- Ahhh! Uhhhh! Piccolino miooohhhh.... quanto sei bello... che bel culetto... lo senti il cazzone del nonno...?-
- Siiiihhhh... Siiihhh!... Dammelooohhh... ancooraaa... aahh... si fammi andare più in alto, mettimelo più dentrooohhh... di più di piùùùh...-
Nel mentre del poco vivave e molto carnale dialogo, il nonnino aumentò notevolmente il ritmo delle inculate al nipote, e inarcò ulteriormente la grossa schiena ursina contro il povero esasperato schienale della sedia che si ruppe clamorosamente facendo cadere entrambi a terra. L'atterraggio rovinosissimo sul pavimento ebbe come effetto un riforzo della penetrazione grazie alla quale la minchia del super nonno affondò letteralmente nel culetto deliziosamente slandronato di Capello Rosso che sta volta accolse dentro di se oltre l'enormità del pisellone e della crema allegra che a fiotti lo inondarono dall'interno, anche tutte e due i coglioni!!
Dopo gli schizzi di felicità dei loro cazzi, scoppiarono a ridere molto più che divertiti.
Non fu poi, molto divertente per il nonnino estrarre i suoi poveri consunti coglioni dal buco del culetto del nipotino!!!
Il resto della giornata Capello Rosso la trascorse cercando di non pensare agli occhi blu scurissimi del volto bellissimo di quello strano ragazzone del quale non sapeva nemmeno il nome.

I giorni seguenti, tra una scopata e l'altra, Rouge si divideva tra il letto e del sano esercizio fisico, tipo correre di buon ora, praticare esercizi fisici per mantenersi in forma.
Naturalmente non mancò di recarsi al famoso ruscello dove il primo giorno aveva visto i cinque uomini nudi fare il bagno e giocare come ragazzini.
Proprio in uno di quei giorni, mentre nudo entrava in acqua, non si accorse di essere spiato. Anche se non intenzionalmente. Infatti, propro in quei paragi, il misterioso ragazzo dagli occhi della notte, si ritrovò a passare e scorse poco lontano, riparato da una siepe, Rouge.
Ma si dileguò senza palesare la sua presenza.
Un bel giorno a seguire il nonnino rivelò al nipote un suo desiderio. Siccome era, forse, stufato del solito sesso, o più semplicemente era un suo sogno proibito, propose a Rouge di assecondarlo, se ne avesse avuto voglia.
-Tutto quello che vuoi nonnino, infondo sei tu che mi hai salvato la vita!- Mai risposta fu più gradita.
-Vai in camera tua, c'è una sorpresa per te.-
In quel momento, mentre lui saliva in camera, un vicino di montagna chiamò Bruno, urgendone la disponibilità. Non fece in tempo ad avvertire il nipote che si sarebbe assentato e andò via di casa a sua insaputa.
Rouge entrò nella camera e su nel letto vide una scatola. L'aprì e dentro vi trovò una vestaglia trasparente, un paio di calze autoreggenti, un paio di mutandine di pizzo rosa tutti indumenti vistosamente femminili!
Dire che ne fu scioccato è poco.
Sbuffò un pò. Poi si disse che in fin dei conti era solo un gioco.
Si tolse isuoi abiti maschili e uno ad uno mise i nuvi panni. Ridendo per l'assurdità della faccenda.
Inspiegabilmente notò che il contatto con la pelle dell gambe atletiche e tornite con il tessuto elastico delle calze lo fece sentire bene. Si specchiò. Vide il riflesso del suo corpo nudo con le sole calze addosso e gli parve addirittura che non gli stessero male. Al contrario!
Vedere il proprio sesso con le cosce fasciate da quel misterioso indumento seduttivo lo fece sorridere e insieme prese coraggio indossando anche le mutandine da donna, che altro non erano che un perizoma sgambato da vertigini. Notò che malgrado la buona volontà, il cazzo non entrava tutto nell'esiguo triangolino di pizzo. Ciò gli procurò una risata convulsa.
Sistemato il proprio affare, che proprio minuscolo non era, si coprì con la vestaglietta che davvero niente lasciava all'immaginazione tanto era trasparente.
