10 - Ancora lui
di
Ludovica e Luigi
genere
trio
Visita medica.
Patrizia si stiracchio` e,nel farlo,colpi` duramente il mio viso adagiato sulle sue gambe. Dopo la notte nella quale ero stata la loro concubina , schiava sessuale, mi aveva ordinato di non tornare nella mia stanza a dormire ma di restare ai suoi piedi. Roberto aveva abusato più volte sia la mia fica che il mio retto e Patrizia consumato la mia lingua a leccarla. Quel risveglio col suo scalciarmi bruscamente il viso aveva interrotto il sogno che stavo facendo. Indugiai mollemente , con infinita tristezza, a destarmi e riaprire gli occhi. Avevo sognato Jeff che mi accarezzava il pancione. Ero incinta di lui : mi aveva strappata a Luigi riportandomi da lui a casa. Aveva voluto un figlio e gliene stavo sfornando due, due gemelli. Un maschio ed una femmina. Mi stava torcendo i capezzoli e torturando le tette gonfie di latte. Ne beveva anche mentre mi accarezzava il pancione. Mi pronosticava, prendendomi in giro, che i nostri figli , da grandi, sarebbero stati due dominanti. Io, mostrando un finto broncio, ribattevo che la femmina sarebbe stata schiava come la madre. Ci ridevamo, più innamorati che mai.
"Alzati e precedimi in bagno, cesso: ho impellenza di pisciare!" così mi aveva scosso Patrizia, allontanandomi definitivamente dal sogno. Mi sono alzata e camminavo lentamente mentre ammiravo il corpo di Roberto che dormiva nudo. Notavo la bellezza del suo cazzo adagiato dormiente, su una coscia. Patrizia mi stava spingendo bruscamente per le spalle rimproverandomi di stare tra le nuvole. " Cos'hai stamattina? Muoviti e non sognare. Mi sto pisciando addosso!"
Entrata nel suo bagno personale e distesa supina sul pavimento, anticipando il suo ingresso, stavo preparandomi a ricevere la sua prima pipi`. Si era velocemente accovacciata sul mio viso e la potevo guardare. A pochi centimetri dalle sue cosce potevo ammirarne la vulva cespugliosa e, appena affioranti dai riccioli corvini, quelle grandi labbra carnose. Ero investita dall'odore ficcante della sua fica e me ne inebriai. Aperta la bocca le dissi che ero pronta. Stava tendendo i muscoli pelvici e, timidamente, le labbra si estesero facendosi strada tra quei peli ricci e neri ed appalesandosi nella loro singolare prepotenza erotica. Di lì a poco potevo vedere l' orofizio vaginale aprirsi, come i petali di un bocciolo di rosa: eccitante! Il primo fiotto aveva colpito violentemente la fronte e gli occhi che subito cominciavano a bruciare. Aveva interrotto di urinare per correggere l'inclinazione del bacino e trovare la perpendicolarita`con la mia bocca. Subito aveva ripreso a liberare il flusso e mi riempiva la bocca trovando la giusta cadenza, interrompendo la minzione per darmi il tempo di smaltire tutto, per poi riprendere. Aveva impiegato un tempo che mi era sembrato lungo per svuotare la vescica e le ultime stille le stavo ricevendo una ad una sulla lingua ormai protesa fuori. Mi ordinò di pulirla bene prima di sollevarsi e scavalcarmi. Mentre si allontanava mi diceva di svegliare Roberto e di venire in cucina a preparare il caffè. Non vista, mi procurai un dolce orgasmo serrando le cosce e strofinandole lentamente, ma con vigore, facendo pressione sull'area vulvare intera. Avevo appreso questa tecnica erotica dalla mia giovanissima amante, Giovanna, molti anni prima.
