Candela Tremula
di
Vandal
genere
poesie
I Candela Tremula
Oltre lo specchio le immagini tremano
Un’illusione vibra all’orizzonte
Sopra il mistico grigiore
La bruma scivola tra gli scogli
E la Luna sembra, per un attimo,
scivolare in una strana dimensione
I miei passi mi conducono su un erto sentiero
Verso la cima prominente a forma di artiglio
Là si staglia la casa sulla scogliera
Dove fatti misteriosi sono accaduti
Mi soffermo all’ombra di un salice
I cui rami sono chiome sterili
Oltre la vista di un cancello arrugginito
Una finestra si illumina di una pallida luce
La fiammella di una candela che danza
Proiettando ombre distorte
Poi la vedo, prima incerta, poi concreta
Leggiadra e senza veli la Guardiana
Ha lunghi capelli biondi, un ovale perfetto
Il suo corpo flessuoso come un giungo
E proporzioni che sembrano scolpite
La vedo nitida ivi affacciata
Con le mani raccolte in seno
Il suo sguardo sul mio cuore
Che batte come un tuono
E’ un miraggio, un sogno lontano
Eppure lo anelo come fosse vita
Il mio corpo vibra in quella fissa che mi lancia
La voglia di correre da lei e scalare i muri
Novello principe sulla chioma dorata
Anelo il suo corpo e il suo profumo
La voglia di affondare nel suo corpo fresco
Poi l’incanto finisce e lei arretra
La luce della candela si spegne
La bruma è scivolata via
E con essa la Luna, ora che cede il passo
Al pallido sole mattutino
Volgo lo sguardo verso la casa ma,
ella non c’è più
Ma so che la notte successiva
Quando la luce incerta della notte e del giorno
Sono come sospesi nella bruma
La luce tornare a brillare
E con essa l’ardore dei miei pensieri
Oltre lo specchio le immagini tremano
Un’illusione vibra all’orizzonte
Sopra il mistico grigiore
La bruma scivola tra gli scogli
E la Luna sembra, per un attimo,
scivolare in una strana dimensione
I miei passi mi conducono su un erto sentiero
Verso la cima prominente a forma di artiglio
Là si staglia la casa sulla scogliera
Dove fatti misteriosi sono accaduti
Mi soffermo all’ombra di un salice
I cui rami sono chiome sterili
Oltre la vista di un cancello arrugginito
Una finestra si illumina di una pallida luce
La fiammella di una candela che danza
Proiettando ombre distorte
Poi la vedo, prima incerta, poi concreta
Leggiadra e senza veli la Guardiana
Ha lunghi capelli biondi, un ovale perfetto
Il suo corpo flessuoso come un giungo
E proporzioni che sembrano scolpite
La vedo nitida ivi affacciata
Con le mani raccolte in seno
Il suo sguardo sul mio cuore
Che batte come un tuono
E’ un miraggio, un sogno lontano
Eppure lo anelo come fosse vita
Il mio corpo vibra in quella fissa che mi lancia
La voglia di correre da lei e scalare i muri
Novello principe sulla chioma dorata
Anelo il suo corpo e il suo profumo
La voglia di affondare nel suo corpo fresco
Poi l’incanto finisce e lei arretra
La luce della candela si spegne
La bruma è scivolata via
E con essa la Luna, ora che cede il passo
Al pallido sole mattutino
Volgo lo sguardo verso la casa ma,
ella non c’è più
Ma so che la notte successiva
Quando la luce incerta della notte e del giorno
Sono come sospesi nella bruma
La luce tornare a brillare
E con essa l’ardore dei miei pensieri
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