Dulcis in fundo, c'erano anche le scarpe con i tacchi a spillo alle quali davvero dovette forzare la proipria indole maschile per infilarle ai piedi. Ma per il nonno, salvatore della sua vita, questo ed altro, si disse. Ma si disse anche quella era la prima e l'ultima volta!
Scese con molta, moltissima prudenza e attenzione le scale con quei trampoli, e conciato in quel modo, con l'intento di fare una sorpresa al nonnino.
Si trascinò dapprima con poca grazia tra una stanza e l'altra, e notando l'assenza del nonno, notò pure di essersi impratichito nel viaggiare con quei cosi ai piedi.
Uscì fuori nel cortiletto a cercare l'uomo ma non lo trovò. Rientrò in casa, anche perchè nonostante la primavera fosse calda, l'equipaggiamento addosso non lo riparava dalla brezza fresca che c'era. Cercò frettolosamente qualcosa con cui coprirsi e la trovò: era una specie di mantellina. La indossò e quando fu fuori casa e allontanato in direzione del ruscello, s'accorse che era rosso. Un sgargiantissimo violento rosso luminoso e caldo.
Camminò per lungo tempo costeggiando il ruscello. Arrivò in una zona che non ricoradava mai essersi recato.
Il silenzio rotto da un improvviso rumore lo fece trasalire. Si guardò attorno scoprendo subito di essersi perso.
I rumori si fecero più intensi e più intenso il senso di angoscia nel quale a poco apoco era sprofondato.
Tutto attorno di colpo divenne suggestivo e minaccioso, i rumori poi, erano amplificati dal terrore che ora provava. Cadde a terra poichè le gambe non lo reggevano più. E da un cespuglio sbucò un enorme lupo grigio ringhiante e con la bava alla bocca.
Capello Rosso avvertiva la fine arrivare. Sentiva già le fauci del lupo sul collo. Chiuse gli occhi stringendo le palpebre molto forte. Dopo un pò aprì un occhio disegnando una smorfia sul viso. Vide l'animale che lo guardava con il muso piegato a terra e con l'intento di saltargli addosso al minimo cenno. IL lupo, altresì, aveva sollevata una zampa anteriore, come se non potesse poggiarla a terra. Capello Rosso notò che quella zampa era ferita e perdeva sangue.
Azzardò una mossa. Non aveva dimestichezza con i cani, figuriamoci con un enorme lupo grigio di montagna.
Lo chiamò con voce delicata e allungando le mani verso lui. Dapprima fu una mossa decisamente pessima, infatti l'animale era arrivato sul punto di assalirlo. Rouge si mise carponi, istintivamente non distolse mai lo sguardo per non perdere il controllo della bestia.
- Vieni, non voglio farti del male.- Sussurrò.
Il lupo prese ad annusare alla lontana, poi, lentamente, piano piano, si avvicinò abbassando le orecchie, quasi in segno di resa. Ora era ad un palmo al palmo di Capello Rosso. Lo annusò avidamente zoppicando. Ma fu restio nel farsi accarezzare.
Rouge prese in mano la zampa malata, e il lupo lo ringhiò sonoramente poi fece il verso tipico del dolore.
-Scss...- Gli sussurrò dolcemente- non è niente, sei finito su in cespuglio di spine molto aculeate,... ora le togliamo... fai il bravo.-
Il lupone lo guardò, ritrasse i lunghi denti affilati, e inclinò il capo da un lato. Sembrava stupito del fatto che non fosse riuscito a intimorire quell'essere umano.
La prima spina fu tolta, il cucciolone selvaggio ritraeva la zampa come i bimbi che non vogliono il disinfettante sulle ferite.
Con pazienza, Capello Rosso tolse tutte le spine regalando sollievo alla povera bastia, la quale, gli saltò ugualmente addosso divorandolo di feste e copiose leccate, scodinzolando all'impazzata.
Si instaurò un rapporto di amicizia e fiducia tra due esseri. Rouge riuscì pure a lavargli la ferita nel vicino ruscello. Giocarono un pò. Il ragazzo prese a divertirsi di gusto con quel meraviglioso animale.
Ad certo punto il lupo si fermò irrigidendosi, prendendo a ringhiare dalla parte opposta di Capello Rosso, in direzione del bosco.