Prima di raggiungerla in cucina ero passata dal letto e svegliato Roberto. In tempo per preparare la caffettiera ed accendere il fuoco. Roberto mi aveva preso per mano e trascinata nel suo bagno. Chiaro che dovevo servire da cesso anche lui. Ne aveva tantissima e il mio stomaco , alla fine, potevo sentirlo gorgogliare come pure stavo sentendo il borbottio della caffettiera.Mi stavo precipitando in cucina mentre Roberto e Patrizia si intrattenevano fuori sentendoli confabulare. Si erano avvicinati alle mie spalle poi spostandosi una alla mia destra , l'altro a sinistra , mi strinsero in mezzo, immobilizzandomi. Non avevo avuto il tempo per spiegarmi quella manovra che Patrizia aveva afferrato la caffettiera, nello stesso momento Roberto mi teneva strette le braccia ad incrociare i seni. Un dolore belluino: alla confluenza tra natica sinistra e coscia, Patrizia mi stava bruciando con la caffettiera. Urlai disperata cercando di sottrarmi alla stretta ma Roberto me lo impediva. Durò qualche secondo la pressione dell'attrezzo sul mio corpo, dopo Patrizia provvedeva per versare il caffè nelle tazze che avevo preparato per entrambi. Anche Roberto mi aveva liberata ed io mi contorcevo dal dolore mentre loro sorseggiavano guardandomi con cinica indifferenza. Correvo verso la mia stanza piangendo disperata per cercare sollievo. Mi ero buttata sul letto prona e bagnavo il cuscino di lacrime. Il bruciore non cessava e mi lamentavo pateticamente. Patrizia era venuta a dirmi di prepararmi perché avevamo appuntamento col professore per la visita medica programmata. Roberto si stava dando da fare per ungere l'ustione, che mi era stata procurata, con una crema adatta alle bruciature.Mi stava dicendo che se il professore avesse dato l'autorizzazione, presto sarei stata marchiata con le loro iniziali.
Non avevo reagito all' anticipazione e mi ero rialzata per prepararmi. Il professore era uno schiavo sottomesso, amico e facente parte del gruppo locale bdsm. Mi avevano fatto entrare in un salottino mentre loro tre si chiudevano nello studio privato del professore. Dopo aver atteso per circa venti minuti ero stata chiamata dentro. " Ciao Ludovica. È la prima volta che ci incontriamo ma, per incarico dei tuoi padroni d'ora in poi sarai seguita personalmente da me per tutto ciò che riguarda la tua salute e non solo fisica o fisiologica ma anche psicologica. Anche se ti capitasse un semplice raffreddore dovrai rivolgerti a me e a nessun altro. Fra poco ti visiterò profondamente ma prima devo farti delle domande che riempiranno la tua scheda anamnestetica; devi rispondere nella più assoluta sincerità"
Così aveva esordito Gunther col suo inalienabile accento tedesco nonostante fosse in Italia da oltre 40 anni. Abbassato il capo gli avevo dato la mia adesione. Gunther, era un uomo davvero affascinante e stentavo a credere che fosse un sottomesso, uno schiavo come me. Era alto quanto Roberto ed aveva un bel fisico, capelli cortissimi quasi del tutto argentati, spalle larghe. Elegante.
" sei felice , Ludovica? Intendo: sei felice di appartenere 24/7 ai tuoi padroni? C'è qualcosa che ti inquieta e che ti faccia pensare di chiedere di essere lasciata libera?" Così aveva iniziato a chiedere. Mi era venuto spontaneo rispondere affermativamente , senza alcuna remora. "Amo profondamente i miei padroni e li servo con lealtà abnegazione e fedeltà, senza limitazioni. Mi sento profondamente di appartenere loro e pronta ad accettare ogni loro decisione anche quella di essere abbandonata. Ipotesi non da escludere data la mia età."
Così avevo risposto. Patrizia, seduta accanto a me, mi prese la mano e me l'aveva accarezzata, sorprendendomi: mai era stata così affettuosa ed empatica con me.
"ci sono pratiche, cui sei sottoposta, che ritieni eccessivamente efferate o particolarmente dure e pericolose per la tua sicurezza?" prosegui` Gunther visibilmente colpito dalla mia risposta precedente. "I miei padroni sono decisamente duri , severi, capricciosi, sadici ma con loro non ho mai dubitato di essere in pericolo. Anche le umiliazioni più degradanti le accetto e subisco con dedizione ed amore. A tal proposito ti partecipo che entrambi i miei padroni mi usano come loro wc umano e Patrizia, solo lei, anche totale. Questo te lo dico solo perché, nella tua qualità, riguarda il nostro rapporto medico-paziente, altrimenti avrei mantenuto il segreto. Peraltro non ho paura di sopportare il dolore perché sono cresciuta nel e col dolore. So che i miei padroni hanno programmato di marchiarmi le loro iniziali e, pur sapendo l'atrocita`della prova per averla già subita, tuttavia accetterò di sacrificarmi per il loro piacere ed orgoglio".