Dopo poco tempo un rombo assordante di moto palesò fragoromante l'avvicinarsi di n gruppo di motocilcisti. Erano otto Harley Davison cavalcata da otto figuri maschili con oocchiali a specchio, bandana e con il classico abbigliamento di pelle scura con numerose borchie metalliche.
- Abbiamo trovato il lupo, è insieme ad una ragazza!- Esclamò uno di loro scambiando Capello Rosso per una donna.
Capello Rosso rimase interdetto. Vide il gruppo di motociclisti disporre a semicerchio le loro moto, si misero in maniera tale da non lasciare una via di fuga.
Con indosso ancora il mantellino rosso si coprì quasi a volersi riparare dai loro sguardi coperti dagli occhiali. Il lupo era in assetto di difesa, ringhiava come un indemoniato.
La belva selvatica si avventò contro il primo che era sceso dalla moto ma gli diede un tale poderoso calcio che lo tramortì facendolo svenire a terre.
Il ragazzo fece per scappare ma fu inseguito da un'altro uomo che lo buttò a a faccia a terra. Lo fece voltare.
-Ehehehehe! Cosa abbiamo qui?- Gli tolse il cappuccio svelando il volto imberbe di Rouge letteralmente terrorizzato.
Guarda guarda che bel fiorellino, adesso ci divertiamo un pò!- Gli strappò il mantello rosso svelando il torace, lo osservò esterrefato. Gli vide le calze autoreggenti, e le mutandine femminili, ma notò che all'interno c'era qualcosa di assai poco femminile.
-Cazzo! Ma questa c'ha il cazzo!- Esclamò sorpreso.- Cosa cazzo sei? Una checca?-
- Dai lascialo perdere, andiamocene!- Disse un terzo uomo sceso dalla moto totalmente deluso dalla scoperta rivelata.
- Nooohhh... mi eccitano le cose strane! Dai vediamo quello che sai fare!- Detto ciò si alzò in piedi e con gesti veloci e rudi si slacciò la cintura, aprì la patta, si calò le braghe, se le tolse rimanendo solo con gli stivaletti di cuoio nero. Portava al posto dell'intimo un sospensorio di pelle tempestata di borchie.
- Non sei l'unico che porta strane mutande, come vedi!-
Con una mano scostò il pezzo di cuoio che gli copriva il cazzo e ve lo fece uscire con tutti i coglioni. Tutto era di dimenzioni notevoli.
Capello Rosso si trovò di fronte un sberla di pisello semi scapocchiato, non tanto grosso, ma di gran lunga più lungo del suo. Il maschiaccio borchiato afferrò Rouge per i capelli in maniera rabbiosa, digrignando, gli fece male, volutamente, per fargli aprire la bocca costringendolo ad urlare, in quel momento gli infilò il cazzo in bocca intimando di succhiarlo.
Rouge, malgrado la propria volontà, dovette assecondarlo, sotto gli occhi di quel branco famelico come lupi selvaggi che catturano la preda. Assaporò il gusto del cazzo dello sconosciuto uomo, era un misto di sentori di sudore intimo mascolino e dell'amaro del cuoio.
Dovette ammettere, malgrado il trattamento, che lo gradiva. Era un gusto nuovo, ruvido, selvaggio. Succhiò la cappella dello sconosciuto che piano piano aumentava di dimenzioni.
- Ohhh... Così... brava puttanella, lo succhi davvero bene...- Il mascalzone borchiato strinse di più i capelli del ragazzo, lo tirava a se e lo spingeva a ritmo forsennato dettando l'andatura del pompino come a lui piaceva.
Nel frattempo, il resto del gruppo spettatore della scena, scese dai motori e aatorniarono Capello Rosso. Presero a sfregarsi con le mani i rispettivi pacchi virili, alcuni dei quali già notevolmente gonfi.
Anche quello restio al gioco avvertì un rigonfiamento a nord delle proprie palle.
Il primo bestione sfilò il cazzo dalla bocca di Rouge, allentò la presa ai capelli, fino a liberarlo.
- Ci hai fatto eccitare!-
-Senti qui che cazzo duro mi è venuto!-
- Si, pura a me!-
Attorniarono Capello Rosso inginocchiato in una prigione di gambe poderose, gli presero le mani e uno a uno lo costrinsero a toccare le loro patte ripiene di sesso maschio. Ridevano, e lo deridevano, presero a sputarlo in faccia e in bocca.