" nei rapporti sessuali provi disagi , dolori o conseguenze? Sono a conoscenza delle misure severe di Roberto e devo tenere conto della tua età per verificare se la tua fisiologia ti consente gli eccessi", continuo`. Avevo guardato Roberto con intimo compiacimento accennando un timido sorriso e avevo risposto, " il mio padrone mi prende regolarmente con vigore sia in vagina che analmente , quasi quotidianamente. Non ho mai accusato dolori particolari ne` lacerazioni. Intuisco che anche lui non trovi difficoltà nelle penetrazioni e ritengo anche con sufficiente piacere. Quando mi penetra oralmente, è inevitabile che pervada la mia cavità orale fino all'ingresso della gola, lo sento perché lambisce l'ugola. Mi sborra in bocca ed io deglutisco puntualmente il suo sperma. Non ho mai avuto disagi per l'ingerimento quotidiano dello sperma."
Gunther, stava rivolgendosi ai mie padroni con uno sguardo di compiacimento mentre loro si stringevano le mani e mi sorridevano.
" un'ultima cosa , Ludovica: che rapporto hai con tuo marito e coi tuoi figli? Ti pesa non fare più parte della famiglia?", concluse. " la mia famiglia è importante per me e sono molto triste per i miei figli. Mio marito ha perseguito ciò che, consciamente o meno, per maledizione divina o per le trame del diavolo, era alla fine il mio destino: essere corrotta, depravata, degradata, abusata nel corpo e nell'anima. Proprio per questo lo amo incommensurabilmente e ti confesso che ho amato tutti i miei carnefici, amanti, abusatori. Adesso sono innamorata, inevitabilmente, dei miei padroni Patrizia e Roberto ed a loro regalo quel che resta della mia vita. Per favore, tienimi in buona salute per loro: so che si aspettano tanto da me", così replicai.
Gunther si era alzato rapidamente con una agilità insospettabile, fece il giro della scrivania , mi prese per mano e fece segno ai miei padroni di seguirci. Mi fece entrare in una stanza attigua che era un ambulatorio. Fece sedere Roberto e Patrizia vicino ad una scrivania e mi chiese di spogliarmi completamente nuda. Sorrise quando notò che non indossavo intimo e mi fece sdraiare sul lettino medico. Senza ancora toccarmi mi fece un esame superficiale osservando la mia corporatura e le caratteristiche generali. A bassa voce commentava ora riferito alle gambe e piedi altrimenti ai miei seni.
"Ludovica , cara, hai delle meravigliose tettine e dei bei capezzoli ma suggerirei ai miei amici di farti di tanto in tanto, diciamo una volta al mese, delle iniezioni alle mammelle per riempirle un po` di liquido fisiologico. Poi osservò la gola sia interna che esternamente. Mormorò che non v'erano tracce di irregolarità tiroidea ed il cavo orale era in salute. Mi tirò il ciglio inferiore degli occhi per analizzarli e sembrava soddisfatto.Quindi mi ascoltò il petto, misuro` la pressione apprezzandone i valori rilevati. Poi mi palpo` lo stomaco approvando con il capo. Mi chiese di aprire bene le cosce e ottenuto che le divaricassi fece scorrere il dito lungo la fessura. Esclamò un " ohibò, Ludovica, sei bagnatissima! Cosa ti ha eccitato così tanto?"
Sorrisi un po`vergognosa e risposi " sono eccitata per la specificità della visita in chiave sessuale così come pensato e voluto dai miei padroni. La finalità sarà sicuramente per sapere quali limiti , data la mia età, debbano rispettare sia in ottica erotico/sessuale che in quella delle pratiche del dolore." Sorrise compiaciuto della risposta. Poi prosegui`l'esplorazione della vulva , titillo` la clitoride e tirando con la tenaglia di due dita le grandi labbra, me li introdusse nella vagina. Commentò tristemente che clitoride e punto G non sembravano essere stati sfruttati. Mi chiese come provavo l'orgasmo prevalentemente, se vaginale o clitorideo. Risposi che il cazzo di Roberto esaltava contemporaneamente sia la vagina che la clitoride ed anche il punto G a volte , a seconda della violenza dei suoi affondi. Risero tutti e tre. Patrizia gli disse che presto mi avrebbero fatto forare capezzoli e grandi labbra per l'applicazione di 4 anelli in totale. Mentre parlavano di questo, Gunther era tornato a titillarmi il punto G e la clitoride. Lo implorai con lo sguardo come a dire di non eccitarmi per poi lasciarmi a bocca asciutta. Se ne accorse Patrizia che mi mollo` un ceffone per l'improntitudine dimostrata.Gunther rise e smise di torturarmi la fica per poi piegarmi ginocchia ed anche per osservare l'orofizio anale. Guardò Roberto ammiccando alle sue chiare devastanti prodezze. Risero tutti e tre mentre sospiravo. Andò a sedersi alla scrivania e cominciò a scrivere mentre riferendosi a Roberto e Patrizia raccomandò che per il marchio aveva bisogno di un ecg insieme ad un esame radiografico del torace. Poi, disse a Patrizia che aveva bisogno di un esame delle sue feci dato che aveva intuito che si serviva di me come wc totale. Patrizia annui`. Infine raccomando` di non farmi deglutire tutto il contenuto del liquido vescicale ma solo in parte. Diede loro il foglietto delle prescrizioni che oltre agli esami specialistici contenevano delle vitamine ed integratori. Mi raggiunse mentre mi rivestivo e mi abbracciò calorosamente facendomi voti augurali per la mia appartenenza. Poi salutò i miei padroni e ci accompagnò all' uscita. Patrizia mi disse, appena saliti in auto, che aveva bisogno di un wc al più presto...
Patrizia si stiracchio` e,nel farlo,colpi` duramente il mio viso adagiato sulle sue gambe. Dopo la notte nella quale ero stata la loro concubina , schiava sessuale, mi aveva ordinato di non tornare nella mia stanza a dormire ma di restare ai suoi piedi. Roberto aveva abusato più volte sia la mia fica che il mio retto e Patrizia consumato la mia lingua a leccarla. Quel risveglio col suo scalciarmi bruscamente il viso aveva interrotto il sogno che stavo facendo. Indugiai mollemente , con infinita tristezza, a destarmi e riaprire gli occhi. Avevo sognato Jeff che mi accarezzava il pancione. Ero incinta di lui : mi aveva strappata a Luigi riportandomi da lui a casa. Aveva voluto un figlio e gliene stavo sfornando due, due gemelli. Un maschio ed una femmina. Mi stava torcendo i capezzoli e torturando le tette gonfie di latte. Ne beveva anche mentre mi accarezzava il pancione. Mi pronosticava, prendendomi in giro, che i nostri figli , da grandi, sarebbero stati due dominanti. Io, mostrando un finto broncio, ribattevo che la femmina sarebbe stata schiava come la madre. Ci ridevamo, più innamorati che mai.
"Alzati e precedimi in bagno, cesso: ho impellenza di pisciare!" così mi aveva scosso Patrizia, allontanandomi definitivamente dal sogno. Mi sono alzata e camminavo lentamente mentre ammiravo il corpo di Roberto che dormiva nudo. Notavo la bellezza del suo cazzo adagiato dormiente, su una coscia. Patrizia mi stava spingendo bruscamente per le spalle rimproverandomi di stare tra le nuvole. " Cos'hai stamattina? Muoviti e non sognare. Mi sto pisciando addosso!"