Rouge, un pò accecato dal sole di fronte, non distingueva bene i loro volti, ma le mani, anch'esse suo malgrado, gli procurarono un'eccitazione fuori dal comune: sentire i loro cazzi crescere o già cresciuti nei rispettivi bassoventri lo elettrizzò, e incurante della saliva che gli sputarono sorrise. Sentire le mani costrette da altre mani poco gentili che lo obbligavano a tastare ciò che di più maschio possedevano, cercare di indovinare col tatto dove cominviava o dove terminavano i loro attrezzi-ingombra-mutande, lo divertì, anche se era in balia del loro volere.
Successivamente, gradualmente si tolsero i pantaloni, mantenendo anche loro gli stivaletti, e il giubbino di pelle con sotto chi una canotta chi una maglia. Attorniarono ancora più serratamente Capello Rosso, il quale ora era al centro di una raggiera di pacchi grossi e vogliosi. Ammirò i loro strani slip fatti di pelle o cuoio, alcuni erano tipo tanga altri short, e uno portava un perizoma stringato con la parte d'avanti spropositatamente gonfia che davvero faceva fatica a custodire sia le palle che il cazzo insieme.
Si unì anche l'ottavo dissenziente pentito, che al contratio di tutti, si svestì quasi completamente rimanendo con un berretto di cuoio, gli occhiali soliti, ma al torace portava delle strane bretelle d'acciaio incrociate sullo sterno, e, cosa più singolare, che stupì molto Capello Rosso, era che il suo intimo cazzone era rinchiuso in una maglia d'acciaio.
Vorticosamente si liberarono dell'intimo particolare mostrando al ragazzo come erano fatti i loro cazzi. Uno per volta, con foga, gli buttarono in gola le turgide aste di carne dura, le loro cappelle sapevano di piscio e cuoio, tranne quello contenuto nella mutanda di ferro, che aveva sapore metallico e di sudore. La bocca di Capello Rosso prese a governare al posto del cervello, imboccò tutte le nerchie a suo tiro, ognuno attese il proprio turno.
- Bellezza! Succhi la minchia meglio di mia moglie!- Si complimentò uno.
- Già! Sembra che tu non abbia fatto altro nella tua vita!- Disse un altro. La concentrazione generale si indirizzò nella sua bocca divina che spompinava alla grande i loro attrezzi granitici. E il massimo del parossismo lo ebbero quando Rouge man mano che prendeva nella bocca un cazzo, con le mani smanettava i randelli dei vicini proprietari, allora alcuni si misero a ridere di gusto.
Ad un certo punto tre di loro avvretirono il segnale del pieno a livello della vescica e la svuotarono addosso a Capello Rosso. Gli pisciarono addosso la loro pioggia dorata e profumata, lo lavarono completamente e lui, sotto quella calda doccia, estasiato, adorò con lussuria tutto ciò che dai loro cazzi proveniva. La soddisfazione dei pisciatori fu grande e mugugnarono di piacere nello svuotarsi. E quanto ce ne avevano di acqua calda e ambrata...
Il gioco di gruppo assunse il sapore di orgia maschia. Fecero accomodare Capello Rosso di schiena sul sedile più ampio della moto più grande, uno a caso, gli fu tra le gambe che sollevò con facilità in alto e senza troppi complimenti gli strappò le insulse mutandine da mignotta, posizionò la punta del cazzo contro il buco del culo del ragazzo e lo schiaffò tutto dentro con decisione come per asserire e sottolineare chi fosse a comandare in quella circostanza. Lo svangò, lo inculò lo infilzò lo trapanò lo brutalizzò con cupidigia e Rouge godette maledettamente assorto dal suo cazzo sventra-culi, lo sentì da subito tutto dentro ma stranamente avvertiva che non gli bastava, ne voleva di più:
- Di più! Di più! Di più! Datemene di più! Vi prego! Si fottetemi, fottetemi! Datemi i vostri cazzi!-
La richiesta fu esaudita con un foga e con parecchia gioia da parte degli energumeni che a turno lo sodomizzarono creando una specie di gara a chi più forte riusciva a sbatterlo.
Non si poteva proprio dire chi fosse più pieno di cupidigia se il branco con i loro cazzi insaziabili, o Capello Rosso col suo culetto angelico.