Entrata nel suo bagno personale e distesa supina sul pavimento, anticipando il suo ingresso, stavo preparandomi a ricevere la sua prima pipi`. Si era velocemente accovacciata sul mio viso e la potevo guardare. A pochi centimetri dalle sue cosce potevo ammirarne la vulva cespugliosa e, appena affioranti dai riccioli corvini, quelle grandi labbra carnose. Ero investita dall'odore ficcante della sua fica e me ne inebriai. Aperta la bocca le dissi che ero pronta. Stava tendendo i muscoli pelvici e, timidamente, le labbra si estesero facendosi strada tra quei peli ricci e neri ed appalesandosi nella loro singolare prepotenza erotica. Di lì a poco potevo vedere l' orofizio vaginale aprirsi, come i petali di un bocciolo di rosa: eccitante! Il primo fiotto aveva colpito violentemente la fronte e gli occhi che subito cominciavano a bruciare. Aveva interrotto di urinare per correggere l'inclinazione del bacino e trovare la perpendicolarita`con la mia bocca. Subito aveva ripreso a liberare il flusso e mi riempiva la bocca trovando la giusta cadenza, interrompendo la minzione per darmi il tempo di smaltire tutto, per poi riprendere. Aveva impiegato un tempo che mi era sembrato lungo per svuotare la vescica e le ultime stille le stavo ricevendo una ad una sulla lingua ormai protesa fuori. Mi ordinò di pulirla bene prima di sollevarsi e scavalcarmi. Mentre si allontanava mi diceva di svegliare Roberto e di venire in cucina a preparare il caffè. Non vista, mi procurai un dolce orgasmo serrando le cosce e strofinandole lentamente, ma con vigore, facendo pressione sull'area vulvare intera. Avevo appreso questa tecnica erotica dalla mia giovanissima amante, Giovanna, molti anni prima.
Prima di raggiungerla in cucina ero passata dal letto e svegliato Roberto. In tempo per preparare la caffettiera ed accendere il fuoco. Roberto mi aveva preso per mano e trascinata nel suo bagno. Chiaro che dovevo servire da cesso anche lui. Ne aveva tantissima e il mio stomaco , alla fine, potevo sentirlo gorgogliare come pure stavo sentendo il borbottio della caffettiera.Mi stavo precipitando in cucina mentre Roberto e Patrizia si intrattenevano fuori sentendoli confabulare. Si erano avvicinati alle mie spalle poi spostandosi una alla mia destra , l'altro a sinistra , mi strinsero in mezzo, immobilizzandomi. Non avevo avuto il tempo per spiegarmi quella manovra che Patrizia aveva afferrato la caffettiera, nello stesso momento Roberto mi teneva strette le braccia ad incrociare i seni. Un dolore belluino: alla confluenza tra natica sinistra e coscia, Patrizia mi stava bruciando con la caffettiera. Urlai disperata cercando di sottrarmi alla stretta ma Roberto me lo impediva. Durò qualche secondo la pressione dell'attrezzo sul mio corpo, dopo Patrizia provvedeva per versare il caffè nelle tazze che avevo preparato per entrambi. Anche Roberto mi aveva liberata ed io mi contorcevo dal dolore mentre loro sorseggiavano guardandomi con cinica indifferenza. Correvo verso la mia stanza piangendo disperata per cercare sollievo. Mi ero buttata sul letto prona e bagnavo il cuscino di lacrime. Il bruciore non cessava e mi lamentavo pateticamente. Patrizia era venuta a dirmi di prepararmi perché avevamo appuntamento col professore per la visita medica programmata. Roberto si stava dando da fare per ungere l'ustione, che mi era stata procurata, con una crema adatta alle bruciature.Mi stava dicendo che se il professore avesse dato l'autorizzazione, presto sarei stata marchiata con le loro iniziali.