Altri tre maschioni, a turno, mentre erano a cavalcioni sulla moto tra le cosce alte levate di Rouge, gli pisciarono sul cazzo facendolo eccitare ulteriormente.
- Sei una troietta, sai?!- E lo sputò sul petto. Il ragazzo provò un'indescrivibile emozione nel sentire il piscio caldo di quei maschi indirizzato sul suo cazzo che si tese sotto quella seconda pioggia in maniera indescrivibile.
Nel frattempo che quattro di quei bestioni prendevano cura delle insaziabili voglie di cazzo di Capello Rosso, altri quattro avevano piantato, non si sa come, due pali poco distanti uno dall'altro sul terreno.
Fecero scendere dalla moto Capello Rosso, lo stesero a terra, gli legarono le caviglie ai due pali costringendolo ad assumente un'innaturale posizione con le gambe ben spalancate al mondo e il culo dilatato fino all'inverosimile.
Nel frattempo, il lupo si era ripreso. Cercò subito il suo nuovo amico umano e lo raggiunse. Sotto gli occhi di tutti, il pupo leccò la faccia di Rouge il quale lo scostò per il solletico avvertito, e tutti risero divertiti. E fu ancora più esilarante quando il lupo si mise ad annusare il culo aperto del ragazzo. Il fiato animalesco asciugò quasi tutto il piscio sulla pelle di Rouge, e successivamente iniziò a leccarglielo. Il solletico che gli dava quella lingua fu impossibile da resistere, e neanche gli omaccioni che assisettero alla scena poterono trattenersi.
- Bella idea bello!- Disse uno di loro alla bestia che lo fece spostare da sotto il culo di Rouge e vi ci infilò la sua di lingua, proseguendo il lavoro iniziato dall'animale.
Inseguito, a turno,tutti leccarono il buco del culo dell'immobilizzato, spedendo in orbita la sua incontenibile eccitazione.
- Ed ora,si fa sul serio!- Disse il più dotato del gruppo, che poi era quello restio al gioco. Possedeva un'anaconda lunga e liscia, grossa al centro e con una capocchia a punta, sembrava una lancia. Avanzò facendo sobbalzare naturalmente la sua natura maschia che pendeva al centro del pube folto e nero. Arrivò tra le gambe sospese in aria di Rouge, appoggiò la punta del sesso tra le chiappe oscenamente dilatate e piano piano lo inserì tutto.-
-Porca puttana! Guarda come entra!-
- Entra tutto!-Gridarono tutti in stile cowboy, fischiando pure.
- Qui, sembra che sia passato uno prima di me!- Asserì ad alta voce il proprietario del cazzo grosso, e Rouge lo informò che era vero, e gli disse anche nome e cognome del Prof Bazooka.
- Se è la stessa persona che dico io,...- Gli parlava con naturalezza mentre lo scopava faticando a farglielo sentire a dovere tutto dentro- allora prima di me ti ha fottuto mio fratello il professore di ginnastica che un anno fa ha perso il lavoro a causa di un gruppo di ragazzini!-
- Io ero il capo di quei ragazzini!- Sorrise Rouge al dolce ricordo di quella memorabile scopata.
- A si? Allora vediamo ch fa di meglio!- Detto ciò, preso da un'insana rivalità e stupidità insieme, raddoppiò la forza delle inculate, sconquassò l'ano di Rouge, lo distrusse sotto la violenza dei suoi colpi, lo fece godere lo violentò con una furia spaventosa. Nello sbattimento del nerchione dentro il culetto di Rouge l'uomo perse gli occhiali, e il ragazzo, nel vederlo riconobbe i lineamenti del volto del prof.
L'ennesima inculata poderosissima fece rompere i legacci che tenevano ferme le caviglie del ragazzo, cadendo entrambi per terra. Rouge perse le caze autoreggenti. Il maschione infoiato sborrò dentro il suo culo a ondata, a cavalloni a cascate di bollente sperma e per un attimo non perdette i sensi.
Rouge, riavutosi dalla rude botta e dalla poco gentile chivata riprese fiato, e disse all'uomo che aveva passato la prova a pieni voti. Lui gli sorrise.
Ma c'erano gli altri sette maschiacci da soddisfare ancora...

Continua............
scritto il
2012-03-21
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