Non avevo reagito all' anticipazione e mi ero rialzata per prepararmi. Il professore era uno schiavo sottomesso, amico e facente parte del gruppo locale bdsm. Mi avevano fatto entrare in un salottino mentre loro tre si chiudevano nello studio privato del professore. Dopo aver atteso per circa venti minuti ero stata chiamata dentro. " Ciao Ludovica. È la prima volta che ci incontriamo ma, per incarico dei tuoi padroni d'ora in poi sarai seguita personalmente da me per tutto ciò che riguarda la tua salute e non solo fisica o fisiologica ma anche psicologica. Anche se ti capitasse un semplice raffreddore dovrai rivolgerti a me e a nessun altro. Fra poco ti visiterò profondamente ma prima devo farti delle domande che riempiranno la tua scheda anamnestetica; devi rispondere nella più assoluta sincerità"
Così aveva esordito Gunther col suo inalienabile accento tedesco nonostante fosse in Italia da oltre 40 anni. Abbassato il capo gli avevo dato la mia adesione. Gunther, era un uomo davvero affascinante e stentavo a credere che fosse un sottomesso, uno schiavo come me. Era alto quanto Roberto ed aveva un bel fisico, capelli cortissimi quasi del tutto argentati, spalle larghe. Elegante.
" sei felice , Ludovica? Intendo: sei felice di appartenere 24/7 ai tuoi padroni? C'è qualcosa che ti inquieta e che ti faccia pensare di chiedere di essere lasciata libera?" Così aveva iniziato a chiedere. Mi era venuto spontaneo rispondere affermativamente , senza alcuna remora. "Amo profondamente i miei padroni e li servo con lealtà abnegazione e fedeltà, senza limitazioni. Mi sento profondamente di appartenere loro e pronta ad accettare ogni loro decisione anche quella di essere abbandonata. Ipotesi non da escludere data la mia età."
Così avevo risposto. Patrizia, seduta accanto a me, mi prese la mano e me l'aveva accarezzata, sorprendendomi: mai era stata così affettuosa ed empatica con me.
"ci sono pratiche, cui sei sottoposta, che ritieni eccessivamente efferate o particolarmente dure e pericolose per la tua sicurezza?" prosegui` Gunther visibilmente colpito dalla mia risposta precedente. "I miei padroni sono decisamente duri , severi, capricciosi, sadici ma con loro non ho mai dubitato di essere in pericolo. Anche le umiliazioni più degradanti le accetto e subisco con dedizione ed amore. A tal proposito ti partecipo che entrambi i miei padroni mi usano come loro wc umano e Patrizia, solo lei, anche totale. Questo te lo dico solo perché, nella tua qualità, riguarda il nostro rapporto medico-paziente, altrimenti avrei mantenuto il segreto. Peraltro non ho paura di sopportare il dolore perché sono cresciuta nel e col dolore. So che i miei padroni hanno programmato di marchiarmi le loro iniziali e, pur sapendo l'atrocita`della prova per averla già subita, tuttavia accetterò di sacrificarmi per il loro piacere ed orgoglio".
" nei rapporti sessuali provi disagi , dolori o conseguenze? Sono a conoscenza delle misure severe di Roberto e devo tenere conto della tua età per verificare se la tua fisiologia ti consente gli eccessi", continuo`. Avevo guardato Roberto con intimo compiacimento accennando un timido sorriso e avevo risposto, " il mio padrone mi prende regolarmente con vigore sia in vagina che analmente , quasi quotidianamente. Non ho mai accusato dolori particolari ne` lacerazioni. Intuisco che anche lui non trovi difficoltà nelle penetrazioni e ritengo anche con sufficiente piacere. Quando mi penetra oralmente, è inevitabile che pervada la mia cavità orale fino all'ingresso della gola, lo sento perché lambisce l'ugola. Mi sborra in bocca ed io deglutisco puntualmente il suo sperma. Non ho mai avuto disagi per l'ingerimento quotidiano dello sperma."
Gunther, stava rivolgendosi ai mie padroni con uno sguardo di compiacimento mentre loro si stringevano le mani e mi sorridevano.
" un'ultima cosa , Ludovica: che rapporto hai con tuo marito e coi tuoi figli? Ti pesa non fare più parte della famiglia?", concluse. " la mia famiglia è importante per me e sono molto triste per i miei figli. Mio marito ha perseguito ciò che, consciamente o meno, per maledizione divina o per le trame del diavolo, era alla fine il mio destino: essere corrotta, depravata, degradata, abusata nel corpo e nell'anima. Proprio per questo lo amo incommensurabilmente e ti confesso che ho amato tutti i miei carnefici, amanti, abusatori. Adesso sono innamorata, inevitabilmente, dei miei padroni Patrizia e Roberto ed a loro regalo quel che resta della mia vita. Per favore, tienimi in buona salute per loro: so che si aspettano tanto da me", così replicai.
Gunther si era alzato rapidamente con una agilità insospettabile, fece il giro della scrivania , mi prese per mano e fece segno ai miei padroni di seguirci. Mi fece entrare in una stanza attigua che era un ambulatorio. Fece sedere Roberto e Patrizia vicino ad una scrivania e mi chiese di spogliarmi completamente nuda. Sorrise quando notò che non indossavo intimo e mi fece sdraiare sul lettino medico. Senza ancora toccarmi mi fece un esame superficiale osservando la mia corporatura e le caratteristiche generali. A bassa voce commentava ora riferito alle gambe e piedi altrimenti ai miei seni.
"Ludovica , cara, hai delle meravigliose tettine e dei bei capezzoli ma suggerirei ai miei amici di farti di tanto in tanto, diciamo una volta al mese, delle iniezioni alle mammelle per riempirle un po` di liquido fisiologico. Poi osservò la gola sia interna che esternamente. Mormorò che non v'erano tracce di irregolarità tiroidea ed il cavo orale era in salute. Mi tirò il ciglio inferiore degli occhi per analizzarli e sembrava soddisfatto.Quindi mi ascoltò il petto, misuro` la pressione apprezzandone i valori rilevati. Poi mi palpo` lo stomaco approvando con il capo. Mi chiese di aprire bene le cosce e ottenuto che le divaricassi fece scorrere il dito lungo la fessura. Esclamò un " ohibò, Ludovica, sei bagnatissima! Cosa ti ha eccitato così tanto?"
Sorrisi un po`vergognosa e risposi " sono eccitata per la specificità della visita in chiave sessuale così come pensato e voluto dai miei padroni. La finalità sarà sicuramente per sapere quali limiti , data la mia età, debbano rispettare sia in ottica erotico/sessuale che in quella delle pratiche del dolore." Sorrise compiaciuto della risposta. Poi prosegui`l'esplorazione della vulva , titillo` la clitoride e tirando con la tenaglia di due dita le grandi labbra, me li introdusse nella vagina. Commentò tristemente che clitoride e punto G non sembravano essere stati sfruttati. Mi chiese come provavo l'orgasmo prevalentemente, se vaginale o clitorideo. Risposi che il cazzo di Roberto esaltava contemporaneamente sia la vagina che la clitoride ed anche il punto G a volte , a seconda della violenza dei suoi affondi. Risero tutti e tre. Patrizia gli disse che presto mi avrebbero fatto forare capezzoli e grandi labbra per l'applicazione di 4 anelli in totale. Mentre parlavano di questo, Gunther era tornato a titillarmi il punto G e la clitoride. Lo implorai con lo sguardo come a dire di non eccitarmi per poi lasciarmi a bocca asciutta. Se ne accorse Patrizia che mi mollo` un ceffone per l'improntitudine dimostrata.Gunther rise e smise di torturarmi la fica per poi piegarmi ginocchia ed anche per osservare l'orofizio anale. Guardò Roberto ammiccando alle sue chiare devastanti prodezze. Risero tutti e tre mentre sospiravo. Andò a sedersi alla scrivania e cominciò a scrivere mentre riferendosi a Roberto e Patrizia raccomandò che per il marchio aveva bisogno di un ecg insieme ad un esame radiografico del torace. Poi, disse a Patrizia che aveva bisogno di un esame delle sue feci dato che aveva intuito che si serviva di me come wc totale. Patrizia annui`. Infine raccomando` di non farmi deglutire tutto il contenuto del liquido vescicale ma solo in parte. Diede loro il foglietto delle prescrizioni che oltre agli esami specialistici contenevano delle vitamine ed integratori. Mi raggiunse mentre mi rivestivo e mi abbracciò calorosamente facendomi voti augurali per la mia appartenenza. Poi salutò i miei padroni e ci accompagnò all' uscita. Patrizia mi disse, appena saliti in auto, che aveva bisogno di un wc al più presto...
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